Scena 14

(Gesù e i suoi discepoli.)

GESÙ: Lazzaro, mio ​​caro amico, non ci sei più. O anima di Lazzaro, a te offro l'immensa gratitudine del mio cuore, perché sei tu che mi stai aiutando a rivelare la Gloria di Dio. Marta, Maria, mie care, vengo a casa vostra per far rivivere vostro fratello morto. Bambini, andiamo in Giudea.

DISCEPOLI: Giudea! Per che cosa? Hai dimenticato che proprio l'altro giorno volevano lapidarti?

GESÙ: Non preoccupatevi. Io so chi sono. Questa volta vedranno la mia luce. Il mio caro amico Lazzaro è morto quattro giorni fa. Mio padre vuole che io vada da Lazzaro e lo rianimi.

DISCEPOLI: Ma a questo punto è sepolto. Cosa puoi fare adesso?

GESÙ: Non posso fare niente. Non ho fatto niente. Non potrò fare niente. Ma mio Padre ha fatto, fa e farà tutto dentro e attraverso di me.

DISCEPOLI: Signore, ti glorifichiamo. Tu glorifichi tuo Padre. Tu stai con tuo padre. Noi restiamo con te, nostro Padre.

GESÙ: Tra voi ci sono ancora alcuni che non credono in me. Quando resusciterò Lazzaro, la loro convinzione crescerà. Sono grato a Lazzaro. Sono grato ai non credenti, perché mi stanno aiutando a rivelare la divina Gloria del Signore sulla terra. Venite, non tardate. Andiamo e portiamo gioia alla famiglia colpita dal lutto.

Sri Chinmoy, Il Figlio, Agni Press, 1973