Resa

Resa: Se non abbandoniamo la nostra ignoranza, imperfezioni e limitazioni — le nostre qualità e capacità finite — all'Aldilà infinito, allora rimarremo sempre separati dall'Aldilà infinito. Dobbiamo arrenderci totalmente e senza riserve. E questa resa, dobbiamo sapere, è all'Altissimo in noi; è la resa del finito all'Infinito.

Con il nostro ego umano, la nostra volontà o determinazione umana, con il nostro incessante sforzo umano, non possiamo cambiare o trasformare la faccia del mondo. È impossibile! Ma ciò non significa che lo sforzo personale o umano sia inutile. Lo sforzo personale deve essere fatto costantemente, instancabilmente e spontaneamente. Ma dobbiamo invocare il Potere supremo che ci ispira, segretamente e silenziosamente, a compiere questo sforzo personale. Lo sforzo personale non ha esistenza propria. È il Potere superiore divino, il Potere superiore dell'Aldilà infinito, che segretamente ci nutre e ci ispira a esercitare il nostro sforzo personale, volontà e determinazione in tutto ciò che diciamo, facciamo e diventiamo.

'Resa' è una parola molto complicata nel nostro dizionario spirituale. Un aspirante può usare la parola 'resa' a proposito o a sproposito, ma quando arriva la questione della resa, uno studente è pronto a tutto tranne che alla resa.

Un discepolo una volta andò da un grande Maestro spirituale e disse: "Sto arrendendo la mia intera esistenza a te. D'ora in poi sarò tuo schiavo." Il Maestro spirituale disse: "Allora fa' questo." Il discepolo rispose: "Oh, no. È troppo difficile. Tranne questo, farò qualsiasi cosa." Allora il Maestro disse: "Allora fa questo." Di nuovo il discepolo disse: "Oh no, è troppo difficile. Farò qualsiasi altra cosa." Così per venticinque volte il povero Maestro spirituale è stato rifiutato. Allora il Maestro disse: "Certo, tu sei il mio miglior discepolo. Non ci può essere nessuno così grande, sincero, devoto come te."

So che la resa è più difficile in Occidente che in Oriente, ma 'difficile' è una cosa e 'impossibile' è un'altra. Se qualcuno dice che la pianta della resa, l'albero della resa, non può crescere in Occidente, dico che si sbaglia del tutto. Qui in Occidente si può osservare la resa nel suo senso più vero, nel suo senso più divino, sebbene sia raro.

Quando sto davanti a te, quando mi inchino, a chi mi inchino? Mi inchino al Supremo in te. E quando ti inchini, quando incroci le mani, ti inchini al Supremo dentro di me. Il mio massimo e il tuo massimo non possono mai essere due cose diverse. Il tuo massimo e il mio massimo sono lo stesso, ma io sono consapevole del tuo massimo e sfortunatamente tu non lo sei. Ecco perché inculco costantemente in voi l'idea che ognuno di noi è un figlio eletto del Supremo, il figlio più caro del Supremo, e che abbiamo infinite opportunità e capacità di realizzare il Supremo qui sulla terra.

Sviluppiamo la saggezza suprema attraverso il nostro amore, devozione e resa. Le persone hanno l'impressione sbagliata che la conoscenza suprema sia qualcosa che proviene da un libro. Ma l'aspirante si è reso conto che i libri danno solo informazioni mentali. La conoscenza viene solo da Dio, che è Amore. Non siamo soddisfatti delle informazioni. Siamo soddisfatti solo della nostra esistenza interiore, della nostra realtà interiore, della nostra visione trascendentale. Non possiamo solo raggiungere, sentire e realizzare la Luce, ma possiamo diventare la Luce se ogni giorno rinnoviamo l'amore, la devozione e la resa della nostra anima alla Volontà del Supremo.