La felicità di uno schiavo

Una volta Shivaji andò in un tempio. Con suo grande stupore, vide il suo Maestro alla porta del tempio chiedere l'elemosina. La gente gli dava un po' di riso, delle monete e così via. Quando il Re vide il suo amato Maestro ridotto a mendicare, scrisse qualcosa su un piccolo pezzo di carta e lo mise nella ciotola del suo Maestro.

Ramdas era curioso di vedere cosa aveva scritto il suo discepolo. Aprì il biglietto e lesse: "Metto il mio regno ai tuoi piedi. Sono qui e voglio essere il tuo schiavo."

Ramdas chiese a Shivaji: "Dici sul serio?"

"Dico sul serio," rispose Shivaji. "Non tornerò nel mio regno. Rimarrò qui ai tuoi piedi. Sono il tuo servo. Per favore, di' al tuo servitore cosa deve fare."

Così Ramdas iniziò a dare ordini a Shivaji a caso, dicendo: "Fai questo, fai quello." Il Re fece tutto ciò che il suo Maestro chiedeva, anche il lavoro più umile.

Alla fine, Ramdas fece cenno a Shivaji di andare da lui. "Perché stai facendo questo, figlio mio?" chiese. "Non sai che sei un re?"

Shivaji scosse la testa. "Non sono un re. Sono il tuo schiavo ora."

"Ma sei felice?" chiese Ramdas.

Shivaji rispose: "Non puoi immaginare la mia gioia! Stare ai tuoi piedi e ascoltare il tuo comando è la gioia più alta. Mi hai reso la persona più felice."

Sri Chinmoy, Shivaji, Agni Press, 1997