Signora Irina Malikova: La mia non è una domanda: volevo solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto. Ho avuto un'esperienza molto bella riguardo alla mia operazione. Avrei dovuto essere spaventata perché si trattava di un'operazione importante, ma per sorpresa mia e di tutti, ero completamente sicura di tutto e non ero preoccupata, i medici dissero di non aver mai visto un paziente così poco preoccupato della propria salute! Non è stata una mia vittoria: ma solo che ho sentito la tua presenza nella sala operatoria, e questo mi ha aiutato moltissimo.
Sri Chinmoy: Ti dissi di non preoccuparti. Ti dissi che non ci sarebbe stato assolutamente alcun problema e ti promisi che sarei stato presente per il tuo intervento. Se la coscienza e la vibrazione della sala fossero state un po' più elevate, mi avresti visto, ma ero assolutamente lì, ero lì!A volte, quando conosco la data di un'operazione, non ho bisogno neanche di conoscere l'ora esatta; se è qualcuno con cui ho uno stretto rapporto, anche se mi mette al corrente un mese prima, posso promettergli che mi prenderò cura della cosa, e la mia promessa sarà assolutamente mantenuta. Nel momento dell'operazione, la mia mente fisica può anche non esser consapevole che questa è in atto, ma ho moltissimi rappresentanti interiori, i quali possono agire in mia vece. Uno dei miei esseri interiori manterrà la mia promessa per me.
Ma nel tuo caso è stato del tutto diverso, non mi sono affidato ai miei esseri interiori: ero coinvolto io stesso, al cento per cento. Il giorno prima dell'intervento ti ho chiamata, e ti ho chiamata anche il mattino dell'intervento.
Prima della tua esperienza mi presi cura del padre di uno dei miei discepoli. Tutti della sua famiglia sono miei discepoli, e mi sono molto devoti: sua madre, suo padre, e suo fratello. La madre ha un tale amore per me! Ed aveva una tale fede che io avrei fatto tutto per suo marito, anche se allo stesso tempo era del tutto preparata a vederlo andare all'altro mondo. I medici gli diedero due settimane di vita, ma ora invece è ancora in questo mondo! Una settimana fa ha guidato fino all'ospedale. I medici dissero: "Com'è possibile che riesca a guidare!?" Ma ha guidato, poi, due giorni fa, è andato all'ospedale (che non è lontano) a piedi. Solo alcune settimane fa non stava affatto bene, ma Dio è stato gentile con lui, davvero gentile.
È necessaria la fede, e se la persona in cui hai fede ne ha la capacità, tutto è possibile. Sri Aurobindo disse: "Se hai fede in qualcosa, quella cosa sarà efficace." Non importa quanto sia serio il problema, alcuni Maestri spirituali dicono semplicemente ai loro discepoli: "Prendi dell'olio di senape." Non c'è nulla di magico nell'olio di senape: il Maestro semplicemente vede quanta fede hai in lui. Se prendi l'olio di senape con devozione e senti che ti curerà, quello funzionerà. Il Maestro non separa se stesso da ciò che dice: egli è dentro quell'olio di senape e, in e attraverso di esso, ti curerà. Oppure a volte ti dirà di andare dal medico.
Nel mio caso, dico sempre "Prendi del latte di cocco." Per ogni problema dico "Prendi del latte di cocco". I medici dovranno ridere di me! Dal punto di vista scientifico, diranno che il latte di cocco non ha nulla a che fare con questo o quel malanno, ma io so che il latte di cocco è la mia medicina, e se il paziente ha fede nel mio latte di cocco, esso farà miracoli. È una questione di fede. Fintantoché hai fede, sarai curato.
Ed ancora, il Maestro potrebbe avere la capacità di curare il male del discepolo, ed il discepolo potrebbe avere fede implicita nelle capacità del Maestro, ma c'è qualcun altro implicato: il Supremo potrebbe dire: "No, per varie ragioni non voglio che la persona viva." Un Maestro spirituale è implicitamente tutt'uno con la Volontà di Dio, tutto il tempo, ma dato che è nel fisico, che è pieno di sofferenza, a volte si identifica con la Terra. Se qualcuno che mi è molto devoto sta per morire, dico al Supremo tutte le cose positive che egli ha fatto per me e per il Supremo nel corso degli anni. Poi, durante l'ultimo minuto, prego: "Non potrebbe restare sulla Terra ancora alcuni mesi o alcuni anni?" In quel momento Dio può acconsentire ad un piccolo allungamento della vita, cinque o dieci anni, oppure potrebbe non farlo. Ma se vedo che il Supremo è davvero serio riguardo al fatto che qualcuno vada all'altro mondo, sarò l'ultima persona a pregare "Potresti farlo rimanere un po' di più?" No, no, non oserei mai dire una cosa del genere, non posso farlo, se qualcuno che mi è molto vicino e caro è in punto di morte, e se vedo che il Supremo sarà disturbato se inizio a supplicare e lamentarmi, sarò l'ultima persona a chiedere che viva di più.
A volte, dato che sono qui sulla Terra, i Maestri spirituali agiscono in un modo 'umano'. Il mio cagnolino Kanu ed io ci volevamo tanto bene. Nel suo ultimo anno lui voleva stare solo con me, voleva anche dormire con me; se lo prendevo e lo mettevo vicino al mio cuore, si alzava e si metteva a dormire ai miei piedi. Era sempre ai miei piedi. Quando sapevo che era prossimo a morire, praticamente già morto, spesso lo portavo giù al primo piano, e lui apriva di nuovo gli occhi. O Dio! Il Supremo è molto saggio, non voleva che io vedessi il mio Kanu morire. Così, dodici o tredici giorni dopo che ebbi lasciato New York per la nostra vacanza di Natale, il Supremo portò Kanu all'altro mondo. Quando Kanu morì, piansi per giorni e giorni, versando molte lacrime. Da un lato il Supremo rideva, dall'altro mi consolava.
In circostanze normali, se il Supremo vede che sono molto affezionato a qualcuno o a qualcosa, non solo perdona il mio stupido affetto o attaccamento, ma se ne diverte, ma se gli eventi vanno diversamente dalle mie speranze o desideri umani, immediatamente io divento tutt'uno con la Volontà del Supremo. Anche se l'umano in me si lamenta, il divino in me resta distaccato e felice.
Questo vale per tutti i Maestri spirituali. Quando uno dei devoti di Sri Ramakrishna lasciò il mondo — non era neanche un vero e proprio discepolo — Sri Ramakrishna ne soffrì terribilmente; ma quando vide l'anima di quella persona volare su felice, come un uccello, iniziò ad applaudire! Prima era devastato dal dolore, ma quando vide quanto l'anima era felice, divenne anch'egli felice.
Quindi, c'è una grande differenza tra Sri Ramakrishna ed una persona ordinaria. Una persona ordinaria potrebbe soffrire e dare la colpa a Dio per anni, ma Sri Ramakrishna si identificò completamente con la Volontà di Dio. A volte Sri Ramakrishna lottava per qualcuno: anche se sapeva che alla fine avrebbe accettato con gioia la Volontà del Supremo, all'inizio lasciava venir fuori l'umano in lui, perché voleva essere tutt'uno con la Terra. Altrimenti sarebbe semplicemente rimasto nelle caverne dell'Himalaya: "Ho realizzato Dio, non mi interessa il mondo." Anch'io ho realizzato Dio, e potrei fare la stessa cosa, ma Dio mi chiede di vivere nel mondo e di essere di servizio a Lui qui in Occidente, quindi rimango qui.
La consuetudine della vecchia tradizione indiana era quella di restare in un sol luogo e ripetere il Nome di Dio; ma oggi il ruolo del Maestro spirituale è differente. Sia l'India che l'America, l'Oriente e l'Occidente, hanno qualcosa da offrire al mondo. L'India offre il messaggio della pace e l'Occidente offre il messaggio della scienza. Se l'Occidente non avesse dato all'Oriente il messaggio della scienza, l'India sarebbe rimasta primitiva. E se l'India non avesse portato una briciola di luce all'Occidente, esso sarebbe rimasto non illuminato. Qualunque cosa abbiano l'India e l'America, devono darlo all'altra con gioia. Sono come due fratelli in una famiglia: se un fratello è medico darà la medicina, se l'altro è elettricista farà il lavoro elettrico, come potrebbe il medico fare il lavoro dell'elettricista, e viceversa? Esattamente allo stesso modo, ciò che l'India può offrire al mondo, l'Occidente deve accettarlo con gioia; e ciò che l'Occidente ha da offrire, l'India deve accettarlo. Solo allora l'Oriente e l'Occidente potranno diventare completi.