Parte VII
L’immaginazione ha una sua propria realtà.7
Quando state cantando canzoni molto, molto devozionali, in quel momento cercate di immaginare i Piedi del Supremo. Se potete vedere e sentire che state guardando i Piedi del Supremo, allora la vostra devozione si manifesterà immediatamente. Questo è un modo molto efficace. Io dico sempre che l’immaginazione ha una sua propria realtà. Così, se potete immaginarvi i Piedi del Supremo, in funzione della vostra aspirazione e dedizione, allora, automaticamente, verrà il sentimento dell’anima. Sarete inondati da sentimenti di preghiera.Questo è un modo. C’è un altro modo. Mentre cantate canzoni molto potenti, se vi potete concentrare su una particolare parte del vostro corpo, allora sarete in grado di portar fuori l’aspetto del potere. Il potere divino è dentro al vostro cuore, vero, ma non appena pensiamo al potere, pensiamo alle nostre spalle o braccia. Se ponete la vostra concentrazione là, sarete in grado di cantare in modo molto potente.
A me piace molto la canzone Khule dao ankhi.
Khule dao ankhi khule dao hiya
khule dao man pran
khule dao deha khule dao sab
ogo prabhu bhagaban
Significa:
Oh, spalanca i miei occhi,
Spalanca il mio cuore,
Spalanca la mia mente,
Spalanca il mio vitale,
Spalanca il mio corpo,
Spalanca ogni mia cosa,
Oh mio Signore, O mio Assoluto Signore Supremo.
In Bengalese, la parola ‘Dio’ ha molti, molti sinonimi, ma quella che arriva immediatamente al cuore di tutti i Bengalesi è Bhagavan. Ishwa e Param Prabhu sono altre parole che usiamo, ma nel cuore Bengalese, riceviamo una risposta immediata da Bhagavan. Bhagavan è assolutamente incorporato nel nostro respiro-del-cuore.
Quando cantate la canzone Bhagavan, Bhagavan dolcemente, ricevo una tale gioia. Dio ha centinaia di sinonimi, ma Bhagavan viene per primo, davanti a tutti gli altri sinonimi. Incorpora tutti gli aspetti di Dio. Ancora, quando diciamo Param Pita o Param Prabhu, in quel momento viene più fuori l’aspetto di devozione. Anche Prabhu significa Dio, ma in esso l’aspetto di devozione è supremo.
Allo stesso modo, per un bambino, sua madre e suo padre sono una sola cosa, ma la parola ‘Madre’ tocca il cuore o il respiro del bambino più della parola ‘Padre’. Questo è quello che sento. La parola Bengalese per Madre è Ma. Usiamo questa parola quando vogliamo attenzione immediata. Quando siete in pena o qualcosa va male, la Madre viene per prima. Il Padre entra in scena quando è una questione molto estesa. Il Padre appartiene all’esteso, al più largo, al mondo larghissimo. La Madre è intima, intimissima. È colei che viene in nostro soccorso immediato. Quando arriva il Padre, immediatamente entriamo nella vastità, ma quando arriva la Madre, immediatamente entriamo nel mondo di affetto, dolcezza, premura ed intimità.
SCA 1243. Il 17 Dicembre 2004, a Xiamen, Cina, Sri Chinmoy fece questi tre commenti su come cantare i canti devozionali, dopo una prestazione musicale dei suoi studenti.↩