Parte VI

SCA 466-469.-it Il 3 Luglio 1997, Sri Chinmoy fu intervistato da una giornalista del //Newsday// di New York, la quale assisteva alla "Sri Chinmoy 3100-Mile Race" in Jamaica, New York.

Sri Chinmoy, i corridori che sono anche tuoi studenti hanno parlato molto della meditazione, della tua filosofia, e di come questo li aiuti nella corsa. Cosa dici loro per aiutarli a trovare la forza di cui hanno bisogno per andare avanti giorno dopo giorno e correre 16 ore al giorno?

Sri Chinmoy: La nostra filosofia è molto semplice. Amiamo Dio e ci piacerebbe servire Dio. Ci sono moltissimi modi per compiacere Dio. Per ora non possiamo compiacere Dio in ogni singolo modo; ma quando preghiamo e meditiamo, sentiamo che arriverà un momento in cui saremo in grado di compiacere Dio in ogni singolo modo. Perché abbiamo questo sentimento? Semplicemente perché Egli ce ne darà la capacità. Così, per ora preghiamo Dio per la capacità di compiacerlo nel Suo proprio Modo.

Quando facciamo il passo successivo, diciamo a Dio: "Ci piacerebbe compiacerti con gioia, con desiderio ardente e incondizionatamente." Se Lui vuole che in quel momento io conversi con Lui, lo farò felicemente, volentieri, con orgoglio. Poi, se mi chiede di giocare a tennis, giocherò volentieri a tennis. Poi, se il momento seguente mi chiede di fare qualcos'altro, farò anche quello con felicità ed orgoglio. Infine vorremo fare ogni cosa per Dio incondizionatamente. Non porremo alcuna condizione tipo: "Dio, se mi dai questa cosa, farò quell'altra cosa per Te", questa non è la nostra filosofia. Diremo a Dio: "Ti daremo felicemente e con dono-di-sé ciò che Tu vuoi da noi. Siamo venuti al mondo per compiacere Te nel Tuo proprio Modo": questa è la nostra filosofia.

Abbiamo anche qualcos'altro nella nostra filosofia, l'autotrascendenza. Non saremo pienamente soddisfatti con le nostre realizzazioni passate o presenti: dobbiamo andare avanti, dobbiamo andare in alto, dobbiamo andare all'interno di noi.