Cosa significa veramente la resa?

Resa significa unità, unità inseparabile con la nostra vita infinita, eterna, immortale. Senza arrenderci, non sapremo di essere infiniti, eterni e immortali. Non appena entriamo nel mare, sperimentiamo la coscienza del mare stesso. Possiamo nuotare solo in un punto particolare, ma la coscienza del vasto mare diventa nostra. Qui il finito entra coscientemente nell'Infinito. Arrendersi significa unità cosciente del nostro vero Sé con l'Infinito. Quando ci arrendiamo, diventiamo tutt'uno con l'infinita Eternità, che è un diritto di nascita di un cercatore. In questo momento non perdiamo la nostra individualità finita; invece ora diventiamo possessori dell'Infinito divino. La natura imperfetta diventa totalmente uno con la natura perfetta. La nostra resa è diventata il nostro adempimento, il nostro appagamento.

Non giochiamo con la parola 'arrendersi'. È una parola molto significativa e piena d'anima nella vita dell'aspirante. Un aspirante può usare la parola a proposito o a sproposito, ma quando arriva la realtà della resa, l'aspirante sarà pronto a tutto tranne che alla resa. La difficoltà è una cosa; l'impossibilità è un'altra. È impossibile per un aspirante arrendersi a meno che non comprenda il significato di arrendersi. Deve stare attento a non profanare l'assoluta purezza della parola 'arrendersi'.

Nella resa umana lo schiavo si arrende al padrone e noi siamo scioccati perché questo è al di sotto della nostra dignità. Qui lo schiavo compiace il padrone per paura, non per amore. Nella normale resa umana, perdiamo la nostra personalità e la nostra individualità. Quando diciamo: "Mi arrendo a te," temiamo che colui a cui ci arrendiamo possa dominarci. Quando dice "Alzati," dobbiamo alzarci. Se dice "Siediti," dobbiamo sederci. Siamo ai piedi di questa persona.

La resa spirituale non è la resa di uno schiavo a un padrone. La resa spirituale è la nostra assoluta unità con la nostra parte più alta, con il Supremo. Non ci arrendiamo a qualcuno che non siamo noi stessi. No! Quando il nostro Maestro sta davanti a noi e si inchina, a chi si inchina? Si sta inchinando al Supremo in noi. E quando ci inchiniamo con le mani giunte al Maestro, ci inchiniamo al Supremo in lui. Il Suo Altissimo e il nostro Altissimo non possono mai essere due cose diverse; loro sono la stessa cosa.

Per comprendere il significato più vero della resa, dobbiamo ricordare che deve essere costante e incondizionata. Nel momento in cui chiediamo al Supremo il significato della Sua Volontà o il motivo dietro la Sua azione, non c'è resa. Nella vera resa non ci chiediamo cosa o perché. Arrendersi significa tuffarsi nel mare dell'ignoto. Oggi ci troviamo nel mare dell'inconoscibile; domani, nel mare dell'ignoto; dopodomani, nel mare del conosciuto. Il giorno seguente siamo diventati l'inconoscibile, l'ignoto e il conosciuto.

Sri Chinmoy, Il potere illimitato della resa, Sri Chinmoy Lighthouse, New York, 1974