Domanda: Come si applica la tua filosofia di autotrascendenza in una competizione internazionale in cui vengono spesso contestati record mondiali?

Sri Chinmoy: Tutti gli atleti dovrebbero tenere a mente che non stanno gareggiando con altri atleti ma con le proprie capacità. Qualunque cosa abbiano già raggiunto, devono andare oltre.

Quando c'è una competizione internazionale, è una grande opportunità. Quando un atleta ha l'opportunità di competere con il resto del mondo, ci sono tutte le possibilità che trascenda le proprie capacità. Questo è ciò che è di fondamentale importanza e non se sconfigge gli altri o no. Dio sarà estremamente soddisfatto dell'atleta solo quando trascende le proprie capacità. Siamo tutti figli di Dio. Se uno dei Suoi figli trascende se stesso, allora il Padre sarà la persona più felice. Ma se un membro della famiglia sconfigge un altro membro e ottiene gioia mentre l'altra persona diventa infelice, allora dov'è la gioia del Padre?

Se siamo uno con il resto del mondo, allora proviamo gioia nella gioia degli altri e il loro dolore è anche il nostro dolore. Ma la maggior parte di noi non ha ancora raggiunto quella coscienza. Quindi è sempre consigliabile che l'atleta tenga presente che sta gareggiando con il proprio record precedente. Se riesce a trascendere la propria conquista, allora sarà una vera conquista e una vera conquista per il mondo intero.

Ciò che è di fondamentale importanza è l'atteggiamento dell'individuo. L'atleta deve sentire che sta stabilendo un nuovo record non per la propria gloria, ma per aumentare le capacità e migliorare lo standard del mondo. L'atleta vincente deve sentire di rappresentare tutta l'umanità. Quindi, con un cuore devoto e pieno d'anima, se può offrire con tutta l'anima il suo successo all'Atleta Supremo, la sua Fonte, in quel momento sta facendo assolutamente la cosa giusta. Se questo è il suo atteggiamento, allora lascia che faccia del suo meglio per battere i record del mondo. Ma se vuole sconfiggere il resto del mondo solo per crogiolarsi nella propria gloria, allora sta commettendo un deplorevole errore.

Un atleta dovrebbe sentirsi un membro della famiglia mondiale e il suo obiettivo dovrebbe essere il suo continuo progresso. Se può continuamente trascendere le proprie conquiste, è destinato a raggiungere la soddisfazione, perché il progresso è a dir poco soddisfazione. I due vanno sempre insieme. Se gli interessa solo il successo, anche se ci riesce, non otterrà una gioia duratura. Perché in un batter d'occhio si guarderà intorno e vedrà i suoi successi andare in frantumi qui o altrove. Ma il suo progresso è come un seme che alla fine diventa un alberello e poi un gigantesco albero di banyan che gli darà un continuo senso di soddisfazione. Quando sta progredendo, in quel momento sta crescendo, risplende e, come un fiume, scorre costantemente verso la sua Sorgente di Vastità, il Mare dell'Unità.