Non soffrite![fn:EA38]

O mio corpo, O mio vitale, O mente mia, O cuore mio, non soffrite! Non coltivate in voi la sofferenza. Non agite come degli stupidi. Non pensate che la sofferenza stia accelerando il vostro progresso spirituale. Non pensate che la sofferenza porti in un baleno Dio più vicino a voi. Non pensate che la sofferenza sia il modo sicuro, l'unico modo per voi di compiere dei progressi. Questo mai!

Guardate ciò che aggiunge e quello che sottrae la vostra sofferenza. Ciò a cui si aggiunge: la vostra sofferenza si aggiunge alla vostra paura, alla vostra paura incontrollabile. La vostra sofferenza si aggiunge alla vostra attitudine ribelle. La vostra sofferenza si aggiunge alla vostra frustrazione velenosa. La vostra sofferenza si aggiunge alla vostra lenta e costante distruzione. Quello che la sofferenza sottrae: la vostra sofferenza sottrae tutto quello che il vostro Amato Signore Supremo vi ha concesso. Con la Sua infinita Bontà Egli vi ha dato la Sua Gioia, vi ha dato la Sua Premura, vi ha dato la Sua Compassione, vi ha dato la Sua Unità. Ma voi avete coltivato e avete dato valore alla sofferenza; perciò tutti i Suoi doni vi sono stati rubati. Da chi? Dalla vostra sofferenza.

La sofferenza non è la via per fare progresso spirituale. Essa vi sottrae tutti i doni preziosi che Dio vi ha dato. Uno ad uno il ladro sofferenza vi deruba dei doni più preziosi, più agognati che Dio vi ha dato: la Sua stessa Pace, il Suo stesso Amore, la Sua stessa Beatitudine, la Sua stessa Premura, la Sua stessa Unità.

Da ora in avanti cercate di prendere il ladro sofferenza con le mani nel sacco e portate il ladro al vostro Amato Supremo. Una volta che il ladro è preso, e il vostro Amato Supremo sa che voi non volete essere derubati né dai membri della vostra esistenza interiore né dai membri del vostro mondo esteriore, in quel momento il vostro Amato Supremo vi donerà, con la Sua infinità Bontà, la Sua Premura, il Suo Amore, la Sua Gioia, la Sua Unità, la Sua Compassione e il Suo Orgoglio in misura illimitata.

Così, O cercatore, nel corpo, nel vitale, nella mente e nel cuore non coltivare la sofferenza, neppure per un fugace secondo. La sofferenza non è la risposta; la sofferenza è solo un punto di domanda che non sarà mai soddisfatto da nessuna risposta che noi diamo. La sofferenza è il punto di domanda che sfugge a tutte le risposte. Anche se Dio risponde alla domanda, la mente non accetterà come corretta la risposta.

La sofferenza non è la via giusta. D'ora in avanti, cresci solamente nella gioia e nella fede in te stesso. Questa fede in te stesso proviene dalla tua arresa volontà di unione con il tuo Amato Supremo. Vuoi fiducia ed otterrai fiducia nel momento in cui la tua arresa unità con la Volontà del Supremo sarà perfetta. Prima di allora non ci sarà fiducia, non ci potrà essere fiducia in te stesso né in nient'altro.

[fn:EA38] 14 Luglio 1977, 5:45 di sera — Centro Sri Chinmoy, Jamaica, New York