Come vincere il dubbio11

Un grande scrittore una volta disse: "Un filosofo è uno che dubita." Ora, a mio modesto parere, siamo tutti filosofi, perché non c'è nessuno sulla terra che non abbia dubitato almeno una volta. Quindi, in questo senso, siamo tutti filosofi.

La parola sanscrita per filosofia è darshan. Darshan significa visione, immaginare la verità. Sri Ramakrishna disse: "In passato le persone avevano visioni, e ora le persone le studiano." Una cosa è avere la visione diretta della Verità suprema definitiva, un'altra è studiarla.

Ora, qui non sto affatto gettando acqua fredda sugli studenti di filosofia, tutt'altro. Mi capita di essere anche un insignificante filosofo. Ma quello che voglio dire è questo: la filosofia ci conduce alla spiritualità, e la spiritualità ci offre la realizzazione di Dio e la scoperta di sé. Quindi iniziamo il nostro viaggio con la filosofia. Questo è il primo gradino della scala spirituale, e poi il gradino successivo è la spiritualità, e poi l'ultimo è la realizzazione di Dio.

Dubbio. Il dubbio significa assenza di conoscenza reale. La vera conoscenza è la vera luce, e la vera luce è la nostra inseparabile unità con il mondo.

Fede e dubbio. Questi sono come il Polo Nord e il Polo Sud. Purtroppo, un uomo di fede è molto spesso frainteso. Siamo propensi a chiamare un uomo di fede un fanatico. Qui commettiamo un errore deplorevole. Un fanatico e un uomo di fede sono due persone diverse. Un fanatico odia la ragione, ignora la mente ragionante; mentre un uomo di fede, se è veramente un uomo di fede, accoglierà e accetterà la ragione e la mente dubbiosa. Allora la sua fede aiuterà la mente dubbiosa a trascendere se stessa nel vasto Infinito, in qualcosa di eterno e immortale. Questo è ciò che la fede offre alla mente dubbiosa.

Un uomo di fede è anche un uomo di divina umiltà. Quanto più avanza nel regno della spiritualità con la forza della sua fede, tanto più cresce profondamente nella suprema umiltà.

Qui a questo punto desidero citare l'immortale espressione di Keats: "Le mie più grandi elevazioni dell'anima ogni volta mi rendono umile."

Il dubbio è la nostra ignoranza autoimposta. La fede è la nostra visione interiore della Verità ultima. Ancora una volta, la fede è l'espansione della nostra anima e l'illuminazione dell'anima.

Vediamo l'oscurità tutt'intorno. Vediamo impurità tutt'intorno e imperfezioni tutt'intorno. Ancora una volta, siamo noi che abbiamo l'ispirazione interiore, l'aspirazione, la capacità e la volontà adamantina di trasformare la faccia stessa della terra. Come? Se vinciamo il dubbio, l'insicurezza, se vinciamo il nostro dubbio sull'umanità, su Dio.

Dubbio. Perché dubitiamo? Dubitiamo perché non abbiamo l'unità cosciente con qualcun altro, con il resto del mondo. Se qualcuno dubita di me, devo in cambio dubitare di lui? Se dubito di lui, salgo sulla sua stessa barca. Ma se gli offro la mia fede, la mia fede implicita, allora o oggi o domani, prima o poi posso trasformare la sua natura.

Cosa impariamo da un albero? Quando scuotiamo con veemenza e spietatamente un albero, cosa fa l'albero? L'albero subito ci offre i suoi fiori, i suoi frutti. Ora, se altri ci torturano similmente con i loro brulicanti dubbi, offriamo loro la nostra candida fede. Allora la nostra fede bianca come la neve trasformerà la loro vita di brulicanti, oscuranti e oscurate nuvole del dubbio.

Con gli occhi ben aperti vediamo che il mondo è brutto. Con le nostre orecchie ben aperte sentiamo che il mondo è impuro. Ora abbiamo la mente. Usiamo la nostra mente o costringiamo la mente a vedere solo la cosa giusta, la cosa pura, a differenza degli occhi. Usiamo la nostra mente o costringiamo la mente ad ascoltare solo la cosa giusta, la cosa divina. È la mente, la mente sviluppata, la mente cosciente, la mente illuminata che ha la capacità in grande misura di trasportarci nelle regioni più elevate della coscienza.

Sottostiamo tutti alle leggi di Madre Terra. Madre Terra sottostà alle leggi del Cielo. Anche il cielo è sotto l'espressa legge di Dio; e il nostro dubbio, amato dubbio, è sotto la sua propria legge. La sua legge è la frustrazione, e nella frustrazione incombe la distruzione.

Perché dubitiamo? Perché ci manca una corretta comprensione. C'era un grande santo spirituale di nome Kavir. Disse: "Ascoltatemi, fratelli: colui che ama comprende."

Se amiamo, allora comprendiamo; e se comprendiamo la verità, allora non abbiamo né l'opportunità né la necessità di nutrire anche un briciolo di dubbio nella nostra esistenza quotidiana.

Dubitiamo di Dio a nostro piacere. Dubitiamo di Dio proprio perché pensiamo che sia invisibile. Dubitiamo di Lui perché pensiamo che sia impercettibile. Dubitiamo di Dio perché pensiamo che sia incomprensibile.

Ma per vederlo, che cosa abbiamo fatto? Per ascoltarlo, cosa abbiamo fatto? Per capirlo, cosa abbiamo fatto?

Per vederlo, abbiamo pregato con tutta l'anima ogni giorno? La risposta è negativa, no. Per ascoltarlo, abbiamo amato devotamente l'umanità? No. Per capirlo, abbiamo servito la divinità nell'umanità? No. Non abbiamo pregato Dio. Non abbiamo amato l'umanità. Non abbiamo servito la divinità nell'umanità. Eppure vogliamo vedere Dio faccia a faccia. È impossibile.

Dio può essere visto con la forza del nostro pianto interiore, che chiamiamo aspirazione, la crescente fiamma dentro di noi. Ogni momento questa fiamma sta salendo verso l'altissimo. Se sappiamo piangere interiormente, allora questa fiamma salirà, salirà in alto, più in alto, più in alto; e mentre sale, illuminerà il mondo circostante.

C'è un proverbio indiano che sono sicuro che molti di voi hanno sentito: "Un uomo forte teme il suo nemico quando il nemico è lontano, ma quando il nemico è vicino, non ha più paura del nemico." Vorrei aggiungere che quando il dubbio attacca un uomo spiritualmente forte, diventa più forte, infinitamente più forte. Lo fa portando in primo piano la luce della propria anima che lo stimola a combattere il dubbio e a vincerlo.

C'è un altro modo per vincere il dubbio: se in questo momento ci sentiamo bambini, bambini di Dio; e ancora, se possiamo sentire che Dio è un Bambino Divino che gioca con noi. Noi siamo bambini umani e Lui è un Bambino Divino.

Un bambino non dubita. Ha una fiducia implicita nei suoi genitori. Ha una fede implicita in tutti quelli che incontra. Anche noi possiamo svolgere lo stesso ruolo nella nostra vita quotidiana. Giochiamo con Dio, il Bambino Divino. Non ci può essere ombra di dubbio nella nostra vita quando parliamo, quando mangiamo, quando ci muoviamo, se sentiamo di avere un Bambino Divino dentro di noi, che gioca con noi. Non siamo soli. C'è qualcuno che gioca con noi in ogni momento. Se lo sappiamo e lo sentiamo, allora il dubbio non potrà mai eclissare la nostra mente.

Un amante di Dio, un adoratore di Dio sente che nel profondo di sé, nei recessi più intimi del suo cuore, c'è un'isola di estasi; e quest'isola non potrà mai essere sommersa dalle piene del dubbio, perché già il suo amore l'ha reso tutt'uno con questa divina certezza.

Un cercatore di prim'ordine disse: "Alcuni dicono 'Lui (Dio) è troppo lontano.' Alcuni dicono: 'No. Lui è a casa qui.' Ma io l'ho trovato. È nella culla dell'amore."

Quando amiamo Dio, il nostro problema è finito. È vero, tutti noi non vediamo Dio faccia a faccia. Ma possiamo immaginare per un fugace secondo che Dio con tutto il suo amore dimora nei nostri cari e vicini. Cerchiamo di vedere il volto del nostro Amato nei nostri cari. Dove c'è amore, vero amore, c'è tutto. Dove c'è unità, non ci possono essere dubbi: nessun dubbio oscurante, minaccioso, distruttivo.

Infine, come vincere il dubbio. Per vincere il dubbio, dobbiamo essere costantemente nel processo di purificazione della nostra natura. Questa purificazione deve aver luogo nel nostro fisico. Il corpo deve essere costantemente purificato. Non è lavando il corpo o facendo sei o sette bagni al giorno che possiamo purificare il corpo. Il nostro corpo sarà purificato solo quando sentiamo dentro di noi un santuario vivente. Quindi dobbiamo installare la vivente divinità della luce e della verità dentro di noi. Allora il corpo in men che non si dica sarà purificato. In quel momento non possiamo avere alcun dubbio nel corpo, o nella nostra mente fisica.

Il vitale. Il vitale deve svolgere il ruolo di dinamismo. È l'energia dinamica che dobbiamo offrire al vitale, e non il potere aggressivo e distruttivo, per vincere il dubbio nel vitale.

La mente. Ogni momento la mente deve essere inondata di chiarezza e di retto pensiero. Ogni momento la mente deve ospitare coscientemente pensieri divini, idee divine e ideali divini. Allora il dubbio non potrà respirare nella mente.

Il cuore. Ogni momento dobbiamo rendere il cuore ricolmo d'anima in modo da poter facilmente vincere il dubbio nel cuore. Il cuore deve offrire il messaggio di sacrificio per gli altri, per il resto del mondo; e mentre sacrifica il suo stesso respiro vitale, un sincero cercatore sente che non sta sacrificando nulla, sta solo espandendo la propria coscienza interiore e realizzando se stesso qui sulla terra.

Il dubbio può essere vinto. Deve essere conquistato. Come? L'unica risposta è la concentrazione costante e piena d'anima sulla mente, la meditazione sul cuore e la contemplazione sull'intero essere.


MRP 11.University of Dundee, Dundee, Scozia, mercoledì, 25 novembre 1970.

Sri Chinmoy, I miei Petali di Rosa, parte 1, Sri Chinmoy Lighthouse, New York, 1971