La distruzione del mondo: mai, impossibile! parte 1

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Parte I — Principi spirituali

Principi spirituali

La perfezione deve essere la meta di ogni persona, perfezione nella vita interiore e perfezione nella vita esteriore, poiché è solo nella perfezione che possiamo davvero trovare soddisfazione. La perfezione è sia la speranza dell’umanità, che la promessa della Divinità.

Domanda: Come possiamo conoscere la Volontà di Dio?

Sri Chinmoy: Per potere conoscere, in modo convincente, la Volontà di Dio, dobbiamo meditare intensamente e raggiungere un livello molto elevato di coscienza. Quando siamo in uno stato di coscienza elevato, vedremo di essere andati molto oltre il dominio della mente e che la danza dei pensieri si è del tutto fermata.

Se vogliamo sapere se una certa idea, o messaggio, proviene da Dio, riceveremo la risposta da una voce molto dolce e sottile, oppure la vedremo scritta in una colonna di luce, dentro il nostro cuore, e saremo in grado di leggerla.

Dopo aver scoperto qual è la Volontà di Dio, se ci troviamo ancora al livello più elevato di coscienza, rimarremo imperturbati, sia che il messaggio per la nostra mente possa sembrare incoraggiante o scoraggiante. Se ci troviamo ad un livello di coscienza normale, nutriamo delle idee preconcette su quello che è desiderabile e quello che non lo è. Se il messaggio ci dice che avremo successo, saremo felici, ma se è ricevuto dalla nostra mente in modo negativo, ci sentiremo infelici. Quando saremo molto evoluti, anche se il messaggio non sembra favorevole, non ci disturberà. Dopo aver conosciuto la Volontà di Dio, possiamo andare un passo oltre, ed accettare con gioia il Suo Volere.

Molto spesso parli della “luce”. Che cosa intendi esattamente?

Sri Chinmoy: In senso molto ampio, potresti chiamare la luce un dono divino. Tutto ciò che è buono è, in realtà, un dono divino. Dal punto di vista spirituale, tutto quello che un cercatore ha ed è, è un dono divino, un dono incondizionato dal Supremo trascendente.

Quando parlo di luce, mi riferisco all’illuminazione. Questa illuminazione avverrà dapprima nel regno delle anime che manifestano Dio, poi avrà luogo nel cuore che aspira, poi nella mente che ricerca, nel vitale dinamico, ed infine nel corpo risvegliato. Quando potremo aprire il terzo occhio, l’occhio della visione interiore, potremo non solo vedere la luce a nostro piacimento, ma anche cresceremo nella luce, e la diffonderemo su tutta la terra.

Sebbene la luce sia la qualità spirituale di cui più abbiamo bisogno, sfortunatamente è l’ultima cosa che invochiamo. Molto spesso i cercatori invocano la gioia, la pace, o il potere, ma raramente aspirano alla luce. Invece di sentire che la luce divina li illuminerà, sbagliando, si identificano con le loro limitazioni ed imperfezioni, e sentono che la luce le metterebbe in evidenza. La luce invece abbraccia l’umanità, con tutte le sue imperfezioni, e cerca di illuminare l’ignoranza umana, affinché la vita umana possa elevarsi e diventare una vita divina.

Question: Domanda: Teilhard de Chardin parla di una legge irreversibile di progresso verso la perfezione. Sei d’accordo con questa visione ottimistica?

Sri Chinmoy: Sono pienamente d’accordo con Teilhard de Chardin. Nel corso del processo evolutivo, ogni individuo fa progresso, e un progresso continuo conduce alla perfezione stessa. La perfezione deve essere la meta di ogni individuo, perfezione nella vita interiore e perfezione nella vita esteriore, poiché è nella perfezione che troveremo vera soddisfazione. La perfezione è sia la speranza dell’umanità sia la promessa della Divinità. Nell’unione della speranza dell’umanità con la promessa della Divinità, ci sono i semi della realizzazione della perfezione sulla terra, e della soddisfazione appagatrice del Cielo.

Quando andiamo in profondità dentro di noi, vediamo chiaramente che, non solo le persone stanno progredendo, ma che tutta la creazione di Dio, nel suo complesso, progredisce. Perfino Dio l’Infinito, Dio l’Eterno e Dio l’Immortale progredisce, Egli espande continuamente le sue Infinità, Eternità ed Immortalità. Un progresso continuo è la Meta suprema della Sua Visione Trascendentale e della sua Realtà Universale.

Dio il Creatore, progredisce attraverso Dio la creazione, e viceversa. Dio la creazione dice a Dio il Creatore: “Io ho quello di cui hai bisogno da me, l’aspirazione.” Dio il Creatore dice a Dio la creazione: “Io ho quello di cui tu hai bisogno da Me, la soddisfazione.” Quando l’anelito che sale dalla terra, incontra il Sorriso che discende del Cielo, la soddisfazione della perfezione diventa una realtà.

Domanda: La tua straordinaria creatività dà l’impressione che l’uomo abbia dentro di sé delle capacità non ancora esplorate e non ancora usate. Come possiamo risvegliare queste capacità? I tuoi discepoli imparano da te, ma ottengono gli stessi risultati?

Sri Chinmoy: Certamente le capacità interiori e divine dell’uomo, non sono state completamente esplorate ed usate. Possiamo risvegliarle con l’aspirazione dei nostri cuori, e con la dedizione della nostra vita.

I miei discepoli imparano da me a portare alla luce le loro capacità interiori, e molti hanno avuto successo in questo, alcuni di loro hanno meravigliato il mondo con le loro notevoli capacità. Uno di loro, Ashrita Furman, detiene moltissimi record mondiali e molti altri hanno scoperto e sviluppato capacità straordinarie, in diversi campi. Possono non ottenere lo stesso genere di risultati che ottengo io, dato che la loro ricettività è ancora limitata a questo livello del loro sviluppo spirituale, ma grazie alla loro aspirazione interiore, alla loro meditazione regolare, ed alla loro devozione sincera alla vita dello spirito, hanno ottenuto, o raggiungeranno, molto di più di quanto avrebbero ottenuto, o potuto ottenere, se avessero condotto una vita comune.

Domanda: Qual è il significato di quanto hai compiuto in campo artistico e sportivo? I tuoi fantastici risultati sembrano provare che, nel tuo caso, il corpo sia davvero lo strumento dello spirito. Questo è vero per tutti?

Sri Chinmoy: L’albero della vita ha molti rami. L’arte, la letteratura, la musica, e l’atletica sono rami dell’albero della vita. Nel mio caso, quando mi dedico all’arte, alla letteratura, alla musica, allo sport ed alle altre attività, ho una meta sola: l’auto trascendenza. Cerco sempre di trascendere me stesso, poiché l’auto trascendenza è il solo modo per ottenere la propria perfezione e la soddisfazione di Dio.

Per tutti gli esseri umani, il corpo è veramente lo strumento dello spirito. Gli Occidentali amano dire che lo spirito è forte, ma il corpo è debole, sfortunatamente, non posso concordare con questa affermazione. Il corpo è sempre leale verso i suoi superiori, mente, cuore, anima, il nostro vero problema inizia nella mente, non nel corpo.

Quando la mente è il capo, ordina delle cose sbagliate al corpo, perché la mente stessa è debole spiritualmente. Le limitazioni della mente sono così potenti, che non le permettono di abbandonarsi alle autorità più alte, cioè il cuore e l’anima. Il corpo, pur avendo molte limitazioni, ha sempre la buona volontà di obbedire al cuore ed all’anima, quando possono venire alla luce, nella vita di un essere umano che aspira.

Quindi, non sono in realtà le limitazioni del corpo, che spesso ci impediscono di fare la cosa giusta, o di fare progresso, nel modo in cui vorremo farlo, ma, poiché la mente è in un certo modo superiore al corpo, noi siamo propensi a difendere la mente e ad accusare il corpo, ma è, in realtà, la mancanza di volontà della mente, mascherata con furbizia, che dobbiamo ritenere responsabile per la nostra mancanza di progresso e di conquiste.

Per tutti noi, il corpo è l’unico strumento per mezzo del quale lo spirito può manifestare se stesso. Il corpo è il tempio, lo spirito il suo altare, entrambi hanno grandissima importanza. L’altare è necessario per la realizzazione interiore, il tempio è necessario per la manifestazione esteriore.

Parte II — Coscienza globale

Coscienza globale

Ciò di cui abbiamo bisogno è una vita equilibrata, non crogiolarci nei piaceri della ricchezza, né condurre una vita da asceta, ma abbracciare una vita semplice ed un cuore puro. Questo in realtà è il solo modo in cui questo nostro mondo può diventare supremamente felice e divinamente perfetto.

Domanda: Può Dio influenzare le attività del mondo, per aiutare il genere umano?

Sri Chinmoy: Se Dio non potesse influenzare le attività del mondo, per aiutare il genere umano, chi altri potrebbe farlo? È vero che alcune cose sono predestinate, ma la Volontà onnipotente di Dio può cambiare, e cambia, il destino dell’uomo. È accaduto migliaia di volte, sia a livello individuale che collettivo, nel corso dei secoli. In circostanze normali, la legge del karma è irrevocabile, ma la Grazia di Dio può facilmente cambiare la legge del karma.

Un ragazzino insolente può colpire brutalmente un compagno, senza alcun motivo, ma prima che l’altro possa reagire, il colpevole può correre da suo padre, per essere protetto. Il padre sa perfettamente che suo figlio ha fatto qualcosa di male, ma può proteggerlo, e non permettere all’altro di punirlo. Allo stesso modo, quando noi facciamo qualcosa di sbagliato, se imploriamo Dio di perdonarci, prima di venire puniti, Dio ci può perdonare, e ci può salvare dalla meritata punizione se decide di farlo.

Dio ispira anche i capi di stato e tutti noi, affinché facciamo la cosa giusta, ma una cosa è l’ispirazione, un’altra cosa è la nostra accettazione di questa ispirazione. Dio vuole appagare Se Stesso, in modo divino, attraverso di noi, ma molto spesso noi non Gli permettiamo di farlo. Noi vogliamo avere soddisfazione in modo errato, non divino, è quindi naturale che continuiamo ad essere insoddisfatti a livello divino, e che Dio continui a non essere manifestato al massimo grado.

Domanda: È possibile che qualcuno elevi la coscienza globale, elevando la propria coscienza individuale?

Sri Chinmoy: Dobbiamo ispirare il mondo a meditare, aspirando attraverso il cuore del mondo. Tutti noi sogniamo la pace ed amiamo la pace, e siamo ispirati a servire il mondo, ma, a volte, una persona particolare si fa avanti, con un’ispirazione illimitata, e trasforma il nostro sogno di pace universale, in realtà.

Di seguito c’è un esempio:
Il Presidente Mikhail Gorbachev è un individuo singolo, ma la sua coscienza è entrata nella coscienza globale, ed ha trasformato completamente tutta la coscienza globale. Grazie alla sua ispirazione, aspirazione, ed amore per l’umanità, non solo ha liberato alcune nazioni da un legame di schiavitù, ma ha anche ampliato, illuminato ed appagato la visione di domani per una vita di libertà ed unità di tutta l’umanità. Una sola persona ha iniziato a cantare il canto dell’armonia del mondo, ed il resto del mondo si è unito a lui, con amore e con ardore. Come risultato di una sola coscienza individuale, si è iniziato a cantare un canto di pace ed unità del mondo dalle persone in tutto il mondo.

L’Uno è parte dei molti, ed i molti sono parte dell’Uno, similmente, la coscienza individuale e la coscienza globale sono inseparabili, come un fiore ed i suoi petali, o come l’albero con il suo tronco ed i rami. Il tronco senza i rami non è un albero, e non vi possono essere dei rami senza un tronco, così ogni persona deve sentire la sua unità con l’universo, e deve aspirare e meditare nel cuore del mondo intero.

Domanda: La tua spiritualità non richiede una vita da eremita, ma piuttosto favorisce una piena partecipazione alla società moderna. Questo implica che la società, così come è strutturata oggi, contiene i semi di una crescita spirituale. Attraverso la meditazione e la pratica spirituale, si può diventare spirituali, indipendentemente dal ruolo ricoperto?

Sri Chinmoy: Sicuramente la società incarna la spiritualità nel puro senso del termine. La spiritualità non è una forma di ascetismo, non comporta la negazione di se stessi. La vera spiritualità significa l’accettazione e la trasformazione della vita, affinché la perfezione possa sorgere nel cuore dell’umanità. Praticando la meditazione e la disciplina spirituale, sicuramente si diventa spirituali, indipendentemente dal proprio ruolo sociale o dalle proprie credenze religiose.

Domanda: Qual è il tuo messaggio più urgente per l’uomo d’oggi, per l’Occidentale, condizionato dalla filosofia materialistica e per l’Orientale che, in molti casi, sta ancora lottando per le necessità basilari della vita?

Sri Chinmoy: Per l’Occidente, il mio messaggio più pressante è questo: non cercate di possedere il mondo, se volete farlo, con vostra grande meraviglia, vedrete che il mondo si è già impadronito di voi, e vi ha resi suoi schiavi.
All’Oriente, vorrei dire che una vita di austerità o una vita che rifiuta il mondo, non accelera il viaggio spirituale.
Possedere non è la risposta, l’ascetismo non è la risposta, la risposta è la moderazione. Accettare la vita con gioia, con il progetto di trasformare il volto ed il destino del mondo, è la sola risposta.

Le nazioni sviluppate e ricche devono esercitare la loro generosità e la loro sincera sollecitudine verso i cittadini del mondo, non per un senso di carità, ma con il sentimento sincero di unità. Con l’amorevole assistenza materiale delle nazioni ricche, le nazioni non sviluppate e sfortunate possono, e devono, dare più importanza all’educazione e all’auto disciplina, e devono impegnarsi per raggiungere un miglior livello di vita, invece di arrendersi alle circostanze deplorevoli, che hanno reso la loro vita senza speranza.

Quello di cui abbiamo bisogno è di una vita equilibrata, non crogiolarci nel godimento della ricchezza, né condurre una vita da asceta, ma abbracciare una vita semplice ed un cuore puro. Questa è davvero la sola via con cui questo nostro mondo potrà essere sommamente felice e divinamente perfetto.

Domanda: Nella tua filosofia spirituale, che ruolo hanno i poveri, gli ammalati e gli anziani? Che ruolo hanno le donne?

Sri Chinmoy: Nella mia filosofia, tutti, compresi i poveri, gli ammalati e gli anziani, appartengono ad una sola famiglia, la Famiglia di Dio. Dio è ad un tempo povero e ricco, ammalato e sano, giovane e vecchio, poiché Egli esiste dentro a ciascun individuo. Qui in terra, noi siamo tutti figli di Dio.

Dio vuole che siamo affamati spiritualmente e, quando lo siamo, Egli ci nutre con la Sua Compassione ed il Suo Amore. Questa Compassione ed Amore non sono il monopolio solo di alcune persone, sono per tutti coloro che anelano ad averli. Per realizzare Dio, non sono necessarie né ricchezza, né povertà, ciò che ha grandissima importanza è l’anelito interiore. Questo anelito è la sola cosa necessaria per ottenere la realizzazione di Dio, e chiunque può averlo, indipendentemente dall’età, dallo stato di salute, o dalla posizione che ha nel mondo.

Allo stesso modo, sia gli uomini che le donne hanno lo stesso diritto di proclamare Dio come qualcosa che appartiene loro. Questo non vuol dire che uomini e donne dovrebbero sempre svolgere lo stesso ruolo nel Gioco Cosmico di Dio, possono avere compiti diversi da svolgere, ma tutti sono necessari per soddisfare Dio il Trascendentale in Cielo e Dio l’Universale in terra. Agli Occhi di Dio, l’uomo e la donna hanno uguale importanza.

Domanda: L’uomo sopravvivrà ai disastri ecologici che ci sovrastano? Come può la moderna società tecnologica imparare a rispettare la nostra casa, il pianeta Terra?

Sri Chinmoy: Il genere umano sopravvivrà a tutto, precisamente perché Dio non permetterà che la Sua manifestazione di perfezione sulla terra sia un fallimento, ma è molto difficile imprimere sugli altri la necessità di rispettare e preservare nostra Madre Terra. Se cercassimo di svolgere il ruolo di coloro che obbligano, non avremo successo. Nessuno vuole imparare qualcosa forzatamente, tutti devono imparare grazie ad una persuasione interiore e grazie all’esempio esteriore.

La persuasione interiore si deve fondare sulle nostre preghiere e meditazioni. Coloro che sono consapevoli di ideali più elevati, devono pregare Dio e meditare su Dio, affinché illumini le menti del mondo assetate di distruzione, e le trasformi in menti che anelano alla perfezione. Dobbiamo anche pregare Dio e meditare su Dio per creare e sviluppare una fame di unità universale nella vita dell’umanità.

Lo sviluppo della tecnologia non è in se stesso dannoso, si deve considerare se viene usato per la soddisfazione divina del genere umano o per la reciproca autodistruzione dell’uomo. Il nostro pianeta Terra, che Dio ha scelto per la sua completa manifestazione, sarà inondato di luce e delizia, quando tutti noi vivremo nel giardino di purezza del nostro cuore e non nella giungla di impurità della mente.

In questo senso, ogni cercatore ha un ruolo speciale da svolgere, nel proteggere il nostro piccolo pianeta. Sarà l’illuminazione di ogni mente e di ogni spirito individuale che precederà il risveglio di una nuova consapevolezza collettiva. Il cambiamento nelle attitudini individuali sarà il precursore di un cambiamento nelle politiche istituzionali, ed il risultato sarà un maggior rispetto ed amore per il nostro pianeta Terra.

Domanda: Dio è tutto Amore e Bontà. Permetterà al genere umano, nella sua arroganza ed avidità, di distruggere il mondo?

Sri Chinmoy: Proprio perché Egli è tutto Amore e Bontà, Dio non permetterà mai che il genere umano distrugga questo Suo bellissimo mondo. Egli ci dice di continuo di proclamare il Suo mondo come davvero nostro, e di servirLo in questo mondo, accrescendo la purezza e la divinità delle nostre vite.

Tutti noi possiamo constatare che il mondo, recentemente, ha fatto un progresso straordinario. Dio ha ispirato con successo la mente umana ed il cuore, ad aspirare ad un mondo più armonioso. Egli sta infondendo sulla coscienza della terra una grande luce di unità, per superare le barriere nazionali ed altre forme di divisione. L’anno scorso [1993], per esempio, nel mondo sono stati fatti molti passi importanti verso la pace e l’armonia, specialmente nell’Unione Sovietica e nell’Europa Orientale. Non avremmo mai potuto immaginare che questi cambiamenti potessero avvenire, e che queste barriere potessero essere abbattute nel corso della nostra vita. Alcune persone definiscono questi avvenimenti, così importanti ed inaspettati, miracoli che Dio ha operato nel genere umano.

Dobbiamo ricordarci che il Creatore è sempre molto più potente della Sua creazione. Il Creatore può facilmente influenzare, o cambiare, le forze negative e distruttive che operano nel mondo.Il nostro Benamato Supremo potrebbe fermare un imminente disastro nucleare, per esempio, cambiando la mente del pilota, che sta per sganciare la bomba che distruggerebbe la vita. Dobbiamo, perciò, avere fede nel nostro Creatore, ed avere fiducia che Egli farà, senza alcun dubbio, ciò che è necessario per la Sua creazione.

Parte III — Religione

Religione

Se viviamo nel sentimento di unità del nostro cuore, sentiremo l’essenza di tutte le religioni, che è l’amore per Dio. Perdono, compassione, tolleranza, fratellanza ed il sentimento di unità sono i segni di una vera religione.

Domanda: Perché le diverse religioni del mondo dipingono spesso Dio in modi molto diversi, ed attribuiscono alla Sua Volontà tante opinioni così differenti su questioni universalmente fondamentali?

Sri Chinmoy: Consideriamo le religioni come membri di una unica famiglia. In una famiglia vi sono molti componenti, ed ognuno ha diritto ad avere opinioni diverse, ma tutti sanno di appartenere alla stessa famiglia. Una vera religione è come l’albero della vita, con molti rami e moltissimi fiori, frutti e foglie. Quando abbiamo a che fare con le diverse parti dell’albero della vita, vediamo opinioni diverse sulle questioni universali.

Ogni cercatore individuale vede il Creatore e la creazione, secondo la propria aspirazione ed il proprio livello di sviluppo. Abbiamo bisogno di luce, per illuminare le nostre differenze interiori ed esteriori. È grazie alla nostra vita di unità che cammineremo, marceremo e correremo verso il Supremo. Dobbiamo avere apprezzamento ed un sentimento di unità simpatetica per tutte le religioni, per poter creare un’armonia che si diffonda per tutta l’estensione del mondo.

Domanda: Hai scritto: “Sri Krishna meditò e divenne Dio, la Luce divina. Cristo meditò e divenne Dio, la Compassione divina. Dio vuole che noi meditiamo per diventare la Vita divina.” Perché non hai incluso anche Abramo, Mosè e Maometto?

Sri Chinmoy: Abramo, Mosè e Maometto furono, essi pure, rappresentanti di Dio in terra. I servitori consapevoli di Dio sono come una famiglia con molti membri. Supponiamo che vi sia una famiglia di dieci persone, tutte dotate di talenti musicali eccezionali. Tu sei uno di loro e, tra tutti i tuoi fratelli e sorelle, ne preferisci alcuni per via di un tuo modo di sentire interiore. Non dici che, quelli che tu preferisci, sono i soli musicisti della famiglia, per niente. È solo che alcuni dei tuoi fratelli e sorelle ti sono più cari di altri. Un’altra persona darà più importanza a membri diversi della famiglia. A me piace, o amo di più questa persona, mentre tu preferisci qualcun altro, ognuno di noi ha dei sentimenti e delle preferenze personali.

Inoltre, è anche vero che, tra i musicisti, non tutti hanno lo stesso talento, possono essere tutti eccellenti musicisti, ma alcuni sono più dotati di altri. Anche i Maestri, che hanno realizzato Dio, non sono tutti dello stesso calibro. Diciamo che davanti a te c’è l’albero della realizzazione di Dio, io posso essere arrivato da un luogo molto lontano, con grandi difficoltà, a sedermi ai piedi dell’albero, mentre un’altra persona, non solo ha raggiunto lo stesso albero, ma è anche salita fino ad una considerevole altezza. Una terza persona è salita fino al ramo più elevato, ha raggiunto il punto più elevato, ma non scenderà di nuovo a terra, perché teme di essere divorata dalla tigre dell’ignoranza, che si aggira ai piedi dell’albero. Vi è poi una quarta persona, che è molto coraggiosa: non solo è salita fino alla massima altezza, ma ha anche colto alcuni frutti deliziosi e li ha portati giù ai cercatori di verità ed agli amanti di Dio, che la stanno osservando con grande amore, gioia ed ammirazione.

Inutile dire che tutti e quattro sono sicuramente anime che hanno realizzato Dio. Colui che ha raggiunto i piedi dell’albero della realizzazione, è un’anima che ha realizzato Dio. Chi è salito fino ad una certa altezza, è un’anima che ha realizzato Dio e colui che è salito, e poi è anche sceso giù per condividere i frutti dell’albero con gli altri, è anche un’anima che ha realizzato Dio, ma, in termini di manifestazione di Dio, essi sono diversi.

Domanda: Tu provieni da una religione antica, classica, che si è affermata nel corso dei secoli. Che cosa pensi delle nuove religioni, che appaiono spesso negli Stati Uniti e che danno importanza alle attività della vita sociale?

Sri Chinmoy: Hai ragione nel dire che la mia religione Induista ha superato ogni difficoltà nel corso dei secoli, essa è sopravvissuta, grazie alla vastità del suo cuore ed alla tolleranza della sua vita, e continuerà a sopravvivere ad ogni sfida interiore ed esteriore. L’Induismo comprende molte filosofie e credi, abbraccia tutto nel suo amore, e dà importanza a tutte le figure spirituali del mondo. L’Induismo incarna alcuni ideali eterni, e vede una vera armonia tra gli insegnamenti di tutte le religioni. Fino ad un certo punto è più come una cultura spirituale, che si è autodisciplinata, piuttosto che una religione.

Io non sono abbastanza informato sulle nuove religioni, che hanno a che fare con le attività della vita sociale, non sono quindi la persona giusta per dire qualcosa al riguardo. Spero che tutte facciano la cosa giusta e tendano alla stessa meta, la meta dell’unità universale.

Domanda: I tuoi discepoli sono venuti a te da molte religioni diverse, Cristiani. Giudei, Induisti, Buddisti, Islamici ed altri. Tu non chiedi loro di lasciare la loro religione, quando si uniscono al tuo sentiero spirituale. Lo fai perché credi che vi è un solo Dio e che ogni religione Lo chiama a modo suo? Le religioni sono tutte delle vie, per darci l’esperienza di Dio, indipendentemente dall’aspetto storico del messaggio delle varie religioni?

Sri Chinmoy: È vero che non chiedo ai miei discepoli di lasciare la loro religione, per me le religioni sono come delle case: ognuno deve vivere in una casa, ma, se vuole andare a studiare in una certa scuola, deve uscire dalla sua casa. Nella scuola spirituale hanno tutti lo stesso insegnante, e studiano tutti la stessa lezione e qual è questa lezione? L’amore per Dio, l’amore per Dio è l’essenza di tutte le religioni.

Sì, io credo in un unico Dio, in un’unica Sorgente. L’amore per Dio è come un albero, l’albero della vita, ed ha molti rami. Ogni ramo ha la sua identità ed il proprio nome, Cristianesimo, Buddismo, Induismo, Giudaismo, Islamismo e così via, ma sono pur sempre i rami dello stesso albero.

Anche nella vita umana vediamo che la stessa persona viene chiamata con nomi diversi, da persone diverse: tu chiami tuo padre ‘papà’, mentre io lo chiamo con il suo cognome, perché non lo conosco bene. I fratelli e le sorelle di tuo padre lo chiamano con il soprannome dell’infanzia, e forse tua madre avrà un altro soprannome affettuoso, con cui rivolgersi a lui. Le persone a lui care lo chiamano con nomi diversi, ed anche i suoi amici e conoscenti si rivolgono a lui in modo differente, ma egli è sempre la stessa persona. Similmente, persone di religioni diverse chiamano Dio con nomi diversi, ma è sempre lo stesso Essere a cui ci riferiamo.

Io credo anche che tutte le religioni siano dei modi per darci l’esperienza di Dio, un’esperienza che è del tutto indipendente dal contesto storico del loro messaggio. È vero, ogni insegnante religioso, o profeta, viene con un messaggio speciale, che è adatto alle persone del suo tempo, ma l’ignoranza dell’umanità e la mancanza di ricettività sono tali che, ogni qual volta viene un profeta, sembra essere venuto troppo presto per il suo tempo. Quando Dio manda un profeta, un Messia, un grande insegnante religioso, è perché Lo serva e Lo manifesti durante quel particolare periodo, ma, anche se sembra che il mondo non sia pronto a ricevere il messaggio che porta, quel messaggio svolge sempre un ruolo speciale nella coscienza della terra. Gli insegnamenti del Salvatore Gesù, per esempio, hanno guidato, elevato ed illuminato l’umanità, per almeno duemila anni, e continueranno a farlo per i secoli a venire.

Domanda: Che cosa deve prevalere nella religione, la ragione o il sentimento del cuore? Come si può riconoscere una vera religione?

Sri Chinmoy: Nella religione, il sentimento di unità del cuore deve prevalere, e nient’altro. La religione non ha nulla a che fare con la ragione. Se viviamo nel sentimento di unità del nostro cuore, percepiremo l’essenza di tutte le religioni, che è amore per Dio. Se, invece, viviamo nella mente, cercheremo solo di separare una religione dall’altra, e cercheremo di stabilire quanto la loro ideologia sia diversa dalla nostra. È il cuore, che può avere una reale comprensione intuitiva dell’altezza e dell’ampiezza di tutte le religioni. È il cuore, che vede e sente l’armonia interiore e l’unità di tutte le religioni.

Una vera religione ha una qualità universale: non trova errori nelle altre religioni. Le false religioni troveranno errori nelle altre religioni, diranno che la loro è la sola, vera religione, e che i suoi profeti sono i soli salvatori, ma una vera religione sentirà che tutti i profeti sono salvatori del genere umano. Perdono, compassione, tolleranza, fratellanza ed il sentimento di unità sono i segni di una vera religione.

Domanda: Qual è la tua opinione su quelle sette religiose che combattono con le altre nel nome di Dio?

Sri Chinmoy: Mi sento molto triste quando le sette religiose litigano e lottano nel Nome di Dio. Se amassero davvero Dio, non ucciderebbero gli altri nel Suo Nome. Amore vuole dire unità, se abbiamo il sentimento della nostra unità, come possiamo combattere. Combattiamo solo perché non nutriamo amore per gli altri, perché non abbiamo ancora trasformato la nostra ignoranza nella realtà della nostra unità.

Nel nostro stesso essere vi sono molti membri, il corpo, il vitale, la mente, il cuore e l’anima e noi diciamo che sono tutte parti che ci appartengono, sono proprio nostre. Il corpo stesso ha così tante parti, ma quando vogliamo ottenere qualcosa, tutte le parti del corpo lavorano assieme. Esattamente allo stesso modo, quando vogliamo fare qualcosa di buono per il genere umano, tutte le religioni possono e dovrebbero lavorare assieme. Tutte le fedi del mondo, che in apparenza differiscono, ma nell’essenza sono una cosa sola, devono lavorare assieme.

Poiché abbiamo tutti la stessa Sorgente, tutti noi abbiamo anche la stessa destinazione finale, indipendentemente da quale sentiero scegliamo, alla fine arriveremo alla stessa destinazione. Dato che “tutte le strade portano a Roma” e noi tutti ci stiamo dirigendo, alla fine, verso la stessa Sorgente, è ridicolo combattere coloro che stanno seguendo un’altra strada. Alcune persone possono scegliere una via molto breve e diretta, mentre altri potrebbero prendere una strada più lunga. Alcuni vogliono volare, mentre altri preferiscono camminare, ma la destinazione è la stessa, per tutti.

Quando tutte le religioni lavoreranno assieme, potranno ottenere qualcosa che sarà davvero importante e molto fruttuoso, sia per Dio che per l’umanità. Sono le preghiere collettive, e la buona volontà dei cercatori e dei seguaci di tutte le religioni del mondo, che faranno scendere dall’alto Amore e Compassione, al livello più elevato. Sarà solo l’Amore e la Compassione di Dio, che scende nel cuore e nella vita dell’umanità, che cambierà il volto e il destino del mondo.

Parte IV — Cristo e il Cristianesimo

Cristo e il Cristianesimo

Gli insegnamenti di Cristo il Salvatore hanno guidato, elevato ed illuminato l’umanità per almeno duemila anni, e continueranno a farlo per i secoli a venire

Domanda: Riconosci Gesù Cristo come un profeta, come il Figlio di Dio, o come un amico del genere umano, impegnato storicamente ad elevarne il livello sociale e spirituale?

Sri Chinmoy: Io riconosco Gesù Cristo, non solo come un profeta senza uguali, e come l’amato Figlio di Dio, ma anche come un grande amico dell’unità del genere umano. Quello che ha fatto, sta facendo, e farà, va ben oltre i confini storici, sociali e di certi livelli di spiritualità.

Come amato figlio di Dio, Gesù Cristo è venuto al mondo per diventare parte integrante dell’esistenza della terra, e per trasformare la sua coscienza, da un livello umano ad un livello divino. È vero, i suoi anni terreni furono solo trentatré, ma il suo sacrificio immortale, per il Cielo e per la terra, non ha limiti temporali.

Come profeta senza precedenti, egli ha offerto il messaggio dell’amore divino e della resa divina alla Volontà di Dio. “Sia fatta la Tua Volontà,” ci può essere una preghiera più elevata di questa? Queste parole del Salvatore echeggiano e riecheggiano sempre nelle profondità dei nostri cuori. Arrendersi incondizionatamente al nostro Signore Supremo è il vero scopo della nostra esistenza, è la missione finale di ogni anima qui in terra.

Come vero amico dell’unità del genere umano, Gesù Cristo ha inondato la coscienza della terra di Compassione e Perdono. La Sua preghiera immortale: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” attirerà sempre la Compassione ed il Perdono dall’Alto, per i cercatori della verità e gli amanti di Dio, che hanno fame e sete interiori. La vita di offerta di se stesso di Gesù, ed il Suo messaggio che illumina la terra, brilleranno sempre più intensamente per tutta l’Eternità, nel cuore dell’umanità che aspira e nella vita dell’umanità che ama Dio.

Domanda: Nel Nuovo Testamento, Gesù dice, “Poiché mi hai visto, tu hai creduto. Benedetti coloro che non hanno visto, eppure hanno creduto.” Qui si vede la fede nella tradizione, il Vangelo ci è stato raccontato e noi abbiamo creduto, ma poi siamo chiamati a credere in qualcosa di più elevato: noi possiamo davvero fare esperienza di Dio. Ognuno di noi deve conquistare questa esperienza, dentro di sé, a modo suo. Tu credi in questo approccio individuale a Dio?

Sri Chinmoy: La sublime affermazione del Salvatore è allo stesso tempo bellissima, illuminante ed appagante. Essere benedetti significa essere più in sintonia con la Compassione, la Luce e la Volontà di Dio.

Diciamo che qualcuno viene da me e mi dice di essere stato in un giardino con molti fiori, bellissimi e profumanti. Mentre mi parla del giardino, inconsciamente o consciamente, egli immette della luce nel mio essere. Io ricevo gioia dal giardino, solo perché egli me ne parla. Quando io stesso vado là, sono in grado di godere della sua bellezza pienamente, ma la gioia che ho ricevuto dal mio amico si aggiunge alla gioia che ricevo dal giardino stesso. Quando egli mi ha parlato del giardino, è come mi avesse dato un dollaro e, quando io vado nel giardino, ed io stesso lo vedo, è come ottenessi cento dollari. Così ora ho cento e uno dollari.

Se invece il mio amico mi parlasse del giardino, ma io dicessi: “No, non credo a niente di quello che mi dice,” sarà solo quando io stesso andrò là e vedrò che quello che diceva è vero, che riceverò la gioia che merito. Se, però, io gli avessi creduto, quando mi parlò del giardino, la quantità della mia gioia sarebbe stata maggiore. La sua stessa gioia, che egli era ansioso di condividere con me, sarebbe entrata in me, e si sarebbe sommata alla gioia che io stesso ho ricevuto, quando sono andato nel giardino personalmente, quindi sarei stato ancora più felice.

Io credo in un approccio personale a Dio, ogni approccio sincero conduce alla fine alla meta. Quando vado in Vaticano, per essere benedetto dal Santo Padre, io posso arrivare con una nave, tu puoi arrivarci in aeroplano, una terza persona può venire in macchina, ed una quarta ci viene a piedi. Ognuno ha usato un proprio mezzo per raggiungere la meta, ma la destinazione, inondata di Luce e Delizia, alla fine, è la stessa. Io perciò do valore ad ogni approccio personale, poiché, alla fine, tutti conducono alla stessa destinazione.

Domanda: Che cosa è il sentiero del cuore? È amore, pace, devozione, sentimento, meditazione e pratica religiosa? Che cosa ancora?

Sri Chinmoy: Per me, il sentiero del cuore significa amore divino, devozione e resa divine. L’amore umano vuol dire legare ed essere legato, la devozione umana non è altro che attaccamento. La resa umana è come la resa forzata di uno schiavo al padrone. L’amore divino invece significa amore per Dio, nel modo in cui Dio vuole essere amato. La devozione divina vuol dire servire Dio, nel modo in cui Dio vuole essere servito. La resa divina è identificare completamente la nostra volontà con la Sua Volontà.

Vogliamo amare Dio, incondizionatamente, per compiacerLo a Modo Suo. Vogliamo essere devoti a Dio, incondizionatamente, per compiacerLo a Modo Suo. Vogliamo arrendere la nostra volontà legata alla terra al Suo libero Volere Celeste, incondizionatamente, per compiacerLo ed appagarLo a Modo Suo. Tutto deve essere incondizionato: questo è il sentiero del cuore.

Dobbiamo applicare il messaggio sublime del Salvatore alla nostra vita quotidiana: “Sia fatta la Tua Volontà.” Quando amiamo Dio, siamo devoti a Dio, e ci abbandoniamo a Lui incondizionatamente, il nostro ‘sé’ cresce nell’Infinito, esattamente allo stesso modo in cui la goccia d’acqua entra nell’oceano e diventa l’oceano stesso. Quando diventiamo un’unica cosa con l’Infinito, e lo proclamiamo come nostro, possiamo veramente dire che noi stessi siamo infiniti.

Domanda: Qual è la preghiera più bella? La preghiera di lode e supplica, dove l’uomo vede Dio come onnipotente, o la preghiera di accettazione: “Sia fatta la Tua Volontà”?

Sri Chinmoy: La preghiera “Sia fatta la Tua Volontà” è infinitamente più bella, infinitamente più illuminante, ed infinitamente più appagante della preghiera che esprime lodi e suppliche.

Nelle nostre preghiere, quando apprezziamo, ammiriamo ed adoriamo le infinite capacità e qualità di Dio, inconsciamente o consciamente, speriamo di ottenere qualche ricompensa e benedizione, o qualche dono. In un certo senso è come se cercassimo di blandire Dio e ci aspettassimo qualcosa in cambio.

Quando invece diciamo, “Sia fatta la Tua Volontà” significa che siamo diventati pienamente consapevoli delle nostre numerosissime limitazioni, incapacità ed ignoranza, e siamo ugualmente consapevoli dell’illimitata Compassione, Sollecitudine ed Amore di Dio per noi. A causa della nostra indicibile ignoranza, ammettiamo di non sapere cosa è bene per noi. Ci rendiamo conto che, alle volte, possiamo chiedere la cosa sbagliata, che invece di aiutarci o di soddisfarci, ci renderebbe solo infelici. Chiediamo, quindi, al nostro Padre divino, che ci ama infinitamente di più di quanto noi amiamo noi stessi, di assumere il controllo delle nostre vite e di prendere ogni decisione per noi.

Quando offriamo umilmente la nostra volontà legata alla terra, alla libera Volontà Celeste di Dio, sentiamo di essere come una piccola goccia d’acqua, che entra nell’oceano sconfinato, e diventa inseparabilmente una cosa sola con l’oceano stesso. La meta finale per ogni cercatore è quella di ottenere Pace infinita, Luce infinita e Beatitudine infinita, e questo può avvenire solo appagando Dio l’Onnisciente, Dio l’Onnipotente e Dio l’Onnipresente a Modo Suo.

Domanda: Ci aspettiamo di diventare come Dio ”Tu sarai come Dio” dice la Bibbia e nel Nuovo Testamento si afferma “Sii perfetto come tuo Padre in Cielo.” Tu anche hai scritto: “Il Supremo sarà soddisfatto di me solo quando diventerò come Lui, un altro Dio, perché Egli vuole che io diventi un Suo compagno, non un Suo schiavo.” Quanto c’è di metaforico in queste parole e quanto devono essere prese alla lettera?

Sri Chinmoy: Dipende interamente dallo sviluppo della persona. Queste sono mete spirituali estremamente elevate. Il Cristo disse: “Io e mio Padre siamo una cosa sola.” Vi è qualche cercatore della verità, e amante di Dio, che potrebbe non essere d’accordo con questa illuminante realizzazione? Se una persona comune, che non prega, non medita e non conduce una vita spirituale, facesse questa affermazione, nessuno gli crederebbe. Un ladro mi può dire di non rubare, ma potrei trovare ispirazione nelle sue parole? Se invece un santo, o un grande Maestro spirituale, mi dice di non rubare, è completamente diverso.

Quando un Maestro spirituale mi chiede di fare qualcosa, sta consciamente ponendo una forza dentro le sue parole, affinché io abbia successo. Egli non solo mi ispira, ma mi aiuta anche interiormente ad avere successo. Quando un aspirante spirituale è diventato completamente una cosa sola con l’Altissimo Assoluto, e sa di essere diventato un vero strumento della Volontà trascendentale di Dio, ha ogni diritto di dire di essere diventato come Dio, o anche di essere una sola cosa con Dio, o di essere diventato un altro Dio. Quando la piccola goccia d’acqua si immerge nell’oceano, e ne diventa parte integrante, non la puoi più considerare separatamente, similmente, se una persona diventa una sola cosa con l’universo, grazie alla sua aspirazione e realizzazione, è assolutamente veritiero dire che il finito è diventato Infinito.

Ti sono grato per aver letto i miei scritti. La mia filosofia si fonda sull’amore, la devozione e la resa incondizionata. Il messaggio dell’amore, della devozione e della resa proviene dal cuore spirituale, e trova il suo appagamento nel cuore di unità universale.

Domanda: Che cosa rappresenta per te il Papa? Tu hai incontrato Papa Paolo VI, hai avuto qualche esperienza interiore significativa? Di che cosa avete parlato?

Sri Chinmoy: Per me, il Papa è il capo supremo dell’umanità, egli è il fratello maggiore del genere umano risvegliato e non ancora risvegliato. Egli è il rappresentante del Cristo Salvatore sulla terra. Nel mio primo incontro con il Papa Paolo VI, gli ho detto che ho visto in lui “il Padre più benevolo del mondo Cattolico,” il Maestro, il leader del mondo Cristiano ed il Campione d’amore per il genere umano.

Sono stato fortunato, e sono stato benedetto dall’opportunità di incontrare Papa Paolo VI tre volte. Ad ogni incontro, ho avuto delle esperienze interiori molto significative. Quando ho guardato i suoi occhi, ho visto un cielo di illuminazione e, quando sono entrato nel suo cuore, ho trovato un oceano di compassione. È davvero raro trovare assieme una mente illuminata ed un cuore di compassione, ma Papa Paolo VI, incarna certamente entrambe le cose, compassione ed illuminazione sconfinate. Ho anche scoperto in lui un sorriso dell’anima che era veramente trascendente, seppure sfiorato da una sottile tristezza. Egli ha avuto la capacità di penetrare rapidamente nel cuore umano e di dissipare le sofferenze della vita umana.

Ricordo così chiaramente il mio primo incontro con Sua Santità, durante un’udienza privata. Ad un certo punto egli ha detto. “Questo nostro incontro è stato molto essenziale.” Egli mi ha anche detto, “Ammiro la tua filosofia, la vita induista e la vita cristiana devono procedere assieme. Il tuo messaggio ed il mio messaggio sono uguali.” Fui poi molto toccato quando il Papa disse: “Quando lasceremo questo mondo, tu ed io ci incontreremo.” Il Santo Padre è stato anche così gentile da conferirmi il Medaglione Papale.

La seconda volta che ci siamo incontrati, fui fortunato a trovarmi in prima fila durante un’udienza pubblica. Il Papa non stava bene, doveva essere trasportato su di una poltrona fino al palco. Dopo il suo discorso, si è avvicinato a me, e fu estremamente compassionevole. Mi disse che aveva letto con molto piacere i libri che gli avevo consegnato durante il nostro primo incontro, e che apprezzava molto le mie attività ed il mio servizio alle Nazioni Unite dove, come sai, conduco delle meditazioni per i delegati e lo staff fin dal 1970. Il Papa mi ha detto, “Sono davvero orgoglioso del tuo servizio alle Nazioni Unite. Tu sei indiano e sono orgoglioso anche del tuo paese.”

La terza volta che ci incontrammo, Sua Santità mi ha concesso un’altra udienza privata. Questa volta gli ho portato un libro che avevo scritto su di lui e fu molto contento e compiaciuto di questo. Osservando il libro e vedendo la foto di U Thant assieme a me, mi ha chiesto se faccio scendere una nuova ispirazione ed aspirazione, quando guido le meditazioni alle Nazioni Unite. Gli ho detto: “Santo Padre, io cerco di far scendere tutte le qualità divine con le mie preghiere e meditazioni.” Egli, ancora una volta, fu colmo di gentilezza e compassione.

Domanda: Per piacere esprimi il tuo punto di vista sulla Chiesa Cattolica come istituzione, ed anche il tuo punto di vista sui suoi dogmi e leggi morali, sulla sua lotta per la libertà del genere umano ed il suo lavoro per la crescita dell’umanità.

Sri Chinmoy: Nutro una grande ammirazione per la Chiesa Cattolica, allo stesso modo in cui apprezzo i nostri templi induisti, in India. Per me, la Chiesa incarna ispirazione, aspirazione e devozione, nel più puro senso dei termini. Per me, ogni Chiesa Cattolica, come ogni tempio indù, è come il giardino del cuore, inondato di purezza e divinità, che porta in alto l’aspirazione umana e fa scendere la Compassione di Dio per l’umanità. Si potrebbe dire che la Chiesa è il ponte d’oro, tra l’anelito di aspirazione dell’uomo, ed il Sorriso di Soddisfazione di Dio.

Non considero, quindi, la Chiesa Cattolica come una semplice istituzione, con dogmi e leggi morali, dal mio punto di vista spirituale, sento che la Chiesa incarna il Respiro di Dio che si dona incessantemente per l’illuminazione, la salvezza e la perfezione del genere umano. In questo senso, Dio ha lavorato, ed agisce, attraverso il Santo Padre ed attraverso la Chiesa, per accelerare la crescita ed il progresso interiore ed esteriore dell’umanità, e per appagare l’aspirazione del genere umano per la libertà e la liberazione interiore ed esteriore.

Domanda: Che cosa significa per te il peccato? Come può l’uomo liberare se stesso dal peccato? La tua filosofia spirituale comprende il concetto cristiano di redenzione?

Sri Chinmoy: Per me, il peccato è una specie di imperfezione, di ignoranza. Non è necessariamente qualcosa di molto cattivo, brutto ed intoccabile. Nel processo dell’evoluzione, noi stiamo dirigendoci verso la perfezione ma, per il momento, la maggior parte di noi sta ancora diguazzando nei piaceri dell’ignoranza e dell’auto indulgenza. Ogni nostro atto di auto indulgenza è la manifestazione della nostra ignoranza. Fino a che rimaniamo immersi nell’ignoranza, commetteremo delle cose sbagliate, dei peccati. Non dobbiamo però sentire di essere completamente perduti e coperti d’oscurità, stiamo solo progredendo, da meno luce a maggior luce e, alla fine, alla liberazione dalle imperfezioni, dall’ignoranza, dal peccato.

L’uomo può liberare se stesso dal peccato, solo invocando la Grazia costante di Dio. La Grazia di Dio scende sempre in abbondanza e con grande potenza, ma la maggior parte degli uomini non cerca di riceverla. Se una persona vuole liberare se stessa dall’ignoranza, ed anela a ricevere la Pioggia di Compassione di Dio, sicuramente, verrà liberata dai lacci delle imperfezioni e del peccato. Questa liberazione, però, arriva gradualmente, mano a mano che il cercatore diventa più illuminato. Non ci dobbiamo aspettare una trasformazione improvvisa e miracolosa in breve tempo, sebbene questo possa accadere occasionalmente. In senso molto ampio, la mia filosofia include il concetto di redenzione, ma pone maggior enfasi sulla liberazione dell’uomo dall’ignoranza. È attraverso una conscia liberazione dall’ignoranza che l’uomo di oggi, il finito, cresce nel Dio di domani, l’Infinito. Secondo me, Cristo il Salvatore è vissuto ed è morto per liberare l’umanità dall’ignoranza e dalle imperfezioni, definite come peccato, attraverso l’esempio della sua stessa esperienza terrena.

Domanda: Siamo noi a meditare nel cuore o è Dio che medita attraverso di noi? Siamo come un calice che Dio riempie con la Sua Coscienza e Conoscenza, che poi diventa nostra? È questo che ci porta all’unione con Dio? I mistici Cristiani descrivono uno stato vuoto che Dio può riempire con il Suo Amore, stabilendo la Sua Casa nella nostra coscienza. È qualcosa di simile a quello che stai dicendo tu?

Sri Chinmoy: Quando non siamo molto evoluti, pensiamo di meditare nel cuore, ma quando siamo più evoluti, sentiamo che è Dio che medita in noi e attraverso di noi.

Sono completamente d’accordo con i mistici cristiani; essi usano il termine ‘vuoto’ ed io uso la parola ‘ricettivo’. Fino a quando non sentiamo che il nostro cuore è vuoto, come può essere riempito di pace, luce e delizia? È come un pallone prima di essere gonfiato, una volta che viene riempito d’aria, diventa uno strumento con cui giocare.

Allo stesso modo, quando siamo ricettivi, le qualità divine di Dio possono entrare in noi e, quando siamo colmi di qualità divine, Dio ci può usare come Suoi strumenti divini.

Parte V — Appendice

Prefazione alla prima edizione

In un mondo dove pochi si sentono completamente a loro agio, Sri Chinmoy offre un progetto per la sopravvivenza dell’anima e del mondo.

Il profondo amore di Sri Chinmoy per Dio è universalmente ben noto. Riconosciuto alle Nazioni Unite come forza spirituale per la pace, questo umile autore, guidato da Dio, chiede alle persone di questo pianeta di guardare dentro di sé, per scoprire le verità essenziali della spiritualità, che hanno benedetto la sua vita straordinaria.

Questo libro si presta ad essere letto da un largo pubblico: Cristiani, Giudei, Musulmani ed altri credenti troveranno molti passaggi di profondo acume ed utili suggerimenti.

Sri Chinmoy indica come meta della vita spirituale l’autotrascendenza. Mentre l’uomo si eleva verso Dio, Dio in risposta si volge già, verso l’uomo. Il contatto avviene e dipende da come ogni persona si apre alla Luce di Dio, al Volere di Dio e ad uno stato di coscienza più elevato.

Sri Chinmoy crede nella reincarnazione, chiarendo che l’anima progredisce verso uno stato più elevato ad ogni incarnazione. Fonda il suo insegnamento sulla preghiera, ed incoraggia i suoi lettori ad adottare una gioiosa accettazione del mondo, per trasformare il volto ed il destino del mondo.
Egli invita gli Occidentali a non cercare di possedere il mondo, ed incoraggia gli Orientali a riconoscere che l’austerità non la risposta.

È un campione di pace che attira credenti di ogni religione, per riconoscere l’unità della famiglia mondiale. Suggerisce che le religioni vere si riconoscono dalla loro capacità di perdono, di tolleranza, compassione, unità e fratellanza.

A coloro che cercano la propria via, propone una forma di preghiera che comprende la concentrazione: il focalizzare cioè tutta l’attenzione su di un piccolo oggetto, per diventare più consapevoli. La meditazione, una riflessione ed identificazione con il più vasto universo e con più ampi sbocchi. La contemplazione, una consapevolezza di Dio cos“ completa, che si arriva a sentire l’unità e l’amore che proviene da Dio, che vive in ogni persona ed in tutta la creazione.

Sri Chinmoy non si sottrae alle esigenze della vita quotidiana. Promuove la crescita dell’anima e la pace interiore, e segue una lunga tradizione di insegnamenti religiosi, che chiedono ai cercatori della verità di esibire e di vivere la vita con dinamismo, per aiutare la trasformazione di questo mondo.

Il nome ‘Chinmoy’, che significa ‘colmo di Coscienza Divina’, rivela la missione di quest’anima profonda. Egli vive per essere uno strumento incondizionato di Dio, egli ha fiducia in Dio. Nelle sue riflessioni è evidenziata l’unità simpatetica tra Dio e l’uomo, e si rattrista al pensiero di come le religioni siano usate per separare gli uomini, gli uni dagli altri.

Sri Chinmoy crede che Dio salverà il mondo, la Luce di Dio è più forte delle forze del male. In questa profonda fiducia in Dio, le sue riflessioni avanzano però l’urgenza di una chiamata rivolta al genere umano: “Svegliatevi! Andate in profondità! Amate in modo che “Sia fatta la Volontà di Dio”.

Ho trovato personalmente, molto utile questo libro. In un’epoca in cui lo stress è elevato ed è difficile trovare il tempo per pregare, Sri Chinmoy mi ricorda che porre Dio al centro della mia vita, del mio lavoro, e delle mie preghiere, mi aiuterà a rendere questo mondo migliore, più incline alla pace, e a diventare la persona di fede e di amore che sono chiamato ad essere.

Monsignore Thomas J. Hartman
Direttore della Radio e della Televisione
Diocesi di Rockville Center, New York

Prefazione dell'editore alla prima edizione

Questo libretto è il risultato di una collaborazione tra il reverendo Don Antonio Tarzia, Direttore Generale delle Edizioni Paoline; lo scrittore e giornalista Venanzio Ciampa della RAI, la televisione nazionale italiana, ed il Maestro spirituale indiano Sri Chinmoy.

Sri Chinmoy incontrò i suoi interlocutori a New York ed a Roma, e, come conseguenza di questi incontri, vennero pubblicati articoli e ci furono alcuni programmi televisivi rivolti alla vita ed alle attività di Sri Chinmoy. Il primo documentario televisivo, diffuso in Italia il 23 luglio 1989, presentava un’intervista con Sri Chinmoy alle Nazioni Unite, l’incontro in Vaticano tra Sri Chinmoy ed il Papa Giovanni Paolo II, ed una testimonianza del campione del sollevamento pesi, Bill Pearl, sulla straordinaria forza di Sri Chinmoy, come potere trasmessogli dalla meditazione.

Mentre cresceva l’interesse di don Tarzia e di Venanzio Ciampa per la figura di Sri Chinmoy, essi decisero di produrre un volume sulla sua saggezza spirituale, che avrebbe affascinato il pubblico ed avrebbe offerto uno sguardo saliente sulla profondità e sulla luminosità che hanno caratterizzato, per decenni, i suoi scritti.

Nel maggio del 1990, don Tarzia ed il suo gruppo, a Milano, prepararono in italiano cinquanta domande da presentare a Sri Chinmoy. Venanzio Ciampa stampò e tradusse le domande, ed in quattro intense sessioni, durante i successivi mesi estivi, a New York, Sri Chinmoy dettò le sue risposte.

Gli argomenti abbracciano un ampio repertorio, accompagnato da preziosi elementi autobiografici ed affascinanti aneddoti personali, che aiutano a dipanare intricati misteri. Alcune domande riguardano le tradizionali ideologie religiose, dove l’autore, libero da sentimenti parrocchiali e con un background multi culturale, permette una nuova e profonda visione di questi argomenti.

Traduzione di questa pagina: Czech
Questa serie di libri può essere citata usando la chiave di citazione wdn-1