Sri Chinmoy risponde, parte 02

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Parte I

SCA 32-42.-it Il 19 Dicembre 1993 Sri Chinmoy fu invitato a visitare la sede del mensile Hinduism Today, sull'isola di Kauai, Hawaii. Satguru Sivaya Subramuniyaswami e i suoi discepoli accolsero Sri Chinmoy ed alcuni dei suoi studenti con grande affetto nel loro ashram [comunità spirituale] in occasione di una festività spirituale (puja). Ebbero poi una visita al bellissimo ambiente naturale locale ed un pasto speciale. Più tardi Sri Chinmoy fu intervistato dall'editore di Hinduism Today, il Reverendo Sivasiva Palaniswami, dal caporedattore Reverendo Arumugaswami e da altri redattori. Segue una selezione delle risposte di Sri Chinmoy alle loro domande.

In visita al giornale Hinduism Today

Sri Chinmoy: Voi seminate ovunque il seme della luce. La vostra dedizione tocca in profondità il cuore dell'aspirazione dell'umanità.

Editore: Tutti noi viviamo ed esistiamo, credimi, solo grazie a persone come te!

Il Reverendo Palaniswami parla brevemente di Hinduism Today, poi gli studenti di Sri Chinmoy eseguono il canto che Sri Chinmoy ha composto per il giornale Hinduism Today.

Editor: È una delle cose più belle che mai abbiamo ricevuto! Mi chiedo se nello spirito di questa radiosa benedizione tu potessi dire alcune parole che possano guidare il nostro lavoro. Ogni ordine di monaci Indù possiede qualcosa con cui bilanciare le proprie attività contemplative — ad esempio una clinica oculistica o una scuola per orfani. Tu sei un grande esempio di "giving back" [restituzione]. Hinduism Today è il nostro contributo, e abbiamo bisogno di sapere da te come farlo meglio. Cosa ti aspetteresti da noi? Cosa ci chiedono il cuore e l'anima Indù?

Sri Chinmoy: Non esagero affatto nel dire che il vostro Hinduism Today non solo manifesta la suprema luce-saggezza del lontano passato, ma anche rivela e manifesta l'infinita Compassione, l'infinita Attenzione Premurosa e le infinite Benedizioni della Trinità indiana, Brahma Vishnu e Shiva: Brahma il Creatore, Vishnu il Preservatore e Shiva il Trasformatore. Secondo la teoria indiana il Signore Shiva gioca il ruolo del distruttore, ma secondo il mio cuore che aspira, lui non distrugge nulla, trasforma soltanto. Trasforma la nostra notte-ignoranza in luce-saggezza. Quando leggo il vostro Hinduism Today, vedo e sento non solo le Benedizioni, la Compassione e l'Attenzione Premurosa della Trinità, ma anche le Benedizioni degli dei e dee cosmici indiani.

Nel corso degli anni ho studiato moltissimi libri sull'induismo, scritti da studiosi, professori, cercatori-della-verità e amanti-di-Dio, e prima di passare attraverso il velo dell'Eternità ne leggerò e studierò molti altri. Inoltre, io personalmente ho offerto la mia minuscola goccia d'aspirazione all'infinito oceano dell'induismo; ma tra tutti questi libri, il vostro periodico resta ineguagliato. Uso il termine "magazine", ma non è meramente un periodico. Non è semplicemente alcune pagine di carta con dell'inchiostro. Non è qualcosa che si legge solo per stimolare il vitale o nutrire la curiosità, lungi da ciò! Il vostro Hinduism Today è un banchetto divino e sontuoso, che nutre il cuore affamato di Dio dell'intera umanità che aspira.

Quando leggo Hinduism Today, vedo assolutamente le danze divine degli dei e dee indiani, e odo la loro musica celestiale. Con la massima umiltà, la quale è assolutamente la migliore qualità a cui noi esseri umani possiamo mai osare aspirare, offrite al mondo intero, così devotamente, con amore e 'dono di sé', la più alta visione degli dei e dee indiane. Il vostro Hinduism Today è inondato di umiltà celestiale.

Viviamo nell'era scientifica dei computer. I poveri veggenti Vedici non avevano computer e non li immaginavano neanche. Un'altra ragione per cui apprezzo e ammiro il vostro Hinduism Today è che esso offre l'antica saggezza dei veggenti Vedici ma la distribuisce in modo ultramoderno. Il ventesimo secolo richiede un trattamento differente, e voi combinate, davvero alla perfezione, il mondo interiore del silenzio con il mondo esteriore del suono. State portando alla ribalta entrambi questi mondi, e tenendoli insieme.

Sono davvero felice di apprendere che questo giornale toccherà molte parti del mondo e, specialmente, l'India, dove l'Induismo ha avuto origine. Nell'Induismo, il cercatore-della-verità e amante-di-Dio, rivendica ogni Creazione di Dio come propria, intimamente propria. In virtù delle sue preghiere e meditazioni, offre a tutto il mondo il Messaggio-di-Luce ed il Nettare-Delizia dell'Aldilà sempre-trascendente.

Hinduism Today, mi inchino ed inchino alla tua anima che-tutto-illumina. Hinduism Today, mi inchino ed inchino al tuo cuore che-tutto-ama. Hinduism Today, mi inchino ed inchino alla tua vita che-tutto-serve.

Editore: Grazie, Guru! Il nostro staff ha preparato un po’ di domande da porti, penso che ognuno di loro ne abbia una.

Sri Chinmoy: Sarei davvero felice di esservi di servizio. Niente mi darebbe maggior senso di soddisfazione che essere di servizio ad altri esseri umani che aspirano, perché nei nostri cuori stiamo continuamente crescendo insieme, e nelle nostre anime stiamo continuamente risplendendo insieme.

Question: Il nostro giornale si chiama Hinduism Today, (per il quale hai composto un canto così bello!): c'è una domanda che facciamo a tutti, quando iniziamo: "Sei di religione Indù?"

Sri Chinmoy: Se uso la mente, dirò che lo sono, ma il Reale in me è la mia aspirazione, il mio amore per la Verità, il mio amore per Dio. Quindi non sono né Indù, né Cristiano, non appartengo ad alcuna religione. Quando aspiro con tutto il cuore, non appartengo ad alcuna religione: in quel momento sono un cosmopolita. Sono un cercatore di Verità ed un amante di Dio, e rivendico tutte le religioni come intimamente mie.

Ogni religione è come una casa. Tu vivi nelle Hawaii, qualcun altro vive in California ed io vivo a New York. La tua casa è perfettamente adatta a te e la mia casa è perfettamente adatta a me; ma quando preghiamo e meditiamo, lasciamo le nostre rispettive case e studiamo nella medesima scuola interiore. Veniamo tutti insieme in questa scuola interiore, per pregare nelle prime ore del mattino. Incrementiamo la nostra aspirazione e vediamo il pianto interiore del nostro cuore salire in alto, più in alto e ancora più in alto. Il nostro Insegnante altri non è che l'Assoluto Signore Supremo.

Io sono Indù, nel senso che sono nato nella famiglia Ghose, ma quando ho a che fare con il mondo dell'aspirazione, allora non ho bisogno del mio cognome: sono solo Chinmoy. Similmente, una volta che entriamo nella vita spirituale vera e propria, non abbiamo bisogno di Induismo o Cristianesimo, o alcun altro 'ismo'. In ogni momento, stiamo solo espandendo la nostra unità. Ogni giorno cerchiamo, in forza del pianto-anelito del nostro cuore e del sorriso della nostra anima, di servire Dio il Creatore e Dio la Creazione.

Inoltre, dobbiamo sapere che l'Induismo non è una religione fatta dall'uomo, che lega e acceca l'umanità, reclamando supremazia e sovranità. È il codice della vita. Per me, l'Induismo è la Casa-del-Cuore-di-Unità della Divinità. In questa Casa, la bellezza dell'Infinito sboccia ad ogni istante, e la fragranza dell'Immortalità ci benedice in modo molto potente e significativo. Per me, un vero induista è colui che può con sentimento di preghiera proclamare di essere venuto, di aver vissuto, di aver amato e di esser diventato: è venuto nel mondo per Realizzare la Verità Assoluta dell'Assoluto Signore Supremo nel Modo proprio del Supremo, ha vissuto solo per compiacere ed appagare Dio nel Modo proprio di Dio, ha amato Dio il Creatore e servito Dio la Creazione nel Modo proprio di Dio, ed è diventato uno strumento perfettamente abbandonato, del nostro Adorato Signore Supremo. È per compiacere Dio nel Suo proprio Modo in ogni momento, che un Indù viene al mondo.

Domanda: Una delle cose di cui scrivi moltissimo, è l'auto-trascendenza. Stavamo parlando con Ashrita del suo record del mondo nel portare un mattone, che è certamente un esempio di auto-trascendenza. Ashrita ha detto che dopo aver camminato sulla pista di atletica portando questo mattone di 4,1 kg per 64 km, stava quasi per svenire, poi arrivasti tu, e la tua presenza ed alcune cose che dicesti lo misero in uno stato di autotrascendenza. Cosa fai? Come puoi catalizzare qualcuno, o come può qualcuno catalizzare sé stesso, per trascendere quelle che lui crede essere le sue normali limitazioni?

Sri Chinmoy: L'autotrascendenza è non solo possibile, ma pratica e praticabile, a patto che sentiamo sinceramente nelle più grandi profondità del nostro cuore che chi agisce non siamo noi, ma che Colui che agisce è Qualcun altro. Chi è questo Qualcun altro? È la nostra parte più elevata, il nostro Assoluto Signore Supremo. Nella nostra Bhagavad Gita, il Canto Celeste, il Signore Sri Krishna ci ha insegnato: nimitta matram bhava savyasachin — "Divieni un mero strumento". Nel mio caso, dico ai miei studenti di non pensare mai, mai, di essere coloro che agiscono, poiché solo Dio è Colui che agisce. Dovrebbero solamente offrire la loro gratitudine a Lui in ogni istante, perché Lui sta agendo in ed attraverso di loro perché facciano qualcosa di speciale per Lui.

Ci sono molte imprese che Ashrita ha compiuto nel corso degli anni, che sono molto al di là del volo della mia immaginazione. È riuscito perché ha implicita fede in me, ed io ho implicita fede nel Supremo, che è il Guru dei miei studenti, il mio Guru, il Guru di tutti. Dico sempre ai miei studenti: "Io non sono il vostro Guru, c'è un solo Guru sulla Terra e in Paradiso: l'Assoluto Signore Supremo. Egli è il nostro Tutto dell'Eternità."

Dico a tutti i miei studenti che io sono come il fratello maggiore nella nostra famiglia spirituale. Come fratello maggiore, so dov'è nostro Padre. Il mio compito è portare i miei fratelli e sorelle minori al Padre; a quel punto il mio compito è finito ed i più giovani possono relazionarsi con il Padre direttamente. In forza del mio risveglio e Realizzazione interiori posso dire di aver pregato per un buon numero di anni, persino secoli. Quindi, per quel che riguarda l'aspirazione e la Realizzazione, io ne so un po' di più di Ashrita, e cerco di creare fede in lui, così lui verrà e mi seguirà fino al Padre. Cerco di accrescere la sua stessa fede in sé stesso, in modo che vedrà e sentirà di essere uno strumento supremamente scelto di Dio.

Sto pregando Dio di portare in luce una sola qualità in ogni individuo: la fede di essere un membro speciale della famiglia di Dio, con un compito speciale nella vita. Attraverso ogni individuo, Dio sta cercando di manifestare qualcosa di unico. Dio non vuole che ogni essere umano svolga lo stesso compito in questo mondo. No, Lui vuole la molteplicità nell'unità. Un albero ha un solo tronco ma tantissimi rami, fiori e frutti.

La nostra filosofia, come hai gentilmente detto, è l'autotrascendenza. Io sono un atleta. Diciamo che ho raggiunto un certo livello e sono molto orgoglioso di me stesso, ma nel momento in cui mi guardo intorno, vedrò che qualcun altro può battermi con molta facilità. Così, se entriamo nel mondo della competizione e cerchiamo di sconfiggere il mondo intero, siamo destinati alla delusione. Forse ora saremo primi, ma un attimo dopo ci sarà qualcuno che sconfiggerà noi. Così nel mondo della competizione non c'è pace: c'è sempre qualcuno che è migliore. Ma se cerchiamo di competere solo con noi stessi e miglioriamo sempre il nostro livello, allora siamo sempre felici.

Anche nella vita spirituale, cerchiamo sempre di trascendere ed andare oltre. Se oggi faccio venti cose sbagliate, domani cercherò di fare solo diciannove cose sbagliate, cercherò costantemente di migliorare me stesso, ed in questo modo otterrò un grandissimo senso di soddisfazione. Non competo con nessun altro che me stesso. È in questo modo che posso sentire di stare arrivando alla perfezione. Ancora, la perfezione di oggi è solo il punto d'inizio della più alta perfezione di domani.

Domanda: Ho inteso che sei stato nell'Ashram di Sri Aurobindo. Sono colpito dal fatto che tutti i membri dell'Ashram, di tutte le età, seguano il celibato. Anche sposati, praticano il brahmacharya, la continenza. Ho notato che molti dei tuoi devoti non hanno figli. Mi stavo chiedendo quali siano le tue istruzioni, o come li ispiri, o come gli parli del brahmacharya nel matrimonio.

Sri Chinmoy: È tutto basato sulla mia personale esperienza nel mondo interiore, che è nata dalla mia preghiera e meditazione. Ogni Maestro spirituale dipende interamente dall'adesh, o comando divino. All'età di 32 anni mi fu comandato dal mio Signore Supremo di venire in America per essere di servizio qui ai cercatori. La maggioranza dei miei studenti non sono sposati. Gli chiedo cosa vogliono davvero dalla vita: la gioia o il piacere. C'è una grande differenza tra i due. La vita-di-piacere è sempre seguita dalla frustrazione, e la frustrazione è seguita dalla distruzione. Allorché siamo davvero frustrati, la nostra distruzione è imminente, ma se otteniamo anche uno iota di beatitudine dalla nostra preghiera e meditazione, immediatamente il nostro essere interiore nuota nel mare della luce e delizia. Durante la nostra meditazione, se per cinque secondi riceviamo una fugace visione della luce divina, per l'intero giorno voliamo nel cielo dell'Infinito e nuotiamo nel mare della delizia.

Dico ai miei discepoli: "Non sono venuto a toccarti i piedi e supplicarti di seguire il nostro sentiero. No, tu hai visto e sentito qualcosa in me, ed io anche ho visto e sentito qualcosa in te. Non è stato solo da una parte, no, no, no, io ho sentito in te una vera fame interiore e tu hai sentito in me un vero fratello maggiore che ti avrebbe mostrato il massimo dell'amore e compassione. Un tempo ti crogiolavi nei piaceri dell'ignoranza, ma ora stai aspirando, e coscientemente anelando alla luce. Così la sola cosa che ti soddisferà e appagherà veramente è la gioia interiore che riceverai dalla tua preghiera e meditazione."

Quindici o vent'anni fa, prima che venissero sul nostro sentiero, alcuni dei miei studenti prendevano droghe. Quando mi ebbero veduto, durante conferenze o quando rispondevo a domande o meditavo con loro, abbandonarono la loro vita legata alla droga, perché realizzarono che quel 'cibo' non li avrebbe più nutriti. Volevano qualcos'altro. Un bimbo di uno o due anni scambia la sabbia e il fango per cibo. Qualsiasi cosa veda attorno a sé, la mangia. Sua madre lo sgriderà e gli insegnerà a mangiare il cibo giusto, e quando il bambino cresce vorrà mangiare solo del vero cibo. Esattamente allo stesso modo, una volta che entriamo nella vita spirituale, smettiamo di mangiare la terra e il fango della vita-di-piacere e beviamo solo il nettare interiore della gioia divina.

Ad ogni istante possiamo andare in alto o in basso, questo dipende da cosa vediamo, facciamo, e in cosa entriamo. Io vado in molti ristoranti indiani e mangio cibi piccanti. All'umano in me questo può piacere, ma il cibo di oggi ha compiaciuto immensamente il divino in me, perché era molto sattvico. Dal cibo di oggi ho ricevuto vero, divino nutrimento, non solo perché esso era davvero puro, ma anche perché sono qui con Gurudeva ed i suoi più cari devoti. In altri ristoranti indiani non odo i versi Vedici, c'è il rock and roll ed altra musica non-divina. Io cerco di mangiare, ma le forze del vitale inferiore e le vibrazioni negative che sono lì cercano di tirarmi giù, e così sono tutto il tempo in tensione; ma qui non devo preoccuparmi, perché chi è che vuol portare giù qualcun altro? Al contrario, qui ci stiamo solo innalzando l'un l'altro.

Editore: Stai dicendo in modo velato che senti che il brahmacharya è importante per la spiritualità?

Sri Chinmoy: Assolutamente, ma per alcuni non posso aspettarmi che avvenga immediatamente. Se qualcuno studia al livello del liceo, non posso aspettarmi che possa prendere subito la laurea. Inoltre, siamo nel ventesimo secolo, e cerco di essere pratico con i miei studenti: alle persone sposate dico: "Non cercare di diventar casto all'istante: riduci la tua fame fisica, terrena, in modo lento e costante."

Ancora, ci sono alcuni che nella vita spirituale sono pronti a correre molto velocemente. Forse sono nati in una famiglia spirituale, ed i loro genitori, e fratelli e sorelle maggiori, praticano già la spiritualità, così essi hanno quel background. Le persone che sono già risvegliate sono più che pronte a seguire la severa disciplina di una vita di celibato. Io dico loro: "Dipende da voi quanto veloce volete correre lungo la Strada dell'Eternità. Se avete premura di andare più velocemente possibile, se siete assetati di luce, allora dovete fare le cose che sono assolutamente necessarie per aumentare la vostra velocità."

Editore: Quali sono queste cose?

Sri Chinmoy: La nostra filosofia è:

Asato ma sad gamaya
tamaso ma jyotir gamaya
mrityor ma amritam gamaya

Guidami dall'irreale al Reale.
Guidami dall'oscurità alla Luce.
Guidami dalla morte all'Immortalità.

Come individuo io so cosa mi sta legando, tu sai cosa ti sta legando, lui sa cosa lo sta legando. Possiamo chiamarla tentazione o ignoranza o qualcos'altro, ma essa rivela se stessa in vari modi. Ciò che impedisce a una persona di fare progresso è diverso da ciò che impedisce a qualcun altro di fare progresso. Qualcuno soffre per la gelosia, qualcun altro soffre per l’insicurezza o la mancanza di purezza, ma qualunque sia il nostro problema, possiamo sempre trovare la soluzione abbandonando il problema a Dio, il nostro Pilota Interiore.

Poniamo che qualcuno stia soffrendo a causa della mancanza di purezza. Io dico a quella persona: "Pensa a te stesso come a un bambino di sei o sette anni: sei uscito ed hai giocato con il fango, ed ora sei tutto ricoperto di sporco e di terra, ma sai che c'è qualcuna che può renderti di nuovo pulito, e quella è tua madre. Così corri da tua madre e lei ti pulisce." Quando un bambino corre da sua madre, non si vergogna e non è imbarazzato, va semplicemente da lei e viene immediatamente purificato.

Similmente, non importa quante cose impure o non-divine abbiamo fatto, c'è sempre una Persona da cui possiamo venire per la purificazione, e quella è Dio, il nostro Adorato Supremo. Lui è sempre pronto ad aiutarci, perché questo è il Suo assoluto Dovere. Dio non potrà mai essere soddisfatto se il Suo figliolo, il Suo figliolo scelto, è tutto sporco. Così se ho fatto qualcosa di sbagliato, andrò dalla Persona giusta per essere salvato, e Dio immediatamente mi purificherà. Se una madre vede che suo figlio ha fatto qualcosa di sbagliato, immediatamente e segretamente ne pone riparo, perché vuole che i vicini dicano: "È un così bravo ragazzo!"

Cerchiamo di nasconderci da Dio, ma come possiamo nasconderci da qualcuno che è onnipresente? Dio è così affettuoso e compassionevole, ma cerca di nasconderlo. Questo è il Suo modo di giocare il Suo Gioco Cosmico, ma dobbiamo sapere che Dio cerca in ogni momento di renderci perfetti. Questo è il compito che Egli stesso si è dato. Noi non possiamo mai, mai diventare meritevoli della Compassione di Dio, ma Lui ha accettato la sfida. Noi non abbiamo sfidato Dio: Dio ha sfidato Sé stesso. Il nostro compito è solo di avere implicita fede in Lui, ed anche gratitudine e abbandono.

Tutti noi preghiamo, tu io ed ognuno di noi. Può esserci una preghiera migliore, più elevata, più illuminante e più appagante di: "Sia fatta la Tua Volontà"? Questa preghiera tocca le supreme altezze. La pace inizia quando l'aspettativa finisce. Se io ti faccio un favore, immediatamente mi aspetto un favore in cambio, e se tu non ricambi inizio a biasimarti; ma quando preghiamo Dio, la nostra preghiera dev'essere incondizionata. Questo 'sentimento incondizionato' è ciò che ci salverà. Dico ai miei studenti che è loro assoluto dovere pregare e meditare al mattino presto, ma poi devono lasciare a Dio la responsabilità di fare ciò che Lui sente essere meglio, perché Lui sa di cosa abbiamo bisogno per poter fare il progresso più veloce.

Supponiamo che un bambino trovi un decino per la strada e venga correndo dal padre per darglielo. Il suo solo avere è quel decino, ma lo dà con gioia al padre. Cosa farà allora il padre? Il padre sa che con quel decino il bambino avrebbe potuto comprare qualcosa, o che avrebbe potuto nasconderlo con avarizia, ma lo ha portato con gioia a suo padre per via del grande amore per suo padre e della grande fede in suo padre. Il padre è così contento del suo bambino, che gli darà dieci dollari. Poiché il bambino è andato dalla persona giusta, ha ricevuto molto più di quanto avrebbe ricevuto altrimenti.

Quando offriamo la nostra preghiera con tutta l'anima, con amore e incondizionatamente, riceviamo infinitamente più di quanto possiamo mai immaginare; ma la nostra preghiera dev'essere incondizionata. Faremo la cosa giusta, ma senz'alcuna aspettativa. Dico ai miei studenti: "Perché mai devi aspettarti qualcosa? Sei forse un mendicante? Se sai che tuo Padre è tutto per te e se reclami tuo Padre come intimamente, veramente tuo, allora come puoi non aver fede che Lui ti darà ogni cosa di cui hai bisogno?

Un bimbo piccolo sa solo piangere. Se ha fame piange, e sua madre corre da lui, non importa dove ella sia. Il bimbo non usa il termine 'latte', non chiede nulla in particolare. Si occupa solo di piangere. Quindi sua madre viene di corsa con il latte, perché sa di cosa lui ha bisogno.

Allo stesso modo, dobbiamo piangere solo perché Dio ci renda un Suo ottimo strumento. Nella nostra preghiera diremo: "Sono ai Tuoi Piedi. Rendimi un ottimo strumento." Per potermi rendere un ottimo strumento, Dio sicuramente mi renderà semplice, sincero, puro e pronto al dono-di-sé. Come posso essere un Suo ottimo strumento se non ho queste qualità? Ma queste buone qualità non le devo menzionare specificamente: lungi da ciò! Anelerò per diventare un Suo ottimo strumento, e le cose che servono per rendermi un ottimo strumento, Dio certamente me le darà.

Ancora, dobbiamo sapere che esiste l'Ora scelta di Dio. Piantiamo il seme ed immediatamente ci aspettiamo l'albero, ma questo richiede tempo. Dobbiamo lasciare che il seme germogli: deve diventare una piantina prima che diventi un gigantesco albero banyan. I cercatori spirituali spesso fanno l'errore di attendersi un risultato immediato, ma dobbiamo sapere che tutto richiede tempo. È come accendere la fiamma di una cucina a gas. Puoi continuare a girare la manopola, ma prima che essa raggiunga un certo punto, non c'è alcuna fiamma. Così dico ai miei studenti che devono aspettare l'Ora scelta di Dio. Questa Ora arriva solo quando Dio ci dà la capacità. Io pregherò, ma Lui appagherà Sé stesso in me e attraverso me, solo alla Sua Ora scelta.

Noi tutti abbiamo bisogno e vogliamo la libertà. Questa non è la libertà di un Cesare o un Napoleone, che volevano conquistare il mondo, ma la libertà di Gesù Cristo o del Signore Krishna o del Signore Budda, che volevano solo amare e servire il mondo. È la libertà-unità ciò che stiamo cercando di avere. Dobbiamo sentire che il mondo intero ci appartiene, che noi siamo parte integrante del mondo, e destinati a servire il mondo. Se questo è il nostro sentimento, e se preghiamo con tutta l'anima ed incondizionatamente Dio, allora per certo diverremo degli ottimi e perfetti Suoi strumenti.

Editore: Vorremmo chiederti di offrire il tuo consiglio per coloro che iniziano la meditazione: come possono renderla una parte integrante della loro vita?

Sri Chinmoy: La preghiera è una strada e la meditazione è un'altra strada. In Oriente, in India, la meditazione è parte integrante dell'esistenza quotidiana, mentre la preghiera è parte integrante dell'esistenza quotidiana in Occidente.

Quando preghiamo parliamo a Dio, e quando meditiamo ascoltiamo Dio. In Occidente le persone trovano facile parlare a Dio, ma la meditazione la trovano più difficile. Nella meditazione Dio entra in noi e ci inonda con la Sua Pace, con la Sua Luce, con la Sua Beatitudine; ma se per noi è difficile sentire la Presenza di Dio, dovremmo allora cominciare con la preghiera. Se troviamo difficile ascoltare Dio, dovremmo iniziare col parlare a Dio. Una volta che abbiamo stabilito una comunicazione, possiamo avere una vera conversazione.

Se andiamo in alto e bussiamo alla Porta di Dio con le nostre preghiere, sicuramente Lui verrà giù con le Sue Benedizioni, con il Suo Amore, con la Sua Compassione. Una volta che iniziamo a sentire le Sue Benedizioni, il Suo Amore, la Sua Compassione nelle nostre vite, riusciremo immediatamente ad entrare in meditazione, senza prima passare dalla preghiera. Ancora, qualcuno trova difficile anche la preghiera. Costoro dovrebbero iniziare con il japa. Se amano Shiva intoneranno: "Shiva, Shiva, Shiva." O possono intonare "Supreme." Dopo averlo fatto alcune centinaia di volte, vedranno quanto beneficio ne otterranno!

Se il japa è troppo difficile, i cercatori dovrebbero passare del tempo insieme a persone che riescono a fare japa, che riescono a pregare, che riescono a meditare. Se non possono farlo loro stessi, allora vengano prima in questo luogo, ad esempio, e siedano ai piedi di Gurudeva. Le persone possono iniziare da qualunque punto, a seconda del loro livello. Se sono adatti al japa, Gurudeva gli consiglierà di fare japa. Se sono pronti per la preghiera, lui gli insegnerà a pregare: può insegnare al livello delle elementari così come al corso universitario.

Se qualcuno vuole andare direttamente alla meditazione senza iniziare con il japa o con la preghiera, deve allora sapere che ci sono tre pioli sulla scala: concentrazione, meditazione, e contemplazione. Se per qualcuno è molto difficile meditare [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della meditazione], deve allora iniziare con la concentrazione [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della concentrazione]. Molte persone non riescono a meditare bene perché pensieri non voluti e non ispirativi entrano nelle loro menti. Pensiamo a cosa abbiamo mangiato ieri a colazione o a cosa mangeremo domani. La concentrazione è come una spada sguainata che non ci permetterà di distrarci. Così, prepariamo la strada con la concentrazione: nella concentrazione, non permettiamo neanche ad uno iota di pensiero, che sia positivo o negativo, di entrare nella nostra mente. Qualcuno bussa alla porta della mente, ma non sappiamo se sia un pensiero buono o cattivo, se sia un amico o un nemico, così la miglior cosa è tenere la porta ben chiusa.

Quando vediamo che non c'è neanche un'inezia di pensiero che cerca di entrare, quando abbiamo superato l'esame in forza della nostra sincerità, in quel momento siamo pronti per meditare. Infine, se siamo avanzati, dopo un po' di tempo entreremo in contemplazione. Nella contemplazione l'amante divino e l'Adorato Supremo sono Uno. Noi stiamo osservando la nostra parte Più Alta e allo stesso tempo siamo la nostra parte Più Alta e osserviamo noi stessi. Ora sono l'amante-di-Dio ed il mio Adorato è qui davanti a me; un momento dopo ci scambiamo i ruoli, e Lui è l'amante mentre io sono l'Adorato [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della contemplazione.

Domanda: Vorremmo sapere qualcosa di più sul motivo che ti ha spinto a venire qui in Occidente.

Sri Chinmoy: Per me non c'è India, non c'è America, non c'è Europa: c'è solo la Casa di Dio, la Dimora di Dio, il Palazzo di Dio. Ora Dio mi chiede di stare e lavorare in una certa stanza della Sua Casa, che è chiamata America. Subito dopo Egli facilmente può dirmi di andare a lavorare in un'altra stanza, che è chiamata India. Il momento successivo può ordinarmi di andare a lavorare in Inghilterra o in Germania o in qualche altro luogo. Il mio compito è di accettare il Suo Comando con entusiasmo, prontezza e gioia ogni volta. Il mio compito è solo essere ai Suoi Piedi ed abbandonare la mia completa esistenza a Lui, incondizionatamente.

Non ubbidisco a Dio perché ho paura che Lui mi punirà se Gli disubbidisco. No, ubbidisco ai Comandi di Dio perché amo Dio. Il Suo Aspetto-di-Amore mi trascina da Lui come una calamita. Se Dio mi chiede di andare da qualche parte per lavorare per Lui, per amore io andrò. Per me, Dio è Dio perché è tutto Amore, non perché è tutto Potere. L'Aspetto-del-Potere di Dio non mi ammalia: cosa può essere più potente dello stesso amore? Tutto il tempo gli esseri umani danno importanza al potere, ma quando accettiamo la vita spirituale, realizziamo che è il 'potere dell'amore' ciò di cui abbiamo bisogno.

Così per me non c'è né India, né America. Per me c'è solo una cosa: il Comando di Dio. Quando prego e medito, ricevo questo Comando o Messaggio nei più profondi recessi del mio cuore. Quindi cerco di essere di servizio al mio Signore Supremo gioiosamente e, cosa più importante, incondizionatamente. Solo se serviamo Dio incondizionatamente, possiamo essere davvero appagati. Non importa cosa abbiamo, non importa in cosa stiamo crescendo, non importa cosa diventiamo, non potremo mai essere soddisfatti a meno che e finché non riusciamo ad amare Dio e a servire Dio incondizionatamente.

Voi siete fisicamente alle Hawaii, ma Dio vi chiede di servire il mondo intero da qui. Anche nel mio caso, fisicamente sono stabilito a New York ma spiritualmente, in virtù della mia aspirazione, non sono limitato a New York. La mia aspirazione mi porta ovunque. Quando viviamo nel mondo dell'aspirazione, siamo ovunque, ma quando viviamo nel mondo del desiderio non siamo da nessuna parte, perché il desiderio tutto il tempo ci lega e ci limita.

Quando sono nato, il mio intero mondo era mio padre e mia madre. Poi, quando sono cresciuto un po', il mio piccolo villaggio è diventato il mio intero mondo. Poi la mia cittadina, la mia città, la mia provincia e il mio Paese divennero il mio intero mondo. Ogni volta che sono diventato più risvegliato o sviluppato, la mia coscienza si è espansa. Se ora mi chiedi: "Dove vivi?" l'umano in me dirà: "Vivo a New York" ma il divino in me dirà: "No, vivo dentro il cuore dell'umanità che aspira." La mia vera casa è dentro il cuore dei miei fratelli e sorelle spirituali, proprio come anche loro vivono dentro il mio cuore.

Domanda: In "Jamaica", [che fa parte del] Queens [quartiere di New York], hai raccolto intorno a te un gruppo di anime molto speciale. Una cosa che ci impressiona sempre, è che ognuno dei tuoi studenti è completamente dedicato alla vita spirituale. È una stupenda differenza rispetto alla 'semi-dedizione' che vediamo in altri gruppi. Come vedi questo? Vivono per conto loro, nelle vicinanze [della tua casa], ma non in un ashram o in una casa comune. Non penso che ci sia un altro gruppo così.

Sri Chinmoy: È molto gentile da parte tua. Se vogliamo diventare migliori cittadini del mondo, sentiamo che dobbiamo crescere insieme. I miei discepoli mi hanno accettato come loro padre spirituale ed io ho accettato loro come miei figli spirituali, quindi siamo tutt'uno. Io ho fede implicita nel fatto che i miei studenti sono entusiasti di camminare, marciare, e correre con me lungo la Strada dell'Eternità. Ancora, loro hanno fede nel fatto che io potrò aiutarli e guidarli alla Sponda destinata. Quindi tutto è basato sulla fede reciproca.

Io do loro ciò che sono e ciò che ho. Anche loro danno a me ciò che sono e ciò che hanno. È così che sono con loro individualmente e collettivamente, non solo in Jamaica, ma in altre parti del mondo. Dico loro una cosa: vedi sempre le cose positive negli altri e cerca di aumentare quelle cose. Se do importanza all'alba che spunta al mattino presto, tutta la mia coscienza sarà inondata di luce. Ancora, se voglio pensare all'oscurità che precede l'alba, la mia mente sarà avvolta dall'oscurità.

Dico sempre ai miei studenti di vedere l'aspetto positivo della vita, non quello negativo. Gli dico di amare gli altri e di cercare di portare in luce non solo le loro stesse buone qualità, ma anche le buone qualità degli altri. Dico: "Se vedi che qualcuno ha due qualità positive ed una negativa, apprezzalo per le sue buone qualità: lui stesso sarà imbarazzato di avere quella qualità negativa e cercherà di disfarsene. Ma se gli dici: "Hai quella qualità negativa!" lui non cambierà: stai solo rendendoti suo nemico.

Domanda: I tuoi studenti possono incontrarti privatamente a casa tua?

Sri Chinmoy: Possono venire da me privatamente per dei brevi colloqui, sia a casa mia che al "tennis court" dove ho una stanza privata. Sono un appassionato giocatore di tennis, e lì do la possibilità ai miei studenti di giocare a tennis, perché il messaggio del tennis è 'ama e servi'. Il tennis inizia con l'amore e poi raggiunge il 'servizio'. Se servi bene fai un punto; similmente, se ami il Supremo e servi il Supremo nell'umanità, stai facendo assolutamente la cosa giusta.

Molte volte i miei discepoli mi hanno chiesto un colloquio, ed io l'ho concesso, ma molto spesso, il giorno stesso in cui il colloquio è fissato, al mattino presto vedono che il loro problema è risolto, così il colloquio non è più necessario. È accaduto molte volte che io non abbia più dovuto avere il colloquio all'ora stabilita, perché i problemi del discepolo erano già stati risolti interiormente.

Proprio due settimane fa i genitori di cinque miei discepoli morirono, e i discepoli vennero da me per ricevere conforto. Vennero individualmente e si sedettero di fronte a me per pregare e meditare. Gli dissi, con molto amore e compassione: "La vita e la morte sono due stanze, una accanto all'altra. Questa stanza, dove siamo fisicamente e mentalmente attivi, la chiamiamo vita. È qui che stiamo durante il giorno. Poi la sera andiamo nell'altra stanza per riposarci. Se preghi e mediti, vedrai la porta che unisce le due stanze. In questo momento non hai la capacità di andare nell'altra stanza, ma c'è Qualcuno che può andarci, e quegli è Dio. Prega Dio perché con tante benedizioni faccia quanto necessario per tua madre e tuo padre.

Dio per certo esaudirà le tue preghiere. Dio è Colui che ha creato tua madre e tuo padre, e Lui è pienamente responsabile per loro. È Suo Dovere prendersi cura di loro, il tuo solo compito è di pregare a Lui per la Sua Guida interiore. Così, preghiamo insieme ed offriamo la nostra gratitudine a nostro Signore Supremo, il quale ha tenuto tuo padre e tua madre nella stanza in cui si vive per sessanta o settant'anni. Ora lo stesso Adorato Supremo ha chiesto a tuo padre e tua madre di fare qualcosa per Lui nell'altra stanza. Per ora non hai accesso a quella stanza, ma la tua preghiera raggiungerà Dio, e Lui in modo divino farà quanto necessario per tuo padre e tua madre." Questo è il modo in cui li ho consolati.

Domanda: Come mai oggigiorno offri così pochi discorsi o conferenze?

Sri Chinmoy: Nel corso degli anni ho parlato molto. Ho parlato e parlato e parlato! Ho scritto più di novecento libri, e molti sono per lo più costituiti dalle parole che ho pronunciato; ma ora sento che la meditazione silenziosa è il migliore approccio, perché il risultato della mia meditazione silenziosa è estremamente produttivo. Ancora, le persone non possono meditare per due ore di fila, quindi anche suono della musica piena d’anima e di preghiera. Quando medito in silenzio e suono alcuni strumenti, sento che i volti delle persone del pubblico letteralmente risplendono.

Editore: Al "World Parliament of Religions" [Congresso mondiale di tutte le religioni tenuto nel 1993, a cento anni di distanza dal precedente aperto da Swami Vivekananda -n.d.t.] di Chicago, il tuo silenzio è stato più forte della voce di ogni altro partecipante.

Sri Chinmoy: Credimi, almeno sette od otto volte gli organizzatori mi chiesero di dire alcune parole, ma non volli farlo. In India ho scritto moltissimo su Swami Vivekananda, ed avrei potuto facilmente parlare di lui, ma invece ho dato trentanove concerti per la pace, in onore dei trentanove anni in cui è stato fisicamente sulla Terra. Il silenzio è infinitamente più produttivo del parlare esteriore.

Editore: Come mai qui nelle Hawaii le persone sono riuscite a costringerti a parlare mentre a Chicago no? Dopo il tuo recente concerto al Manoa Campus dell'università delle Hawaii, hai dato una conferenza al Matsunaga institute for Peace, in occasione del premio per la pace da loro conferitoti.

Sri Chinmoy: A volte succede che sono in mano ai miei discepoli per via delle promesse che loro fanno alle autorità! Altrimenti avrei potuto ricevere il premio in silenzio, e in silenzio avrei potuto offrire la mia gratitudine; ma quando i miei studenti promettono che parlerò, o quando le persone mi si rivolgono in un modo particolare ed io sono in un attimo di disattenzione, in quel momento mi faccio avanti ed affermo: "Sì, parlerò!" Poi dopo non ne ho gioia, perché so che le persone del pubblico avrebbero tratto molto più beneficio dal mio silenzio.

Quando qualcuno parla, sente di essere una persona migliore rispetto ai suoi ascoltatori. Sente: "Io ho tutta la saggezza e voi siete venuti qui per riceverne uno iota. Se non mi ascoltate, rimarrete nella notte dell'ignoranza." Quando qualcuno dà una conferenza, si sente superiore. Non pensa mai che il pubblico gli stia facendo un gran favore portando in luce le sue buone qualità. In teoria un insegnante dirà che anche lui impara quando insegna, ma in fondo alla sua mente l'insegnante pensa che sta solo condividendo la sua conoscenza superiore con i suoi studenti. Crede che i suoi ascoltatori siano dei mendicanti e che lui gli stia dando ogni cosa.

Ancora, quando un insegnante medita con i suoi studenti, né lui né i suoi studenti sentono che gli studenti siano mendicanti. L'insegnante sta innalzando i suoi studenti e i suoi studenti anche lo stanno innalzando. Nella meditazione silenziosa, chi dirà chi è superiore e chi è inferiore? È una 'famiglia d'unità'. Quando un padre cammina in strada e il suo bambino lo segue, il padre non pensa: "Sei un bambino: cosa fai qui? Non venire con me!" No, il padre è così felice e orgoglioso che il suo bambino lo stia seguendo. E il bambino non ha paura dell'altezza o della forza del padre, perché sa che un giorno crescerà, per essere alto e forte come il padre.

Se la tua aspirazione è più forte della mia, che cambia? Se io ho una goccia d'aspirazione la offrirò all'oceano. Se tu hai dieci, venti o cento gocce, anche tu le rilascerai nell'oceano. Quando una goccia entra nell'oceano, perde la sua identità e diventa uno con l'infinito oceano. Nel tuo caso anche, quando offri le tue gocce e io offro le mie, entrambi diveniamo parte intima dell'oceano d'aspirazione.

Domanda: Pensi che il genere di famiglia estesa che si trova in India, in cui i padri, le madri, le zie e gli zii vivono insieme, possano creare, in Occidente, una società più stabile?

Sri Chinmoy: Dipende interamente dalla coscienza dei singoli membri. Ancora, qualcosa può essere realizzabile in una certa parte del mondo mentre può non esserlo affatto in un'altra. A causa del modo in cui la società Occidentale è nata, sento che in America la famiglia estesa non è necessaria. L'America deve crescere nel suo modo specifico, coltivando più amore. Nella società indiana i componenti della famiglia vivono insieme e crescono insieme: c'è un 'essere insieme', ma in America il senso di libertà separa sempre i membri della famiglia. All'inizio ci saranno quattro membri di una famiglia che vivono insieme, poi diventano tre e poi due quando i figli vanno via, qualche volta i due membri che rimangono divorziano! Non sono soddisfatti con ciò che hanno e con ciò che sono: cercano di trovar gioia dalla separazione. Ma c'è gioia solo nell'unità. Uno per uno, riguardo ad ogni membro della famiglia, dicono: "Lui non mi è caro, lei non mi è cara." Infine arrivano al punto in cui non c'è nessuno nella loro vita.

Non sto dicendo che gli indiani sono soddisfatti con la famiglia estesa — lungi da ciò! Ma le qualità del cuore generalmente sono più predominanti in India che in Occidente. Gli indiani fanno molti errori, ma allo stesso tempo cercano di far sentire a loro stessi di appartenere ad un'unica famiglia. In America, quando il padre raggiunge gli ottanta o novant'anni, il figlio non ha nulla a che fare con lui. Il figlio dovrebbe far visita al padre una volta alla settimana, diciamo, ma quel giorno va a vedere un film, o ad un picnic. In India, non importa che persona negativa sia il padre, il figlio sente suo assoluto dovere prendersi cura di lui. Anche se i figli sono poverissimi, si prenderanno sempre cura dei loro genitori in misura della loro capacità.

Per così tanti anni i genitori danno tutto ciò che hanno ai figli. Profondono affetto ai figli e li aiutano ad andare al college. Se i loro figli sono diventati qualcuno oggi, è perché i genitori li hanno aiutati a diventare qualcuno; ma in cambio i figli spesso danno ai loro genitori la loro indifferenza. I genitori vengono mandati in una casa di riposo ed i figli vanno avanti con le loro vite.

Noi abbiamo il corpo, il vitale, la mente, il cuore e l'anima. Se oggi io rinuncio al corpo, se domani rinuncio al vitale, e se dopodomani rinuncio alla mente, allora cosa mi rimarrà? Se ho un dolore al braccio, mi amputerò il braccio? Così dopo non mi rimarrà nulla! Questo è ciò che fa l'Occidente: tagliare, tagliare, tagliare! Ma l'approccio positivo è dire che se qualcosa ha un difetto, cercherò di curarlo e renderlo perfetto. Se la mia mente e vitale sono cattivi, li trasformerò ed illuminerò.

Parte II

SCA 43-50.-it Estratto da un'intervista televisiva in Apia, Samoa dell'Ovest, 21 Dicembre 1993.

Intervistatore: Sri Chinmoy, qual è il messaggio che cerca di diffondere in tutto il mondo?

Sri Chinmoy: Sri Chinmoy: Sto cercando di offrire un messaggio semplice e colmo di preghiera al mondo intero, e questo messaggio è il messaggio della pace. A meno che e finché non avremo raggiunto la pace, non saremo felici. Possiamo avere cose materiali in misura illimitata, possiamo essere gli esseri umani più ricchi della Terra, possiamo nuotare nei piaceri della vita, ma non possiamo essere felici a meno che non abbiamo pace. Dobbiamo lavorare insieme e pregare insieme in modo che Dio ci benedica con la pace.

Intervistatore: Quando parla della pace, intende l'assenza di guerra, o la pace individuale?

Sri Chinmoy: La pace individuale deve venire per prima. Se ho pace nella mente e tu hai pace nella mente, non può esserci guerra; ma se non ho pace nella mente, sono costantemente insicuro, geloso, ed avrò paura di te. Penso costantemente che stai per attaccarmi, così voglio attaccarti per primo. Oppure mi sento superiore e voglio mostrarti la mia supremazia, voglio provare che sono più grande e più forte, e ti dichiaro guerra.

Tutto questo viene dalla mente. Di fatto la guerra inizia sempre nella mente; ma se io vivo nel cuore e sento la mia unità con te, allora non sono angustiato dall'insicurezza e gelosia: c'è solo pace-unità. Perciò dico al mondo: "Viviamo nel cuore, non nella mente! La guerra è nella mente, ma l'amore e la pace sono nel cuore."

Purtroppo il mondo vive ancora nella mente. Ogni nazione cerca di mostrare la sua supremazia, oppure ha paura delle altre nazioni, e quindi il mondo manca dolorosamente di pace. Come può il mondo ottenere pace? Dalla preghiera e meditazione. Se ottengo pace dalla mia preghiera e meditazione, non attaccherò te o nessun altro. E la mia pace mentale ispirerà anche te a pregare e meditare ed acquisire pace mentale. In tal modo dalla pace individuale possiamo avere pace collettiva.

Il mio messaggio di preghiera al mondo è questo: cerchiamo prima la pace individuale, e da questa andremo alla pace collettiva. Se in un giardino c'è una bella pianta, gradualmente da essa cresceranno altre piante, ma non posso avere migliaia e migliaia di belle piante tutto ad un tratto, da una sola pianta: è impossibile. Se una persona ha pace mentale, ispirerà qualcun altro ad avere pace mentale. Se una nazione in questo mondo ha pace, allora quella nazione ispirerà un'altra nazione ad aver pace.

Intervistatore: Quando incontra dei leader mondiali, di cosa parla?

Sri Chinmoy: Oggi ho incontrato il vostro Capo di Stato; è stato estremamente, estremamente gentile, compassionevole, e benevolo verso di me. Tutti noi stiamo pregando Dio di portar pace nel mondo, così quando mi incontro con i leader mondiali, parliamo solo di come poter avere un mondo di pace. Molti leader mondiali sono politici, ma io non so nulla di politica. Li incontro come studente di pace e come amante della pace. Loro sanno che io sono ignorante di politica, ma lo stesso sono così gentili da incontrarmi, perché vogliono sinceramente stabilire pace sulla Terra. Così parliamo del nostro servizio di preghiera all'umanità, e della pace e unità.

Intervistatore: Come si inserisce in questo la meditazione?

Sri Chinmoy: La meditazione è di primaria importanza. Se non meditiamo, non possiamo avere neanche uno iota di pace. La meditazione rende la mente calma e silente [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della meditazione]. Con questa meditazione, sto portando pace giù dall'Aldilà. Se riesci a meditare tutti i giorni per quindici minuti, mezz'ora, o un'ora, la mente diverrà calma, silente, tranquilla, e colma di pace.

Intervistatore: Lei mentre medita pensa a qualcosa di specifico?

Sri Chinmoy: Durante la meditazione non dovremmo pensare a niente: dovremmo solo mantenere la mente calma e silente. La mente per sua natura è agitata, come la superficie del mare; ma se possiamo andare dentro in profondità, se possiamo raggiungere il fondo del mare, troveremo che è tutta pace. Possiamo trovare questa pace sia attraverso la preghiera che la meditazione.

Intervistatore: Non va bene avere pensieri di pace?

Sri Chinmoy: Dopo che abbiamo reso la mente calma, verranno pensieri positivi, pensieri ispirativi e pensieri puri; ma se iniziamo cercando di avere buoni pensieri, essi non verranno.

Intervistatore: Cosa può dirci dello sport? Cos'ha a che vedere con la sua missione?

Sri Chinmoy: Una buona condizione fisica è di primaria importanza. Noi non pratichiamo lo sport per essere il più grande corridore o atleta: preghiamo Dio perché mantenga il nostro corpo in buone condizioni fisiche, così che al mattino presto possiamo pregare e meditare, ed iniziare il viaggio della nostra giornata con un cuore colmo di preghiera. Se non facciamo sport ed esercizi per mantenere il corpo in buone condizioni, potremmo allora diventare deboli e cagionevoli, e soffrire di ogni sorta di dolore e infermità; quindi non saremo ispirati ad alzarci presto al mattino per pregare e meditare. Così quando pensiamo allo sport, pensiamo alla forma fisica, non alla supremazia fisica. La cosa più importante nella nostra vita è la preghiera e la meditazione, e queste non possiamo farle se non siamo in buona forma fisica.

Intervistatore: E l'aspetto della competizione, nello sport? Non è un'altra forma di supremazia?

Sri Chinmoy: Se non siamo ancora pronti ad accettare la più alta filosofia, diciamo a noi stessi: "Se non mantengo il corpo in forma non riuscirò a sconfiggere nessuno!" Con tale pensiero in mente, almeno cercheremo di mantenere il corpo in forma; ma dal punto di vista più elevato, l'obiettivo non è sconfiggere alcuno, ma solo competere con noi stessi. Quando competiamo con gli altri, non siamo mai felici. Oggi potrei sconfiggere qualcuno nella corsa, ma domani mi guarderei intorno, per vedere che c'è qualcuno che è molto migliore di me. Non importa cosa facciamo, c'è sempre qualcun altro che può farlo meglio. In questo momento potrei essere il migliore, ma un momento dopo arriverà qualcun altro, per abbattere il mio orgoglio, ed io mi sentirò affranto.

Quando competo solo con me stesso, ne ottengo sempre grandissima gioia. Ieri ero ad un certo livello, ma oggi esso è diventato più elevato. Ieri avevo un certo numero di debolezze o difetti nella mia natura, ma oggi proverò al mio meglio ad averne alcuni di meno. In tal modo sto sempre facendo progresso e sono sempre felice. Qui non c'è una terza persona che giudica i due sfidanti. Sono io il giudice. So quante bugie ho detto ieri e così oggi ne ridurrò il numero. Ancora, se ieri ho pregato per cinque minuti, oggi cercherò di pregare per dieci minuti. Le buone cose cercherò di incrementarle e le cose negative cercherò di ridurle, in questo modo mi sto misurando solo con me stesso. Anche nello sport, la nostra meta è fare del nostro meglio e cercare tutto il tempo di competere solo con noi stessi; ma qualunque sia il risultato, dobbiamo accettarlo con gioia. Faremo del nostro meglio e poi, qualunque sia il risultato che Dio voglia per noi, lo accetteremo.

Intervistatore: Cosa pensa dei giochi olimpici?

Sri Chinmoy: Apprezzo ed ammiro i giochi olimpici perché innalzano il livello del mondo. Ora come ora gli atleti cercano di sconfiggersi a vicenda. Per ora questo è positivo: se non avessero uno spirito competitivo, ora sarebbero a casa a dormire! È meglio essere attivi e dinamici, che pigri e inutili, è meglio muoversi in avanti che restar fermi; mentre vanno avanti, se vogliono cercar di superare quelli che si stanno muovendo con loro, nessun problema. Anche se questo non è il modo più elevato, è molto meglio che rimanere inattivi e letargici.

Dopo qualche tempo vedranno che c'è un modo più elevato di guardare allo sport. Se la vittoria è il solo obiettivo, gli atleti non potranno mai trovare la felicità, perché anche se oggi vincono, domani arriverà qualcun altro a portar via la loro gloria. La vera felicità non può mai essere trovata nel separare noi stessi dagli altri. La vera felicità viene solo dal sentire la nostra unità con gli altri, anche se loro ci sconfiggono.

Noi siamo tutti componenti di una famiglia. Se tuo fratello ti sconfigge nella corsa, non te ne rattristi, perché lui è tuo fratello. Ancora, se tu sconfiggi lui nel nuoto, perché hai più capacità in quello sport, tuo fratello non si sentirà triste, dirà: "È mio fratello ad averlo fatto, non c'è problema." Allo stesso modo, se tutti gli atleti riescono a sentire di appartenere ad una sola famiglia, allora saranno felici, non importa chi vince.

Indipendentemente da chi vince sul campo sportivo, ognuno dovrebbe cercare di eccellere nella sua vita, competendo con se stesso e procedendo verso la sua meta destinata in base alla sua capacità. In questo modo ogni individuo farà sempre progresso e raggiungerà più grande, sempre più grande perfezione. La vera felicità viene solo dal nostro crescente senso di perfezione, che possiamo ottenere solo attraverso l'autotrascendenza. Ma in questo momento il mondo non ha raggiunto quel livello.

Intervistatore: Qual è il ruolo dei suoi studenti, nella sua missione?

Sri Chinmoy: I miei studenti fanno tutto. Partecipano agli sport e si sono gettati completamente nel movimento per la pace. Ogni due anni abbiamo una corsa per la pace [Peace Run]. All'ultima corsa hanno partecipato settantasei nazioni e milioni di persone,veri amanti della pace; bambini così come ottantenni hanno tenuto la nostra Torcia della pace. I miei studenti cercano di essere di servizio all'umanità, alle persone che vogliono sinceramente la pace, e che cercano qualcosa che gli dia durevole soddisfazione.

Intervistatore: Molte grazie!

Parte III

SCA 51-54.-it Segue il testo di un'intervista concessa da Sri Chinmoy a Mr. Shin Inoue, coordinatore di "Japan Overseas Co-operation Volunteers (JOCV)", nella città di Suva, Isole Fiji, Gennaio 1994.

Signor Inoue: Da dove viene la sua energia?

Sri Chinmoy: L'energia viene da un sentimento di unità. Se io sono una persona separata da te, da lei, da lui, allora la mia energia è molto limitata: è solo una goccia. Se io sono una goccia, se tu sei una goccia, se lei è una goccia, allora ognuno di noi ha solo una goccia d'energia; ma se io stabilisco la mia unità con te, con lei, con lui, allora la mia goccia diventa quattro gocce. L'oceano è così vasto, ma è fatto da innumerevoli gocce. Sono queste innumerevoli gocce che creano la distesa oceanica. Quando stabiliamo la nostra unità con gli altri, diventiamo come l'oceano, con forza illimitata ed illimitata energia.

Otteniamo non solo energia, ma anche gioia, solo dall’unità. Se un albero produce un solo bel fiore o un solo buon frutto, non avremo gioia dall'albero. Solo se l'albero ha molti fiori e frutti, ne abbiamo gioia. Ancora, se non c'è l'albero, come avremo i fiori e i frutti? Cosicché, anche l'albero è necessario. Solo quando i frutti e i fiori stanno insieme al tronco dell'albero, l'albero è perfetto. Ed in quel momento riceviamo vera gioia.

Solo pensandoci, non riusciremo a stabilire la nostra unità con gli altri, non basta: dobbiamo pregare l'Altissimo, dobbiamo pregare il nostro Padre Celeste, che è infinito, di renderci uno con tutti. Quando Dio esaudisce la nostra preghiera, in quel momento riceviamo energia illimitata.

Quando i nostri cuori hanno stabilito la loro unità con gli altri, avremo grandissima pace nelle nostre vite. Dentro la pace c'è illimitata energia che ci permette di realizzare molte cose, ma se quello che facciamo non deriva da un vero sentimento di unità e pace interiore, le nostre azioni avranno poco valore. I politici parlano tutto il tempo di pace, ma nella maggior parte dei casi questa pace viene solo dalla mente. A meno che non siano cercatori e amanti-di-Dio genuini, che pregano e meditano, i loro discorsi sulla pace non sono altro che discorsi, solo inutili parole del vocabolario. Io dirò di avere a cuore la pace, ma in segreto sto cercando di scavalcarti. Dico che procederò in modo pacifico, ma in realtà mi muoverò solo se tu resti dietro di me.

Quando cercatori e amanti-di-Dio parlano di pace, questo viene dal loro sentimento di unità, viene dal cuore. Questo tipo di pace non è basato su un sentimento di separazione, ma su un sentimento di vero amore e premura. Io ho sinceramente a cuore il tuo successo, il tuo progresso, la tua perfezione, e tu anche hai a cuore i miei. Non sto cercando di stare sopra di te o davanti a te. No, sento che tu sei dentro il mio cuore e io sono dentro il tuo cuore. Dovunque io vada, ti porterò con me dentro il mio cuore di preghiera, e dovunque tu vada, mi porterai dentro il tuo cuore di preghiera. Quindi la pace viene dalla preghiera e meditazione, non dai discorsi esteriori.

Signor Inoue: Ha parlato dell'importanza della preghiera e meditazione. Mi chiedo se ci siano altre cose, importanti e a cui dovremmo prestare cura nella nostra vita quotidiana.

Sri Chinmoy: Preghiera e meditazione includono ogni cosa, ma dobbiamo sapere che ci sono due tipi di preghiera. Una preghiera è solo per me: prego Dio di rendermi un'ottima persona, prego Dio di darmi questa o quell'altra cosa. Questo tipo di preghiera alla fine non mi soddisferà. Anche se Dio mi dà ogni cosa Gli chieda, vedrò attorno a me innumerevoli persone che non hanno quelle cose, persone che hanno fame o sono povere o infelici. Quando vedo che gli altri sono infelici, non avrò gioia dalla mia preghiera, non importa quale possa essere il risultato; ma se prego Dio di dare a tutti il Suo Amore, la Sua Compassione, le Sue Benedizioni, allora quando Dio esaudisce la mia preghiera io sarò realmente felice. Così, preghiamo il nostro Padre Celeste di dare cibo interiore ad ognuno, e quando Lui esaudisce la nostra preghiera, sarà un vero giubilo divino.

In una famiglia, se i genitori danno qualcosa ad un solo figlio e non a tutti i figli, i genitori si sentiranno tristi e gli altri figli piangeranno e diventeranno gelosi. Se ci sono dieci membri nella famiglia e il padre porta a casa un solo frutto, allora nove individui non saranno nutriti. Quando mostreranno i loro volti tristi, come potrà quello che ha avuto il frutto, mangiarlo con gioia? Per la stessa ragione, pregherò Dio di dare ad ognuno le Sue Benedizioni, Amore e Premura: solo allora saremo tutti veramente felici. Se prego solo per me stesso, non potrò mai essere soddisfatto. Qualunque cosa facciamo, dobbiamo farlo per tutti.

Signor Inoue: Se ho ben compreso, lei dà grande importanza alla cura del corpo. Potrebbe dirmi perché?

Sri Chinmoy: Lei viene dal Giappone. Poniamo che in Giappone ci sia un tempio scintoista con un bellissimo altare. Se dà valore all'altare ed ogni altra cosa che si trova nel tempio, si prenderà cura che il tempio sia in buone condizioni così che non venga portato via se c'è una tempesta. Se il tempio non è in buone condizioni, l'altare non può durare. Similmente, dentro il corpo c'è il cuore e l'anima. L'altare è dentro: dobbiamo rendere il corpo uno strumento adeguato ad ospitare l'altare, dobbiamo mantenere il tempio in buone condizioni se diamo valore a ciò che è dentro al tempio.

Io sto cercando di diventare abbastanza perfetto, più perfetto, il più perfetto possibile, non per superarla ma per amarla di più, più progresso riesco a fare sul piano fisico, vitale, mentale e psichico, più amore, più gioia e più buona volontà riesco ad offrirle. Se divento una persona migliore, allora posso darle le mie buone qualità; ma se resto una persona di basso livello, non avrò nulla da darle. Se il mio corpo non è in buone condizioni, se ho mal di testa e mal di stomaco, non riuscirò ad alzarmi al mattino presto per pregare e meditare. Se non do attenzione al corpo fisico e a mantenere il corpo in salute, la mia vita spirituale soffrirà ed io non riuscirò ad offrirle la mia buona volontà, amore e gioia, nella mia preghiera e meditazione. È per questo che la salute fisica è di grande importanza.

Signor Inoue: Sri Chinmoy, la mia ultima domanda è: quale sente essere il più naturale, o il migliore, modo di vivere? Prima lavoravo nel campo dell'agricoltura, ma ora devo coordinare del lavoro da un ufficio. Mi sento amareggiato perché penso che forse la vita pura sia fuori, nei campi.

Sri Chinmoy: Quando lavorava nei campi, lei riceveva benedizioni da Madre Natura. In quel tempo riceveva gioia, e dava gioia solo a se stesso. Ora che sta organizzando e coordinando dei progetti, è connesso con molte persone e sta dando saggezza e gioia a molte persone. Quando era un agricoltore era limitato, faceva le cose solo per il suo gruppo. Ora aiuta tutti i gruppi. Consiglia e aiuta le persone che lavorano nell'ospedale ed anche le persone che lavorano nei campi, aiuta le persone che stanno costruendo qualcosa ed anche le persone che lavorano con i poveri. Deve sentire di essere come un albero con molti frutti. Una persona prende i suoi frutti e li distribuisce all'ospedale, qualcun altro prende i suoi frutti e li mangia nei campi, così lei è la sorgente che dà aiuto a moltissime persone, in moltissimi modi.

Quando ero giovane pregavo e meditavo per ore ed ore ed ore. Ora ho migliaia di studenti in tutto il mondo e non ho il tempo di pregare e meditare per ore ed ore. Prima Dio voleva che io facessi una cosa per me stesso, ma ora Dio vuole che io stia con molte persone, e che offra loro ciò che Lui mi ha dato. Prima pregavo Dio di portarmi su, su, su. Ora Dio dice: "Voglio che tu diffonda il Mio Amore, il Mio Affetto, le Mie Benedizioni."

Così vado in Giappone, in Germania, in Francia, ed in molti altri luoghi eseguendo il Comando di Dio. E lo faccio con gioia perché so che è la Sua Volontà. Similmente, la stessa Persona che prima ha voluto che lei lavorasse nei campi perché solo lei avesse gioia, le sta chiedendo di istruire questo o quell'individuo. Il suo precedente lavoro era buono, ma per lo più era per lei stesso, proprio come la mia vita quando pregavo e meditavo in India; ma il suo attuale lavoro è più importante, perché sta cercando di aiutare molte persone allo stesso tempo. Precedentemente Dio le ha chiesto di lavorare nel suo soggiorno, e lei era molto felice. Ora le sta chiedendo di lavorare in cucina per preparare un pasto assai prelibato da dare a molte persone, così che possano diventar forti e servire Lui a loro volta.

Ogni cosa che le vien chiesto di fare, deve farlo con gioia: così starà compiacendo Dio massimamente. Prima Dio voleva che lei vivesse in Giappone, ora l'ha portata alle Isole Fiji, fra alcuni anni potrebbe mandarla in qualche altro luogo a servirlo. Ovunque vada, lei dev'essere felice. Non pensi: "In Giappone avevo così tanti amici e parenti! Lì ero molto felice, ma qui non ho amici." No, senta che in Giappone era felice di servire gli amici che aveva lì, e qui sarà felice di servire gli amici che si farà qui. In questo modo, servendo e servendo e servendo l'umanità in diversi modi, diventerà eccellente e perfetto.

Traduzione di questa pagina: Russian , Czech , German , Serbian , Hungarian
Questa serie di libri può essere citata usando la chiave di citazione sca-2