Parte I

Servizio1

Cari cercatori, care sorelle e fratelli, desidero fare un breve discorso dal punto di vista spirituale sul servizio. Sono un cercatore e sento che un cercatore ha l'obbligo divino di essere al servizio dell'umanità in modo costante e dedicato. Io servo l'umanità, non perché sono indifeso, ma perché desidero essere immortale. Quando divento immortale, servo sia l'uomo che Dio. Servo l'uomo, il Dio non realizzato; servo Dio, l'uomo non manifestato.

Il mio servizio deve essere incondizionato. Il mio servizio incondizionato è la mia Libertà trascendentale. La mia Libertà trascendentale è la mia eterna soddisfazione. E la mia eterna soddisfazione è la manifestazione universale di Dio, la manifestazione della Perfezione della Divinità e dell'Immortalità della Realtà.

Il servizio è amore e l'amore è servizio. Quando amo Dio, l'umanità mi ama allegramente e Dio mi serve benevolmente. Quando Dio mi serve, mi serve con la Sua sconfinata Sollecitudinee, e quando l'umanità mi ama, mi ama con la sua dedicata e immortalizzata unità.

Come cercatore, servo sia la terra che il Paradiso. Io servo la terra con la mia corsa-ispirazione. Io servo il Paradiso con il mio volto-aspirazione. La mia corsa-ispirazione e il mio volto-aspirazione hanno una fonte comune: la Grazia di Dio, la Sua Grazia infinita e incondizionata. La Grazia di Dio mi permette di avere libero accesso alla mia anima.

Vado spesso nel regno della mia anima, perché la mia anima mi ha dato il permesso di prendere tutto ciò che voglio da là. Stando così le cose, prendo la purezza della mia anima e la offro al mio corpo. In questo modo servo il mio corpo. Prendo il dinamismo della mia anima e lo offro al mio vitale. In questo modo servo il mio vitale. Prendo la luce della mia anima e la offro alla mia mente. In questo modo servo la mia mente. E poi prendo la gioia della mia anima e la offro al mio cuore. In questo modo servo il mio cuore.

Servo la mia esistenza interiore con fede, amore, devozione e resa. La fede è la mia realtà. L'amore mi porta il messaggio dell'Unità universale. La devozione rende dolce la mia esistenza sulla terra. La resa alla Volontà di Dio fa diventare la mia vita costantemente significativa e fruttuosa. Servo la mia esistenza esteriore con la concentrazione, la meditazione e la contemplazione. Per concentrazione si intende la focalizzazione dell'attenzione su un oggetto. Prima ci concentriamo su un oggetto e poi ci cresciamo dentro. La meditazione significa l'invocazione della vastità nei nostri cuori. La contemplazione significa l'unione assoluta, inseparabile del cercatore e del Colui che è cercato, dell'amante e dell'Amato.

Io servo l'uomo che desidera con la mia luce di rinuncia. Ottengo questa luce di rinuncia dalla mia preghiera, dalla mia meditazione e dal mio amore per la Luce e la Verità. Io servo l'uomo che aspira con la mia altezza di Realizzazione. Questa altezza di Realizzazione è la mia unità con la Sorgente, che è tutta Luce e Delizia. Scopro questa unità solo dentro e attraverso il mio dono di me stesso. Io servo l'uomo liberato, l'uomo liberato dalle maglie dell'ignoranza, con il mio pianto legato alla terra e il mio libero sorriso del Paradiso.

Io servo l'ignoto con la mia immaginazione. Oggi la mia capacità è l'immaginazione; domani la mia capacità sarà l'aspirazione. L'aspirazione è la fiamma interiore dentro di noi che sale all'Altissimo e poi scende per offrire la sua ricchezza divina al mondo in generale. Oggi l'immaginazione è la mia capacità; domani l'aspirazione sarà la mia capacità; dopodomani la realizzazione sarà la mia capacità. E nella realizzazione possono aver luogo la rivelazione di Dio e la manifestazione di Dio.

Il motto dello stato dell'Arkansas è "Il popolo governa." Qui vediamo l'importanza della collettività. Nella vita spirituale, dobbiamo andare insieme in modo collettivo, unificato. L'assertività individuale deve essere totalmente negata; la collettività deve essere costantemente abbracciata. E cos'è la collettività, se non il canto dell'unità. È la nostra unità, la nostra inseparabile unità con il vasto, che governa. Se siamo cercatori, allora sentiremo nella nostra vita interiore una connessione con l'intero universo. Sentiremo che esistiamo non solo per noi stessi, ma per tutti. Io ti do quello che ho; tu mi dai quello che hai. È attraverso il dono reciproco che esistiamo. L'unità è il fiorire del nostro dono reciproco. Ciò che oggi chiamiamo dono di sé, domani chiameremo quella stessa cosa il divenire in Dio. Dio è la radice dell'albero ed è anche i rami, le foglie, i fiori e i frutti. Per collettività intendiamo le foglie, i fiori, i frutti, i rami, il tronco, la radice, tutto. All'interno di questa collettività c'è l'Armonia divina, l'Armonia del Supremo che tutto ama, tutto illumina e tutto appaga.


FFB 108. Student Union Theatre, University of Arkansas, Fayetteville, Arkansas, 6 marzo 1974 — 12:00