La bellezza e la purezza della gratitudine

Vi sono trecento sessantacinque giorni in un anno, vi sono dodici mesi, ed ogni mese ha quattro settimane e qualcosa di più. Vi sono sette giorni in una settimana. Mi chiedo, se vi è qualcuno tra di noi, che ha offerto sette volte la sua gratitudine incondizionata al nostro Signore Benamato Supremo, gratitudine incondizionata, sette volte con la massima devozione? Non credo che qualcuno superi questo esame. Vi sono alcuni discepoli che sono stati con noi per molti, molti, molti anni, e forse rimarranno fino alla fine.

In alcuni casi, non penso che abbiano offerto, neppure una volta, la loro incondizionata gratitudine alla Volontà del Supremo. Noi offriamo gratitudine, quando facciamo qualcosa di importante. Molto spesso, esprimiamo la nostra gratitudine al Supremo davanti agli altri e, mentre lo facciamo, sappiamo che non vi è neppure una briciola di sincerità nel nostro sentire, ma mentre lo diciamo agli altri, facciamo loro sentire che stiamo offrendo della gratitudine genuina. In profondità, nel nostro cuore, però, sappiamo che la nostra espressione non è sincera, sentiamo, che è stato il nostro sforzo personale, che ci ha dato la capacità di fare qualcosa di importante.

Se il sentimento di gratitudine è sincero, genuino, devoto e puro, allora dura a lungo, ha una lunga vita, ma se non è sincero, fin dall’inizio non ha vita. In un momento offriamo gratitudine, perché sentiamo, o cerchiamo di fare in modo di sentire, che una forza più elevata ha agito in noi, ma, dopo cinque minuti, in qualche modo, ci dimentichiamo che queste forze hanno svolto un ruolo determinante in noi. Sentiamo di essere stati noi ad averlo fatto, ed allora il fiore di gratitudine del nostro cuore, la fragranza della gratitudine e la sua bellezza muoiono, tutto, proprio tutto muore e sparisce.

Alcuni discepoli, che sono stati con noi per molti anni, non hanno mai offerto gratitudine al Supremo, e forse non lo faranno mai. Alle volte, sentono di aver fatto un errore madornale quando sono entrati nel sentiero, deplorano il loro triste destino, ma si preoccupano mai di pensare alla loro vita in modo diverso, in modo divino?

Se non fossero entrati nel sentiero, cosa sarebbe successo? Se mentre meditano, volessero identificarsi, per alcuni secondi, con i loro amici, con i loro cari, con i colleghi di lavoro, che non hanno accettato la vita spirituale, potrebbero verificare se i loro amici sono più felici di loro. Dio sicuramente farebbero loro sentire che essi sono infinitamente più felici.

Potete essere solo una goccia, ma siete una goccia conscia dal cuore dell’oceano infinito e, dato che siete consapevoli, un giorno sicuramente vi lancerete nella vastità dell’oceano, ed allora diverrete l’oceano stesso. Gli altri non sono consapevoli che la loro sorgente è l’oceano infinito. Voi siete un gradino avanti, perché ne avete la consapevolezza e, chi è consapevole, è sicuramente un passo avanti, a chi non lo è.

Potreste dire, che è molto difficile esprimere gratitudine incondizionata, potreste anche dire che non sapete cosa significa una gratitudine incondizionata. Il significato della parola incondizionata lo conoscete: priva di condizioni, ma la domanda è, come metterla in pratica, nella vostra vita quotidiana? Desidero che voi pensiate ad una cosa sola, alla gioia. Cercate di immaginare la gioia nella vostra vita. Dico sempre che l’immaginazione è per se stessa una realtà, in un altro livello di coscienza, dobbiamo solo farla scendere. Al mattino presto, mentre vi alzate, pronunciate semplicemente il Nome “Supremo, Supremo” alcune volte. Dentro il vostro mantra “Supremo” cercate di sentire gioia, immaginate in quel momento di bere qualcosa di dolce.

State ripetendo il Nome del Supremo, che è la Sorgente della vostra vita, che è il vostro Tutto, e mentre pronunciate la parola “Supremo,” per piacere, cercate di sentire che state bevendo qualcosa di molto dolce e delizioso.

Quando nella vostra mente e nel vostro cuore c’è dolcezza e gioia, diventa più facile offrire qualcosa in modo incondizionato. Osserviamo un bambino: ha in mano un bellissimo fiore e che cosa ne fa? Corre verso di voi, e vi offre il fiore, e non si aspetta niente in cambio da voi. Perché è venuto da voi? Lo ha fatto perché è felice, dentro di sé è felice, spontaneamente felice, e vuole condividere con voi la sua felicità interiore, ma non si aspetta niente da voi in cambio, neanche un sorriso. Allo stesso modo, se abbiamo un sentimento spontaneo di felicità, possiamo offrire gratitudine al Supremo.

Se facciamo progresso spirituale, ad ogni momento, vedremo di aver fatto alcune cose divine, per molti anni, e le abbiamo fatte proprio perché Qualcuno ci ha ispirato a farle. Se nessuno ci avesse ispirato interiormente, ogni giorno, ogni ora ed ad ogni minuto, avremmo invitato la morte, ma Qualcuno ci ispira. Qualcuno spera dentro di noi, Qualcuno promette a Se Stesso dentro di noi che trasformerà il mondo. Questo Qualcuno è il nostro Signore Supremo, Egli ci sta ispirando, Egli spera di creare un nuovo mondo, grazie al nostro servizio di dedizione ed Egli sta promettendo a Se Stesso, in ogni momento, che con il nostro servizio, Egli creerà sicuramente un mondo nuovo. Egli trasformerà il mondo di oggi in un mondo di amore, di gioia e di pace illimitati.

Se, anche una sola volta, avete percepito la bellezza, la purezza, la divinità e la realtà della gratitudine, allora sentirete sicuramente qualcosa di immortale in voi stessi. Se cinque anni fa siete stati capaci di offrire gratitudine, una gratitudine incondizionata, cercate di ricordare quel giorno e quel momento, quell’esperienza stessa.

Nella nostra vita umana non vi può essere niente che abbia più valore della gratitudine. Il più grande Potere di Dio è il Suo Perdono, ed il nostro massimo potere è la nostra gratitudine. Dio possiede il Perdono come suo massimo Potere, noi abbiamo la nostra gratitudine come nostro potere supremo. Dio ha diviso Se Stesso in due parti: noi, esseri umani, siamo i Suoi rappresentanti sulla terra. Nel cammino, nel gioco, vi sono due giocatori alla pari: Dio l’uomo e l’uomo il Dio. Dio l’uomo usa ad ogni istante il Suo Potere di Perdono, e l’uomo, il Dio, dovrebbe usare ad ogni istante il suo potere di gratitudine, allora il Gioco di Dio sarebbe perfetto.

Desidero dirvi una volta ancora che, nella nostra vita umana, niente può essere più significativo e più fruttuoso della gratitudine. Tutte le nostre cattive qualità, tutte le nostre qualità non divine possono essere cancellate, e verranno cancellate, dalla nostra devota gratitudine. Non vi è crimine nel mondo interiore che non possa venire scusato da Dio, quando Egli vede che Gli offriamo gratitudine, con la massima devozione, per quello che siamo ora.

Avremmo potuto essere infinitamente, infinitamente, infinitamente peggiori! Se sinceramente Gli offriamo la nostra gratitudine, presto o tardi, all’Ora da Lui prescelta, Egli ci renderà infinitamente, infinitamente, infinitamente migliori. Solo grazie alla nostra gratitudine, saremo in grado di illuminare, o rimuovere, tutte le nostre qualità oscure. Il sentimento di gratitudine è per noi il modo più sicuro di raggiungere la meta suprema. Quando offriamo gratitudine al Supremo, molte, molte forze non divine ci lasciano: le nostre lamentele verso il sentiero, verso altri esseri umani e perfino verso il Supremo Stesso, spariscono. La nostra gratitudine è infinitamente, infinitamente più potente di tutte le forze negative che, consciamente o inconsciamente, nutriamo.

Così, miei cari, se volete liberarvi delle vostre qualità non divine, dovete pregare e meditare, ma oltre a questo, vi è un segreto supremo, il segreto dei segreti, per conquistare le qualità non divine che, consciamente o inconsciamente, nutrite. Potete essere scontenti di alcuni esseri umani, scontenti del sentiero, scontenti del Maestro, e perfino scontenti di Dio Stesso, ma se volete rendere voi stessi felici, sinceramente felici, se volete crescere nella felicità, allora, fin da questo momento, offrite al Supremo gratitudine, gratitudine, gratitudine, perché siete nel sentiero, perché state facendo la cosa giusta nell’offrire gratitudine. Molte, molte volte vorreste sinceramente liberarvi dalle preoccupazioni, dalle ansietà, dalla gelosia, dalla frustrazione e da altre qualità non divine, ma non sapete come farlo.

Desidero dirvi che potete liberarvi, molto velocemente, da queste forze negative, offrendo gratitudine al Supremo. Mentre lo fate, guardatevi attorno: dove avete visto una densa foresta, dove avete visto delle spine, là vedrete un giardino, vedrete dei fiori.

Miei cari, ora datemi la vostra qualità migliore, la gratitudine, ed io vi darò la mia qualità migliore, la gratitudine. Usiamo entrambi la nostra qualità migliore per rendere felice la nostra Sorgente, il Supremo.

Gratitudine, Gratitudine.