Surya

Surya è il Dio Sole, la divinità solare. È anche il Dio dell’illuminazione e della liberazione. Nella mitologia indiana Surya indossa vesti d’oro e il suo carro è trainato da un destriero oppure da sette giumente.

Surya il Dio Sole è estremamente importante e significativo nella nostra vita spirituale, anche se ci sono pochissimi inni dedicati a lui: solo dieci inni sono offerti al Dio Sole nei Veda, rispetto ai più di duecentocinquanta offerti a Indra.

Si dice che il Sole fisico che vediamo, sia l’occhio degli Dei Agni, Varuna, e Mitra. Il Sole è la manifestazione fisica della Luce spirituale di Agni e di questi altri due Dei Cosmici.

L’alba è l’annunciatrice di Surya. In sanscrito ‘alba’ è chiamata ‘usha’, o ‘ahana’. Usha è la Dea dell’alba. Ella invoca la presenza del Dio Sole, e quando Surya appare, sembra che la segua. Il Dio Sole ha illimitato amore divino per la Dea Usha, vuole offrirle tutta la sua divinità interiore e lei la riceve con gioia.

Il Sole è molto molto lontano dal nostro pianeta Terra: quando osserviamo il Sole da qui vediamo un piccolo disco, ma sappiamo quanto luminoso e vasto sia in realtà; allo stesso modo, il Sole interiore, il Sole che abbiamo profondo dentro di noi è molto lontano da noi, e sembra molto piccolo e insignificante; ma quando ci avviciniamo al nostro Sole interiore siamo illuminati e trasformati, ed entriamo nell’effulgenza della Luce trascendentale.

Ogni essere umano ha un Sole interiore. Il Sole fisico lo vediamo tutti i giorni ma la maggior parte delle persone non vede neanche una volta nella vita il Sole interiore, il Sole della divinità che abbiamo dentro di noi. Comunque se dicessi che ogni individuo è benedetto con un solo Sole interiore mi sbaglierei: i cercatori spirituali avanzati hanno più di un Sole spirituale, e il Maestro spirituale, nella sua più alta Coscienza trascendentale possiede il Sole esteriore ed innumerevoli Soli interiori: è il possessore dell’intero universo.

Chi è sul sentiero della spiritualità, vedrà il suo Sole interiore. Alcuni di voi ne hanno già avuto una fugace visione; alcuni di voi l’hanno visto per un fugace secondo, ma non sono stati in grado di riconoscerlo come ‘Sole interiore’. Ma verrà un giorno in cui vedrete pienamente il vostro Sole interiore in tutta la sua Gloria trascendentale, e sarete inondati di Luce celestiale. Poi, durante la vostra crescita nella vita spirituale, svilupperete più di un Sole interiore.

Il Sole interiore si muove: ecco perché la Luce interiore si muove ed illumina, ma di nuovo, il Sole interiore può restare immobile e silenzioso; quando il Sole interiore è immobile, anche noi siamo silenziosi. Ecco perché nell’Isha Upanishad, una delle più famose Upanishad, abbiamo una descrizione di qualcosa che si muove ad allo stesso tempo non si muove:

Tad ejati tan naijati…

“Esso si muove e non si muove. Esso è lontano ed esso è vicino. Esso è dentro ed esso è fuori.”

Il Dio Sole è anche il Dio del volo, e svolge questo compito come un bellissimo uccello. Le ali del Dio Sole coprono il tempo e lo spazio. Nel Rig Veda c’è un inno significativo che recita: “Le stelle agiscono come ladri, quando vedono il Sole fuggono, perché hanno paura dell’infinita effulgenza del Sole”. C’è un altro inno che è un invito alla sera, la sera invita il Sole a tramontare dicendo: “Fratello, hai lavorato sodo per tutto il giorno: ora riposati”. In tal modo, quando la sera fa una fervente richiesta al Dio Sole di andare a riposarsi, la notte appare.

Dal Sole venne in essere la Creazione. Il Sole è il Creatore che ha creato qualcosa senza inizio né fine. Un grande Maestro disse una volta: “Se l’inizio proviene da alcunché, non può essere un inizio. L’inizio non può provenire da nulla.” È vero, ma nella vita spirituale conosciamo due parole importanti: Purusha e Prakriti. Purusha e Prakriti sono sempre senza nascita e senza fine. Nel tredicesimo capitolo della Bhagavad Gita [pron. Ghita], Sri Krishna rende molto chiaro che Prakriti e Purusha sono entrambi senza inizio. Purusha, l’Essere Trascendentale primordiale, insieme a Prakriti, l’Energia assoluta, crearono sia l’eterno che il temporale.

Nel Rig Veda impariamo che l’esistenza venne dalla non-esistenza. Cosa significa non-esistenza? Se pensiamo che non-esistenza significhi ‘nulla’, ci sbagliamo. Non è qualcosa che non è mai esistito. La non-esistenza è qualcosa che non possiamo vedere a occhio nudo, qualcosa che è al di là della nostra comprensione terrena. Quando il nostro terzo occhio sarà in nostro pieno controllo, vedremo la non-esistenza come qualcosa che non ha ancora preso una forma e sostanza compiuta, nel mondo esteriore. Quando prende una forma compiuta, diviene possibile e fattibile per noi vederla ed usarla nella nostra vita quotidiana.

Tutti noi vogliamo immergerci nel mare della luce del Sole. La luce del Sole esteriore ci darà purificazione, la Luce del Sole interiore ci darà Illuminazione. Quando vogliamo fare il bagno nell’acqua ci servono una saponetta ed un asciugamano, ma quando facciamo il bagno di Sole queste cose non ci servono. Quando facciamo il bagno nel Sole interiore, ci serve una sola cosa per soddisfare tutte le nostre necessità interiori: la Gratitudine piena di lacrime della nostra anima. Quando offriamo la Gratitudine piena di lacrime della nostra anima al Supremo, o quando entriamo nella Gratitudine piena di lacrime della nostra anima, possiamo facilmente bagnarci nel mare della Luce interiore.

Il Sole che vediamo nel cielo è sempre bellissimo. Il giorno sorge e noi vediamo bellezza ovunque. Guardiamo il Sole e riceviamo ispirazione. Dio la Bellezza, il Dio Sole, viene da noi al mattino in forma di ispirazione. Il poeta è ispirato a scrivere poesie dolci e profonde, il musicista è ispirato a comporre splendida musica, persone che vanno al lavoro in tanti campi diversi, tutti ricevono ispirazione in abbondanza dal Sole, per riuscire a portare a compimento i loro doveri quotidiani.

Il Dio Sole viene da noi a mezzogiorno come aspirazione dinamica. Dobbiamo svolgere il lavoro quotidiano, dobbiamo soddisfare le nostre necessità esteriori così come le nostre necessità interiori: il Sole interiore viene da noi con le sue fiamme ardenti a darci la volontà potente, piena d’anima, dinamica, la quale accelererà la nostra evoluzione interiore e manifestazione esteriore.

Il Dio Sole viene da noi alla sera in qualità di realizzazione. Il Sole tramonta e la purezza regna suprema dappertutto. La natura si riposa, Madre Terra aspira, e tutto è pace e amore, dentro e fuori. Con la sera viene la realizzazione, nel momento in cui il Dio Sole ci offre il completamento della sua ricchezza. Quando scende la realizzazione, il ruolo dell’ispirazione e dell’aspirazione finisce.

Nei Veda ci sono migliaia di mantra, ‘mantra’ è una parola sanscrita che significa ‘incanto’. Un mantra può essere una sillaba, una parola, un nome, o una frase o due. Quando pronunciamo un mantra con tutta l’anima, siamo trasportati al settimo cielo di delizia celeste. Ci sono migliaia di mantra, ma c’è un mantra che resta tra i più significativi, e quel mantra è il mantra Gayatri. Troviamo questo mantra in tre Veda: il Rig Veda, il Sama Veda, e l’Atharva Veda. Questo mantra è anche un raga [canto] massimamente sublime. Ora vi offrirò questo particolare mantra. Perché? C’è un motivo speciale. Prima vorrei intonarlo e poi vi dirò il suo significato.

Aum bhur bhuvah svah tat savitur varenyam bhargo devasya dhimahi dhiyo yo nah prachodayat

Questo è il mantra Gayatri. Molti compositori l’hanno messo in musica. Il suo significato è: “Contempliamo sulla Luce massimamente brillante della divinità-Creatrice, il Dio Sole, per raggiungere la comprensione interiore, per illuminare la nostra intelligenza in modo da stimolare la nostra comprensione, per trasformare la nostra coscienza legata alla Terra, nella Luce illimitata del Sole interiore, il Dio Sole”.

In India, nelle prime ore del mattino, i bramini ed i cercatori della più alta Verità, con mani giunte, guardano il cielo appena il Sole sale sopra l’orizzonte, ed offrono questa preghiera al Dio Sole. Cantano questo mantra centinaia di volte con la massima pienezza d’anima, per l’illuminazione interiore. Potete immaginare il quadro se camminate lungo il Gange e vedete i bramini indiani ed i cercatori dell’infinito pregare al Sole con mani giunte, per l’illuminazione interiore. Ripetendo questo mantra, centinaia e centinaia di cercatori hanno raggiunto la perfezione spirituale. Se riuscite a ripeterlo con tutta l’anima per migliaia di volte senza fermarvi, otterrete necessariamente almeno uno iota di illuminazione interiore, ma dev’esser fatto con massima pienezza d’anima e non come un bambino che impari qualcosa in modo meccanico.

Il Sole è l’anima dell’universo. L’anima non ha nascita né morte.

Na jāyate mriyate vā kadācin…

“L’anima non nasce mai e non muore mai. Non ha inizio, non ha fine, non ha passato, non ha presente, non ha futuro”.

Questa è l’anima.

Nai’nam chindanti sastrani “Il fuoco non può bruciare l’anima, l’acqua non può bagnarla, il vento non può asciugarla, le armi non possono trapassarla.”

Questa è l’anima

Il Dio Sole ci dà la conoscenza e la saggezza. Il Dio Sole ci libera dalla pullulante ignoranza e dall’oscurità impenetrabile: perciò dobbiamo invocare il Dio Sole. Avidya significa ignoranza. Vidya significa conoscenza. Vidya e Avidya sono collegate: prendiamo l’ignoranza come una spina: una spina ci è entrata nel piede, ora prendiamo un’altra spina, la conoscenza, per rimuovere la prima spina. Quando togliamo la prima spina con l’aiuto della seconda spina, possiamo dire di essere entrati nel reame della morte e di averlo conquistato. Una volta tolta la spina, non ci servono né la spina che è entrata nel piede, né quella che abbiamo usato per rimuoverla: in quel momento andiamo oltre la conoscenza e l’ignoranza, ed entriamo nel dominio dell’estasi della Saggezza.

Ci sono due tipi di conoscenza: la conoscenza esteriore e la conoscenza interiore. La conoscenza esteriore può parlarci della vita spirituale, la vita interiore, ma questa conoscenza esteriore non è uguale alla conoscenza interiore. La conoscenza esteriore ci dice che c’è un Dio, che se seguiamo la vita spirituale Lo Realizzeremo, e che se meditiamo su Dio avremo Pace, Beatitudine, Potere, Delizia, e così via, ma la conoscenza esteriore non può andare oltre questo. Ma se entriamo nei più profondi recessi del nostro cuore, sorge la conoscenza interiore. Quando sorge la conoscenza interiore, automaticamente e spontaneamente assaporiamo il nettare divino, ‘amrita’, e tale nettare divino è Immortalità.

La luce del Sole e il Dio Sole non possono venir separati. Così come Dio il Creatore e Dio la Creazione non possono essere separati, anche il Dio Sole e la luce del Sole non possono venir separati. Ecco che nei Veda vien detto:

Surya jyotir jyotir Surya

“Il Dio Sole è Luce, la Luce è il Dio Sole.”

Qui Surya non è il Dio vedico Surya: qui Surya significa il Dio Supremo. Allo stesso modo la nostra aspirazione e la nostra Realizzazione non possono venir separate. Oggi noi stiamo aspirando, domani saremo Realizzati. Quando saremo tutti Realizzati, vedremo che la nostra aspirazione e la nostra Realizzazione sono assolutamente inseparabili.