Parte I

Preghiera e meditazione1

Cari ricercatori, desidero tenere un breve discorso sulla preghiera e la meditazione.

Prego. Perché prego? Prego perché ho bisogno di Dio. Medito. Perché medito? Medito perché Dio ha bisogno di me.

Quando prego, penso che Dio sia in alto sopra di me, sopra la mia testa. Quando medito, sento che Dio è in profondità dentro di me, dentro il mio cuore.

Esistono due tipi di preghiera: la preghiera corretta e la preghiera sbagliata. Allo stesso modo, ci sono due tipi di meditazione: la meditazione corretta e la meditazione sbagliata. La preghiera corretta dice: "Sono indifeso, sono innocente, sono debole. Ho bisogno di te, o Signore Supremo, per rafforzarmi, purificarmi, illuminarmi, perfezionarmi, rendermi immortale. Ho bisogno di te, o Signore Supremo."

La preghiera sbagliata dice: "Anche se ho bisogno di te, o Signore Supremo, ho una mia forza, ho una mia capacità. Ho bisogno di te perché se avrò il Tuo Potere e la Tua Capacità, verrà un tempo in cui sarò in grado di governare il mondo e dominare il mondo. Il mondo intero sarà ai miei piedi e agirò secondo la mia dolce volontà, ma per questo ho bisogno di potere in misura illimitata. Ho un po' di potere, ma ne ho bisogno infinitamente di più. Perciò ti invoco, o Signore Supremo." Questa è una preghiera sbagliata. Questa preghiera è per l'appagamento del vitale in noi, il vitale che vuole dominare il mondo intero.

La meditazione corretta dice: "Signore Supremo, per la Tua infinita Bontà mi hai scelto come Tuo strumento. Avresti potuto scegliere qualcun altro per interpretare il ruolo, ma hai concesso a me questa opportunità d'oro. A Te offro la mia costante gratitudine, il mio cuore di gratitudine, perché hai scelto me per diventare il Tuo strumento per manifestarTi qui sulla terra a Modo Tuo."

La meditazione sbagliata dice: "Signore Supremo, questo nostro mondo è pieno di ignoranza. Nuotiamo tutti nel mare dell'ignoranza, crogiolandoci nei piaceri dell'ignoranza. Hai bisogno di me perché in questo nostro mondo, la manifestazione di Dio è estremamente difficile. La Tua manifestazione, la Tua piena manifestazione, è un anelito lontano. Perciò hai bisogno di considerevole assistenza da parte mia qui sulla terra. Hai bisogno di un essere umano ignorante come me per combattere l'ignoranza in questo strano mondo in cui sei entrato. Hai bisogno del mio aiuto per la Tua manifestazione, così io sarò il Tuo strumento."

La preghiera è un fiore Quando vediamo il fiore, siamo ispirati. L'ispirazione ci obbliga a correre lontanissimo, a salire più in alto, a tuffarci nella profondità più profonda. La meditazione è un albero. L'albero aspira. Aspira a raggiungere la massima altezza, il più elevato piano di coscienza. Quando vediamo il fiore, l'ispirazione nasce in noi. Quando ci sediamo ai piedi dell'albero, la nostra aspirazione a raggiungere l'Altissimo, la Coscienza trascendentale assoluta, viene alla ribalta.

La preghiera è purezza. Purifica la nostra mente. La mente è sempre soggetta a dubbi, paura, preoccupazione e ansia. È sempre assalita da pensieri sbagliati, movimenti sbagliati. Quando preghiamo, la nostra mente viene la purificata. La purezza aumenta la nostra ricettività divina. In effetti, la purezza non è niente altro che ricettività di Dio. Ogni volta che preghiamo, il nostro recipiente interiore diventa grande, più grande, grandissimo. In quel momento, la purezza, la bellezza, la luce e la delizia possono entrare nel nostro contenitore e possono divertirsi assieme nei recessi più intimi del nostro cuore.

La meditazione è luminosità. Illumina il nostro cuore. Quando l'illuminazione ha luogo nel nostro cuore, scompare l'insicurezza, scompare il senso del desiderio. In quel momento, cantiamo il canto dell'unità inseparabile, della nostra inseparabile unità con la Coscienza universale, la Coscienza trascendentale. Quando il nostro cuore è illuminato, il finito in noi entra nell'Infinito e diventa l'Infinito stesso. La schiavitù di millenni ci lascia e la libertà dell'infinita Verità e Luce ci accoglie.

La preghiera è seguita dalla meditazione. Non il contrario. Prima dobbiamo pregare, poi meditiamo.