Parte XI: Riflessioni su Einstein

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Analizzare, è giudicare male un’anima. Amare, è sondare la profondità di un’anima. L’analisi si svolge nel mondo mentale, spesso frequentato dai ‘teppisti’ dubbio e inganno.

Un genio sta sempre ben oltre la portata della comprensione comune. È molto al di sopra di noi, eppure è sempre per noi. La moglie di Einstein, Elsa, offrì un mondo di illuminazione sia ai critici di suo marito, sia ai suoi cari, quando disse loro: “Non puoi analizzarlo, altrimenti lo giudicherai male. Un tale genio dovrebbe essere irreprensibile sotto ogni aspetto. Ma no, la natura non si comporta così! Dove essa va in modo stravagante, ha un effetto stravagante. Devi vederlo nell’insieme. Non puoi catalogarlo in un modo o in un altro, altrimenti avrai una sorpresa sgradita. Dio gli ha dato tanta nobiltà ed io lo trovo meraviglioso, anche se la vita con lui è faticosa e complicata, e non solo in un modo, in vari modi.”

Senza precedenti è stato il servizio di Elsa al marito scienziato. Lei merita giustamente il più alto apprezzamento per la sua devozione infinita e costante per lui. Non c’è da stupirsi che un loro amico abbia espresso amorevolmente: “La tua Elsa custodisce il mortale affinché l’immortale possa vivere.” Inutile dire che Einstein concordava senza riserve con il suo amico.

A volte è abbastanza difficile per un individuo ottenere apprezzamento dai suoi cari e dai membri più stretti della sua famiglia, a causa della loro natura esigente e delle loro aspettative, fondate sulla familiarità. Ma con nostra grande gioia, la nuora di Einstein, la moglie di Hans, racconta al mondo ciò che ha visto nello scienziato: “Il dr. Einstein è stato il suocero più dolce, gentile e comprensivo che una donna possa avere, è un uomo buono e meraviglioso.”