Domanda: Cosa dovremmo fare con il corpo dopo la sua morte?

Sri Chinmoy: Dipende da dove sei nato. Quando muori, il tuo uccello-anima vola via dalla gabbia. Una volta che l’uccello, o l’anima, è andato via, puoi fare tutto ciò che vuoi con il corpo. Quando vedi che dentro non c’è l’uccello, la gabbia è inutile. Puoi rompere la gabbia, puoi gettarla in mare, puoi bruciarla, puoi seppellirla.

Gli indù indiani saranno cremati. Gli occidentali pensano che sia bene essere sepolti. Nella tradizione parsi tengono il corpo in cima al tetto e gli avvoltoi e altri animali mangiano la carne e le ossa. I membri della famiglia vedono tutto questo. Questa è la loro tradizione. Altre persone, quando i loro genitori muoiono tengono i corpi sotto lo stesso tetto in cui dormono. Questa è la loro cultura. Chi può obiettare una cultura? Alcuni sentono di non voler tenere in giro i corpi dei loro cari, sentono di non poter tenere un cadavere in casa con i vivi, perché fa paura e per altri motivi. Ma altre persone tengono il corpo in casa. Ancora, gli indiani sentono che, poiché il corpo è stato così generoso con loro, ora devono purificarlo. E alcune persone vorranno gettare il corpo nell’acqua, nel mare o nell’oceano, perché l’acqua è coscienza. Il corpo voleva avere una coscienza infinita, quindi gettano il corpo nell’acqua e lasciano che se ne occupi l’oceano. E ancora altri pensano che siccome il corpo è venuto dalla terra, lo fanno tornare alla terra. Anche questo è vero.

Chi ha torto, chi ha ragione? Quando l’anima se ne va, puoi fare ciò che vuoi con il corpo. Siamo persone spirituali, ma le persone ordinarie sentono di volere una certa soddisfazione quando i loro cari muoiono. Dal momento che è solo questione di poche ore o di un paio di giorni, è giusto che i parenti abbiano soddisfazione a modo loro. Se sentono che bruciare il corpo è la cosa migliore, va bene così. Se sentono che immergerlo nell’acqua è la cosa migliore, va bene così. È una scelta individuale. Dato che l’uccello se n’è andato, puoi fare ciò che vuoi con la gabbia.