Domanda: Se tutti noi potessimo essere sinceramente felici, tutti i tuoi problemi finirebbero?
Sri Chinmoy: La felicità è di tipi differenti. A volte la chiamiamo felicità ma non lo è: è piacere. Abbiamo moltissima difficoltà a tenerli separati.Al mattino dovresti alzarti alle sei per meditare, supponiamo che ti alzi alle sei ed inizi a guardare il sorgere del Sole; così diventi felice, pensi: "Sono così felice! Ora Guru sarà anch'egli felice!" Ma in realtà stai vivendo la tua vita di piacere: alle sei dovresti pregare e meditare. Se ti fossi alzata e avessi pregato e meditato, quella felicità mi avrebbe davvero aiutato, ma invece hai trovato la tua cosiddetta felicità nel piacere. Poi forse vorrai dormire ancora cinque minuti, dieci minuti, mezz'ora, dall'amicizia con la tua letargia senti di ricevere gioia, ma non realizzi che stai solo facendo una vita di piacere. In modo furbo stai nutrendo la tua letargia, dicendo di essere molto felice. Sei andata lontanissimo da me. Io voglio che ti alzi alle sei e che preghi e mediti. Quella felicità mi avrebbe davvero aiutato, perché saresti divenuta tutt'uno con la mia volontà, ma invece divieni felice dal nutrire la tua letargia. Ti alzi due ore dopo, e senti di essere molto felice. Se vedo che stai perdendo la tua capacità interiore, sarò io felice?
Cosicché, vedi come gli esseri umani possono essere furbi! Identifichi la tua vita-di-piacere con la tua vera vita-di-felicità. La vera vita di felicità può esser trovata solo nella tua unità con la Volontà del tuo Maestro. È molto difficile separare la vita di piacere dalla vera felicità innocente. La tua felicità innocente certamente mi aiuta. I buoni discepoli vengono da me con pura felicità, felicità innocente. Alcuni buoni discepoli vengono da me come fiori sbocciati. Altri vengono con felicità forzata. Nella loro mente pensano: "Guru sarà dispiaciuto se non gli mostro un volto felice." Questa felicità non mi aiuta per niente.
Mi colpite come delle frecce quando non siete sinceramente felici. Di nuovo, quando dei buoni discepoli vengono da me con un sorriso innocente e dolce, certamente mi stanno aiutando. Alcuni vengono con la felicità solo nella mente, mentre altri vengono con un cuore aperto. Ed io non vedo forse la differenza? Nella fila alcuni mi danno moltissima gioia, mentre altri mi danno moltissimo dolore. Dopo di te forse arriva qualcuno che mi offre solo un falso sorriso, ma se qualcuno mi offre un vero sorriso, questo si porta via moltissima della mia sofferenza. Il vostro sorriso è la sola cosa che mi aiuti. In quel momento non aggiungete niente ai miei problemi, al contrario, state condividendo la mia sofferenza attraverso la vostra felicità.
Per tornare alla tua domanda, dobbiamo sempre separare il piacere dalla felicità. Se sei sincera, se sei severa con te stessa, puoi distinguere molto facilmente le due cose, altrimenti, moltissime volte la vita di piacere prende il posto della nostra felicità innocente.