David Rumsey: La tua spontaneità si esprime molto chiaramente nella tua musica. È stato citato che tu abbia detto che, per una persona spirituale, la musica è vicina alla meditazione, o qualcosa del genere.
Sri Chinmoy: Musica e spiritualità devono camminare fianco a fianco. Un cercatore-della-Verità e amante-di-Dio presta più attenzione a Dio il Creatore. È pronto a pregare e meditare ventiquattro ore al giorno. Vuole personificare la Luce infinita di Dio. Un cercatore è più conscio di Dio, fortunatamente o sfortunatamente, rispetto ad un musicista. Un musicista ha nel profondo di sé il linguaggio universale ma non sa che la sorgente del linguaggio universale è il silenzio. Il linguaggio non è la sorgente. Il silenzio è la sorgente. Il suono non è la sorgente. La sorgente è il silenzio. La meditazione ci aiuta a immergerci profondamente in noi stessi. Il silenzio è la sorgente e il suono ne è un’espressione.Quando entriamo in un tempio, vediamo l’altare dentro di esso. Per me, la meditazione è l’altare dentro al tempio. La musica è il tempio. Senza tempio, non ci può essere l’altare e, inoltre, senza altare, non c’è alcun tempio. Cosí, musica e spiritualità devono procedere assieme. La spiritualità ci ricorda Dio il Creatore e la musica ci ricorda Dio la Creazione. Dalla musica otteniamo bellezza universale ma il silenzio, il Silenzio Trascendente, lo otteniamo dalla meditazione. Sono come le due facce della stessa medaglia, ma dobbiamo sapere quale delle due deve venire per prima, la divinità interiore o la realtà esteriore. La divinità interiore deve venire per prima per esprimere la realtà esteriore.
Sri Chinmoy, Sri Chinmoy risponde, parte 38, Agni Press, 2005