Domanda: Che cosa rappresenta per te il Papa? Tu hai incontrato Papa Paolo VI, hai avuto qualche esperienza interiore significativa? Di che cosa avete parlato?

Sri Chinmoy: Per me, il Papa è il capo supremo dell’umanità, egli è il fratello maggiore del genere umano risvegliato e non ancora risvegliato. Egli è il rappresentante del Cristo Salvatore sulla terra. Nel mio primo incontro con il Papa Paolo VI, gli ho detto che ho visto in lui “il Padre più benevolo del mondo Cattolico,” il Maestro, il leader del mondo Cristiano ed il Campione d’amore per il genere umano.

Sono stato fortunato, e sono stato benedetto dall’opportunità di incontrare Papa Paolo VI tre volte. Ad ogni incontro, ho avuto delle esperienze interiori molto significative. Quando ho guardato i suoi occhi, ho visto un cielo di illuminazione e, quando sono entrato nel suo cuore, ho trovato un oceano di compassione. È davvero raro trovare assieme una mente illuminata ed un cuore di compassione, ma Papa Paolo VI, incarna certamente entrambe le cose, compassione ed illuminazione sconfinate. Ho anche scoperto in lui un sorriso dell’anima che era veramente trascendente, seppure sfiorato da una sottile tristezza. Egli ha avuto la capacità di penetrare rapidamente nel cuore umano e di dissipare le sofferenze della vita umana.

Ricordo così chiaramente il mio primo incontro con Sua Santità, durante un’udienza privata. Ad un certo punto egli ha detto. “Questo nostro incontro è stato molto essenziale.” Egli mi ha anche detto, “Ammiro la tua filosofia, la vita induista e la vita cristiana devono procedere assieme. Il tuo messaggio ed il mio messaggio sono uguali.” Fui poi molto toccato quando il Papa disse: “Quando lasceremo questo mondo, tu ed io ci incontreremo.” Il Santo Padre è stato anche così gentile da conferirmi il Medaglione Papale.

La seconda volta che ci siamo incontrati, fui fortunato a trovarmi in prima fila durante un’udienza pubblica. Il Papa non stava bene, doveva essere trasportato su di una poltrona fino al palco. Dopo il suo discorso, si è avvicinato a me, e fu estremamente compassionevole. Mi disse che aveva letto con molto piacere i libri che gli avevo consegnato durante il nostro primo incontro, e che apprezzava molto le mie attività ed il mio servizio alle Nazioni Unite dove, come sai, conduco delle meditazioni per i delegati e lo staff fin dal 1970. Il Papa mi ha detto, “Sono davvero orgoglioso del tuo servizio alle Nazioni Unite. Tu sei indiano e sono orgoglioso anche del tuo paese.”

La terza volta che ci incontrammo, Sua Santità mi ha concesso un’altra udienza privata. Questa volta gli ho portato un libro che avevo scritto su di lui e fu molto contento e compiaciuto di questo. Osservando il libro e vedendo la foto di U Thant assieme a me, mi ha chiesto se faccio scendere una nuova ispirazione ed aspirazione, quando guido le meditazioni alle Nazioni Unite. Gli ho detto: “Santo Padre, io cerco di far scendere tutte le qualità divine con le mie preghiere e meditazioni.” Egli, ancora una volta, fu colmo di gentilezza e compassione.