Domanda: Lei pensa che dovremmo lavorare nel mondo, o ritirarci in un ashram, per Realizzare Dio?

Sri Chinmoy: Non ci si dovrebbe ritirare in un ashram per Realizzare Dio. Non si dovrebbe entrare nelle caverne dell'Himalaya per farlo. Quei giorni sono passati. Si deve accettare la vita così com'è. Nel mondo di oggi si deve assumere il ruolo di eroi, eroi divini. Se entri in un una stanza e chiudi la porta e senti che riuscirai a meditare, ti sbagli. La tua mente resterà vittima di pensieri non-divini anche lì! Un vero cercatore affronterà il mondo. Realizzerà che non c'è nulla a cui rinunciare: "Perché dovrei rinunciare al mondo o ai membri della mia famiglia se la realtà che sto cercando è dentro ogni individuo? Dio è dentro ogni persona. Rinunciando al mondo ed entrando in un ashram non troverò Dio e non Lo manifesterò!"

La fuga non è la risposta. Chi scappa? Qualcuno che ha fatto qualcosa di male. Il proprietario della casa non fugge, non deve nascondersi, perché non ha rubato nulla. Perché un cercatore spirituale dovrebbe cercare di fuggire? Perché dovrebbe aver paura dell'umanità? Se ora come ora l'umanità rappresenta per lui il dubbio o altre qualità negative, dovrebbe cercare di trasformare quel dubbio in certezza. Trasformi la paura dell'umanità in coraggio. Ad ogni istante il cercatore ha l'opportunità d'oro di fronteggiare il mondo. Se un vasaio non tocca l'argilla, come potrà trasformarla in uno splendido vaso? Ogni cercatore individuale deve accettare l'umanità, e poi con la sua aspirazione e con la sua realizzazione, deve trasformare il volto dell'umanità. Se ha paura dei suoi vicini e cerca di nascondersi, sta adottando l'approccio sbagliato.

Nella vita spirituale, se si vuole davvero aiutare l'umanità, si deve vivere nel mondo. Se un Maestro spirituale ha un ashram ed il cercatore va lì per meditare, questo è ottimo! Ma se tutti i cercatori rinunciano al mondo ed entrano in monasteri o in luoghi di clausura, chi trasformerà il volto del mondo? Dobbiamo accettare il mondo così com'è, con l'idea di trasformarlo. Il mondo non è perfetto, ma non lo siamo neanche noi. Nessun essere umano è perfetto come Dio. Lui ci ispira ad essere perfetti, e se Lui ci dà l'ispirazione e la capacità di perfezionarci, ci darà anche l'ispirazione e la capacità di perfezionare gli altri. Ma per far ciò dobbiamo stare con le persone ed aiutarle nel loro risveglio interiore e nella loro Realizzazione interiore.

Per Realizzare Dio, ciò che è necessario è l'anelito interiore, e possiamo avere quest'anelito anche mentre camminiamo in strada. È un errore sentire che avremo l'anelito interiore solo se siamo in cima all'Himalaya: anche lì la nostra mente divagherà e penseremo ai nostri amici, ai nostri parenti, e ai nostri nemici. Ripeto, qui nel mondo, nel trambusto della vita, possiamo facilmente pensare a Dio. Quindi la Realizzazione di Dio può avvenire, deve avvenire, ed avverrà, qui sulla Terra nel bel mezzo delle nostre molteplici attività, se queste sono dedicate a Dio. Ogni azione dev'essere dedicata a Dio, non importa cosa sia.

Lei lavora qui in una stazione radio. Ora per circa due ore, ha servito l'umanità: questo è un atto di dedizione. Con questo atto di dono di sé al mondo, compiacerà Dio più di quelli che entrano in una stanza e pensano a tutti i pensieri non-divini in nome della meditazione! Nel momento in cui offriamo noi stessi, estendiamo ed espandiamo noi stessi. Quindi, la Realizzazione di Dio può essere raggiunta nella nostra vita quotidiana. Non dobbiamo entrare in clausura.