Parte V — Unità con il Maestro

1. Unità con il Maestro

La sua vita è piena di frastuono,
La sua vita è piena di fretta,
La sua vita è piena di urgenza.
È un ritratto di insincerità,
È un ritratto di ingratitudine,
È un ritratto del fallimento.
Non riesce a mettere a tacere la tempesta della sua carne,
Non riesce a uscire dall'abisso del suo dubbio,
Non riesce a seppellire la bara della sua paura.
Tuttavia
Sarà salvato,
Sarà liberato,
Sarà appagato.
Per
Ha ascoltato i passi del suo Maestro.

La porta del cuore del Maestro è aperta ventiquattr'ore al giorno per un discepolo, che egli sia esteriormente vicino al Maestro o no. Se il discepolo bussa alla porta del suo Maestro, il Maestro aprirà. Ma quando bussa, deve farlo con sincera aspirazione e non con il vitale esigente. Se giunge con il suo vitale esigente, la porta del Maestro non si aprirà mai; ma se arriva con aspirazione, compiacerà il Maestro molto al di là della sua immaginazione, e con un solo leggerissimo colpo la porta sarà per lui spalancata.

Un discepolo può compiacere il Maestro a modo suo o nel modo proprio del Maestro. Quando il Maestro vuol essere soddisfatto a modo suo, non significa che vuol essere un autocrate. Significa piuttosto che il Maestro sa come il Supremo vuole essere soddisfatto. Nel caso di un Maestro autentico, la volontà del Maestro e la Volontà del Supremo sono sempre una cosa sola.

Un discepolo può compiacere al meglio il suo Maestro se non si aspetta niente da lui. Darà e darà solamente, offrirà se stesso totalmente e incondizionatamente. Purtroppo, quando il discepolo dà, spesso si aspetta qualcosa di specifico in cambio, perché vive nel mondo del baratto, ma la vita spirituale non è un mercato. Il Maestro sa cosa è meglio per il discepolo, e quando è il momento migliore per dargliela. Se il Maestro dà qualcosa nel momento sbagliato, invece di illuminare la coscienza oscura del discepolo, potrebbe rompere il suo calice interiore.

Il potere del Maestro illuminerà inevitabilmente il discepolo, se quest'ultimo ha ricettività. Se non ha ricettività, il potere del Maestro non sarà di alcuna utilità, al contrario, sarà dannoso. Ma se il discepolo permette al Maestro di operare a modo suo, che è il modo che il Divino comanda, allora il Supremo nel Maestro sarà capace di plasmare il discepolo secondo la Volontà divina.

Ci sono quattro modi principali in cui i discepoli cercano di compiacere il Supremo nel loro Maestro. Nel primo modo alcuni vogliono compiacere il Supremo nel Maestro, nel modo in cui il Supremo vuol essere compiaciuto. Come possono farlo? Grazie alla loro aspirazione e alla loro meditazione, entrano nel Maestro e ricevono il messaggio che lui vuole offrire, e poi cercano di agire di conseguenza; oppure permettono al Maestro di entrare in loro e cercano di ricevere i suoi messaggi. Ogni giorno il Maestro comunica con le anime dei suoi discepoli, nutrendole con Luce, Pace e Beatitudine. Ogni giorno il Maestro dice alle anime come possono compiacere il Supremo, e le anime portano il messaggio alla mente cosciente dei discepoli. I discepoli poi accettano o rifiutano il messaggio.

Dato che purtroppo la maggior parte dei discepoli non ha la capacità di entrare sempre nel Maestro, o non ha la ricettività per ricevere il messaggio del Maestro, cercano con tutta la sincerità, devozione e amore, di compiacere il Maestro nel modo che sentono essere il migliore. Possono sentire che se fanno la tal cosa per il Maestro, il Maestro sarà molto compiaciuto. È una buona attitudine, senza dubbio, perché cercano con la massima sincerità di compiacere il Supremo nel Maestro secondo la loro capacità o secondo l'intensità della loro aspirazione. Non cercano di ingannare il Maestro o di creargli dei problemi. Cercano solo di servire il Supremo in lui nel modo che sentono essere il migliore. Il primo modo è di gran lunga superiore, infinitamente superiore; ma anche questo secondo approccio è valido.

C'è poi un terzo modo. I discepoli sentono che se il Maestro dice di fare qualcosa, loro la faranno; se il Maestro dice di non fare qualcosa, non la faranno. Poi se qualcosa va storto, il povero Maestro deve prendersi tutta la colpa; ma se le cose vanno bene, immediatamente il loro ego si fa avanti e dice: "È la nostra aspirazione responsabile di questo successo!"

Il Maestro spirituale dice a questi discepoli: "Se dico 'Fai questo' è bene che lo facciate, perché questa è la cosa che la vostra anima vuole che voi facciate; ma se lo fate grazie a ciò che sentite interiormente, otterrete infinitamente più gioia, perché sentirete di aver scoperto da soli la verità." La verità è già stata scoperta dal Maestro per conto dei suoi discepoli, ma ora tocca ai discepoli scoprire nei più profondi recessi dei loro cuori, che ciò che vogliono e ciò che il loro Maestro vuole, sono la stessa cosa.

Il Maestro può dire ai discepoli: "Fai questo! Fai quello!" Ma può dirlo solo a quei suoi figli spirituali che gli hanno offerto totalmente il proprio corpo, vitale, mente, cuore ed anima, non a quelli che sono venuti solamente per vedere se è una persona spirituale e se può risolvere i loro problemi. Il Maestro farà tutto per quelli che lo hanno veramente accettato; ma i discepoli devono sapere che il Maestro è pronto a servirli concordemente a quanto in profondità essi sono entrati in lui, e a quanto realmente amano il Supremo in lui.

Un discepolo sincero di un qualsiasi Maestro spirituale otterrà sempre la gioia più grande ascoltando i dettami del Maestro, e non la propria mente fisica. Chi è altruista, devoto, concentrato, cammina sulla via del Maestro ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Se un cercatore ha questo tipo di sentimento devoto per il suo Maestro spirituale, può fare il progresso più veloce nella sua vita interiore.

Infine, c'è una quarta attitudine. Spesso dei cosiddetti aspiranti accettano un Maestro per un giorno o due in modo che risolva i loro problemi; poi, quando i problemi sono risolti, vanno via. Oppure dicono di essere giunti al Maestro per la liberazione e la Realizzazione, ma quando vedono che è un lungo, arduo processo, lo lasciano. Dicono di essere venuti per la Realizzazione più alta, ma quando vedono che la via del Maestro non è il modo in cui vogliono Realizzare Dio, sentono che il Maestro non è adatto a loro, e scompaiono.

Alcuni chiedono a un Maestro spirituale cosa devono fare, e quando lui lo dice, fanno esattamente l'opposto. Se sai che non sarai capace di prestare ascolto al tuo Maestro, è meglio non chiedergli cosa fare: quando la sincerità entrerà nel tuo cuore e l'aspirazione salirà in te come una fiamma crescente, ti sentirai molto infelice per non averlo ascoltato. Se non avessi chiesto il suo consiglio, non ti saresti sentito infelice, perché avresti avuto una perfetta libertà dall'inizio alla fine di prendere la tua decisione ed eseguirla tu stesso. Quando il Maestro dà un consiglio, esprime la Volontà del Supremo. Sta al discepolo accettarla o rifiutarla. Se la rifiuta, il Maestro non sarà mai dispiaciuto. Un vero Maestro è di gran lunga al di sopra dell'accettazione o del rifiuto del discepolo; ma se il Maestro lo vuole, può dire al discepolo: "Stai ritardando il tuo stesso progresso, ma Dio è dentro di te e continuerà a marciare. Lentamente e costantemente un giorno ti porterà alla Meta." Più di questo il Maestro non ha bisogno di dire.

Quando il Maestro dice qualcosa a un discepolo, lo dice per il suo bene. Ma purtroppo, molto spesso, quando il Maestro parla, il discepolo pensa che abbia un motivo nascosto. Anche quando il discepolo non pensa ciò, accetta il punto di vista del Maestro con la più grande riluttanza interiore. Che cosa può fare il povero Maestro? Se rimane in silenzio, il discepolo sente che il Maestro è indifferente nei suoi confronti, e dice: "Il mio Maestro non si cura di me, si cura solo degli altri, non mi dice mai niente!" Ma anche se l'aspirante ha anelato interiormente per mesi o anni per avere il consiglio del Maestro, quando Lui gli dice di fare questa o quell'altra cosa, immediatamente il discepolo obbietta, e dice al mondo intero: "Il Maestro mi ha chiesto di fare così, ecco perché lo faccio. Se fosse per me non lo farei o non avrei bisogno di farlo: lo faccio solo per far piacere al Maestro." Nel mondo interiore i discepoli anelano a qualcosa, e nel mondo esteriore criticano il Maestro per averglielo dato.

Un Maestro spirituale cerca di compiacere i suoi discepoli su tutti i piani; a volte ha successo, a volte no. A volte ottiene il cento per cento da loro, a volte ottiene lo zero per cento. Cerca di compiacerli con la massima devozione nel mondo fisico, vitale, mentale, nel mondo intuitivo ed in quello dell'anima. La maggior parte dei suoi discepoli possono non essere consapevoli di questi mondi interiori, ma sono consapevoli del mondo esteriore in cui vivono.

Non è sempre possibile per il Maestro compiacere i suoi discepoli. A volte il discepolo sente che il Maestro non è gentile o non si cura di lui se il Maestro non gli dà quello che vuole, ma se il Maestro gli dà quello che vuole, l'anima del discepolo sarà molto triste e condannerà il Maestro, e il Supremo lo riterrà responsabile. Dirà che il Maestro sta coscientemente ritardando il progresso di quel particolare discepolo. Se un bambino vuole mangiare del veleno, la madre non glielo darà solo per fargli piacere!

Ogni Maestro spirituale ha tre tipi di discepoli: discepoli veri, discepoli falsi e discepoli fanatici. I discepoli fanatici non credono veramente in ciò che il Maestro dice; non hanno una fede innata per il loro Maestro, ma vogliono far sentire al mondo che ce l'hanno. Vogliono a tutti i costi far credere al mondo intero che qualsiasi cosa il loro Maestro dica, sia il più alto Vangelo; ma non hanno neanche un briciolo di vera fede nel loro Maestro. I discepoli fanatici vogliono solo mostrare al mondo quanta fede hanno e quanto sono vicini al loro Maestro.

I falsi discepoli sentono che ogniqualvolta fanno qualcosa per il Maestro, gli fanno un grande favore. Sentono che il Maestro stava annegando e che loro l'hanno tratto al sicuro sulla sponda. Anche se questi possono avere vera sincerità e aspirazione a modo loro, non sono veri discepoli.

Anche quelli che trovano difficile accettare i giudizi del Maestro, sono falsi discepoli. Sentono che la verità debba essere giustificata e capita mentalmente. Se il Maestro dice loro qualcosa, immediatamente chiedono 'Perché? Perché? Perché?' Chiedono sempre una giustificazione. A meno che e finché le loro menti non sono convinte che ciò che il Maestro ha detto è vero o proviene dal Supremo, non faranno nulla di ciò che il Maestro richiede. Se il Maestro deve offrire questo tipo di messaggio ripetutamente per convincere le menti di alcuni discepoli, se deve andare avanti tutta la vita giustificando la propria condotta, non potrà mai fare nulla per loro. Essi sprecano il loro tempo prezioso e il Maestro spreca il suo. La mente può essere convinta solo per un fuggevole secondo; al Maestro possono occorrere ore per convincere la mente, e dopo un po' la stessa mente ricomincerà a dubitare del Maestro.

Molto spesso questi discepoli non vogliono una vera giustificazione, vogliono solo dimostrare la loro enorme saggezza, oppure sentono che le domande che fanno non sono mai state poste, e che quelle domande rimarranno immortali. Desidero però dire che in questo mondo tutte le domande sono già state fatte, e tutte le domande hanno già avuto una risposta. Quando il discepolo fa una domanda, cambia solo alcune parole di una domanda già fatta in precedenza. E quando il Maestro risponde alla domanda, anche lui cambia solo alcune parole. Qui sulla Terra non c'è niente di nuovo. Tutte le domande sono state chieste milioni di volte da milioni di cercatori, ed anche tutte le risposte sono state date da veri Maestri spirituali. Non c'è niente di nuovo, usiamo solo frasi differenti, parole differenti, idiomi differenti.

Se il Maestro dice qualcosa che mentalmente non capisci, allora meditaci sopra. Giungerai a capire il significato interiore delle parole del Maestro; ma trovandovi errori o esigendo adeguate risposte mentali, soddisferai solo la tua curiosità mentale. Allo stesso tempo inquinerai letteralmente i cuori puri di coloro che hanno stabilito la loro unità con il Maestro, o di coloro che vogliono stabilire la loro unità con lui. Dal più elevato punto di vista spirituale, se il Maestro dice che qualcosa è nero, i suoi discepoli sentiranno che è nero, anche se è bianco. Ora, puoi dire che il nero è nero e il bianco è bianco; ma dal punto di vista spirituale più elevato, se un Maestro Realizzato vede qualcosa come nera e se puoi entrare nella sua coscienza e vederla come nera, stabilirai in quel momento la tua unità con lui. E questo è l'inizio della Realizzazione di Dio.

Dico ai miei discepoli: "Se sentite che il vostro modo di vedere la verità è più potente o più reale, posso concordare con voi per evitare complicazioni," se dico: "Fai questo" e voi dite: "No, no, è sbagliato" concorderò con voi immediatamente: so di non avere torto ma non voglio discutere; aspetterò solo che la vostra anima si faccia avanti e vi faccia sentire che avevo ragione. A volte i discepoli pensano: "Cosa ne sa Guru di questa cosa?" oppure: "Cosa ne sa della vita esteriore?" Allora sto zitto; ma un giorno le loro anime si faranno avanti e diranno loro che avevo detto la cosa giusta, assolutamente la cosa giusta.

Nella vita spirituale, ad ogni istante puntiamo alla meta. Mentre mira alla porta, a volte il giocatore di calcio vuole calciare la palla di destro: ma se sente che c'è un avversario molto forte sul lato destro, sposta immediatamente la palla sul sinistro e segna un gol. Ora, solo perché sembrava che stesse per calciare la palla di destro, qualcuno può subito pensare: "Vedi, non ha potuto segnare di destro, non è bravo di destro, ecco perché ha usato il piede sinistro!" Ma ciò che importa alla fine è segnare il gol. Che si usi il destro o il sinistro non è importante.

Quello che importa è raggiungere la Meta e far raggiungere la Meta anche a te. Il vero Maestro ti porterà infallibilmente alla Meta. Ma se il Maestro incontra una forte opposizione con un certo approccio, allora lo cambierà. Potrai avere l'impressione che stia facendo un errore o che forse non vede la verità. Vede la verità, ma devi sapere che sta trattando con delle possibilità, e a volte per lui è necessario cambiare approccio.

I veri discepoli sono quelli che in ogni istante vedono la verità attraverso gli occhi del Maestro, e sentono la verità con il cuore del Maestro. Non c'è senso di separazione tra un vero discepolo ed un vero Maestro. I veri discepoli hanno già stabilito la loro unità con il Maestro su tutti i piani di coscienza, dal più elevato al più basso; oppure anelano e cercano di stabilire la loro inseparabile unità con il Maestro. Non usano la mente per giudicare se il Maestro ha ragione o torto: usano il cuore per diventare uno con la saggezza del Maestro. Se qualcuno sente l'autenticità e la realtà delle parole del Maestro, ineluttabilmente otterrà la coscienza del Maestro. Ai veri discepoli non dev'essere detta la ragione per cui il Maestro dice o fa questa o quell'altra cosa: sentono sempre che il loro Maestro fa la cosa giusta, e sanno che la sta facendo solo per loro. Inoltre, ad ogni istante un vero discepolo è pronto a combattere con il Maestro contro l'ignoranza, e sentirà che il Maestro combatte l'ignoranza non per la propria salvezza, ma per la salvezza del discepolo.

Realizzare Dio non è come mangiare una banana o bere una tazza di tè. È una cosa veramente difficile! Ma il giorno in cui Realizzerai Dio, il Supremo, vedrai che il prezzo che hai pagato è troppo basso. Il prezzo della Realizzazione di Dio non è mai giusto. Adesso il prezzo è assolutamente troppo alto: non c'è un solo discepolo che dirà che il prezzo non è alto; ma quando Realizzerai Dio, vedrai che il tuo Guru ti ha aiutato in maniera così grande che il prezzo è stato molto, molto basso.

Ogni aspirante deve offrire la sua volontà alla Volontà del Supremo coscientemente, con tutta l'anima, devotamente, e incondizionatamente. Quando il desiderio gli chiede di fare una cosa e l'aspirazione gli chiede di fare qualcos'altro, deve sottomettere il vitale esigente e la mente dubbiosa alla volontà del cuore che aspira e dell'anima che illumina. A volte l'intero essere vuole abbandonarsi immediatamente e tuffarsi nel mare della Realtà divina, ma la mente dubbiosa dice: "Stai attento! Invece di una perla potresti trovare un pescecane." In quel momento egli deve ignorare la mente. Quando il discepolo esita, è veramente perduto.

In molti casi conosciamo la Volontà divina, ma non abbandoniamo ad essa la nostra volontà, per letargia o per mancanza di intensa aspirazione. Sentiamo che se non ci abbandoniamo quest'anno, non c'è problema, avremo molte altre opportunità prima della fine della nostra vita. Ma se nutriamo questo genere d'idea, non ci abbandoneremo mai. Quando si tratta di invidia, insicurezza, o dubbio, alcuni discepoli sentono che se oggi nutrono queste forze, domani saranno capaci di conquistarle a loro volontà, ma quel domani non giungerà mai nella loro vita. Se non inizi immediatamente non inizierai mai, e la trasformazione della tua natura non avrà mai luogo.

Potresti dire: "Prima avevo più invidia o più insicurezza di adesso, perciò sto facendo gradualmente progresso," ma non ti devi paragonare al passato oscuro, bensì al tuo futuro d'oro. Senti di essere un guerriero divino e che devi combattere fino alla fine. Puoi dire di aver conquistato il novanta per cento della tua gelosia e che ne rimane solo il dieci per cento; ma voglio dirti che finché non hai conquistato tutto, non c'è certezza della vittoria. Oggi puoi sentire di aver conquistato alcune di queste forze negative; dieci giorni dopo vedrai che, come un'onda, tutte le forze negative sono entrate nuovamente nella tua coscienza, e sei tornato al punto di partenza. Ogni qualvolta sei consapevole di un qualsiasi movimento negativo in te, inizia immediatamente a combatterlo, come un eroe divino.

Alcuni aspiranti hanno inoltre il sentimento compiacente di aver camminato per una lunga distanza e di potersi prendere ora un po' di riposo, ma questo è molto pericoloso. Anche se ti manca un solo passo per raggiungere la Meta finale, non devi riposarti. Molti cercatori spirituali sono caduti sulla soglia della Realizzazione. Sono stati spazzati via dalla tentazione o dal dubbio, e solo dopo moltissimi anni sono stati capaci di riprendere la loro vita spirituale. Perciò devi sempre stare all'erta, devi continuamente muoverti in avanti.

Nessuna depressione, nessuna invidia, nessun dubbio, nessuna paura possono rimanere in te. Se trattieni delle qualità non-divine, ti stai scavando la fossa. Non puoi immaginare cosa può fare la depressione, cosa può fare il dubbio, cosa può fare l'invidia! Ti possono riportare indietro alla vita animale, anche se sei in un corpo umano. Lo stanno già facendo, e continueranno a farlo se non le getti coscientemente fuori dalla tua vita. Se ami veramente il Supremo, liberati dal dubbio, dall'invidia e da tutte le altre qualità non-divine, completamente e permanentemente.

Ogni aspirante deve fare la promessa interiore di obbedire alla Volontà del Supremo, almeno per il corso di questa singola vita. Deve dire a se stesso: "Dopotutto, questa è solo una vita. Adesso ho venti o trenta o quarant'anni, potrei restare sulla Terra fino a ottant'anni. Sono una persona così inutile da non poter mantenere una promessa o seguire una direzione per pochi fuggevoli anni?"

Nella prossima incarnazione, se non vuoi rimanere sul sentiero spirituale, se vuoi condurre un altro genere di vita, potrai farlo; ma se vuoi dare alla vita spirituale un'opportunità di compiacerti ed appagarti, devi viverla nel modo appropriato. Dimenticati dell'Eternità e dell'Infinità, preoccupati solo di una breve vita, tra le centinaia che hai vissuto e che vivrai sulla Terra. Se puoi veramente abbandonare la tua volontà alla Volontà del Supremo nel corso di una sola vita, la soddisfazione assoluta sorgerà nella tua vita. Ora come ora stai lottando e lottando per abbandonare la tua volontà al Supremo; ma vorrei dire che ogni volta che pratichi questo abbandono, guadagni forza. Poi, alla fine, raggiungerai il punto in cui, anche se vorrai avere una volontà separata dalla Volontà divina, non ne sarai capace, perché ti sarai fuso con l'unica Volontà. A quel punto, tua sarà la Vittoria Suprema.