Domanda: Di solito penso al dubbio di sé come a una qualità umana e all'autoindulgenza come a una qualità animale in noi.

Sri Chinmoy: Pensi all'indulgenza come a una qualità animale perché ha a che fare con il fisico, mentre il dubbio ha a che fare con la mente, ma io do più importanza alla capacità distruttiva della qualità. Se sei autoindulgente, alla fine otterrai un'enorme pressione dalla tua mente e dal tuo corpo per cambiare il tuo comportamento. L'autoindulgenza porta la sua punizione, perché influirà sulla tua salute, ma quando dubiti di te stesso, è un veleno lento. A poco a poco ti distrugge totalmente. Quando un animale distrugge, distrugge totalmente. Altrimenti non otterrà soddisfazione.

L'animale in noi è il dubbio perché è pronto a divorarci, a divorare la realtà in noi, in ogni momento. Si nasconde nella mente come un lupo affamato e non appena vede qualcosa di buono, cerca di divorarlo. Tutto ciò che è buono in noi può essere divorato dal dubbio. L'umano in noi è indulgente perché non ha ricevuto abbondante luce. La Luce divina non ha ancora illuminato completamente l'umano in noi. Quando è indulgente, l’effetto collaterale di questa indulgenza-piacere è la punizione immediata. Quando l'umano in noi va all'estremo sbagliato, soffre immediatamente. C'è qualcosa chiamato nettare divino, che è estatica Delizia o Beatitudine. Quando l'umano in noi va nella giusta direzione, che significa con il divino, avrà tutta l'estasi e la Delizia.

Il dubbio è, invece, l'animale in noi perché è distruzione totale. Se dubitiamo di noi stessi, il dubbio divora le nostre divine possibilità, potenzialità e inevitabilità. Non fa altro che divorare la realtà in noi. Finché non dubiteremo della saggezza della nostra aspirazione spirituale, non importa quante cose negative facciamo, saremo in grado di lasciarle da parte in breve tempo, ma se dubitiamo, non saremo mai in grado di mettere da parte la nostra vita non-divina. Una volta che iniziamo a dubitare, non c'è fine. Indipendentemente da ciò che otteniamo e da ciò che Dio ci dà, diremo: "Forse a qualcun altro è stato dato qualcosa di più dolce." Così saremo disgustati e insoddisfatti e rinunceremo totalmente alla nostra vita di dedizione.