Parte IV

SCA 1235-1236.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande a Sanya, Cina, il 27 Novembre 2004.

Domanda: Nei tuoi scritti, hai detto che non è spirituale prendere in prestito qualcosa e mi stavo domandando se tu potessi, per cortesia, approfondire questa affermazione. In una delle tue poesie, dici che Dio non ha imparato l’arte furba di chiedere in prestito, a differenza di noi.

Sri Chinmoy: La cosa non è evidente? Noi chiediamo in prestito a destra e sinistra, ma Dio non chiede in prestito. Chiediamo in prestito con la speranza o l’intenzione, intenzione sincera o non sincera, di restituire la cosa in questione. Nel caso di Dio, Dio non chiede mai in prestito. Egli dà e dà. Noi diamo con la speranza che otterremo qualcosa di ritorno, ma Dio non crede nel prendere in prestito perché Egli sa che non c’è nulla per Lui che possa ricevere dagli esseri umani ed anche, se Egli prende qualcosa dagli esseri umani, poi non deve restituirlo. Questa è la questione.

Per noi, è come barattare. Prendo in prestito da te, tu prendi in prestito da me, ma questa è un’arte furba. La maggior parte delle volte, quando prendiamo in prestito delle cose, non le restituiamo. Questa è un’arte che abbiamo imparato, ma il povero Dio non vuole imparare quell’arte.

Interviene una terza persona: In realtà, la poesia è:

God just gives and gives.
He does not take.
He has not even learnt
The clever art of borrowing.

Dio non fa altro che dare e dare.
Egli non prende.
Egli non ha nemmeno imparato
La furba arte di chiedere in prestito.

[n.d.t.: da “Ten Thousand Flower Flame” volume 3]

Sri Chinmoy: Ecco, la mia poesia spiega ogni cosa. Riesci a immaginarlo!