Sri Chinmoy risponde, parte 37

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Parte I

Invocando la regina del sonno1

Ho appena messo in musica queste parole, Ghumer rani, c’è una storia dietro di esse. Ghumer rani, have a story behind them.[fn:: SCA 1230,1.-it Le parole complete della canzone sono:
Ghumer rani ghumer rani barek dekha dao
_amai chhere dure theke tripti bujhi pao_]

Scrissi le parole a Shanghai, dove mi sono fermato per un giorno dopo il volo da New York. Stavo disperatamente tentando di dormire, ma il sonno non scendeva e così ho scritto delle poesie e ho invocato la regina del sonno. Mi stavo dicendo: “Se non posso dormire quando ne ho disperatamente bisogno, allora soffrirò. Forse sto per sviluppare l’insonnia, come Swami Vivekananda. Egli era solito vagabondare da un luogo ad un altro. Da Calcutta avrebbe dovuto andare in un posto, poi in un altro posto, solo per dormire, ma il sonno non arrivava. Come soffriva per la mancanza di sonno!” Così, mi stavo chiedendo se anch’io stessi per sviluppare la stessa condizione.

La mia connessione con Swami Vivekananda è così potente, così forte, assolutamente vicina. Tutt’a un tratto egli arrivò, nel suo corpo sottile, e stette davanti a me e cominciò a sgridarmi in Bengalese. Disse: “Non stai per avere quel problema di cui io soffrii per molti anni, otto o dieci anni o perfino di più. Non stai per avere tale malattia.”

Da un lato, Swami Vivekananda mi mostra enorme, enorme affetto e tenerezza, come un fratello, un mio vero fratello. Dall’altra parte, è molto, molto potente nel rimprovero! Cosa posso dire? Se sei più giovane nella famiglia, te lo meriti!


SCA 1230. Sri Chinmoy scrisse questi commenti a Sanya, Cina, il 25 Novembre 2004.

Parte II

SCA 1231-1233.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande a Sanya, Cina, il 26 Novembre 2004.

Domanda: Prima dell’ultra maratona che feci lo scorso Settembre, mi stavo chiedendo cosa dovremmo fare, come corridori, durante la gara. Una maratona dura solo qualche ora, ma un’ultra maratona dura giorni e giorni. Sento che sia molto importante, come discepolo, seguire la nostra disciplina, leggere, cantare, meditare, ma è molto difficile fare le stesse cose come al solito. Puoi dirmi qualcosa su ciò?

Sri Chinmoy: La cosa migliore da fare è invocare la Presenza del Supremo nella tua velocità o nella tua corsa. Invoca le Sue Presenza, Benedizioni e Guida. Questo è tutto. Se non riesci ad immaginare il Volto del Supremo in Paradiso o nei cieli, immagina almeno un Essere che è molto, molto bello.

Se non ti soddisfa, puoi pensare ai miei sorrisi, pensa alle molte volte in cui ti ho sorriso. Io non sono il Supremo, no, no, no. Tu ed io siamo discepoli del Supremo, ma siccome tu non conosci chi sia il Supremo, tutti noi non lo conosciamo, il modo più facile ed efficacie è immaginare il mio sorriso. Tu mi conosci. Il mio nome è Sri Chinmoy, Chinmoy Kumar Ghose. Ti ho sorriso innumerevoli volte nel corso degli anni. Se puoi sinceramente sentire o vedere o, almeno, immaginare i sorrisi che ti ho offerto nel corso degli anni, ciò è destinato a toglierti parte della fatica. La sofferenza sarà minore e la gioia che riceverai aumenterà la tua velocità. Allora sarai in grado di continuare e continuare. Così, sia che siano un miglio o venti miglia, prova solo ad immaginare il mio sorriso.

Alcune persone, mentre corrono, pensano ai loro rivali. Da questo approccio ottengono una certa energia animale, ma questa energia animale non li aiuta. Possono inciampare o cadere. Vedranno che ogni cosa va per il verso sbagliato. Ancora, altri si arrabbiano con qualcuno e parlano male di quella persona. Pensano che quando si arrabbiano, il loro sangue possa circolare più velocemente e possa dare loro più energia.

Per i miei discepoli, invece, il mio sorriso ha un enorme potere. Quando sorrido, il sorriso proviene dalla pianta dei miei piedi fino alla sommità della mia testa. Che lo crediate o no, il mio sorriso ha anche curato malattie mortali di alcuni discepoli. Solo ricordando il mio sorriso, in che luogo ho loro sorriso, in che occasione e così via, hanno avuto risultati miracolosi. Sapevano che non era il mondo medico, ma il mio sorriso, che li ha curati.

Se do un sorriso a qualcuno, un sorriso sincero, quel sorriso incorpora un enorme potere divino, un potere della volontà divina e potete immaginare che tale sorriso è già entrato nel vostro essere interiore, quindi quel sorriso è la medicina delle medicine.

Se non puoi ricordare qualsiasi altro sorriso ti abbia dato durante l’intero anno, almeno ricorda il sorriso che ti diedi il giorno del tuo compleanno. Verso la fine della meditazione del compleanno, per gli ultimi pochi secondi, quando ti sorrido, in quel momento io riverso e riverso i miei amore, affetto, dolcezza, tenerezza e potere dentro di te. Se non sei ricettivo, se sei un solido muro che pensa a qualcun altro o a qualcos’altro, cosa posso fare? Ma se puoi ricordare quei momenti e se sei nella tua coscienza più elevata, allora è come mettere del denaro in banca. In ogni momento, durante l’anno, prelevi dal tuo cuore-banca.

Così, miei cari, vi prego, per favore prendete i miei sorrisi colmi d'anima molto, molto seriamente. I miei sorrisi incarnano un enorme potere divino.

Ora voglio raccontarvi una storia divertente sul sorriso. A quel tempo vivevo a Manhattan, vicino a Gracie Mansion. L’appartamento era al quinto piano e non c’era l’ascensore. Ero solito salire e scendere le scale praticamente danzando. Non camminavo mai. Correvo, correvo, correvo, come esercizio. Sia che andassi al lavoro al Consolato Indiano o che tornassi dal lavoro o andassi a fare compere, era sempre lo stesso.

La proprietaria era di animo molto gentile. Ella divenne mia discepola e rimase con noi per molti anni. In molte occasioni non accettava il denaro dell’affitto da me. Ella provò molto intensamente a migliorare la mia pronuncia inglese. Poi rinunciò! Voleva che io parlassi con lo stile Americano. Ahimè, ahimè, non imparai mai.

Lei aveva un amico che venne nel nostro appartamento alcune volte per meditare. Era un uomo forte e robusto con un cuore molto gentile. Un giorno voleva avere un colloquio privato con me. A quel tempo ero solito fare molti, molti colloqui privati. Erano circa le 7:30 di mattina e la mia affittuaria mi telefonò. Stavo per andare al Consolato Indiano. Mi disse che il suo amico aveva un serio problema. Aveva bisogno di un incontro che sarebbe durato al massimo circa dieci minuti, forse persino meno.

Io ero sempre puntuale quando lavoravo al Consolato Indiano. Ero solito arrivare persino prima dell’ora corretta. Ero il primo ad arrivare all’ufficio per i passaporti e i visti. Quel particolare mattino, stavo per scendere come al solito correndo e saltando. Li vidi entrambi, la mia affittuaria ed il suo amico, in piedi in fondo alle scale. l’uomo voleva raccontarmi i suoi problemi ed io ebbi una tale compassione per lui. Fosse stato un altro momento, gli avrei sicuramente garantito il suo colloquio, come avevo già fatto alcune volte, ma in questa occasione, gli sorrisi solamente e letteralmente corsi via. Mi immisi sulla strada e camminai verso il Consolato Indiano.

In seguito, mi sentii infelice. Se fossi arrivato in ritardo di alcuni minuti in ufficio, forse non sarebbe successo nulla.

La stessa sera, dopo il mio ritorno a casa, la mia affittuaria venne e bussò alla mia porta. Le chiesi: “Cos’è successo al tuo amico?”

Allora lei mi diede un biglietto da dieci dollari.

Le chiesi: “Per cosa è?”

Lei mi spiegò: “Il mio amico aveva un problema molto serio. Voleva raccontartelo, ma tu gli hai sorriso e sei corso via, ma quando gli hai sorriso, egli ha sentito qualcosa dentro di lui, qualcosa di veramente importante. Il tuo sorriso ha portato via tutti i suoi problemi. Così mi ha dato i dieci dollari per te.”

Io dissi semplicemente: “Bene!”

Non sapevo nulla dei suoi problemi. Persino oggi non conosco quale fosse il suo problema. Così, qualche volta, non si deve conoscere quale sia il problema perché Dio sa ogni cosa, il Supremo sa. Il Supremo sorrise attraverso me. Attraverso il mio sorriso, Egli risolse i problemi di quell’uomo.

Domanda: Una signora a Mosca mi ha chiesto di donarti il suo amore. Ella è estremamente malata e non sappiamo se sarà viva quando ritorneremo. Deve stare a letto tutto il tempo. Ogni volta che le chiedo qualcosa, dice: “Aspetta un momento.” Poi medita per alcuni minuti e riceve una chiara risposta da dentro di sé. Così, si sta chiedendo se dovrebbe credere in questa risposta. È il suo sé più elevato che le sta dando la risposta?

Sri Chinmoy: Se le cose che sta vedendo e sentendo le danno un’enorme gioia, gioia interiore, allora queste risposte sono reali, ma se la fanno sentire infelice, allora deve prenderle come irreali. Se implicano felicità, sono da prendere come reali, ma se c’è infelicità, allora son false.

Domanda: Per esempio, qualche volta le porto qualche medicina e lei mi dice: “Aspetta un momento.” Poi medita e, dopo pochi minuti, può dirmi: “Oggi non posso prendere questa medicina. La prenderò tra tre o quattro giorni.” Mi dà delle risposte molto precise, come questa. Qualche volta dice: “Non ora, ma la posso prendere il 13 del mese.”

Sri Chinmoy: Cosa c’è di sbagliato in questo? Se sente il messaggio interiore e riceve gioia da esso e prende la medicina dopo alcuni giorni, lascia che lo faccia, ma se c’è un conflitto tra il messaggio ed il sentimento che riceve, non dovrebbe farlo. Quando sta sentendo o udendo che dovrebbe prendere la medicina dopo alcuni giorni, la sua immediata risposta dovrebbe essere la felicità.

Posso chiedere, questa signora è anche un’artista? Dipinge?

Colui che ha fatto la domanda: Sì, dipinge un po’ al computer.

Sri Chinmoy: Proprio mentre ti sto parlando, sto vedendo la sua anima, che mi ha dato questa informazione.

Parte III

Quando preghiamo Dio così: “Non darmi libertà”, stiamo in realtà dicendo a Dio, “Voglio rimanere legato, legato dentro il Tuo Cuore o legato ai Tuoi Piedi.”3

Alcune settimane fa, composi una particolare canzone in Inglese. Le parole sono:

Give me no freedom!
Give me no freedom!
My Lord Supreme,
If you really love me,
Then give me no freedom,
Even for a fleeting moment.


[Non darmi alcuna libertà!
Non darmi alcuna libertà!
Mio Signore Supremo,
Se mi ami veramente,
Allora non darmi alcuna libertà,
Neanche per un fuggevole momento.]

Durante il nostro “Christmas trip” [n.d.t.: Viaggio Natalizio, organizzato ogni anno da Sri Chinmoy per manifestare Dio in altri paesi], mi piacerebbe che tutti voi vi alzaste a cantare questa canzone due volte ogni mattina. Mi darà enorme gioia, perché se preghiamo Dio di non darci libertà e se lo intendiamo sinceramente, allora il nostro progresso sarà per forza molto, molto, molto veloce.

Quando preghiamo Dio per la libertà, Dio dice: “Prendila.” Allora, immediatamente, noi entriamo nelle fauci di un leone ruggente. Quando preghiamo Dio: “Non darmi libertà", noi, in realtà, diciamo a Dio: “Voglio rimanere legato dentro al Tuo Cuore o ai Tuoi Piedi.”

Se siamo ai Piedi di Dio o dentro al Suo Cuore, allora non potremo mai abusare della libertà. Essere guidati dalla Volontà di Dio in ogni momento, è la più grande libertà. Libertà significa gioia. Cos’altro è la libertà se non la gioia più pura? Questa gioia la possiamo ricevere solo ai Piedi di Dio o dentro al Cuore di Dio.

I cercatori che vogliono correre il più veloce possibile si accostano a Dio attraverso la devozione o attraverso l’amore. I cercatori che scelgono l’aspetto devozionale, chiedono a Dio di acconsentire di sedersi ai Suoi Piedi. I cercatori che scelgono l’aspetto dell’amore vogliono rimanere sempre dentro al Cuore di Dio. Anche gli altri amano Dio, ma il loro sentimento è che i Piedi di Dio danno più protezione del Suo Cuore.

Esteriormente, può sembrare sconcertante. Se qualcuno è dentro al Cuore di Dio, non è ben protetto? Dentro al Cuore di Dio, siamo sicuri, certo, ma là potremmo non essere in grado di gustare la Dolcezza di Dio. Questo è il motivo per cui ai cercatori che scelgono l’aspetto devozionale piace essere sempre davanti a Dio. Ricevono più gioia toccando i Piedi di Dio piuttosto che vivendo dentro al Cuore di Dio. Sentono che è più dolce.

Sri Ramakrishna ed alcuni altri Maestri spirituali del più alto ordine, erano soliti dire: “Se sono dentro di Te, allora divento Te. Io non voglio diventare Te, voglio assaporarTi.”

Diciamo che l’oceano di nettare è proprio davanti a te. Tu puoi essere dentro all’oceano e perdere la tua identità. Io dico sempre che quando una minuscola goccia entra nell’oceano, diventa l’oceano stesso. Questo è un modo. L’altro modo, l’aspetto devozionale, è quando un cercatore dice: “Dio, non voglio diventare Te, io voglio gustarTi. Per favore sta proprio davanti a me e io rimarrò ai Tuoi Piedi in modo che ogni giorno, in ogni momento, io possa assaggiare, possa divorare, la Tua Dolcezza, la Tua Compassione ed il Tuo Amore.”

Così, coloro che stanno dalla parte della devozione dicono: “Voglio gustare Te in ogni momento. Tu sei così dolce. Io starò ai Tuoi Piedi.” E quelli che stanno dalla parte dell’amore dicono: “Ho sofferto abbastanza, abbastanza, abbastanza. Ora non voglio più avere la mia propria personalità. Voglio essere vasto come lo sei Tu. Voglio diventare quello che Tu sei.”

Non possiamo dire che un aspetto sia migliore dell’altro. È questione di scelta individuale. All’ultimo momento, Dio Stesso dice: “Tu puoi sia fonderti nell’Oceano di Nettare, sia assaporarlo goccia dopo goccia. Se Mi vuoi avere totalmente, quello che Io ho e quello che Io sono, allora prendiLo, ma se vuoi ricevere più gioia adorandoMi per tutto il tempo, allora puoi restare ai Miei Piedi.”

Nell’aspetto dell’amore, l’amante ed il Beneamato vogliono diventare una sola cosa. Nell’aspetto della devozione, il cercatore è come uno schiavo, non un comune schiavo, ma uno schiavo divino. Egli vuole restare ai Piedi di Dio ed adorarlo tutto il tempo.”

Così, questi sono due differenti approcci. Dipende dai cercatori decidere cosa vogliono fare, all’ultimo momento, quando essi hanno realizzato Dio. Entrambi gli aspetti, quello dell’amore e quello della devozione, hanno una sorgente: la saggezza, ma il cercatore individuale o la persona che ha realizzato Dio, all’ultimo momento, devono fare una scelta tra di essi.

Alcuni Maestri spirituali in India vogliono solo la devozione, devozione, devozione. Sri Ramakrishna è uno di quelli ed anche Sri Chaitanya. Ce ne sono altri, però, come Ramana Maharshi ed alcuni altri che hanno scelto l’aspetto dell’amore. Così dovete scegliere. Per voi, forse, ci vorrà un po’ di tempo prima che dobbiate fare la scelta!


SCA 1234.-it Sri Chinmoy offrì questi commenti a Sanya, Cina, il 26 Novembre 2004.

Parte IV

SCA 1235-1236.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande a Sanya, Cina, il 27 Novembre 2004.

Domanda: Nei tuoi scritti, hai detto che non è spirituale prendere in prestito qualcosa e mi stavo domandando se tu potessi, per cortesia, approfondire questa affermazione. In una delle tue poesie, dici che Dio non ha imparato l’arte furba di chiedere in prestito, a differenza di noi.

Sri Chinmoy: La cosa non è evidente? Noi chiediamo in prestito a destra e sinistra, ma Dio non chiede in prestito. Chiediamo in prestito con la speranza o l’intenzione, intenzione sincera o non sincera, di restituire la cosa in questione. Nel caso di Dio, Dio non chiede mai in prestito. Egli dà e dà. Noi diamo con la speranza che otterremo qualcosa di ritorno, ma Dio non crede nel prendere in prestito perché Egli sa che non c’è nulla per Lui che possa ricevere dagli esseri umani ed anche, se Egli prende qualcosa dagli esseri umani, poi non deve restituirlo. Questa è la questione.

Per noi, è come barattare. Prendo in prestito da te, tu prendi in prestito da me, ma questa è un’arte furba. La maggior parte delle volte, quando prendiamo in prestito delle cose, non le restituiamo. Questa è un’arte che abbiamo imparato, ma il povero Dio non vuole imparare quell’arte.

Interviene una terza persona: In realtà, la poesia è:

God just gives and gives.
He does not take.
He has not even learnt
The clever art of borrowing.

Dio non fa altro che dare e dare.
Egli non prende.
Egli non ha nemmeno imparato
La furba arte di chiedere in prestito.

[n.d.t.: da “Ten Thousand Flower Flame” volume 3]

Sri Chinmoy: Ecco, la mia poesia spiega ogni cosa. Riesci a immaginarlo!

Domanda: Stiamo provando a tradurre i tuoi libri in Indonesiano e una delle difficoltà è che l’Indonesiano usa la stessa parola per Eternità e Immortalità. Persino nel dizionario Inglese, sono parole strettamente correlate. Così, ci stavamo chiedendo, quando usi queste due parole, quali sono i significati più profondi che stai cercando di trasmettere?

Sri Chinmoy: È molto facile. Quando si tratta della Vita, la Vita è senza nascita e senza morte, cioè è immortale. La morte stessa è solo un passaggio. La morte non è la fine, la morte è una strada. Anche la Vita è una strada. Dopo la strada-vita, viene la strada-morte. Alcune persone sono buone, mentre altre sono cattive. Allo stesso modo, alcune strade sono buone, alcune sono cattive. Per le persone buone, quando arriva la strada-morte, è pure una strada molto luminosa. Qui, dopo aver corso, possiamo riposare e anche là possiamo riposare. Qui non abbiamo la visione interiore, ma nel mondo dell’anima, vediamo quello che stiamo per fare, cosa dovremmo fare, qual è il Piano di Dio.

Lo sto rendendo semplice per voi. L’Immortalità è quando attraversiamo la vita e la morte. È come il “Midtown Tunnel” a Manhattan. Prima c’è luce, poi passiamo attraverso il tunnel e, dopo il tunnel, vediamo ancora la luce. Dalla mortalità andiamo all’Immortalità. La Vita può essere fugace, può essere questione di quaranta, cinquanta o sessanta anni. Ancora, la stessa vita può diventare immortale grazie alla realizzazione di Dio. Quando la vita umana diventa consciamente una sola cosa con la Volontà di Dio, allora diventa immortale. In quel momento, la vita finita e la Vita infinita procedono assieme.

L’Eternità non ha fine, ma dall’Eternità non riceviamo qualcosa di concreto. Una volta che qualcosa è fatto, nel corso dell’Eternità diventa quasi immateriale. L’Immortalità, d’altra parte, è piena di energia-vitale. Mentre andiamo dalla mortalità all’Immortalità, stiamo solo creando e creando, mentre l'Eternità è estesa molto a lungo, ma, per strada, non ha lo stesso genere di produttività. L’Eternità è molto, molto lunga e molto spaziosa, ma non possiamo ricevere dall’Eternità qualcosa di illuminante o soddisfacente. La forza-vitale che si trova là non è dinamica o produttiva.

Quando diciamo 'Immortalità', il cuore risponde immediatamente. Il cuore è connesso strettamente con l’Immortalità. L’Eternità non è così. Quando è qualcosa di eterno, la mente può avere una reazione, o può reagire qualcos’altro nella nostra vita.

Così, per me, l’Immortalità è più importante dell’Eternità, perché l’Immortalità sta producendo, producendo. L’Immortalità ha in essa più luce e gioia. Quando diciamo 'immortale', immediatamente succede qualcosa dentro al nostro cuore, ma quando udiamo la parola 'eterno', pensiamo a una terra senza fine, quasi ad una terra incolta. Questo è il mio sentimento interiore.

Capisco che in Cinese non c’è alcuna parola per 'coscienza'. Ci sono così tante parole Inglesi che non possono essere tradotte qui. Sfortunatamente, questa è la barriera linguistica. Allo stesso modo, anche in Bengalese, ci sono alcune parole che non possono essere tradotte in Inglese correttamente.

Ancora una volta, voglio essere chiaro. Per me, L’Immortalità è Vita e la Vita è vibrante. L’Eternità non porta questo stesso senso. Il mio terzo occhio, forse, ha a cuore più l’Immortalità, non l’Immortalità fisica, ma l’Immortalità che cresce e cresce, l’Immortalità che trascende sempre, non importa dove sia o a quale stadio sia. L’Immortalità porta auto-trascendenza, ma l’Eternità non porta questo messaggio.

Parte V

SCA 1237-1241.-it Questions asked on 4 December 2004 in Sanya, China.

Domanda: L’altro giorno ci hai chiesto di concentrarci per conquistare la gelosia e l’insicurezza. Mi stavo chiedendo se un modo per farlo fosse di non essere troppo focalizzati sul pensiero: “Devo sbarazzarmi della mia gelosia”, ma di invocare il suo opposto, pensare all’unione o a qualche altra qualità divina.

Sri Chinmoy: Molto bene! Usando il termine “gelosia”, puoi inquinare la tua mente di nuovo. Stai dicendo che non pensando alla gelosia, non prestandole attenzione, puoi porre tutta l’attenzione sull’unione, unione, unione. Quello è un approccio.

Ma, secondo me, non è il modo più facile. Devi prendere la gelosia come un tuo nemico. Allora puoi pregare Dio, “Dio dammi la capacità di conquistare il mio nemico.”

L’ago-gelosia ti sta pungendo dentro, così puoi dire: “No, non ho alcun ago”? Se guardi da questo lato, non lo vedi, ma l’ago-gelosia è ancora dall’altro lato. Così ti stai solo prendendo in giro. La prima cosa che devi fare è togliere l’ago dalla tua gamba. Poi puoi parlare di unione, unione.

Quando sono tormentato dalla fame, prima lascia che mi nutra. Altrimenti, come posso parlare della soddisfazione? Se ho fame, devo soddisfare la mia fame e, poi, posso ottenere soddisfazione. Ripetendo semplicemente: “Sono soddisfatto, sono soddisfatto”, risolvo il mio problema? Il problema è la fame, mangiando del cibo, risolvo la mia fame, ma dicendo: “No, no, sono a posto, sto bene. Io non mi lamento,” non stai risolvendo il problema. Dopo un po’ di tempo, quando guardi la realtà, vedrai che sei tormentato dalla fame. Così, prima conquista la fame, poi parla della soddisfazione. Altrimenti, parlare della soddisfazione senza aver mangiato è come mettere il carro davanti ai buoi!

Allo stesso modo, nel caso della gelosia, dell’insicurezza o di altre qualità non divine, prima risolvi il problema immediato. Il problema immediato può essere risolto pregando Dio: “Dammi la capacità di conquistare il mio nemico.”

Dobbiamo prendere la gelosia e l’insicurezza come nostri nemici. Sfortunatamente, ne siamo affezionati. Novantanove volte su cento siamo loro affezionati ed una volta su cento siamo desiderosi di conquistarli, o siamo pronti, neanche desiderosi. Qualsiasi cosa della nostra natura che ci impedisca il progresso più veloce, qualsiasi qualità dentro di noi che ci porti via la gioia interiore, deve essere presa come nostro nemico.

Quando sei malato molto seriamente, vai al pronto soccorso. In quel momento, non aspetti a casa con la speranza che il dottore venga e si prenda cura di te. Quando sei attaccato dalla gelosia o dall’insicurezza, è esattamente la stessa cosa. Quello non è il momento di diventare un filosofo e dire: “O Dio, gentilmente illumina queste qualità in modo che esse sappiano che mi stanno togliendo tutta la mia gioia.” No, no, no! Il modo migliore è di pregare immediatamente Dio per conquistarle, per distruggerle.

Se vuoi solo vedere il lato opposto, le qualità positive, puoi provarci. Guardando la luce, non vedrai l’oscurità, ma puoi tenere i tuoi occhi focalizzati sulla luce tutto il tempo? No. Dopo cinque minuti, girerai la tua testa da questo lato o dall’altro. Poi proverai a metterti in mostra e girare il collo un po’ di più. Dirai: “Guarda, ho la capacità di girare il mio collo all’estremo!” Allora sei preso.

Qui ti ho dato il modo più facile. Sempre, quando c’è un problema, risolvi il problema gettandolo fuori dalla tua natura. Altrimenti,ti puoi prendere in giro. Se sta piovendo a dirotto, prima dobbiamo pregare Dio: “Per favore ferma la pioggia! È così scura. Ferma la pioggia.” Poi, la nostra seconda preghiera sarà: “Fa che il sole sia visibile di nuovo.” Ma il primo problema è fermare la pioggia. Quello non è il momento di dire: “Fa che il sole torni di nuovo e arda!”

Domanda: Quando offri i tuoi concerti pieni di preghiera, partecipano migliaia di persone, ma quando fai i sollevamenti, sollevi solo una persona per volta. Mi stavo chiedendo se tu fai qualcosa per più di una persona quando sollevi.

Sri Chinmoy: Quando vedo una goccia, diciamo, dipende da me se prenderla come una singola goccia o considerarla come il vasto, infinito oceano. Oggi, qui a Sanya, ho sollevato una sola persona. Così, tu puoi dire che è una goccia, ma, ancora, mentre guardavo questa signora e mentre ella era in cima alla macchina [n.d.t.: per sollevare], stavo stabilendo la mia unione con l’umanità. L’umanità non è una persona. L’umanità è costituita da innumerevoli, innumerevoli persone. Mentre la stavo sollevando, tu hai visto una sola persona, ma il mio amore per Dio è tale che quando sollevo un individuo, sento che la mia coscienza si è diffusa e ha toccato la lunghezza e la larghezza del mondo. In questo modo, ricevo soddisfazione. Prendo un individuo come molti, molti.

Inoltre, se sto sollevando un certo numero di persone, non solo su questa macchina ma anche su altre macchine, cerco di stabilire l’unione tra tutti gli individui. Per me, essi sono uno. Possono esserci qui dieci o venti persone, ma io li considero come uno. Allora ricevo enorme gioia. Quando guardi l’oceano, immediatamente vedi quanto vasto è, ma esso è diventato l’oceano a causa di milioni e milioni di gocce. Se vuoi separarle, lo puoi fare.

Allo stesso modo, quando vuoi vedere Dio come uno, allora, immediatamente, dai molti Lo puoi portare a uno. Dieci o venti individui, li prendo come uno, ma, ancora, se voglio prendere Dio come molti, allora, quando sollevo una persona, io penso all’oceano di vastità.

Dobbiamo fare entrambe le cose. Quando c’è una sola persona, io cerco di pensare ad essa come molti. Quando sono molte, io le penso come una. Dio l’Uno e Dio i Molti, quando sollevo, questo è il sentimento che ricevo.

Domanda: Quando il nostro corpo è ferito in qualche modo, la reazione del corpo è di sviluppare una cicatrice. Di solito, l’area della cicatrice è meno sensibile, è spessa e rigida. Se sviluppiamo cicatrici interiori come risultato di esperienze di vita dolorose, c’è un modo per rimuoverle?

Sri Chinmoy: Diciamo che c’è una lavagna bianca. Qualcuno ha preso una scurissima penna nera e vi ha scritto sopra. Quando guardate la lavagna correttamente, vedrete che non riuscite a separare le lettere scure da essa. Le lettere scure sono diventate parte integrante della lavagna bianca. Ora, cosa si può fare? Avete bisogno di qualcosa per pulire la lavagna. La pulite con una pezza e l'inchiostro nero come la pece scompare.

Quando succede qualcosa di doloroso nel mondo interiore, dobbiamo cancellarlo allo stesso modo che usiamo per la lavagna bianca. Non dovrebbe rimanere alcuna cicatrice. Se possiamo usare le lacrime del nostro cuore, le lacrime sanguinanti e fluenti del nostro cuore, allora possiamo cancellare l’esperienza dolorosa.

Prima vedete le lettere scure sulla lavagna bianca, ma quando le cancellate, vedete qualche segno? Esattamente nello stesso modo, quando usiamo le lacrime del nostro cuore per cancellare qualcosa nel mondo interiore, non rimane alcuna cicatrice dentro di noi.

Domanda: Questa è una domanda molto pratica. Quando lavoro, creo pile di carte. La maggior parte di esse sono rifiuti, ma qualcuna è molto importante. Ho scatole e scatole di carta nella mia casa. Vorrei sapere perché lo sto facendo e come posso avere più bellezza ispirativa intorno a me invece di un ammasso di carte.

Sri Chinmoy: Qui sta lavorando la tua mente. Devi usare il tuo cuore. Se c’è qualcosa che il cuore sente che sia importante, il cuore ti darà sicuramente la capacità, la volontà ed il desiderio per conservarla, ma quando si tratta della mente, la mente vede tutto come confusione, ogni cosa. Anche se metti alcune cose fianco a fianco, diventa confusione, ma se usi il cuore, il cuore prende tutto come unione.

Diciamo che hai tenuto alcuni fogli di carta qui ed altri là. Per la mente, è tutto confusione. Allora la mente ti dice: “Perché ti devi preoccupare di queste inutili cose? Gettale via!” Ma se usi il cuore, il cuore ti dirà quali sono le carte che val la pena di tenere e quali sono quelle da gettare. La mente ti sta dicendo che lì è tutto disordinato, sottosopra e, inoltre, la stessa mente non ti sta aiutando ad avere il giudizio per dire: “Se è tutto disordinato, cerco di selezionare quello che è necessario e, poi, posso scartare la robaccia.” Il cuore, d’altra parte, ti dirà: “questo pezzo di carta è importantissimo. Dopo quaranta o cinquant’anni, avrà un valore storico.”

Quando il cuore dice qualcosa, in quel momento il cuore ti dà la capacità e l’entusiasmo necessario e la volontà per prendere le cose importanti e metterle al sicuro in un posto adeguato.

Così, quando la mente dice che è tutto confusione, la mente non viene in tuo salvataggio per fare il necessario. La mente ti sta solo esasperando, ma quando il cuore valuta qualcosa, vedrai che tu terrai quella particolare cosa separata dalla giungla della mente. Usa sempre il cuore e, allora, il cuore ti dirà quali cose sono realmente importanti e quali no. Devi apprezzare la saggezza del cuore, non il giudizio della mente.

Domanda: Questa mattina tu hai detto: “Coloro che pregano sinceramente non vorranno mai essere soli.” Mi stavo chiedendo se è perché, quando preghiamo sinceramente, godiamo anche della Compagnia di Dio.

Sri Chinmoy: È la stessa cosa. Coloro che pregano sinceramente non vorranno stare soli perché sentiranno sempre che Qualcuno si prenderà cura di loro. Se prego sinceramente, avrò il sentimento: “Cosa so, come individuo? Io farò sempre errori. Non appena apro bocca, dirò qualcosa di sbagliato. Non appena faccio qualcosa, farò qualcosa di sbagliato. Se sono da solo, sono incline a commettere errori in ogni momento. Come un bambino, non voglio passeggiare da solo perché vedo l’oscurità tutt’intorno e ne sono spaventato.”

Quando un bambino è da solo, la madre o il padre vengono per accompagnarlo in modo che il bambino non sia spaventato. Anche qui, se possiamo avere la sensazione che Qualcuno ci sta facendo cenno, o che Qualcuno profondamente dentro di noi ci sta ispirando e guidando, allora saremo al sicuro.

Mentre camminiamo lungo la Strada dell’Eternità, ad un punto, forse, dovrete scegliere se andare a sinistra o a destra. A sinistra, se andate da soli, ci saranno serpenti. Sulla destra, ci saranno tigri, ma se vedete che Qualcun altro si prenderà la responsabilità della vostra vita perché state pregando quella Persona e meditando su quella Persona e se la Persona è con voi come Guida, allora, anche se prendete la svolta sbagliata, Egli vi proteggerà.

Come esseri umani, prendiamo sempre decisioni sbagliate. Solo la mente dirà che abbiamo preso la decisione giusta. Novantanove volte su cento, le decisioni che prende la mente sono errate. Ancora, a volte succede che il cuore prenda la decisione di diventare una sola cosa con la Volontà di Dio. Allora, segretamente, la mente viene a saperlo e ne prende il merito. Altrimenti, la mente scarta la saggezza del cuore in ogni momento.

Parte VI

Domanda: Ho visto la tua foto nell’Ashram di Sri Aurobindo, quando tu stavi facendo il salto con l’asta. Eri molto, molto in alto, forse quattro metri dal suolo. Come atterrasti? Ho visto che c’era solo sabbia a terra.6

Sri Chinmoy: Ai nostri tempi, non avevamo materassini. Così, per noi, era molto difficile atterrare! Era come la buca del salto in lungo, praticamente piatta. Così andavamo su, e quelli che avevano un buon stile venendo giù si ferivano leggermente quando atterravano, ma il mio stile era il peggio del peggio! Ero solito sollevarmi e, poi, mentre cadevo, dal salto, Avevo due o tre posture diverse. Sfortunatamente, non ero bravo nelle acrobazie così di solito cadevo molto duramente! Il mio stile di atterraggio era molto brutto. Andando su avevo un buon stile, ma, dopo aver passato l’asticella, il mio stile diventava orribile, orribile, orribile!

L’unica cosa positiva era che mi salvavo tutte le volte. C’era un albero particolare, a trenta o quaranta metri dalla fossa. C'erano parecchi alberi in quella zona, ma un albero in particolare non lo potrò mai dimenticare. Quando ero solito lanciarmi e stare in aria, piuttosto in alto, sia quando stavo attraversando l’asticella sia dopo che l’avevo passata, di solito vedevo il mio Guru, Sri Aurobindo, che mi guardava. Ogni volta, persino durante le sedute di allenamento, avevo la stessa esperienza. Non vedevo Sri Aurobindo mentre mi stavo muovendo intorno, per preparare il salto, ma quando stavo realmente facendo il salto con l’asta, in cima, di solito lo vedevo che mi proteggeva. Mentre mi muovevo vicino alla pedana del salto con l'asta, se guardavo, non lo vedevo. Non c’era nessuno là, ma quando ero proprio in cima, in aria, ero solito vederlo su quell’albero particolare. Non dimenticherò mai quell’esperienza.

Mia sorella maggiore, Arpita, e mia zia, quando mi stavo avvicinando all’asticella, di solito, tenevano gli occhi chiusi. Avevano così paura che mi ferissi.

Così questa è la spiegazione. In quei giorni, l’Ashram non aveva i mezzi per comprare alcun genere di equipaggiamenti atletici. Oggi sono fortunati ad averne un'ottima selezione.

Uno dei miei insegnanti era bravo nello sport. Mi insegnò un certo modo di effettuare il salto con l’asta. Quel modo è uno stile alquanto sorpassato. Non si può andare molto in alto. Dopo uno o due anni, io rinunciai e imparai il modo corretto, il modo moderno. Poi non ebbi problemi.

Conosci la famosa storia del mio salto con l’asta? In un giorno particolare, Madre Kali mise sotto esame la mia fede. Voleva sapere se io avevo fede in Lei. Successe nel 1944, intorno alle quattro di pomeriggio. Quel giorno, fallii non una volta ma due volte a superare l'altezza iniziale. Mi rimaneva solo un tentativo. Sbagliai ancora, dovevo essere squalificato ed io ero il miglior saltatore con l’asta nell’Ashram a quel tempo. Inoltre, la Madre Divina stava osservando le nostre prestazioni.

In ogni modo, Madre Kali voleva esaminare la mia fede in Lei. Così mi disse: “Va a casa, va a casa se vuoi qualificarti. Non devi far altro che tracciare un cerchio rotondo con inchiostro nero sul tuo tallone sinistro e poi torna indietro.”

Io dissi: “Cosa ha a che fare il mio salto con l’asta con l’inchiostro sul tallone del mio piede sinistro?”

Dentro di me, dubbio e fede stavano lottando uno contro l’altra. Alla fine, dissi a me stesso: “Facciamolo.”

La mia casa distava solo 150 metri dal campo sportivo. Così corsi e corsi e feci il necessario e tornai indietro. Poi superai l’asticella facilmente. Andai su, su, su. Alla fine, arrivai primo nella competizione. Per cinque o sei anni, arrivai primo e, poi, scesi al secondo o terzo posto. Un anno, venne la pioggia mentre stavo saltando con l’asta e rovinò ogni cosa.

Così, questo è il modo in cui Madre Kali esaminò la mia fede. La mia vita è piena di esami. Anche nel tuo caso, hai bisogno di più fede, fede nel Supremo. Farà ogni cosa per te. Più aumenti la fede nel Supremo, più felice sarai. Abbiate più fede solo nel Supremo.


SCA 1242. Domanda poste a Sanya, Cina, il 6 Dicembre 2004

Parte VII

L’immaginazione ha una sua propria realtà.7

Quando state cantando canzoni molto, molto devozionali, in quel momento cercate di immaginare i Piedi del Supremo. Se potete vedere e sentire che state guardando i Piedi del Supremo, allora la vostra devozione si manifesterà immediatamente. Questo è un modo molto efficace. Io dico sempre che l’immaginazione ha una sua propria realtà. Così, se potete immaginarvi i Piedi del Supremo, in funzione della vostra aspirazione e dedizione, allora, automaticamente, verrà il sentimento dell’anima. Sarete inondati da sentimenti di preghiera.

Questo è un modo. C’è un altro modo. Mentre cantate canzoni molto potenti, se vi potete concentrare su una particolare parte del vostro corpo, allora sarete in grado di portar fuori l’aspetto del potere. Il potere divino è dentro al vostro cuore, vero, ma non appena pensiamo al potere, pensiamo alle nostre spalle o braccia. Se ponete la vostra concentrazione là, sarete in grado di cantare in modo molto potente.

A me piace molto la canzone Khule dao ankhi.

Khule dao ankhi khule dao hiya
khule dao man pran
khule dao deha khule dao sab
ogo prabhu bhagaban

Significa:

Oh, spalanca i miei occhi,
Spalanca il mio cuore,
Spalanca la mia mente,
Spalanca il mio vitale,
Spalanca il mio corpo,
Spalanca ogni mia cosa,
Oh mio Signore, O mio Assoluto Signore Supremo.

In Bengalese, la parola ‘Dio’ ha molti, molti sinonimi, ma quella che arriva immediatamente al cuore di tutti i Bengalesi è Bhagavan. Ishwa e Param Prabhu sono altre parole che usiamo, ma nel cuore Bengalese, riceviamo una risposta immediata da Bhagavan. Bhagavan è assolutamente incorporato nel nostro respiro-del-cuore.

Quando cantate la canzone Bhagavan, Bhagavan dolcemente, ricevo una tale gioia. Dio ha centinaia di sinonimi, ma Bhagavan viene per primo, davanti a tutti gli altri sinonimi. Incorpora tutti gli aspetti di Dio. Ancora, quando diciamo Param Pita o Param Prabhu, in quel momento viene più fuori l’aspetto di devozione. Anche Prabhu significa Dio, ma in esso l’aspetto di devozione è supremo.

Allo stesso modo, per un bambino, sua madre e suo padre sono una sola cosa, ma la parola ‘Madre’ tocca il cuore o il respiro del bambino più della parola ‘Padre’. Questo è quello che sento. La parola Bengalese per Madre è Ma. Usiamo questa parola quando vogliamo attenzione immediata. Quando siete in pena o qualcosa va male, la Madre viene per prima. Il Padre entra in scena quando è una questione molto estesa. Il Padre appartiene all’esteso, al più largo, al mondo larghissimo. La Madre è intima, intimissima. È colei che viene in nostro soccorso immediato. Quando arriva il Padre, immediatamente entriamo nella vastità, ma quando arriva la Madre, immediatamente entriamo nel mondo di affetto, dolcezza, premura ed intimità.


SCA 1243. Il 17 Dicembre 2004, a Xiamen, Cina, Sri Chinmoy fece questi tre commenti su come cantare i canti devozionali, dopo una prestazione musicale dei suoi studenti.

Parte VIII

SCA 1244-1248.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande a Xiamen, Cina, il 20 Dicembre 2004.

Domanda: Io amo tutto della natura. Mi ispira e mi rende felice, ma non mi piace il vento e mi chiedo quale sia la qualità del vento?

Sri Chinmoy: Una domanda molto buona! Il vento ha molte, molte qualità spirituali. Diciamo che sei in un parco o in uno spazio aperto, e stai facendo qualcosa di serio. Poi, arriva il vento. Dal punto di vista umano, esso rovina ogni cosa, ma poi, di nuovo, dipende da come lo prendiamo. Nel mio caso, il vento mi dà un’enorme gioia. Da una parte, possiamo dire che il vento incarni l’agitazione. Da un’altra parte, possiamo dire che il vento ci fa sentire che l’intero mondo è molto piccolo. Comincia a soffiare in un posto e, poi, va in un altro posto. Va così lontano e così veloce! Così, a meno che non sia molto, molto freddo, a me piace il vento. A Chittagong e Pondicherry, di solito mi dava enorme gioia.

Il vento ci mostra che nulla è permanente in qualsiasi posto. Sentiamo che un posto particolare è permanente. Abbiamo tenuto alcune carte importanti là e siamo sicuri che le carte rimarranno al loro posto. Poi comincia a soffiare il vento. Ahimè, Ogni cosa vola via.

Nel mio caso, quando c’è vento, ricevo nutrimento nel mio intero essere. Perfino se la mia parte inferiore del corpo è coperta e solo la mia faccia e la parte superiore sono un po’ esposte, quando arriva il vento sento che va dentro al mio corpo, scorre come il sangue.

Il vento ha molte, molte buone qualità, ma la cosa principale è che ci mostra che la vita non è permanente. Rompe il nostro modo di vivere. Abbiamo un modo fisso per rimanere in pace e così via, ma il vento arriva e ci dà il messaggio: “No, no, no! Non prendere la vita così seriamente! Questa vita non è permanente. Essa va via. Allora perché devi prenderla così seriamente?”

Il vento ci aiuta in così tanti modi, ma se non ti piace il vento a causa delle tue sensazioni personali, non c’è niente di sbagliato in ciò. Dipende da come lo prendi. Qualche volta, mentre i bambini stanno giocando, il vento soffia e loro ricevono ulteriore gioia ed energia. Guarda la differenza! Qui a te non piace il vento, ma questi bambini lo prendono come un gran divertimento. Il vento soffia e quando calciano il pallone, non va in porta, va in una direzione completamente diversa, ma ricevono più gioia, anche quando non segnano, perché è un gran divertimento per entrambe le squadre. Come in questo caso, il vento mi dà gioia in centinaia di modi.

C’è una particolare poesia di Sri Aurobindo, Invitation, dove il vento soffia ed invita tutti ad unirsi a lui:

With wind and the weather beating round me
Up to the hill and the moorland I go.
Who will come with me? Who will climb with me?
Wade through the brook and tramp through the snow?

Not in the petty circle of cities
Cramped by your doors and your walls I dwell;
Over me God is blue in the welkin,
Against me the wind and the storm rebel.

I sport with solitude here in my regions,
Of misadventure have made me a friend.
Who would live largely? Who would live freely?
Here to the wind-swept uplands ascend.

I am the lord of tempest and mountain,
I am the Spirit of freedom and pride.
Stark must he be and a kinsman to danger
Who shares my kingdom and walks at my side.

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Col vento e il tempo che sta sferzando intorno
Vado fino alla collina e alla brughiera.
Chi verrà con me? Chi salirà con me?
Guadare il ruscello e camminare attraverso la neve?

Non nella piccola cerchia delle città
Stretto dalle tue porte e dalle tue mura, io dimoro,
Sopra di me Dio è blu in cielo,
Contro di me il vento e la tempesta si ribellano.

Io gioco con la solitudine qui nelle mie regioni,
Della disavventura mi sono fatto amico.
Chi vivrebbe ampiamente? Chi vivrebbe liberamente?
Qui alle alture spazzate dal vento ascendo.

Sono il signore della tempesta e della montagna,
Sono lo Spirito di libertà e orgoglio.
Aspro deve egli essere e congiunto al pericolo
Chi condivide il mio regno e cammina al mio fianco.

Qui il vento sta soffiando e arriva da Sri Aurobindo un invito ad unirsi a lu

Ci sono molte persone a cui può non piacere il vento. Nel mio caso, mi piace molto, proprio molto.

Domanda: Lo sport aiuta a purificare il

Sri Chinmoy: Decisamente! Gli sport aiutano in modo considerevole a purificare il vitale, purché sia ciò che speri di ottenere da loro. Alcuni concorrenti adottano mezzi scorretti nello sport per arrivare al primo posto. Prendono droghe o cose simili, che sono fuori di questione per i cercatori spirituali, ma se pratichi lo sport come tale, senza adottare mezzi non-divini o assumendo droghe, allora lo sport può aiutarti a ottenere purezza, perché non appena pratichi sport, tutte le parti del tuo corpo diventano vigili.

Quando facciamo qualcosa di attivo, proviamo gioia. Se camminiamo, anche se stiamo solo in piedi, riceviamo gioia. Poi, se possiamo correre, riceviamo maggiore gioia. Il sangue circola nel corpo, il vitale si sente più dinamico e persino la mente ottiene una straordinaria sensazione di aver fatto qualcosa.

Non pensare ai risultati, di dover arrivare primo nella corsa o nel getto del peso, ma interessati allo sport in quanto tale, senza dubbio esso disciplina e purifica il corpo, il vitale e la mente. Praticando sport, molte, molte persone, qualunque siano le loro vicende, hanno sviluppato purezza.

Se stai per lanciare il peso a dieci metri, per esempio, e arriva un pensiero impuro, tutto ad un tratto potresti scoprire che puoi lanciare solo sette metri. Quel pensiero impuro ti ha portato via la tua capacità. Allora odi te stesso, dici: “Perché ho consentito a quel pensiero impuro di arrivare?”

Prima di lanciare, se puoi pregare Dio: “Oh Dio, salvami! Non voglio che alcun pensiero non-divino venga e rovini la mia prestazione,” Dio ascolterà la tua preghiera. Così Dio manterrà la Sua Protezione a tua disposizione quando ne hai bisogno. È questione di necessità. Quando hai bisogno di comprare un pezzo di stoffa, per esempio, vai al negozio e lo compri. Puoi soddisfare tale necessità solo col potere del denaro del tuo portafoglio.

Così qui, la preghiera funziona come quello. Prima di fare qualcosa, puoi pregare il Supremo per avere protezione e purezza, questo ti aiuterà considerevolmente. Queste cose le chiedi coscientemente. Tu sai quanto soffri quando arrivano pensieri negativi. Puoi lanciare il peso molto più lontano, ma il lancio risulta più corto. Ecco perché preghi Dio. Se tu non avessi praticato sport in quel momento, forse non avresti pregato Dio di darti protezione e purezza.

Inoltre lo sport ci disciplina. Se tu devi andare fuori a correre, ti alzerai alle sei di mattina. Altrimenti, ti alzi alle dieci. Lo sport ci disciplina nel corpo, nel vitale e nella mente. Questa è la cosa più importante.

Ci sono centinaia e centinaia di sport. Puoi sceglierne uno che ti piace. Ora hai scelto il nuoto. Fallo! Scoprirai che quando sei in acqua, se hai un pensiero positivo, un pensiero puro, le tue bracciate, il tuo stile, ogni cosa, saranno molto meglio.

La purezza gioca un ruolo molto importante nella nostra vita spirituale. Un pensiero puro ha la forza di una bomba atomica. Quel pensiero puro ti rende in grado di identificarti con migliaia di persone in un solo momento. E un pensiero impuro interromperà la tua connessione con venti persone in un secondo. Vedrai che un pensiero impuro interrompe la tua connessione con così tante persone. Puoi non sapere il nome delle persone, o puoi non conoscerle, ma vedrai il risultato.

Non sei obbligato ad iniziare alcun sport particolare perché quello è meglio di altri, no. Dico sempre alle persone, fa quello che ti piace. Se senti che ti piace il nuoto, fallo. Se senti che ti piace il ping-pong, fallo. Se senti che ti piace la corsa, praticala. È sufficiente che ti piaccia. Quello è lo sport che dovresti praticare. Lo sport non è solo correre, saltare e lanciare. Anche il sollevamento pesi è uno sport. Qualsiasi attività fisica è uno sport. Lo sport è necessario, necessario!

Domanda: Dovremmo ripetere una preghiera particolare, o possiamo ripetere molte preghiere diverse?

Sri Chinmoy: Dipende da te. Se vuoi soddisfare un particolare desiderio, è meglio avere una preghiera. Se vuoi acqua, quella è la tua preghiera, devi scavare in un certo luogo. Se oggi scavi qui e domani scavi là e dopodomani scavi in un altro posto, non troverai l’acqua. Devi scavare in un posto. Allo stesso modo, se hai un desiderio, allora continua con la stessa preghiera.

Se vuoi soddisfare due o tre desideri contemporaneamente, non puoi mantenere la stessa intensità in tutte le preghiere. Su base giornaliera, se devi soddisfare tre desideri, non avrai lo stesso ardore e intensità in tutte e tre le preghiere. Così la cosa migliore è avere un solo desiderio. Poi, quando quel desiderio è soddisfatto, puoi scegliere un altro desiderio. Vero, puoi avere tre o quattro desideri, ma un desiderio deve essere soddisfatto per primo. Poi prega Dio di soddisfare il secondo.

Altrimenti, se al mattino chiedi a Dio una cosa, nel pomeriggio un’altra cosa e, alla sera, una terza cosa, allora non ci sarà alcuna intensità da parte tua. C’è una grande possibilità che neanche uno dei desideri sia soddisfatto. Così è meglio aspettare e trattarne uno alla volta.

Domanda: Volevo chiederti se tu sogni quando riposi.

Sri Chinmoy: Non sogno. Ero solito avere molti, molti sogni, ma da quando sono diventato completamente cosciente di ciò che sono, non ho mai sogni comuni, ho visioni. Anche quando dormo, mi arrivano come visioni. Una volta che sei arrivato ad un certo stadio, i sogni non si verificano più.

Per darti un esempio: diciamo che durante la notte, alcuni dei e dee Indiani vengano a benedirmi. Se li vedo, non li prenderò come un sogno, sarò in grado di conversare con loro, Sarò in grado di essere in comunione con loro al loro stesso livello.

Di solito, quando gli esseri umani hanno un sogno, lo vedono, lo osservano, ma c’è una grande differenza tra avere un sogno, godere il sogno e diventare una sola cosa con esso. Tu ed il sogno siete due cose totalmente differenti. Tu, come individuo, sei una cosa ed il sogno è qualcos’altro.

Nel mio caso, quando vedo qualcuno, a volte ho la capacità di identificarmi con quella persona. Perfino se è un oggetto, come la luna, posso identificarmi con esso. Così non posso chiamarlo un sogno perché in quel momento il problema di comunicazione se n'è andato. Normalmente, quando tu hai un sogno, tu sei colui che lo gode mentre il sogno è qualcosa di separato. Nel mio caso, Posso diventare sia colui che gode che il divertimento tutto insieme.

Puoi avere un meraviglioso sogno in cui domani diverrai il più perfetto discepolo. Poi, come finisce il giorno, i problemi e le preoccupazioni discendono su di te e quel dolce sogno se ne va. Ancora, durante la notte puoi avere un incubo che ti attacca. Quando arriva il giorno, l’incubo se n’è andato, ma la sofferenza e la paura rimangono ancora.

Alcuni sogni possono essere dolci e incoraggianti. Inoltre, alcuni sogni possono essere scoraggianti. Quando hai un sogno incoraggiante, dagli valore, prendilo seriamente e quando è scoraggiante, gettalo solo fuori dal tuo essere. Questa è chiamata saggezza. Ogni cosa che ti aiuta, prendila per tua e ogni cosa che non ti aiuta, perché devi trattenerla? Sta con i tuoi amici. Stai con i tuoi nemici? No. Così, non appena arriva un sogno positivo, custodiscilo. Quando arriva un sogno negativo, abbandonalo, abbandonalo. Non pensare ad esso al mattino. Non ne hai assolutamente bisogno.

Domanda: Per favore puoi dirci qual è per noi il modo più potente di sentire la Protezione del Supremo?

Sri Chinmoy: Solo pregando il Supremo. Non appena di alzi al mattino, canta l'"Invocation". "Invocation" significa invocare il Supremo, la Sua Presenza, la Sua Benedizione. Poi, dopo, devi pregare il Supremo per la Sua Protezione.

Durante il giorno, se sei in macchina, anche se qualcun altro sta guidando, devi pregare per la protezione. Il guidatore dovrà pregare ed anche i passeggeri devono pregare per la protezione. La maggior parte delle volte, prega solo il guidatore. Talvolta accadono sfortunati incidenti perché dentro alla vettura ci sono persone che non hanno pregato. Se il guidatore è solo e ha pregato il Supremo per la protezione, in quel momento vediamo che la protezione è garantita 95 o 98 volte su 100. Così a volte accadono incidenti malaugurati a causa dei passeggeri.

Inoltre, ci sono alcune persone che pregano il Supremo per un minuto prima di guidare, ma la loro preghiera è meccanica. Quando la preghiera è meccanica, non funziona. Quando pregate il Supremo, deve essere come un nuovo inizio. Ogni mattino, quando ti alzi, ci dovrebbe essere freschezza e novità nelle tue preghiera e meditazione. Allo stesso modo, quando preghi il Supremo per la protezione, in quel momento non devi pensare alle preghiere del giorno precedente. Non pensare che per gli ultimi dieci giorni o dieci mesi hai pregato per la protezione. No. Quando inizia il giorno, dopo aver cantato l'"Invocation", se preghi il Supremo per la protezione, allora deve essere in modo nuovo. Non pensare a ieri o a dieci giorni fa o a dieci anni fa.

In ogni momento dobbiamo pregare per la protezione. È assolutamente necessario. La preghiera risolve ogni singolo problema. Per vincere la gelosia, per vincere l’orgoglio, per conquistare qualsiasi forza non-divina, dobbiamo pregare. La protezione è qualcosa di cui abbiamo bisogno in ogni momento nelle nostre vite.

Per darvi un esempio: Proprio recentemente, quando ero a Sanya nel precedente hotel, stavo camminando molto lentamente dentro all’hotel. Stavo camminando praticamente rasente al muro. Una collaboratrice dell’hotel, una giovane donna, improvvisamente arriva correndo, non molto veloce, ma, forse, non stava tenendo gli occhi aperti. Stavo andando assolutamente rasente al muro, raschiando il muro e lei si è precipitata contro la mia spalla sinistra. Ora, era una ragazza molto minuta, molto leggera, così, fortunatamente, non sono caduto. Non è successo nulla, ma mi sono sentito avvilito per lei. Era colpa sua al cento per cento, della sua vita incosciente. Essa non pregava il Supremo per la protezione, lungi da questo. È la sua vita, ma sono io che potevo essere infortunato. Così, vedi, in ogni momento dobbiamo pregare per la protezione. Altrimenti, non siamo responsabili per ciò che accade.

Inoltre succede così tante volte che quando pregate il Supremo per la protezione per voi stessi, se la vostra protezione è molto, molto forte, va anche alle altre persone. Non serve solo per voi stessi. Se pregate molto seriamente per la protezione, allora potete aiutare anche le persone che stanno per investirvi.

In questa città, il nostro autista guida in modo così imprudente. Era assolutamente insensibile. Il mio sedile era giusto dietro al suo e potevo vedere che molte volte eravamo in procinto di fare un incidente. Così dovetti sgridarlo. Dissi: "Ora, va lentamente!" Allora quello sciocco cominciò ad andare a solo quindici miglia all’ora. Prima, andava a quarantacinque!

A New York, a me piace andare a venticinque o trenta miglia all’ora. Quando i miei discepoli mi danno un passaggio, chiedo loro di andare a venticinque miglia all’ora. Questa è la mia regola.

Così questo personaggio andava a quarantacinque miglia all’ora o persino di più. Poi, quando ha ricevuto il mio rimprovero, ha ridotto la velocità a quindici miglia all’ora! Oggi gli ho detto: “Va un po’ più forte!” Non so quale corsia sia più veloce, ma qualsiasi corsia egli prendesse, andava a quindici miglia all’ora. Così lentamente! Alla fine, mi sono arreso. Gli ho detto: "Va bene, è meglio che andare troppo velocemente!"

Qui, in questo caso, prego per la protezione, ma devo pensare all’attacco ostile che può arrivare da qualcun altro. Se preghiamo per maggiore protezione, allora le nostre preghiere entreranno nelle persone che possono inconsciamente attaccarci. Così tante volte, quando succede qualcosa di sconveniente, diciamo: "Non è colpa nostra, non è colpa nostra. Abbiamo pregato per la protezione, abbiamo pregato." Ma se possiamo pregare per maggiore protezione, allora Dio entrerà in quelle persone che stanno per attaccarci inconsciamente e non ci attaccheranno.