Intervistatore: E l'aspetto della competizione, nello sport? Non è un'altra forma di supremazia?

Sri Chinmoy: Se non siamo ancora pronti ad accettare la più alta filosofia, diciamo a noi stessi: "Se non mantengo il corpo in forma non riuscirò a sconfiggere nessuno!" Con tale pensiero in mente, almeno cercheremo di mantenere il corpo in forma; ma dal punto di vista più elevato, l'obiettivo non è sconfiggere alcuno, ma solo competere con noi stessi. Quando competiamo con gli altri, non siamo mai felici. Oggi potrei sconfiggere qualcuno nella corsa, ma domani mi guarderei intorno, per vedere che c'è qualcuno che è molto migliore di me. Non importa cosa facciamo, c'è sempre qualcun altro che può farlo meglio. In questo momento potrei essere il migliore, ma un momento dopo arriverà qualcun altro, per abbattere il mio orgoglio, ed io mi sentirò affranto.

Quando competo solo con me stesso, ne ottengo sempre grandissima gioia. Ieri ero ad un certo livello, ma oggi esso è diventato più elevato. Ieri avevo un certo numero di debolezze o difetti nella mia natura, ma oggi proverò al mio meglio ad averne alcuni di meno. In tal modo sto sempre facendo progresso e sono sempre felice. Qui non c'è una terza persona che giudica i due sfidanti. Sono io il giudice. So quante bugie ho detto ieri e così oggi ne ridurrò il numero. Ancora, se ieri ho pregato per cinque minuti, oggi cercherò di pregare per dieci minuti. Le buone cose cercherò di incrementarle e le cose negative cercherò di ridurle, in questo modo mi sto misurando solo con me stesso. Anche nello sport, la nostra meta è fare del nostro meglio e cercare tutto il tempo di competere solo con noi stessi; ma qualunque sia il risultato, dobbiamo accettarlo con gioia. Faremo del nostro meglio e poi, qualunque sia il risultato che Dio voglia per noi, lo accetteremo.