Un messaggio del 13 aprile ai discepoli3

"Abbiamo una scelta e una decisione.
  La nostra scelta è diventare uno con la Vita di Dio.
  La nostra decisione è quella di essere il respiro sempre dedicato all'appagamento dell'universo di Dio.
  {{{flush-right}}}"— Sri Chinmoy

O Supremo, a Te offro ciò che sono: la gratitudine colma d'anima della mia vita. O figli del Supremo, a voi do ciò che ho: la mia vita di dedizione disinteressata e di unità. Il mio amore è il mio fardello. Il mio amore è la mia altezza. Il mio amore è allo stesso tempo il mio fardello e la mia altezza. Il mio amore per i devoti discepoli, grazie alla mia unità con loro, è il mio fardello. Il mio amore per il Supremo, grazie alla mia unità con Lui, è la mia altezza.

Negli ultimi anni, i discepoli sono entrati nella mia vita e io sono entrato nella loro vita. Sto servendo il Supremo in loro, loro stanno servendo il Supremo in me. Insieme stiamo crescendo. Insieme cresceremo eternamente. A poco a poco diamo e prendiamo. Mi aspetto da voi assoluta dedizione e da voi assoluta realizzazione dell'Unico Assoluto.

Secondo la grammatica, "il migliore" è il grado superlativo. Non tutti possono essere i migliori nella vita comune. Solo una persona può essere la migliore, gli altri possono essere buoni, un po' meglio e così via, ma qui abbiamo a che fare con Infinito, Eternità e Immortalità. L'Infinito non ha limiti. Siamo tutti cercatori spirituali, cercatori della Verità infinita. Quindi ogni individuo può avere l'aspirazione di diventare una sola cosa con il più Caro, il Supremo. Ogni individuo può essere uno strumento unico del Supremo grazie alla sua dedizione assoluta e alla resa incondizionata alla Volontà del Supremo. La grammatica è scritta da mortali, da normali esseri umani, ma la nostra vita è scritta dal Supremo, che può rendere ognuno di noi uno strumento unico della Sua Volontà.

Ogni discepolo può essere come un petalo di un loto divino, un petalo unico del loto. L'intero loto sarà gonfio di orgoglio divino quando vedrà che ogni singolo petalo sta aiutando e servendo il tutto per crescere nella perfetta Perfezione del Supremo qui sulla terra.

Sappiamo che lentamente e costantemente si vince la gara. La lepre ha perso la corsa con la tartaruga. Desidero, però, dire ancora una volta che quando viviamo nel Divino, quando viviamo nel Supremo, nella Coscienza Suprema, in quel momento non dobbiamo seguire questo principio. Nel nostro caso, chi è veloce e dinamico può vincere la gara. Il Supremo è il nostro Pilota, il nostro Pilota Eterno. Secondo la Sua Volontà, alla Sua Ora scelta abbiamo iniziato il nostro viaggio. È Lui che ci sta ispirando a correre verso la Riva Dorata dell'Aldilà. È la sua gara che Egli corre in noi e attraverso di noi, così siamo tenuti a raggiungere la Meta destinata.

Alcuni di voi hanno l'impressione sbagliata che il Supremo sia inconoscibile, ma non è vero. In questo momento è sconosciuto a tutti gli esseri umani, ma, allo stesso tempo, coloro che Lo hanno realizzato sono pienamente consapevoli del fatto che può essere visto, Gli si può parlare, può essere sentito. Quando Gli parlo, lo vedo più chiaramente di come vi vedo qui con gli occhi ben aperti. Quindi si può dire che Dio è sconosciuto in questo momento, perché non l'avete realizzato, ma se dite: "Dio è per sempre inconoscibile," vi sbagliate. Dio è nostro Padre. Come può nostro Padre rimanere sempre inconoscibile? Al massimo può rimanere sconosciuto per un breve periodo di tempo, perché ora ci crogioliamo nei piaceri dell'ignoranza. Siamo in una stanza buia che manca di luce, ma quando la nostra coscienza, il nostro essere interiore, è inondato dalla Luce divina, siamo destinati a vederlo faccia a faccia.

Così, d'ora in poi, per favore cambiate la vostra opinione riguardo a Dio. Dio è sconosciuto per il momento, ma non può mai essere inconoscibile. Lui è nostro padre. È Colui che a noi è il più caro, a noi più vicino. Alla sua Ora scelta aprirà il nostro terzo occhio, l'occhio che in realtà vede la Verità. Questi due occhi umani non vedono la Verità suprema. Solo il terzo occhio, che è l'occhio della nostra divina unità con l'Altissimo, con il Supremo, può farci vedere, sentire e diventare un tutt'uno con il Supremo. Il Supremo ci ha ispirato ad iniziare il nostro viaggio. La Meta del nostro viaggio è destinata. Non falliremo mai perché il Supremo è il nostro Pilota, il Supremo è la nostra Via, è la nostra Guida, è la nostra Meta eterna.


SCS 277.-it Sri Chinmoy ha consegnato questo messaggio il 13 aprile 1969, nel quinto anniversario del suo arrivo in Occidente.