L'incarnazione dalla preziosa opportunità

Lasciatemi parlare della reincarnazione. Spero che tutti voi crediate nella reincarnazione, o forse, per alcuni di voi, è solo una parola. Sia che io sia stato un leone nella mia ultima incarnazione animale, o una grande figura spirituale nella mia precedente incarnazione umana, il passato è polvere. Chi eravamo, lo sa Dio, ma dobbiamo diventare qualcosa in futuro. Per quanto mi riguarda, con tutta sincerità e con la massima autenticità, posso dire che non avrò altre incarnazioni, questa è davvero la fine del mio soggiorno terreno, ma, fortunatamente o sfortunatamente, non c’è nessun altro qui che non avrà altre incarnazioni. Tutti devono tornare, ognuno di voi dovrà reincarnarsi sulla terra, per lavorare sia per Dio che per se stesso. Tutti voi avrete sicuramente molte, molte incarnazioni prima di realizzare Dio, che lo vogliate oppure no. Non dipende da voi.

Vedete che quest’anima che ha realizzato Dio, soffre così tanto nelle mani dell’umanità e forse potreste dire: “Chi vuole la realizzazione di Dio? Guru soffre così tanto!” È vero, io soffro, ma Dio non consentirà a nessuno di rimanere non realizzato. Ora la domanda è, quante opportunità potete ottenere in una incarnazione per fare progresso. Tutti i Maestri spirituali hanno detto che, se in una incarnazione, si ha un’anima che ha realizzato Dio come Maestro spirituale, si ottiene il massimo delle opportunità, non solo di correre velocemente in quella incarnazione, ma anche di ridurre il numero delle incarnazioni future.

Se potete compiacere il vostro Maestro, in ogni sfera della vostra vita, allora le vostre incarnazioni future saranno più facili, più illuminanti ed appaganti. Se ci sarebbero volute cinquanta, sessanta o anche duecento incarnazioni, per voi, prima di realizzare Dio, lo potrete fare magari in dieci, venti o trenta incarnazioni. Certamente nessuno qui può dire: “Non prenderò altre incarnazioni.” oppure: “Non mi interessa realizzare Dio; non ho bisogno di Dio.” Dio non permetterà a nessuno di rimanere non realizzato, dovrete tornare qui ripetutamente.

Desidero dire ai miei discepoli che, se in questa incarnazione non approfittate del vantaggio del collegamento con me, se non utilizzate appropriatamente la vostra connessione interiore ed esteriore con me, allora fate un grandissimo errore. Ogni volta che tornerete sulla terra, vedrete quanto è difficile fare progresso, è impossibile sondare la sofferenza a cui ogni essere umano è sottoposto qui in terra. Voi sentite che state soffrendo in modo insopportabile, ma non avete idea di quanto soffrano di più coloro che non seguono alcun sentiero spirituale, voi siete fortunati per il fatto che seguite la vita spirituale.

Alla fine, ogni persona dovrà entrare nella vita spirituale, non deve essere necessariamente un sentiero. Come miei discepoli voi avete un sentiero, ma molti altri cercatori spirituali, e Maestri dell’ordine più elevato, non seguono alcun particolare sentiero. Lord Buddha e Sri Krishna non seguirono un sentiero, realizzarono Dio grazie alla loro aspirazione ed alla loro meditazione.

Quando però seguite un Maestro spirituale, avete un ulteriore vantaggio. Sri Ramakrishna era solito dire che una mucca produce latte, e questo latte non si trova nella coda, nel naso o nelle orecchie della mucca, vi è un luogo specifico: quando si spremono le mammelle allora si ottiene il latte. Similmente, quando un Maestro spirituale viene, è dal suo terzo occhio, o dal suo cuore che si ottiene l’illuminazione. È difficile vedere il terzo occhio, ma si può sentire il suo cuore.

Ritornando all’argomento delle prossime incarnazioni, ogni incarnazione ci dà delle esperienze, che potete definire benefiche oppure no, ma queste esperienze ci portano ad una meta speciale. Alcuni esseri umani hanno accumulato ricchezza spirituale, pace, luce, e beatitudine, dalle loro incarnazioni precedenti. Grazie alla loro precedente aspirazione, hanno ottenuto alcune qualità divine. Sicuramente, sicuramente, Dio restituirà loro queste qualità divine, quando inizieranno di nuovo il loro viaggio, e poi Egli dirà loro di accrescere continuamente le loro qualità divine. Ci sono poi milioni di persone sulla terra che inizieranno una nuova incarnazione, una nuova vita, senza alcuna pace divina, luce divina o beatitudine divina. Quando entrate in un sentiero spirituale, avete così tante opportunità di fare progresso, è come se entraste in un giardino bellissimo, dove vi sono migliaia di fiori ed ogni fiore possiede profumo e bellezza, e voi potete cogliere qualsiasi fiore vi dia gioia. Potete avere molte esperienze interiori e raccoglierne il profumo dentro il vostro cuore, nella vostra vita interiore, ed ogni volta che avrete un’incarnazione, potrete avere indietro queste esperienze.

La cosa più importante, per coloro che seguono un sentiero spirituale, è quanto seriamente essi prendono la loro vita spirituale, quanto valore danno alla loro vita spirituale, quanto intensamente desiderano mantenere la loro connessione con il loro Pilota interiore, con il Supremo.

Può succedere, e succede, che alcuni dei miei discepoli abbiano preso la vita spirituale molto più seriamente quando sono entrati nel sentiero: se la connessione che avevano stabilito con il Supremo, quando hanno iniziato la loro vita spirituale con serietà, è ora più debole, se non vi è più lo stesso spirito, se non vi è più lo stesso ardore, se non vi è più la stessa volontà, amore, devozione ed abbandono, allora, naturalmente, il loro sentimento nei riguardi della vita spirituale non sarà più lo stesso. Se questa connessione, o sentimento di unità, o profondità, non c’è più, se non c’è più l’anelito che sale dal cuore, se la fiamma è quasi estinta, allora, indipendentemente da quello che succede, da quanti anni passano nel sentiero, come possono sperare di essere guidati verso la vita spirituale, fin dall’inizio, nelle loro prossime incarnazioni? No, è solo un loro modo di pensare, un loro desiderio.

Quando siete nella barca, quando siete nel sentiero, il punto fondamentale è se volete fare il progresso più veloce possibile, o se volete avere la velocità di un carro indiano trainato da buoi. Potete scegliere. Una volta che avete iniziato la maratona dell’Eternità nella vita interiore, potete fermarvi, potete anche sdraiarvi, ma non potete abbandonare la corsa, una volta iniziata, la dovete finire, ed anche se non iniziate la corsa oggi, dovrete comunque iniziarla in qualche momento in futuro. Vi sarà un numero interminabile di maratone e dovrete prendervi parte. Oggi potreste dire: “Non sono pronto, non mi interessa” ma domani, o il giorno seguente, sarete costretti ad iniziare questa corsa interiore, questa maratona interiore. Alcuni corrono velocissimi, altri non lo fanno, ma tuttavia anche loro, pur procedendo lentamente e costantemente, devono raggiungere la loro destinazione.

Molti Maestri spirituali, dopo aver realizzato Dio, promettono che ritorneranno sulla terra, ma vi assicuro, tra i Maestri spirituali dell’ordine più elevato, nessuno è tornato, e nessuno tornerà. Le loro emanazioni e qualcosa di simile può venire, ma le anime realizzate del grado più elevato non tornano. Una volta Sri Ramakrishna indicò un certo luogo sulla mappa e disse che sarebbe ritornato lì, era un luogo della Russia. È forse rinato in Russia? No, non lo ha fatto. Sto uscendo dal seminato, torniamo all’argomento. Questa incarnazione è l’incarnazione di una preziosa opportunità, fate rivivere la vostra aspirazione! Fate rivivere la vostra dedizione! Rinnovate, rinnovate ogni cosa! Seguite il sentiero dell’amore, della devozione, dell’abbandono e dell’unità. Se queste qualità divine vi hanno abbandonato, o se deliberatamente non date loro alcun valore, o se sentite che non vi è nulla nella vita spirituale, allora potete andarvene e provare l’altra vita, noi la chiamiamo vita esteriore. Vedrete che la vita esteriore è infinitamente, infinitamente più difficile. Mentre siete sul sentiero, le opportunità che potete ottenere dalla vostra aspirazione, dedizione, amore, devozione ed abbandono, e dalla vostra regolare disciplina spirituale, non le otterreste, se non seguite la vita spirituale. Inoltre, pur avendo condotto una vita spirituale per molti anni, questo non significa che ora potete fare a modo vostro, no!

La connessione interiore ha grandissima importanza, grazie alla vostra connessione interiore, stretta, veramente stretta, fate il progresso più veloce. Quando vedete che la connessione interiore è allentata, se vedete che non è forte come prima, potete essere sicuri che vi state allontanando sempre più dalla vostra vita spirituale, che è la vera vita. Potreste pensare che sarete felici nella vita esteriore, ma dovete sapere che vi state ingannando.

Nessuno può sfuggire per sempre alla vera vita spirituale, potete farlo per dieci, venti, trenta, quaranta anni, ma Dio vi costringerà ancora una volta ad accettare la vita spirituale o in questa incarnazione o in una incarnazione futura, perché senza la vita spirituale nessuno sarà in grado di realizzare Dio. Alla fine, non vi sarà un solo essere umano che dirà: “Non voglio la realizzazione di Dio.” Ora potete dire di non volere la realizzazione di Dio, ma sarete costretti, sarete costretti (ad accettarla). Da chi? Da Dio Stesso. Se la vostra aspirazione è diminuita, questo non significa che Dio vi permetterà di rimanere nella vita esteriore indefinitamente, e di fare qualsiasi cosa vogliate. Potrà permettervelo per un breve periodo, ma un giorno tirerà la corda con tale forza! Perché volete aspettare di essere costretto a fare qualcosa, se sapete che è qualcosa di buono, non solo per voi stessi ma per tutta l’umanità?

Nella vita spirituale, l’ora viene e va, una volta che abbiamo fatto cattivo uso dell’ora, dell’Ora di Dio, la prossima volta che arriverà, sarà più severa. È come in aeroporto, prima della chiamata finale per imbarcarsi, vi saranno tre o quattro annunci, ma quando arriva l’ultima chiamata, se non ti affretti ed entri nell’aereo, l’aereo non aspetterà, perderai il volo, e chi lo sa quando ne troverai un altro. Nella vita spirituale è esattamente la stessa cosa: vuoi andare da un piano di coscienza ad un altro, sei stato chiamato, se non approfitti di questa occasione ora, se non presti alcuna attenzione quando vieni chiamato per il volo, sei tu il perdente.

Ogni volta che corriamo una maratona, facciamo la promessa che non ne correremo più un’altra, poi, il giorno dopo, cosa succede? Usciamo ad allenarci. Durante la corsa, il nostro corpo è pieno di dolori, dolori, dolori, ma il giorno seguente ci sentiamo ispirati ad allenarci per la prossima maratona. La maratona che corriamo interiormente non ha un chilometraggio determinato, non termina dopo ventisei miglia, la corsa interiore, fortunatamente o sfortunatamente, è un viaggio molto, molto lungo. Se non portate a termine la vostra maratona esteriore, non importa, anche se qualcuno può farsi beffe di voi. I vostri colleghi potrebbero dire: “Sei un inetto, non sei riuscito a finirla,” o forse vi dimostreranno della simpatia, poi dipende da voi provare ancora. La maratona interiore invece deve essere accettata. Qualcuno potrebbe dire: “Io non devo correre questa maratona interiore.” Io però vi dico che arriverà l’ora (in cui dovrete farlo). Vi sono poi delle persone che hanno iniziato la maratona interiore, e poi, per qualche motivo, pensano di potersi fermare, ma questa maratona non la si può abbandonare per sempre.

Per alcuni giorni, mesi, anni, o anche per alcune incarnazioni, forse potreste godere di un po’ di riposo, ma poi sarete costretti ad iniziarla ancora. Sfortunatamente, ogni volta che vi rilassate nella vostra aspirazione, nel vostro ardore, prontezza e volontà, la rendete solo più difficile per voi stessi. Se un campione di velocità si crogiola nei piaceri della pigrizia, poi, quando torna ad allenarsi, sarà molto più difficile per lui tornare al livello precedente. Se oggi un campione abbandona la corsa, che cosa importa? Potrebbe dire: “Ho già ottenuto abbastanza” ma nella vita interiore, un cercatore spirituale non sarà nelle condizioni di smettere di correre, una volta iniziata la corsa interiore, non potrà abbandonarla, correrà fino a quando l’avrà vinta. Qui vincere vuol dire realizzare Dio.

Il vostro desiderio ardente di arrivare alla Meta è una necessità suprema. Ogni persona deve ricordarsi che la gara è obbligatoria, ma chi è saggio, e sa che deve correre, dirà: ”Prima è, meglio è.” Altri potranno sentire che il loro tempo non è ancora arrivato e che sono fortunati.

In una famiglia diciamo che vi è un fratello più piccolo ed uno maggiore. Quando il più piccolo vede il più grande andare a scuola, potrebbe dire: “Voglio essere grande e saggio come mio fratello. Ora anch’io devo andare a scuola.” Il fratello maggiore ha forse iniziato gli studi a sette anni, ma lui desidera iniziare a quattro anni. Guardate come è saggio!

Anche nella vita spirituale, consideriamo i santi, i Maestri spirituali e gli Yogi come fratelli maggiori, se siamo saggi, sappiamo che anche noi dovremmo accettare il loro genere di vita, non per quanto riguarda i loro abiti o l’apparenza esteriore, ma per l’anelito interiore dei loro cuori.

Nella maratona esteriore, una volta coperte ventisei miglia, la corsa finisce, poi, dopo un lungo periodo, forse tre mesi o sei anni, possiamo correre un’altra maratona, ma nella vita spirituale non è così. Una volta raggiunta una certa meta, inizia il viaggio verso un’altra meta, una meta più elevata.

Se avete conquistato una piccola debolezza, un po’ di insicurezza, di gelosia, di impurità o di problemi vitali, ne arriva un’altra, ma gradualmente, gradualmente, indipendentemente da quanto la debolezza sia potente, voi la potete conquistare.