Resa e forza di volontà

La resa divina, dal punto di vista spirituale, viene dalla forza di volontà. Se abbiamo una volontà adamantina, allora otterremo la capacità di attuare una resa incondizionata. Di nuovo, se possiamo arrenderci incondizionatamente a Dio, allora otterremo la capacità di sviluppare la forza di volontà. La forza di volontà interiore, che è la luce dell'anima, e la resa, che è l'unità del nostro cuore con l'Assoluto, vanno sempre insieme. Sono inseparabili. Non può esserci differenza tra la forza di volontà dell'anima e la resa incondizionata di tutto il nostro essere alla Volontà del Supremo. Entrambi sono ugualmente forti. Se possiamo arrenderci incondizionatamente alla Volontà del Supremo, è il risultato della nostra forza di volontà interiore, la luce della nostra anima.

Nella vita spirituale il vero Guru è il Supremo. In ogni momento dobbiamo sentire che il nostro stesso Guru, che rappresenta il Supremo, sa infinitamente meglio di noi. Dobbiamo quindi arrenderci alla sua volontà, non alla nostra cosiddetta convinzione. Il Maestro e Dio faranno qualcosa per noi e in cambio noi faremo qualcosa per loro. C'è un reciproco sentimento di resa tra l'aspirante e l'Altissimo. Per arrendersi incondizionatamente a qualcuno, abbiamo bisogno di un'enorme forza di volontà. Accettiamo la resa solo teoricamente, perché quando si tratta della vita pratica, non possiamo obbedire ai nostri superiori per più di uno o due secondi. Anche se diciamo: "Lui è il mio superiore," ci ribelliamo immediatamente perché sentiamo di sapere meglio di lui.

Se possiamo avere una straordinaria forza di volontà dell'anima, saremo in grado di arrenderci alla Volontà del Supremo. Non c'è differenza tra la volontà dell'anima e la devota resa della vita.

Sri Chinmoy, Il potere illimitato della resa, Sri Chinmoy Lighthouse, New York, 1974