Gokul non lascerà il suo Maestro7

Un giorno un grande Maestro spirituale disse al suo più caro discepolo, Gokul: "Figlio mio, ora mi hai eguagliato in spiritualità. Hai Pace interiore, Luce e Beatitudine in misura illimitata. Voglio che tu lasci il mio ashram e ne apra uno tutto tuo."

Gokul scoppiò in lacrime e disse: "Maestro, Maestro, questo non potrà mai accadere! Non potrò mai lasciarti e non ti lascerò mai. Tu sei la mia vita. Tu sei la mia anima. Tu sei la mia meta. Tu sei il mio tutto!"

Il Maestro disse: "Figlio, due leoni non possono vivere insieme in uno solo covo, uno deve andare altrove. Qui non avrai l'opportunità di prosperare."

"Maestro, chi vuole fiorire? Non io! Niente affatto! Sono venuto al mondo solo per servirti, non per eguagliarti. È stato un tuo errore che mi ha permesso di eguagliarti. Ti chiedo davvero di scusarmi, ma non credo realmente di eguagliarti sul piano spirituale!"

"Non mi credi? Non sai che è un grande insulto non credere al tuo Maestro?"

"Maestro, tu sei l'amore del mio cuore. Ti credo in tutto il resto. Solo quando dici che ti ho eguagliato nella vita spirituale ho delle riserve."

"Figliolo, desidero dirti che non credere in tutto ciò che dico e faccio, è altrettanto sciocco che non credere in alcuna delle cose che dico o faccio."

"Maestro, Maestro, per favore non sgridarmi. Ti credo, e crederò implicitamente in tutto ciò che dici e fai."

Il Maestro rivolse a Gokul un ampio e benedicente sorriso.

"Maestro, posso chiederti un favore?"

"Certo, figlio mio. Se è nelle mie capacità, esaudirò senza dubbio il tuo desiderio."

"Maestro, nel tuo ashram ci sono molti che stanno letteralmente morendo dalla voglia di uscire e aprire ashram per te."

"Gokul, non posso permettere ad ognuno di aprire un ashram per me. So qual è il loro livello."

"Maestro, vorrebbero disperatamente aprire dei centri per te e tu non permetti loro di farlo, mentre io desidero solo essere sempre ai tuoi piedi, ma tu vuoi mandarmi ad aprire un ashram… che ironia della sorte, Maestro!"

"Figliolo, c'è una grande differenza tra la richiesta del Maestro a un particolare discepolo di aprire un ashram per lui, e il desiderio del discepolo di aprire un ashram per il Maestro senza il suo permesso. Coloro che aprono un ashram per il Maestro senza il suo esplicito permesso, il più delle volte sono guidati dal loro cieco ego. A nome del Maestro esaltano segretamente il proprio ego e soddisfano furbamente i propri scopi segreti. In questo caso, ti chiedo di aprire un tuo ashram, a tuo nome, e non mio."

"Maestro, in questo caso è infinitamente peggio."

"Niente affatto, figlio mio. So che hai realizzato la più alta Verità, proprio come ho fatto io molti anni fa. Dato che hai realizzato la Verità, sei più che qualificato per gestire un tuo ashram e accendere la fiamma dell'aspirazione in migliaia di sinceri cercatori, come ho fatto io negli ultimi due decenni."

"Maestro, per me aprire un mio ashram e non un tuo ashram, sotto la tua guida, è semplicemente impossibile."

"Mi sembra di capire che sei pronto ad aprire un ashram a 'mio' nome…"

"Non esattamente, Maestro. Ma se vuoi che io faccia una scelta tra aprire di un ashram a mio nome od uno a tuo nome, è inutile dire che accetterò immediatamente di aprire un ashram per te. Ma se vuoi che io scelga tra stare ai tuoi piedi come un cane fedelissimo e lasciare l'ashram per aprirne uno per te, cercherò senza fallo di stare ai tuoi piedi per tutta la vita."

"Figlio, non capisci che se le persone qualificate non offrono il loro servizio a chi ne ha bisogno, questo nostro mondo non sarà mai inondato di Pace e Luce?"

"Maestro, lo capisco perfettamente. Ma l'umano in me è tanto attaccato a te quanto il divino in me è devoto a te. È semplicemente impossibile per me andare a vivere altrove."

"Figliolo, visto che sei così riluttante ad ascoltare la mia richiesta, questa volta ti lascerò andare. Ma ti riporterò tre volte in questo mondo a lavorare per Dio; mentre se questa volta mi ascolti, dovrai lavorare per Dio solo per pochi anni. Perché farò sì che questa incarnazione sia assolutamente l'ultima per te."

"Maestro, è così? Allora sono pronto ad uscire e lavorare per Dio e per te negli ultimi anni della mia vita. Ma devi mantenere la tua promessa che non dovrò tornare nel mondo, poiché ci hai detto che tu non prenderai più incarnazioni. Desidero essere sempre ai tuoi piedi. Ma Maestro, ti dico, come mi è difficile lasciarti, così ti sarà difficile sbarazzarti di me, perché sono il tuo eterno cane!"

"Figliolo, tu non sei il mio cane ma il mio Dio, che non può mai lasciarmi, non importa in quanti modi cerco di farmi lasciare da te. Figlio, non è il discepolo che è in te a non volermi lasciare, ma il Dio sempre affettuoso che è in te che non vuole lasciarmi e non potrà mai lasciarmi. Figlio, arrendermi a te, è vincere su un piano di coscienza infinitamente più alto, ed è rivendicarti come il mio Orgoglio dell'Eternità, il mio Cuore dell'Infinito, ed il mio Sorriso dell'Immortalità."


MSR 7. 16 gennaio 1974

Sri Chinmoy, Il Maestro si arrende, Vishma Press, New York, 1974