Il permanente e l'impermanente13

Che cos'è permanente?
Che cos'è l'impermanente?
Ciò che è permanente è la realtà.
Ciò che è impermanente è la non-realtà.

La realtà è l'esistenza della luce, nella luce e per la luce.

La non-realtà è l'esistenza della notte, nella notte e per la notte.

I genitori della realtà sono la divinità e l'immortalità.

I genitori della non-realtà sono schiavitù e ignoranza.

Quando vediamo la Luce Divina ci sentiamo felici. Quando sentiamo la Luce Divina diventiamo forti. E quando cresciamo nella Luce Divina, la nostra vita diventa fruttuosa.

Quando vediamo la notte non-divina, diventiamo deboli, impotenti. Quando sentiamo la notte non-divina, ci sentiamo tristi, ci sentiamo infelici. E quando cresciamo nella notte non-divina, la nostra vita diventa priva di significato, infruttuosa.

Ora, luce illuminante e luce illuminata; notte oscurante e notte oscurata, la luce che illumina è la luce che è dentro di noi. La luce illuminata è la luce che è fuori di noi. La notte che oscura è la notte che è davanti a noi. La notte oscurata è la notte che ci circonda.

Ciò che è reale è permanente e ciò che è permanente è spirituale. Cos'è lo spirituale? La vita dell'Aldilà sempre trascendente è spirituale, ma questa vita dell'Aldilà sempre trascendente deve essere manifestata qui sulla terra. Questa vita è reale, la realtà stessa.

Cos'è non spirituale? Usiamo il termine 'materiale'. La materia è qualcosa che è la ricchezza del tempo che fugge.

Ricchezza divina e ricchezza materiale. La ricchezza divina è la nostra aspirazione interiore. Questa aspirazione è il canto dell'Infinito, dell'Eternità e dell'Immortalità dentro di noi. La ricchezza materiale è il desiderio. È il pianto per il possesso immediato e costante. Quando proviamo a possedere, purtroppo sentiamo di essere già posseduti. Quando cerchiamo di vedere qualcuno con la luce della nostra anima, sentiamo che siamo già liberati, e anche lui è già liberato.

Una cosa permanente è divina. Una cosa impermanente è non divina. Quando la saggezza divina sorgerà sulla terra, ci renderemo conto che una cosa impermanente è inutile.

Divinità e Immortalità sono dentro di noi. L'Immortalità ci dice cosa fare e la Divinità ci dice come farlo. L'Immortalità ci dice di ascoltare i dettami della nostra anima, che è una scintilla della Luce Suprema. Ci dice di essere costantemente consapevoli del Pilota Interiore. La Divinità ci dice come possiamo farlo. Possiamo farlo attraverso una vita autodisciplinata, attraverso la dedizione a una causa superiore, attraverso la purificazione della nostra natura esteriore e attraverso l'amore eterno e senza riserve per Dio.

La schiavitù e l'ignoranza sono i genitori della notte. L'ignoranza ci dice cosa fare e la schiavitù ci dice come farlo. L'ignoranza ci dice di distruggere il mondo e la schiavitù ci dice come farlo - attraverso la crudeltà e la brutalità, attraverso mezzi ingiusti.

Un cercatore spirituale cerca di entrare nei recessi più intimi del suo cuore, e da là cerca di portare la luce in primo piano. Con l'aiuto di questa luce, vuole crescere nel respiro del permanente. Ora, per crescere nel respiro del permanente, ciò di cui abbiamo bisogno è la saggezza interiore. Qual è questa saggezza interiore?

Il Signore Krishna, nella Bhagavad-Gita, il Canto Celeste, dice ad Arjuna, il suo strumento divino: "O Arjuna, un uomo saggio è colui che ha il dominio sui sensi." Vale a dire, quando conquistiamo i sensi, entriamo nel regno della saggezza, dove la realtà cresce e la divinità scorre.

Ora, per entrare nel mondo della saggezza abbiamo bisogno di un amore costante: amore per la verità, amore per la luce. Ma in questo momento amiamo la verità fugace, la luce fugace, il possesso fugace. La ricchezza fugace che abbiamo o che amiamo è terribilmente spaventata dalla verità. Dubita della verità e teme Dio. Ma la nostra ricchezza divina, l'aspirazione, invoca la verità e adora Dio. Ogni giorno vediamo con i nostri occhi e sentiamo con il nostro cuore l'impermanenza del mondo creato dall'uomo. Vale a dire, le cose che creiamo con i nostri pensieri e idee non durano. In questo momento ho un pensiero e presto quel pensiero svanisce. Forse mi dà un risultato; questo risultato dura, ancora, un altro fugace secondo.

Ma c'è qualcos'altro che chiamiamo forza di volontà: volontà dell'anima, volontà adamantina dell'anima. Se possiamo esercitare un briciolo di questa forza di volontà, allora vedremo che non solo l'azione ma anche il risultato è una realtà eterna. Per sviluppare la forza di volontà dell'anima, dobbiamo entrare nella vita dello Spirito. Dobbiamo avere una vita autodisciplinata. Vita autodisciplinata non significa mortificazione della vita o tortura cosciente per la vita umana. Vita autodisciplinata significa una vita che ha bisogno della Luce e vuole essere guidata dalla Luce, plasmata e modellata dalla Luce. E quando la vita sarà disciplinata, non ci comporteremo come animali. Quando la vita sarà sufficientemente disciplinata, la vera divinità crescerà. In quel momento possiamo dire che la realizzazione di Dio o la scoperta di noi stessi è un nostro diritto di nascita, e nella realizzazione di Dio acquisiamo la saggezza della Verità eterna.

Non è che un individuo o alcuni individui siano scelti per realizzare la Verità più alta. No, tutt'altro. Ogni individuo è uno strumento di Dio; ma deve essere cosciente. In questo momento non lo è; è incosciente. Ma quando prega, quando medita, diventa automaticamente uno strumento costante e consapevole di Dio. E colui che diventa strumento cosciente di Dio ascolta nel cuore stesso del finito il messaggio dell'Infinito, e sente nel fugace il Respiro dell'Eterno.

Pensare a Dio, meditare costantemente su Dio, è vivere in Dio senza riserve. Quando viviamo in Dio costantemente, con tutta l'anima e senza riserve, Dio fa tutto incondizionatamente per noi. In misura infinita Egli offre la Sua Luce, Pace e Beatitudine, e noi cresciamo nella Sua stessa Immagine.

Qui sulla terra il messaggio della Verità permanente, la Verità trascendentale deve essere adempiuto, poiché Dio ha scelto la terra come Suo campo per la Manifestazione. La Luce eterna deve manifestarsi qui sulla terra e noi, tutti noi, dobbiamo diventare strumenti coscienti di Dio. Possiamo esserlo se abbiamo il pianto interiore, e questo pianto interiore deve essere il pianto di un bambino. Il bambino piange per sua madre. La madre corre verso il bambino, non importa dove si trovi la madre. Il bambino può essere in soggiorno o può essere in cucina, ma la madre corre a dargli da mangiare.

Allo stesso modo, quando abbiamo il pianto interiore, il pianto spontaneo per la Luce e la Verità, Dio per la Sua Infinita Bontà ci mostrerà la Luce, e in quella Luce cresceremo.

Realizzeremo Dio. Mentre appaghiamo Dio, appagheremo noi stessi e la nostra unica preghiera a Dio è:

Guidaci dall'irreale al Reale.
Guidaci dalle tenebre alla Luce.
Guidaci dalla morte all'Immortalità,
O Signore Supremo!


MRP 13. Università di Bristol, Bristol, Inghilterra, lunedì, 30 novembre 1970.

Sri Chinmoy, I miei Petali di Rosa, parte 1, Sri Chinmoy Lighthouse, New York, 1971