Domanda: Bisogna essere vicini alla realizzazione per divenire coscientemente consapevoli dell'anima?
Sri Chinmoy: No, non si deve essere vicini alla realizzazione per divenire coscientemente consapevoli dell'anima. Lungi da ciò. Se hai vera devozione, la tua devozione può facilmente renderti coscientemente consapevole dell'anima. Molti dei miei discepoli lo sanno per esperienza. Non solo hanno sentito le loro anime, ma hanno anche mostrato la coscienza dell'anima per un giorno, un mese o anche alcuni anni, grazie alla loro sincera devozione. La devozione sincera può fare miracoli continuamente, è come un coltello affilato: farà semplicemente a pezzi qualunque cosa sia sporca, impura o riluttante in te. Anche la mancanza di prontezza non sarà permessa.Qualcuno potrebbe giungere le mani ma la sua devozione essere del tutto falsa o superficiale. Le mani sono congiunte ma la mente sta girovagando altrove. Quando congiungi le mani devi sentire che il tuo stesso battito del cuore sta entrando nei nervi delle tue dita. Se c'è vera devozione, come può un discepolo fare alcunché di sbagliato? La devozione possiede una spinta attrattiva magnetica molto potente, che immediatamente attrae la compassione e l'affetto del Maestro. Anche se sei perduto in un'oscura caverna, istantaneamente la compassione del Maestro ti spingerà fuori. Se qualcuno ha pura devozione anche per un minuto, farà vero progresso interiore. Se con la tua devozione catturi chi possiede affetto, potere e illuminazione, o se quella persona ti ha catturato, non ti darà ciò che ha e ciò che è?
Quando il Maestro riceve la devozione del discepolo, risponde ad essa non solo con compassione ed affetto ma anche con orgoglio divino. Quest'ultimo non è come l'orgoglio umano, non dice: "Quella persona è devota a 'me'." No, l'orgoglio divino dice: "Com'è bello che quel discepolo stia compiacendo e manifestando il Divino in lui!" È il tipo di orgoglio che sentono i genitori quando il figlio fa la cosa giusta. Dato che il discepolo è il figlio o la figlia del Maestro, il Maestro sente orgoglio divino quando il discepolo fa la cosa corretta, la cosa spirituale.