Serate del sabato sera a casa di Dilip-da

All'Ashram, solo un piccolo giardino separava la casa in cui abitavo io dalla casa di Dilip-da. Abitava nello stesso isolato. La nostra casa era da una parte e la sua dall'altra. Ogni sabato sera cantava e io andavo ad ascoltarlo molte, molte volte. Mio fratello Mantu lo frequentava regolarmente. Non mancava mai, mai. Iniziai ad andarci quando ero abbastanza giovane, all'età di tredici o quattordici anni. A volte restavo un'ora, o un'ora e mezza.

Trenta o quaranta Ashramiti erano là per apprezzare il canto di Dilip-da. E il tablaista era Anil Kumar o Nolini Sarkar. Nolini Sarkar non rimaneva permanentemente nell'Ashram in quei giorni. Era una grande figura letteraria e anche un grande cantante. Dilip-da mise in musica due delle sue canzoni immortali: una su Sri Aurobindo e una sulla Madre. Queste due canzoni sono diventate così famose. Era il carissimo amico di Dilip-da e anche l'amico di Kaji Najrul Islam. Fu Nolini Sarkar a portare Dilip-da a trovare Barada Charan, il grande occultista. Sri Aurobindo disse di Barada Charan, "Il più grande Yogi del Bengala."

Dilip-da suonava l'armonium mentre cantava. Da giovane suonava il violino. Era un violinista eccellente. Poi rinunciò. Diceva che l'armonium è il migliore strumento. Diceva che il violino ha bisogno di pratica, mentre l'armonium non ha bisogno di pratica. L'armonium tutti lo possono suonare.

Quando andavamo a casa sua, Dilip-da cantava quattro o cinque canzoni. Erano canzoni brevi, ma ognuna richiedeva almeno quindici minuti. Per prima cosa cantava la melodia, senza usare le parole. Poi aggiungeva le parole. Aveva una voce così dolce. Dilip-da proseguiva, proseguiva, nel suo modo inimitabile. Ogni volta che cantava le parole, la sua devozione veniva alla ribalta e diventava più colmo d'anima. Questa non era falsa devozione, ma sincera devozione. E coloro che potevano identificarsi con lui sentivano di cantare loro stessi.