Maestri umani e maestri divini5
L'uomo ha molti maestri. Nasce un bambino e la sua prima e principale insegnante è sua madre. La madre insegna tutto al bambino con il suo affetto sconfinato, amore sconfinato e sollecitudine sconfinata. Il bambino risponde con un sorriso. Un bambino impara tutto da sua madre con un sorriso pieno d'anima. Poi la madre insegna al bambino a riconoscere il padre. Il padre diventa il secondo maestro del bambino. Offre anche al bambino affetto, amore e premura in misura illimitata. La madre offre tutto al bambino con un enorme sentimento di unità, mentre il padre fa tutto per il bambino con un sentimento di vastità. L'unità c'è, senza dubbio, ma la vastità è la lezione che il bambino impara dal padre.Dio ha concesso a ogni individuo di essere una piccola casa e una grande casa. Entrambe le case hanno la stessa importanza. La madre insegna al bambino tutto ciò che la piccola casa ha da offrire: affetto, amore, sollecitudine, dolcezza e unità. La madre offre il messaggio della famiglia felice. Il padre insegna qualcosa di più. Offre il messaggio di una famiglia più grande: alcuni amici e il mondo esterno.
Due insegnanti ci insegnano due cose che hanno lo stesso valore e la stessa importanza. Solo perché il bambino è lo studente, deve imparare. Negli anni successivi imparerà molte materie da molti insegnanti. Quando il bambino va a scuola, avrà un insegnante di storia, geografia, scienze, matematica; per tutto avrà un maestro. Ogni insegnante insegna allo studente una cosa diversa. Poiché lo studente è giovane, potrebbe non sapere quale sarà la sua carriera futura. Quindi, la cosa migliore è che lui sappia tutto in una certa misura. Poi in seguito, può fare una scelta. Non è che l'insegnante desideri che lo studente sia un tuttofare e maestro di nessuno. No! L'insegnante vuole che lo studente sappia un po' di tutto, in modo che in futuro possa facilmente decidere quale carriera desidera. Uno studente trascorre alcuni anni al liceo e poi va all'università. Là i professori gli offrono un tipo di conoscenza superiore. Poi, quando va al grado successivo dell'università, prende una o due materie per ottenere la laurea magistrale o il dottorato di ricerca. In quel momento la sua futura carriera comincia a sbocciare. Lo studente alla fine ottiene la laurea o il dottorato e diventa un uomo di conoscenza. Tutti questi anni possono portare ciò per cui ha lavorato: soddisfazione, una soddisfazione più alta, una soddisfazione più profonda, più illuminante e più appagante.
Da bambino ha imparato l'alfabeto e ha studiato alcuni libri. Quando è andato al college ha studiato una conoscenza più alta e più illuminante. Poi è arrivato all'università per ottenere il vasto oceano di conoscenza. Ma nonostante ciò, non ha soddisfazione. Sente che ci sono ancora molte cose che non sa. Un tempo pensava che se avesse avuto il diploma più alto, sarebbe stato di gran lunga il migliore e tutti sarebbero stati sotto di lui. Ma ora vede che ci sono altri bravi quanto lui, o anche migliori di lui. Quindi il suo orgoglio è infranto e sente che in questo mondo di competizione non può esserci gioia. Ha una conoscenza della terra, è diventato un'autorità su un argomento particolare, ma sente che ci sono altri che ne sanno più di lui. Si rende conto che finché rimane nel mondo dei desideri, cercando di competere con gli altri e sconfiggere gli altri, finché sente la necessità nel suo cuore di superare gli altri o dominare sugli altri, allora non ci sarà felicità. La felicità non risiede nelle conquiste mentali, nelle sue conquiste esteriori. La felicità risiede solo nelle conquiste interiori. Gli insegnanti umani che gli hanno insegnato le sue lezioni terrene hanno svolto il loro ruolo. Ora vuole andare da un Maestro spirituale che ha studiato le materie interiori e ha libero accesso alla vita interiore, alla saggezza interiore. Sente che se studia le materie interiori, allora avrà pace mentale, gioia costante e un senso di soddisfazione.
Sul piano mentale ha ottenuto qualcosa, ma sul piano spirituale, il piano interiore, il piano che ha gioia e soddisfazione durature, è un vero mendicante. Quindi va da un Maestro spirituale per avere lezioni interiori e studiare materie interiori. Il Maestro spirituale gli dice che ci sono alcune materie interiori, ma ci sono due materie principali che deve imparare se vuole davvero ottenere soddisfazione dalla vita, se vuole davvero avere successo in senso divino. Questi due argomenti sono la preghiera e la meditazione. Se studia la preghiera e la meditazione e le impara bene, allora avrà sicuramente gioia e soddisfazione nella sua vita.
Il Maestro spirituale dice allo studente: "Se vuoi imparare a pregare, allora devi diventare semplice, devi diventare sincero, devi diventare umile. Le tue preghiere riceveranno risposta solo quando sarai diventato totalmente semplice, assolutamente sincero e inconfondibilmente umile." Così lo studente porta in primo piano la semplicità, la sincerità e l'umiltà dall'interno, e prega. Quando prega, sente che tutto il suo essere interiore, tutta la sua vita, viene elevato a un più alto piano di coscienza. Sta pregando per la pace, la luce e la beatitudine, per l'illuminazione e la perfezione. La sua stessa preghiera gli dà gioia. Anche se non riceve dall'alto un briciolo di pace, luce o beatitudine, non gli importa; perché dalla preghiera stessa trae grande soddisfazione. Naturalmente, se vuole essere un vero cercatore di prim'ordine, solo allora gli è possibile pregare incondizionatamente. In caso contrario, pregherà per la pace, la luce e la beatitudine in modo condizionale. Vale a dire, sarà semplice, sarà sincero, sarà umile e con la forza della sua semplicità, sincerità e umiltà, si aspetterà di essere ricompensato. Ma se prega incondizionatamente, in quel momento prega solo per il compimento della Volontà di Dio.
L'altra materia che lo studente deve imparare è la meditazione. Qui l'insegnante dice allo studente che deve rendere il suo cuore il più puro possibile; deve diventare la purezza stessa. L'insegnante dice: "Sono necessarie semplicità, sincerità e umiltà, ma se vuoi avere successo nella meditazione, hai bisogno anche di qualcos'altro, e questa è purezza. Un cuore puro è di fondamentale importanza. Se c'è dell'impurità nella tua coscienza fisica, nella tua coscienza vitale o nella tua mente, allora non sarai in grado di studiare bene questo argomento. Se ti manca la purezza, la tua mente non sarà mai in grado di raggiungere la vastità divina ed entrare nella Delizia, nell'Estasi e nella Luce. Quindi la purezza è di fondamentale importanza: purezza nel pensiero, purezza nell'azione, purezza nel risultato di ogni azione, purezza all'inizio del viaggio e purezza alla fine del viaggio."
Cos'è la purezza? La purezza è il nostro amore costante per l'unità, dentro e fuori. Amare il mondo intero come se fosse proprio, sentire un'unità inseparabile con il resto del mondo: questa è purezza. Ogni volta che il cercatore inspira, deve sentire che il suo intero essere è purificato, che ha attinto l'energia cosmica per purificare tutto il suo corpo, vitale, mente e cuore. E quando espira, deve sentire che ha gettato tutta l'impurità del suo corpo, vitale, mente e cuore nella Coscienza Universale. Egli purifica e svuota il suo intero essere, e poi fa scendere la Pace, la Luce e la Beatitudine in misura infinita affinché possa diventare un vero strumento di Dio.
L'insegnante dice allo studente: "Se vuoi avere un grande successo, se vuoi diventare un esperto in materia di meditazione, allora dovresti imparare qualcos'altro, e questa è la concentrazione. Devi concentrarti solo su una cosa: il lato positivo della vita, non il lato negativo della vita. Concentrati sulla realtà che crea, non sulla realtà che distrugge. Devi sentire la necessità di correre verso la tua meta il più rapidamente possibile. Puoi raggiungere la meta camminando oppure volando. Sei tu che devi prendere la decisione. Se il tuo obiettivo è correre velocissimo verso la tua meta, allora devi concentrarti. Mentre ti concentri, alleggerisci i tuoi molti pensieri, le tue molte idee, le tue attività terrene; gli avevnimenti che sono nella tua mente devi metterli da parte. In questo modo ti devi alleggerire. La concentrazione deve essere come una freccia puntata sul bersaglio. In ogni momento devi correre più veloce, come un cervo. Non devi portare nessun peso: nessun pensiero, nessuna idea terrena. Solo così potrai correre velocissimo."
Così lo studente ascolta devotamente il Maestro spirituale e tutto ciò che deve essere messo da parte, lo mette da parte. Si concentra solo sul lato positivo della vita e fa un notevoli progresso. La semplicità è il primo passo verso la meta. Quando lo studente diventa sincero, passa al secondo gradino; e quando diventa umile, è al terzo gradino. Poi, se può coltivare la purezza, questo è il quarto passo. In quel momento, dentro la sua purezza, semplicità, sincerità e umiltà, vedrà qualcos'altro: l'amore. Ha amore per la semplicità e il suo amore per la semplicità gli sta dando gioia. Ha amore per la sincerità e il suo amore per la sincerità gli sta dando gioia. Ha amore per l'umiltà e il suo amore per l'umiltà gli sta dando gioia. Ha amore per la purezza e il suo amore per la purezza gli sta dando gioia. Tutto ciò che ha ed è incarna l'amore. Egli offre questo amore alla materia che sta studiando: la meditazione.
Quando medita con tutta l'anima, forte della sua semplicità, sincerità, umiltà e purezza, lo studente sente che questo mondo appartiene non solo a Dio, ma anche a lui. Sente che questo mondo, la creazione di Dio, non è solo per lui ma anche di lui. La sua meditazione sublime gli fa sentire che Dio Creatore e lui la creazione sono inseparabili. Completano la Visione cosmica di Dio, il Gioco cosmico. Il Creatore senza la creazione rimane inappagato; la creazione senza il Creatore rimane irrealizzata. Quindi il Creatore ha bisogno della creazione per la Sua manifestazione, per il Suo appagamento, e la creazione ha bisogno del Creatore per la sua realizzazione ultima, trascendentale, assoluta.
Lo studente ha imparato a pregare, a concentrarsi e a meditare. Poi l'insegnante chiede: "Stai ricevendo gioia da quello che fai?"
Lo studente dice: "Sicuramente sto provando gioia. Dalla mia preghiera ottengo gioia, dalla mia meditazione ottengo gioia, dalla mia concentrazione ottengo gioia."
Poi l'insegnante dice: "Ora voglio insegnarti un'altra materia. È l'argomento più importante. Da questo argomento otterrai la massima gioia, una gioia sempre trascendente. Qui la gioia è illimitata e, allo stesso tempo, sta trascendendo il proprio Infinito. Questo argomento si chiama contemplazione."
Qui lo studente diventa l'amante divino e Dio è il supremo Amato. In ogni secondo della sua vita terrena, il cercatore si sente inondato dalla Presenza del suo Amato. Vede una crescita continua della sua ricettività. In ogni atto, in ogni suo pensiero, in tutto ciò che ha, in tutto ciò che fa e tutto ciò che è diventato, sente la Presenza luminosa del suo Amato nei recessi più intimi del suo cuore.
Quando si corre velocissimi con la concentrazione, si prova gioia. Quando si sale in alto, più in alto, altissimi con la preghiera, si prova gioia. Quando si gode della vastità dalla meditazione, si ottiene gioia, ma questa gioia può non essere e non può essere costante. Ma quando lo studente diventa l'amante divino e in ogni momento vede e sente la Presenza del suo supremo Amato, del suo Amato Supremo, allora la sua gioia è costante e, allo stesso tempo, infinita e sempre trascendente.
Ora l'insegnante dice allo studente: "Figlio mio, ti ho insegnato tutto ciò che ho imparato dal mio insegnante."
Lo studente chiede: "Hai un insegnante?"
Il Maestro risponde: "Sì, il mio maestro è Dio stesso. Puoi chiamarmi insegnante, ma ad essere assolutamente onesto con te, non sono un insegnante; Sono solo un messaggero. Ti ho portato i messaggi di Dio. Le lezioni che hai imparato da me non sono altro che i messaggi che ho ricevuto da Dio. E il pianto interiore che mi hai mostrato, la fame, la sete, l'ardore che mi hai mostrato, non sono altro che i tuoi messaggi. Questi messaggi li ho portati al mio Maestro, che è l'unico Maestro. Io sono il messaggero, il messaggero comune. Ho portato a Lui la tua fame e da Lui ho portato per te la sua festa. Mi hai dato quello che avevi, la tua fame; e Lui mi ha dato ciò che aveva, il Suo cibo, il Nettare, per te. Ora voglio che tu vada dal mio Maestro che è anche il tuo Maestro, il Maestro di tutti, e in silenzio gli doni il tuo amore e la tua sollecitudine infiniti."
Quindi il Maestro spirituale porta lo studente da Dio. In quel momento Dio dice allo studente: "Cosa vuoi da Me? Vuoi servirmi?"
Lo studente dice: "Voglio servirti."
Allora Dio dice: "Devo darti qualcosa in cambio?"
In quel momento lo studente può dire: "In cambio mi aspetto un sorriso da Te, che è il mio compenso. Farò tutto quello che vuoi che io faccia, ma ti sarò grato se mi regali un sorriso, che sarà il mio compenso." Se questo è ciò che dice lo studente, allora il Maestro, il Maestro Supremo, lo concederà. Ma lo studente può dire qualcos'altro a Dio. Può dire: "Farò tutto ciò che vuoi che io faccia, e non mi aspetto nulla da te, nessun sorriso, nessun amore, nessuna premura, niente. Io voglio soltanto compiacerTi a Modo Tuo, incondizionatamente e allegramente. Questo è il mio obiettivo."
Se questa è la promessa che lo studente può fare al vero Maestro, l'unico Maestro, Dio, allora Dio gli dice: "Figlio mio, tu sei il Mio strumento più perfetto. Potrò manifestarmi in te e attraverso di te sulla terra, perché sei tu che mi porterai nel mondo e mi manifesterai pienamente sulla terra."
Un cercatore voleva servire Dio in modo condizionale. Dio gli disse: "Tu hai pace, luce e beatitudine abbondanti. Hai anche fatto enormi progressi. Perciò, senza dubbio, sei un grandissimo cercatore e sarai il Mio strumento." Ma il cercatore incondizionato è qualcosa di più. Dio rende questo cercatore Suo Rappresentante. Al primo cercatore Dio dice: "Tu sei il mio strumento e mi adempirai secondo la capacità che hai." Ma all'altro cercatore Dio dice: "Tu sei un Mio Rappresentante, che mi manifesterà secondo la mia Volontà, secondo la mia stessa Capacità, che è illimitata."
Così lo studente o diventa un Rappresentante dell'Assoluto Supremo, assolutamente tutt'uno con la Sua Volontà, con la forza del suo amore incondizionato, devozione incondizionata e resa incondizionata; oppure il cercatore si aspetta un sorriso, un riconoscimento, come compenso per il suo lavoro. Quindi spetta allo studente fare la scelta. Qui siamo tutti cercatori, tutti sinceri cercatori. Abbiamo iniziato il nostro viaggio fin dalla nostra infanzia. Nostra madre era la nostra insegnante, nostro padre era il nostro insegnante, la nostra maestra d'asilo e i nostri professori universitari erano i nostri insegnanti. Questi erano tutti i nostri insegnanti umani. Ora bussiamo alla Porta di Dio e Gli chiediamo di accettarci come Suoi studenti. Concludiamo così il nostro viaggio. Ma questo fine non è il vero fine, perché Dio è infinito in ogni modo. Quando raggiungiamo la nostra prima meta, ci pone davanti una seconda meta, una meta più alta. Ogni momento la meta di oggi diventa il punto di partenza per la meta più elevata di domani. In ogni momento Dio ci sta portando, portandoci con Lui, alla Sua Visione sempre trascendente e Realtà sempre trascendente.
MRP 107. Ipswich, Inghilterra, 21 giugno 1976.↩