Tutto l'affetto del mondo32

L'ultima volta che andai a trovare mia zia, forse rimaneva sulla terra solo per me. Mi vide e la notte seguente morì all'età di novantaquattro o novantacinque anni. Lei aspettava solo me. Cantava e recitava molto bene le sue poesie. Dio sa quando le scrisse! Mi chiamò "Padre" e mi prese la mano. Come al solito, le misi una mano sulla testa e una sul cuore. Quando ricevetti il messaggio che stava per lasciare questo mondo, la benedissi davanti a sua figlia. Sua figlia sa chi sono. Prima la benedissi e poi piansi. Dissi a sua figlia: "Devo andare."

Sua figlia chiese: "Devi andare?"

Pensavo che sua figlia avrebbe detto: "No, devi restare." Ma sua figlia fu gentile con me. Disse: "Devi andare." Poi mi diede il permesso di andarmene.

Come faceva mia zia a sapere che stavo venendo a trovarla?

La volta precedente, quando ci andai, lei disse: "Siediti, siediti." Tutto l'affetto del mondo era nei suoi occhi. Stava riversando e riversando il suo affetto in me. Non mi benedisse sulla mia testa. Voleva alzare la mano per metterla sulla mia spalla, ma non riusciva nemmeno ad alzare la mano. Poi disse che, se si fosse sentita meglio nei giorni successivi, avrebbe dovuto cucinare per mio fratello. Avrebbe fatto le uova con il sale e poi gliele avrebbe inviate. Mio fratello mangiava sempre il suo cibo. Sarebbe morta il giorno dopo, ma non si arrendeva.


OOP 26. 17 marzo 2002, casa di Sri Chinmoy, Giamaica, New York