Parte I

SCA 1202-1205.-it Queste domande furono poste a Davao, Filippine, il 12 Gennaio 1993.

Domanda: Se tu avessi saputo come sarebbero andate le cose, mi avresti accettato lo stesso come discepolo?

Sri Chinmoy: Ti avrei accettato anche se tu fossi stato infinitamente peggiore. Anche se tu diventassi infinitamente peggiore, ti terrei lo stesso, sarebbe solo una mia sfortuna. Non importa dove tu andrai, io sarò con te… ma se tu sei gentile con me come io lo sono con te, allora ogni giorno, ogni ora, ed ogni minuto, cercherai di condurre una vita migliore.

Devi conoscere il valore del mio sorriso ed il valore della mia tristezza. Se dai valore alla mia tristezza, ti asterrai dal fare molte cose non-divine. Diminuiresti le cose che fai che mi rendono triste. E se dai valore alla mia felicità, aumenterai le cose buone che fai. Dirai: "Questa cosa rende felice il mio Guru: lo farò dieci volte, venti volte, cinquanta volte."

Se i discepoli possono diminuire la mia tristezza sarò loro molto grato, e se possono aumentare la mia felicità sarò loro molto grato.

Ancora, devi sapere che c'è uno stadio nella vita interiore che è molto al di là della felicità e infelicità esteriori. Nella mia vita interiore, tristezza e felicità non mi toccano. Io sono molto, molto al di là di queste cose. Non importa quanto tu mi renda arrabbiato o felice, io rimarrò assolutamente tranquillo e calmo. Il profondo autocontrollo infinito [infinite poise] è la qualità più importante della mia anima. Voi tutti avete molte qualità divine. Anch'io le ho; ma nel mondo interiore, la mia assolutamente migliore qualità è il mio profondo autocontrollo interiore, ed esso sorpassa di molto ogni felicità esteriore. Qualsiasi cosa facciate, il profondo autocontrollo interiore della mia anima rimarrà infinito, eterno ed immortale.

Poiché sono sulla Terra in una forma esteriore, desidero che tu e tutti i discepoli diate valore costantemente, sia alla mia felicità che alla mia infelicità. Come potete dar loro valore? Farete le cose che mi rendono felice, e non farete le cose che mi rendono infelice. Se servite il Supremo in me in questo modo, io sarò molto orgoglioso di voi; ma se non date valore alla felicità del vostro Guru e alla Gioia della vostra stessa anima, allora cosa posso fare?

Io non dipendo da nessuno per il mio progresso interiore. Il mio progresso interiore è qualcosa tra me e Dio, dipende solo dalla mia inseparabile unità con la Sua Volontà; ma per il mio successo esteriore e progresso esteriore, dipendo da ciascuno di voi, perché vi ho accettati come miei, assolutamente miei. Se il mio dito mignolo mi fa male, io non posso fare nulla. Ugualmente, se uno dei miei discepoli mi sta creando dolore, anche questo mi frena, ed il mio progresso esteriore diventa alquanto lento.

Ci sono alcuni discepoli che sono contenti solo quando sono infelici. Solo quando sono infelici sentono di aver compiuto qualcosa. Ci sono molti discepoli che non apprezzano il momento in cui, al mattino, le loro menti sono vuote, libere e molto leggere. Sentono che se riescono a rimuginare al mattino presto, se riescono a lamentarsi e ad esitare, ed a porre sulle proprie spalle dei pesanti fardelli e carichi, allora hanno veramente realizzato qualcosa. Le loro anime e la loro esistenza interiore non vogliono questi fardelli, ma la loro esistenza esteriore sente che se non arriva qualche forza sconveniente, negativa, o malsana, la loro vita esteriore non ha alcun valore. La maggior parte dei discepoli agisce in questo modo di tanto in tanto, ma ci sono alcuni sciagurati discepoli che lo fanno regolarmente.

Coloro che coltivano la sofferenza stanno certamente ritardando il mio progresso esteriore, che dipende dalla felicità, dalla buona volontà, e dall'unità di ciascuno dei miei discepoli. Ho bisogno del vostro aiuto per il mio progresso esteriore. Allo stesso tempo voi avete bisogno del mio aiuto per il vostro progresso interiore, perché io gioco il ruolo del ponte tra voi ed il Supremo. Così, lavoriamo assieme, assieme.