Il Maestro ed il discepolo

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Parte I — Il Guru

1. Il Guru

Il Guru vede nel suo discepolo l'immagine stessa di Dio, perciò è completo sacrificio per il suo discepolo. Il discepolo vede e sente nel Guru la sola protezione alle sue limitazioni, perciò è tutto amore per il suo Guru.

L'amore del Guru per il suo discepolo è la sua forza. La resa completa del discepolo al suo Guru è la forza del discepolo.

Il Guru è allo stesso tempo la fonte dei conseguimenti del discepolo ed un servo fedelissimo del suo amore.

Il Guru ha solo un'arma compassionevole: il perdono. Il discepolo ha tre spade sguainate: limitazione, debolezza e ignoranza. Ciò nonostante, il Guru vince con grande facilità.

Ottenere la Realizzazione da solo è come attraversare l'oceano su una zattera; ma ottenere la Realizzazione tramite la grazia di un Guru è come attraversare l'oceano su una nave forte e veloce, che ti porta con sicurezza alla Sponda d'Oro attraverso il mare dell'ignoranza.

O discepolo, sai qual è il cliente più stupido della Terra? È il tuo Guru e solo il tuo Guru. Egli acquista la tua ignoranza e ti dà conoscenza; acquista la tua impotenza e ti dà potere. Puoi immaginare un affare più sciocco? Adesso impara il nome della sciocchezza del tuo Guru: nient'altro che Compassione.

2. Il tuo vero Insegnante

Colui che ti ispira
    è tuo vero insegnante.

Colui che ti ama
    è tuo vero insegnante.

Colui che ti forza
    è tuo vero insegnante.

Colui che ti perfeziona
    è tuo vero insegnante.

Tuo vero insegnante
    è colui che ha cura di te.

3.

L'insegnante umano t'insegna
    a leggere.
L'insegnante divino instancabilmente
    legge per te.
L'uno conduce la tua mente ai cancelli
    della conoscenza,
l'altro apre la tua anima al blu
    vasto come il cielo.

4. Il ruolo del Guru

Un vero Maestro spirituale è qualcuno che ha raggiunto la Realizzazione di Dio. Ogni persona è tutt'uno con Dio, ma il vero Maestro spirituale ha stabilito la sua unità cosciente con Lui. In ogni momento può entrare in una coscienza più elevata e far discendere messaggi da Dio per quei discepoli che hanno fede in lui. Il Maestro, se è autentico, rappresenta Dio sulla Terra per quei cercatori che hanno vera aspirazione e fede in lui. È stato autorizzato o incaricato da Dio ad aiutarli.

Il vero Insegnante, il vero Guru, è Dio stesso; ma sulla Terra Lui spesso opera in e tramite un Maestro spirituale. Il Maestro dà energia al cercatore con l'ispirazione e nel corso del tempo, attraverso l'infinita Grazia del Supremo, offre al cercatore l'illuminazione.

Ci si sbaglia quando si considera il Maestro solo come una persona, come il corpo. Si deve sentire che il vero Maestro è dentro al fisico. Perché i miei discepoli sono giunti a me? È perché il loro vero Maestro, il Supremo, è dentro di me. Il Supremo è anche dentro di loro, ma in loro è ancora dormiente, mentre in me è completamente sveglio. Il Maestro e il discepolo sono come due amici che hanno la stessa capacità; uno però sta dormendo e ha bisogno di aiuto per svegliarsi, prima di poter manifestare la sua capacità. Il Guru è colui che si reca dal fratello, gli tocca i piedi e gli accarezza la testa, e gli dice: "Per favore, svegliati. È giunto il momento di lavorare per nostro Padre!"

Quando un Maestro accetta qualcuno come discepolo, accetta quella persona come parte di se stesso. Se il discepolo è imperfetto, anche il Maestro rimane imperfetto. Nella perfezione del discepolo si trova la perfezione del Maestro. Dico sempre che non ho individualità, né personalità; sono i conseguimenti dei miei discepoli che mi portano in Cielo o all'inferno. Io ho la capacità di rimanere sempre in Cielo, ma loro possono facilmente trascinarmi all'inferno in ogni istante, perché li ho accettati come parte di me.

Un vero Maestro spirituale cerca di far emergere la divinità interiore del discepolo dalla profondità interiore del suo cuore. Bussa alla porta del cuore del discepolo e risveglia il bambino divino che è in lui, che chiamiamo anima. Dice all'anima: "Bada agli altri membri della tua famiglia: il fisico, la mente e il vitale, e prenditi cura di loro! Essi sbagliano in continuazione. Dona loro una nuova vita, un nuovo significato, un nuovo scopo."

È il lavoro del Maestro spirituale far sentire ai suoi discepoli che senza amore, senza verità e senza luce, la vita è senza significato e inutile. La cosa più importante che un Maestro spirituale fa per i suoi figli spirituali è quella di renderli coscientemente consapevoli di qualcosa di vasto e infinito dentro di loro, che non è altro che Dio stesso.

La Verità trascendentale più elevata è dentro i nostri cuori, ma purtroppo non l'abbiamo ancora scoperta. È per questo che chiedo ai miei discepoli di andare in profondità e di meditare sul cuore, dove dimora l'anima. Alla fine essi imparano come contattare l'anima ed iniziano ad ascoltare i suoi dettami. In quel momento cominciano a compiere un vero progresso verso la scoperta del loro Sé più elevato e più profondo.

Se un cercatore è già sviluppato, se cioè ha praticato la vita spirituale in incarnazioni precedenti ed è in una posizione di ascoltare i dettami del suo essere interiore, non è assolutamente necessario per lui avere un Maestro spirituale. In questo caso deve solo andare in profondità e praticare la vita spirituale con la massima sincerità. Dato che non vuole l'aiuto di un Maestro, dovrà dipendere interamente da se stesso e dalla sconfinata Grazia di Dio. Dobbiamo però sapere che il sentiero spirituale è molto arduo; molto raramente dei cercatori hanno Realizzato Dio senza l'aiuto di un Maestro spirituale. La maggior parte degli stessi Maestri spirituali ha ricevuto l'aiuto da qualcuno per un giorno o un mese o un anno o dieci anni, prima di Realizzare Dio.

Come abbiamo bisogno di insegnanti per la nostra conoscenza esteriore, per illuminare il nostro essere esteriore, così abbiamo bisogno di un Maestro spirituale che ci aiuti e ci guidi nella nostra vita interiore, specialmente all'inizio; altrimenti il nostro progresso sarà molto lento e incerto, e potremmo diventare terribilmente confusi. Potremmo avere esperienze alte ed elevanti, ma non dar loro un valore adeguato. Il dubbio potrebbe offuscare la nostra mente e diremmo: "Sono solo una persona comune, come posso avere quest'esperienza elevata? Forse mi sto solo illudendo." Oppure potremmo dirlo ai nostri amici, ed essi risponderebbero: "È tutta una tua fantasia! Lascia perdere la vita spirituale!" Ma se c'è qualcuno che conosce la realtà, dirà: "Non essere sciocco, le esperienze che hai avuto sono assolutamente reali!" Il Maestro incoraggerà e ispirerà il cercatore e gli darà spiegazioni appropriate delle sue esperienze. Se il cercatore inoltre fa qualcosa di sbagliato nella sua meditazione, il Maestro sarà in grado di correggerlo.

Perché si va all'università quando si potrebbe studiare a casa? È perché si sente che si otterrà un'istruzione di alto livello da persone che conoscono bene la materia. Sappiamo che ci sono stati pochi, pochissimi uomini di conoscenza che non andarono in nessuna università. Sì, ci sono eccezioni, ogni regola ha delle eccezioni. Dio è in ognuno di noi, e se un cercatore sente di non aver bisogno di un aiuto umano, è benvenuto a provare la sua capacità da solo; ma se qualcuno è saggio e vuole correre verso la Meta invece di inciampare o camminare soltanto, certamente l'aiuto di un Guru diventa importante.

Poniamo che io sia a Londra. So che New York esiste e che ci devo tornare. Di cosa ho bisogno per arrivarci? Di un aereo e di un pilota. Nonostante io sappia che New York esiste, non posso andarci da solo. In modo simile, tu sai che Dio esiste, vuoi raggiungerlo, ma qualcuno ti ci deve portare. Come l'aereo mi porta a New York, così qualcuno ti deve portare alla Coscienza di Dio che è nel profondo di te. Qualcuno ti deve mostrare come entrare nella tua stessa divinità, che è Dio. Un Maestro spirituale viene da te con una nave e ti dice: "Vieni! Se vuoi andare alla Sponda d'Oro, ti ci porterò. Inoltre, una volta salito sulla mia nave, potrai cantare, potrai danzare, potrai perfino dormire: io ti porterò in modo sicuro alla Meta."

Per millenni abbiamo nuotato nel mare dell'ignoranza, e quando ci risvegliamo vogliamo nuotare attraverso quel mare fino all'oceano della Luce e della Delizia. Se sappiamo che c'è un barcaiolo, e che c'è un'imbarcazione che ci può portare al sicuro alla nostra Meta, cercheremo naturalmente di ottenere il suo aiuto. Un Maestro spirituale genuino conosce la strada e ci aiuterà a raggiungere la Meta. Come un barcaiolo, lui ci porterà all'altra sponda.

Se qualcuno ci aiuta nel mondo esteriore, per esempio un avvocato o un dottore, ci farà pagare qualcosa; ma quando il Guru ti porta alla tua meta, non prenderà niente per se stesso. Non devi dare neanche uno iota della tua ricchezza al Guru, perché lui ha la propria ricchezza infinita. Alla fine ti accorgerai che è tutta la stessa ricchezza. La Sua meta, la tua meta, la meta di ciascuno è la stessa: Pace, Luce e Beatitudine infinite. Il Maestro spirituale dice: "Tu sei affamato ed io ho una quantità infinita del cibo divino che tu vuoi, perciò non ho bisogno di prendere niente da te."

Nella vita umana, se vediamo che qualcuno si è fatto aiutare, potremmo dire: "Quella persona non è riuscita a far da sola!" Ma una persona veramente affamata di Dio dice: "Non importa chi offre il cibo, ho fame e voglio mangiare subito. Questo è il cibo a cui ho anelato per tutta la vita e lui me lo sta offrendo. Fino a quando mi nutrirà di vera Divinità, mangerò."

Se senti che accettando un Maestro spirituale stai scansando le tue responsabilità, commetti un errore, perché in quel momento ti separi dal tuo Maestro. I miei discepoli più devoti non sentono di essere degli estranei, sentono la loro unità con me. Sentono che io posseggo più capacità di loro, perciò identificano la loro piccola capacità con la mia più grande. Quando entrano nella mia capacità, sentono che quella è precisamente la loro capacità, perché in me vedono un amore e una premura totali.

È solo sentendo la tua unità con il tuo Maestro che puoi compiere un vero progresso. Se senti di essere uno straniero o un estraneo nel cuore del tuo Maestro, od anche se pensi di essere semplicemente un ospite, non avrai mai successo nella tua vita spirituale. Per quanto tempo puoi restare come ospite nella casa del tuo amico? Alcuni giorni o un mese, e poi dovrai andartene. Anche se senti di venire come un amico, alla fine dovrai andartene; ma se senti che la sua casa è la tua casa, allora sarai al sicuro, al sicuro per l'eternità. Quando il discepolo e il Maestro si trovano al sicuro l'uno nel cuore dell'altro, l'ora dell'iniziazione si avvicina velocemente. Quando il Maestro inizia qualcuno, dà a quella persona una porzione del suo respiro di vita. Nel momento dell'iniziazione, il Guru fa una promessa solenne a quel cercatore e al Supremo: che farà del suo meglio per aiutare il cercatore nella sua vita spirituale, che offrirà il suo cuore e la sua anima per portare il discepolo nella più elevata regione dell'Aldilà. Il Maestro dice al Supremo: "Finché non porterò a Te questo figlio, non lo lascerò; la mia parte non sarà terminata." E al discepolo dice: "D'ora in avanti puoi contare su di me; puoi pensare a me come tuo."

Nel momento dell'iniziazione, il Maestro in verità si fa carico delle innumerevoli imperfezioni del discepolo, sia dalla presente incarnazione che da quelle passate. Naturalmente ci sono veri, sinceri Maestri spirituali così come ci sono falsi Maestri. Qui parlo dei veri Maestri. Alcuni Maestri molto sinceri iniziano solo un discepolo al mese. Dopo aver iniziato il discepolo, si ammalano e soffrono terribilmente, perché si sono effettivamente fatti carico delle imperfezioni del discepolo. D'altra parte ci sono dei Maestri spirituali che sono capaci di iniziare molti discepoli senza soffrire, perché hanno la capacità di gettare le imperfezioni di cui si sono fatti carico nella Coscienza Universale. Ma ci sono anche dei falsi Maestri che iniziano cinquanta, sessanta o cento discepoli alla volta, o che iniziano tramite un'altra persona. Questo tipo di iniziazione di massa è un assurdo inganno.

Il Guru può iniziare il discepolo in vari modi. Può fare l'iniziazione nel tradizionale modo indiano, mentre il discepolo medita. Può anche iniziare mentre il discepolo dorme o quando è nella sua coscienza normale, ma calma e quieta. Il Guru può iniziare il discepolo anche tramite i soli occhi. Guarda il discepolo, e immediatamente la persona sarà iniziata, ma nessuno lo saprà. Un Maestro può compiere anche un'iniziazione fisica, premendo la testa o il cuore o una parte del corpo del discepolo. In quel momento cerca di far sentire alla coscienza fisica che l'iniziazione è avvenuta; ma insieme all'iniziazione fisica, il Guru inizierà il discepolo in un modo psichico. In quel momento il Guru vede e sente l'anima del discepolo, ed agisce su di essa. L'iniziazione può anche essere fatta con un processo occulto o in un sogno. Se non c'è un Maestro spirituale disponibile in quel momento, Dio stesso può assumere una forma umana molto luminosa nei tuoi sogni o durante la tua meditazione e può iniziarti Egli stesso, ma questo è un caso molto raro. La maggior parte delle volte l'iniziazione viene compiuta da un Maestro.

I miei discepoli non hanno bisogno di chiedermi di iniziarli esteriormente, perché io so cosa è meglio per loro, vale a dire, io so se l'iniziazione esteriore accelererà il loro progresso interiore. Molto spesso inizio i miei discepoli tramite il mio terzo occhio, che sento essere il modo più convincente ed efficace. Molti hanno osservato i miei occhi quando sono nella mia coscienza più elevata. In quel momento i miei occhi ordinari, i miei occhi umani, diventano totalmente uno con il mio terzo occhio. Questi due occhi ordinari ricevono allora Luce infinita dal terzo occhio, e questa Luce, dai miei occhi che irraggiano divinamente, entra negli occhi dell'aspirante. Immediatamente la Luce entra nell'intero corpo dell'aspirante e là si diffonde dalla testa ai piedi. Allora io vedo la Luce, la mia Luce, la Luce del Supremo, che brilla nell'ignoranza del discepolo, e vedo che l'ignoranza offre la sua gratitudine. Dice: "Ora che sono diventata tua, ora che mi hai fatto tua, sarò tua per sempre." In quel momento divento responsabile dell'illuminazione dell'ignoranza del discepolo, e il discepolo diventa responsabile nell'aiutarmi a manifestare il Supremo sulla Terra.

Solo perché ho iniziato un cercatore, non significa che questi possa iniziare qualcun altro. Non è come se ti avessi detto una Verità ed ora tu puoi dirla ad altri. Molto spesso ho sentito di un Maestro che ha iniziato qualcuno, e poi il discepolo va ad iniziare qualcun altro, e quest'ultimo inizia un'altra persona ancora, come i discendenti di una famiglia, ma questo tipo di iniziazione non ha valore. La vera iniziazione dev'essere sempre fatta da un Maestro che ha Realizzato Dio, non può essere fatta tramite un'altra persona. Se un Maestro ha il potere spirituale di iniziare un discepolo direttamente sul piano occulto, va bene, ma se dice di poter iniziare qualcuno tramite un discepolo che è ancora un principiante, questo tipo di iniziazione è assurda. Quando si vedono persone negli Stati Uniti che dicono di aver avuto la richiesta dal proprio Maestro spirituale in India di iniziare altre persone, si può essere certi che non ha luogo nessuna iniziazione: è semplicemente un inganno. L'iniziazione dev'essere fatta direttamente dal Maestro, che sia sul piano fisico o sui piani interiori.

Quando il Guru inizia un discepolo, lo accetta senza riserve e incondizionatamente. Anche se il discepolo se ne va dopo l'iniziazione, trovando difetti nel Guru, il Guru agirà per sempre in e attraverso quel discepolo. Il discepolo può anche andare da qualche altro Guru, ma il Guru che lo ha iniziato aiuterà sempre quel cercatore nel mondo interiore. E se il nuovo Guru è abbastanza nobile, permetterà al primo Guru di agire in e attraverso il discepolo. Sebbene la connessione fisica con il primo Guru sia interrotta e il Guru non veda fisicamente il discepolo, spiritualmente dovrà aiutarlo, perché ha fatto una promessa al Supremo.

Persino se il discepolo non va da un altro Guru, ma semplicemente cade dal sentiero della Verità, anche allora il suo primo Guru deve mantenere la sua promessa. Il discepolo può cadere dal sentiero spirituale per una incarnazione, due incarnazioni o anche molte incarnazioni, ma il suo Guru, che sia nel corpo oppure nei mondi superiori, baderà costantemente al discepolo e aspetterà l'opportunità per aiutarlo attivamente quando questi tornerà nuovamente sulla via spirituale. Il Guru è realmente disinteressato. Ma solo per la promessa fatta al discepolo e al Supremo nel discepolo, aspetta indefinitamente un'opportunità per portare il discepolo alla Meta.

Alcuni dei miei discepoli che una volta seguivano la mia via con la massima sincerità, mi hanno pure lasciato con la massima sincerità; ma se sono miei discepoli nel mondo interiore, se io li avevo già accettati ed essi erano miei veri discepoli, desidero dire che non li ho dimenticati. Potranno essere necessarie una, due, cinque, o sei incarnazioni perché tornino alla vita di aspirazione, ma non importa quanto ci metteranno, io li aiuterò nella loro marcia verso la Realizzazione di Dio.

Proprio per la promessa che ho fatto all'anima del discepolo e a Dio, sono più responsabile io per il discepolo che il discepolo stesso; ma d'altra parte, chi mi permette di prendere questa responsabilità? Il discepolo! Io sono alla mercé dei miei discepoli. Adesso Dio è una vaga idea per loro, perciò oggi possono accettarmi e domani potrebbero lasciarmi. Sul piano esteriore il discepolo può lasciarmi, ma finché il Supremo vuole che mi concentri su quella persona e che mandi la Sua Luce a quella persona, io devo farlo. Dopo avermi lasciato, il discepolo può non seguire altre vie o può seguire un altro sentiero, ma una volta che io accetto qualcuno, a meno che e finché il Supremo mi dica che quella persona è in altre mani, io sono responsabile per lui.

Dico ai miei studenti: "Sono pronto a prendere tutti i vostri problemi, premesso che siate pronti a sentire di essere per me e solo per me. Se la vostra fedeltà è dispersa qua e là, in questo o in quell'altro gruppo, e se venite al nostro Centro una volta ogni tanto, anche se dite che sono il vostro Maestro, mi rendete impotente a fare qualcosa per voi. Solo se mi date veramente la vostra completa esistenza, interiore ed esteriore, solo allora potrò fare qualcosa per voi. È in forza della mia assoluta unità con voi e della vostra totale accettazione di me, che posso prendere su di me i vostri problemi."

Quando un Maestro di ordine molto elevato ti dice che hai una relazione eterna con lui, sta parlando in base alla sua assoluta unità con il Supremo e con la tua anima. Sa che sarai sempre sotto la sua guida interiore. E quando Realizzerai l'Altissimo, vedrai che la suprema Coscienza che hai Realizzato è la stessa Coscienza che il Maestro ha rappresentato sulla Terra. Un vero Maestro spirituale incarna la Coscienza infinita del Supremo e rappresenta quella Coscienza sulla Terra.

Quando il Maestro parla di una relazione eterna, parla anche di reciproca accettazione. Il Maestro non dice: "Che tu sia consapevole di essa oppure no, manterrò la mia connessione eterna con te e noi saremo eternamente uno." No, se il Maestro ha veramente la capacità di stabilire questa relazione eterna con il discepolo, ha anche la capacità di far percepire al discepolo di averlo fatto. Il Maestro offre questo messaggio all'anima del cercatore, e il cercatore sente che la sua connessione interiore con il suo Maestro durerà per sempre. Allora con la sua più grande dolcezza, premura, compassione, gratitudine, ed orgoglio, il Maestro accetta il discepolo con tutto il cuore e per sempre. E anche il discepolo avrà gli stessi sentimenti per il Maestro: sentirà che il Maestro non è un'entità separata, ma che gli appartiene veramente. Sentirà che questa parte elevatissima, che chiama Maestro, è la sua stessa parte più illuminata. Quando possiede questo tipo di sentimento, questo tipo di Realizzazione, l'eterna relazione tra Maestro e discepolo può vedere la luce.

La relazione eterna tra il Maestro e il discepolo è significativa solo nel caso di un Maestro Realizzato. Se il Maestro non è pienamente Realizzato, sta solamente imbrogliando il discepolo. Ci sono molti Maestri che non hanno Realizzato Dio, ma che dicono semplicemente: "Abbiamo una connessione eterna. Mi prenderò cura di te anche quando lascerò il corpo!" Quando questo genere di Maestro lascia il corpo, il discepolo può anelare al suo Maestro costantemente, ma non otterrà alcun risultato. Anche quando è sul piano fisico, questo tipo di Maestro non è di alcuna utilità: farà solo false promesse.

Lo scopo principale dell'iniziazione è quello di far emergere l'anima. Se non c'è iniziazione, la purificazione del corpo, del vitale, della mente e del cuore, non potrà mai essere completa. Se non c'è iniziazione, la Meta più elevata non potrà mai essere raggiunta. Quelli che sono miei intimi discepoli hanno sentito la reale fioritura della loro iniziazione nel momento in cui hanno dedicato con tutto il cuore al Supremo in me la loro intera vita: corpo, vitale, mente, cuore e anima. Questa fioritura dell'iniziazione è realmente qualcosa di più dell'iniziazione. È la rivelazione della divinità interiore dei discepoli. In quel momento sentono che loro ed il loro Guru sono divenuti totalmente uno. Sentono che il loro Guru non può esistere senza di loro, e che loro non possono esistere senza il loro Guru. Il Guru e il discepolo si appagano reciprocamente, e sentono che questo appagamento proviene direttamente dal Supremo. E il più grande segreto che il discepolo apprende dal Guru è questo: solo appagando prima il Supremo, potrà appagare il resto del mondo.

Come può il Guru appagare il Supremo? Il Guru gioca la sua parte facendosi carico dell'ignoranza, dell'imperfezione, dell'oscurità, dell'impurità e della mancanza di buona volontà del discepolo, e portando queste con fede e devotamente al Supremo. Il discepolo appaga il Supremo rimanendo costantemente sul vascello del Guru e nei più profondi recessi del cuore del Guru, e sentendo di esistere solamente per l'appagamento del suo Maestro. Appagarlo e manifestarlo: questo è il solo senso, il solo scopo, il solo significato della vita del discepolo.

5.

Il Guru non è il corpo. Il Guru è la rivelazione e la manifestazione di un Potere divino sulla Terra.

6.

Incontrare Dio senza un intermediario
può non essere impossibile,
ma sicuramente
è la più ripida delle scalate.

7.

Hai ricevuto aiuto per imparare l'alfabeto? Ti serve un insegnante che ti aiuti a padroneggiare il tuo strumento musicale? Hai ricevuto insegnamenti da qualcuno per ottenere il tuo diploma di laurea? Se hai avuto bisogno di aiuto per fare queste cose, non hai forse anche bisogno di un insegnante che possa guidarti alla conoscenza del Divino, alla saggezza dell'Infinito? Quell'insegnante è il tuo Guru e nessun altro.

8.

Il Guru e il discepolo devono provarsi l'un l'altro con dolcezza, serietà, e perfettamente, prima della loro reciproca accettazione. In caso contrario, se sbagliano nella loro scelta, il Guru dovrà danzare con il fallimento e il discepolo con la perdizione.

9.

Che significato ha l'accettazione di un discepolo da parte di un Guru? Significa che il Guru vivrà volentieri nel mondo del sacrificio d'oro.

10.

L'iniziazione suprema ha luogo quando il Maestro dice al discepolo: "Prendi quello che ho." e il discepolo dice al Maestro: "Prendimi per ciò che sono."

Parte II — Scegliere un Guru

1. Scegliere un Guru

Un grande insegnante ispira
il cercatore.

Un grande insegnante aspira
nel cercatore ed attraverso di lui.

Un grande insegnante sa di essere
l'anima del viaggio del cercatore
come pure la meta di quel viaggio.

Ci sono tre tipi di insegnanti spirituali. Uno dice: "Farò tutto per te, figlio mio. Tu non devi fare nulla. Puoi dormire, puoi bere, puoi godere la vita del vitale, puoi fare qualsiasi cosa. Semplicemente rimani nel tuo mondo, e io ti darò la Realizzazione e la liberazione. Tu non devi fare alcunché." Dovreste stare mille miglia lontano da questo tipo di Maestro spirituale.

Il secondo tipo di insegnante dice: "Ti ho detto cos'è la Verità. Ho provato ad ispirarti. Ho fatto la mia parte, ora sei tu che devi lavorare sodo per raggiungere la tua meta. Ora sei tu che devi scoprire la tua stessa divinità interiore." Questo tipo di insegnante non risolve nessuno dei problemi del discepolo. Questo insegnante spirituale è debole, anche se sincero.

C'è poi un terzo tipo d'insegnante. In forza della sua assoluta unità con l'Altissimo Supremo, dice al discepolo: "Figlio mio, camminiamo insieme. Il tuo compito è aspirare, io farò discendere l'infinita Grazia e Compassione dal Supremo. Io sono già salvo, ma camminerò con te e ti guiderò. Lavoriamo insieme." Questo è il vero insegnante spirituale.

Come può un aspirante sapere se un Maestro che dichiara di essere Realizzato, sia realmente Realizzato? Un Maestro spirituale che ha Realizzato Dio non è qualcuno con le ali e l'aureola perché lo si possa riconoscere: è normale, tranne per il fatto che nella sua vita interiore possiede abbondante Pace, Luce e Beatitudine. Perciò, se andate da un Maestro spirituale aspettandovi qualcosa di diverso da Pace, Luce, Beatitudine e Potere illimitati, sarete disillusi. Dovete chiedervi inoltre se siete adatti a giudicare. Se non conosco niente sulla scienza medica, come potrò giudicare un grande medico? Solo un altro medico saprà come giudicarlo nel modo appropriato.

Nella vita spirituale, un vero cercatore, che ha una sincera aspirazione e dedizione, ha già ottenuto un po' di Luce interiore. Per la sua aspirazione, Dio lo ha dotato di un briciolo di Luce, e con quella Luce, inevitabilmente vedrà e sentirà qualcosa in un vero Maestro spirituale. Se qualcuno è veramente avanzato nella vita spirituale e sta facendo un veloce progresso nel suo viaggio interiore, la sua aspirazione sarà il giudice migliore per giudicare se un Maestro spirituale è autentico o no. Il giudice migliore è la propria sincera aspirazione.

Un Maestro non Realizzato può ingannarti per un giorno, per un mese, o per alcuni anni, ma non ti può ingannare per sempre. Se la tua sincera aspirazione è pura al cento per cento e tu non vuoi nient'altro che Dio, Lui non ti terrà con un Maestro non sincero e non Realizzato per sempre. Impossibile!

Molto spesso la gente prova a giudicare se un Maestro sia perfetto oppure no, ebbene, possono commettere facilmente degli errori. Se il Maestro è autentico, cioè se ha Realizzato Dio, ciò che può loro apparire come difetti del Maestro, non li ostacolerà nella loro Realizzazione del Sé.

A parte questo, le cosiddette debolezze umane sono una cosa; ma se il Maestro indulge nella vita del vitale inferiore, nella vita sessuale, allora è molto cattivo e dovete lasciarlo. Se non sentite purezza nel Maestro, se non vedete in lui la perfezione della vita del vitale inferiore, della vita emozionale, dovete evitarlo. Altrimenti, quando mai potrete ottenere da lui la perfezione nella vostra stessa vita del vitale?

Alcuni Maestri hanno la Realizzazione, vera Realizzazione, e nonostante questo alcuni dei loro discepoli li lasciano; ma pensate che un Maestro non sia Realizzato solo perché qualcuno lo ha lasciato? No, sono le imperfezioni e le limitazioni degli aspiranti che li portano via dal loro Maestro. Alcuni arrivano ad un certo livello, poi il loro vitale o il loro ego si fa avanti ed essi non vogliono andare oltre.

Dopo aver accettato la vita spirituale per due, sei, anche dieci anni, qualcuno si stanca. Se una persona si stanca di camminare sulla via spirituale e lascia il sentiero, questo non è necessariamente il piano del Supremo. Perciò, non cercate di giudicare un Maestro solo perché molti lo lasciano. Molti lo lasceranno, ma molti altri verranno da lui.

Perfino se un Maestro è autentico, può non essere adatto a te. Come puoi sapere di aver trovato il tuo Maestro? Ecco come. Può succedere che ci siano molte persone attorno a te, ma quando ne vedi una in particolare, immediatamente ricevi gioia. Ciò significa che la tua anima ha una connessione con quella persona. Dieci persone possono stare di fronte a te, e per nove di esse puoi non sentire nulla; ma il volto di una di esse o la sua mera presenza ti dà gioia. In questo caso devi sapere che quella persona ha una connessione interiore con te.

Se hai una connessione interiore con un Maestro autentico, molto probabilmente esiste da molte incarnazioni; perciò, nel momento in cui vedi quel Maestro, ricevi una gioia smisurata, travolgente. Il tuo intero essere sarà sovraccarico di luce e gioia interiori. Sentirai che la tua vita ha finalmente trovato la sua sorgente, nel Maestro. Sentirai di essere una foglia e che il Maestro è l'albero. Il Maestro spirituale che ti dà gioia immediata, spontanea, illimitata, è il tuo Maestro. Se sei fortunato, puoi trovare il tuo Maestro la prima volta che vedi un Maestro spirituale. D'altra parte, ti potrebbe accadere di dover andare da diversi Maestri spirituali.

Quando trovi un Maestro la cui presenza stessa ti dona immediata ispirazione, gioia, pace e delizia, devi allora chiederti l'ultima e assolutamente più importante delle domande: "Se questo Maestro non mi dà la Realizzazione, la liberazione, o qualsiasi cosa io voglia, sono ancora in grado di dargli il mio amore, la mia devozione, il mio abbandono, la mia vita?" Se la risposta è: "Sì, non voglio nient'altro da lui oltre al permesso di servirlo e di dargli ciò che ho e ciò che sono" saprai con sicurezza che quello è il tuo Maestro: assolutamente il tuo Maestro.

C'è un detto: "Quando lo studente è pronto, l'insegnante appare." Ma accade molte volte, centinaia di volte, che il Maestro giunga ed anche il discepolo sia pronto, ma che ci sia un velo di ignoranza davanti al discepolo. Egli non vede la luce, sebbene la luce gli sia proprio di fronte. Se il tuo Insegnante ti sta di fronte e ti benedice venti volte, anche allora potresti non riconoscerlo. L'insegnante ti riconosce, ma non può dirti: "Sei il mio studente" perché sarebbe mal compreso. Potresti pensare, per esempio: "Posseggo milioni di dollari. Ecco perché mi sta dicendo che sono suo discepolo! Mi sta chiedendo di essere suo discepolo solo perché così potrà mettere le mani sui miei soldi o sulle mie proprietà."

In questo mondo, solo quando scopriamo qualcosa da soli sentiamo che si tratta di qualcosa di vero. Quando qualcun altro scopre qualcosa e ce lo dice, non gli crediamo, ne dubitiamo. Se ti giunge interiormente la realizzazione che io sono il tuo Maestro, sentirai che è la tua scoperta; ma se sono io a dirtelo, sentirai di avere ogni diritto di dubitare di me. Ho visto diversi sinceri cercatori, destinati a diventare miei discepoli e che presto o tardi lo sono diventati. All'inizio però qualcosa stava impedendo loro di accettarmi. Il dirglielo da parte mia non avrebbe accelerato il loro riconoscimento, al contrario, li avrebbe solo ulteriormente ritardati. Perciò sono rimasto in silenzio, in modo che quando il tempo fosse stato maturo essi avessero la soddisfazione di una propria scoperta.

Nella vita spirituale ci sono alcuni insegnanti che possono istruirti per un paio d'anni e ci sono altri che possono insegnarti dal livello dell'asilo fino ai corsi universitari superiori, che hanno la capacità di portarti all'altezza più elevata. Anche se un insegnante è sincero, se non ha la capacità di portarti al punto più elevato, quando sarai giunto al punto estremo in cui potrà condurti, naturalmente lo lascerai. Oltre a questo, ci sono dei cosiddetti Maestri che non hanno affatto la capacità di insegnare, ma che cercheranno di tenerti presso di loro il più a lungo possibile, solo per poterti sfruttare; ma sei tu che devi sapere se l'insegnante può aiutarti. Il tuo essere interiore ti dirà se stai facendo dei progressi soddisfacenti oppure no. Nel momento in cui senti che non stai facendo progresso, nonostante la tua sincerità, allora non sprecare il tuo tempo. Hai tutto il diritto di lasciare un insegnante quando lo vuoi.

Ma ciò che a volte accade è che l'insegnante ha una vera, autentica conoscenza, ma lo studente non vuole imparare la verità nel modo in cui l'insegnante vuole insegnarla, o piuttosto nel modo in cui il Divino vuole che l'insegnante la insegni. Molto spesso, purtroppo, accade che quando un insegnante spirituale dice la verità o svela la verità, è mal compreso dalla mente dubbiosa dell'aspirante. L'aspirante fa una domanda ma il suo dubbio mentale non gli permette di accettare la risposta. Allora non importa quanto vera, quanto significativa e quanto sublime la risposta possa essere, non è di nessuna utilità per il cercatore.

Alcuni cercatori cambiano il loro insegnante quasi ogni mese. Oggi questo insegnante, domani quell'altro, il giorno dopo un altro ancora. Sono estremamente irrequieti e non otterranno mai l'illuminazione.

Un insegnante è come una barca. Se sei su una barca, sei al sicuro, ma se tieni un piede in una barca e uno in un'altra, cadrai semplicemente nel mare dell'ignoranza. Se sei seduto in modo sicuro nella mia barca o nella barca di qualcun altro, il barcaiolo può portarti all'altra sponda. Poi, una volta raggiunta la destinazione, vedrai che tutte le barche sono arrivate seguendo strade differenti. La meta è una, ma le vie sono molte. Non puoi cambiare costantemente via e sperare di avere la stessa velocità. Il cercatore dev'essere saggio, cauto e capace di discriminare.

Roma si trova in un posto, ma ci sono molte strade per raggiungerla, e ciascun viaggiatore prenderà una strada differente. Ogni Maestro ha ragione a modo suo, ma una volta che l'hai scelto, devi aderire alla sua via con dedizione ed abbandono totali, poiché puoi viaggiare su una sola strada alla volta.

Un Maestro insegna una cosa, un altro insegna qualcos'altro, ed un terzo Maestro insegna qualcosa di completamente differente. Possono sembrarti le differenti materie a scuola: storia, geografia, filosofia e così via; ma vorrei dire che nella vita spirituale c'è una sola materia: la Realizzazione di Dio. Per questa materia, questa materia più profonda di tutte, dovresti seguire una via specifica. Se è la via della devozione, meraviglioso. Se è la via della conoscenza, meraviglioso. Se è la via del servizio disinteressato, meraviglioso. In più, puoi combinare tutto questo in una sola via. Quando si Realizza Dio, tutte le vie diventano una: le tre principali vie, della devozione, della conoscenza, e del servizio disinteressato, si fondono inevitabilmente in una sola.

Non possiamo dire che la nostra via è di gran lunga la migliore per tutti. Non facciamo gli sciocchi! Possiamo solo dire che la nostra via è la via dell'amore, devozione e abbandono. Se altri vogliono accettarla, va bene. La nostra via è la migliore per noi, e ci stiamo perché è la via che il Supremo vuole che noi seguiamo. Anche gli altri devono trovare la via che è migliore per loro.

La via spirituale, il viaggio della vita interiore, è un processo che dura una vita. Solo se sei pronto ad affrontare una disciplina così lunga troverai il tuo vero Maestro. Quando si studia occorre avere serietà per passare gli esami; allo stesso modo, devi essere estremamente serio e sincero nella tua vita spirituale. Perciò, per favore, vai prima profondamente dentro di te e senti se vuoi un Maestro spirituale che ti guidi per il resto della tua vita, e senti se puoi dargli ascolto totalmente, con tutto il cuore, e incondizionatamente.

Se senti di poter seguire un Maestro fedelmente e devotamente, e di poter dedicare la tua vita alla sua via, il Maestro inevitabilmente verrà a te. Se senti di non esistere e di non poter esistere senza la vita spirituale, puoi essere certo di esser pronto per la vita spirituale. Se senti di non poter rimanere sulla Terra senza pace interiore, senza gioia interiore, senza la guida vivente di Dio tramite un Maestro spirituale, se sei giunto a questo stadio, sicuramente otterrai un Maestro spirituale molto presto.

Non esiste cercatore sulla Terra che rimarrà senza un insegnante se ne ha disperatamente bisogno. Se la sua aspirazione è intensa, se il suo anelito interiore aumenta costantemente, come può Dio restare addormentato? È Dio che ha acceso la fiamma dell'aspirazione in quel particolare cercatore, ed è Dio che gli porterà un Maestro spirituale o lo porrà ai piedi di un Maestro spirituale.

2.

C'è una grande differenza tra conoscere l'insegnante e conoscere i suoi insegnamenti. I suoi insegnamenti mostrano al mondo ciò che egli ha, ma ciò che egli è, è un altro nome per 'Visione dell'Eternità'.

3.

La mente che si sforza di un cercatore ha bisogno della giusta via.
Il cuore che cerca di un cercatore ha bisogno del giusto insegnante.
L'anima che aspira di un cercatore ha bisogno del giusto Dio.

4.

Non preoccuparti eccessivamente
    dei falsi insegnanti.

Lo scudo della tua sincerità ti proteggerà
    e decisamente ti aiuterà
    a trovare un vero insegnante.

5.

Solo un falso insegnante spirituale
pensa e sente
    di essere solo lui perfetto,
e che il resto
    degli insegnanti spirituali
siano tutti nel falso.

6.

Il tuo Maestro non si nasconde da te.
Sono i tuoi occhi senza visione
e la tua mente irrequieta
che non ti permettono di riconoscerlo
neppure mentre si trova
proprio di fronte a te
con il suo Occhio-Compassione dell'Eternità.

Parte III — Il Maestro realizzato

1. Il Maestro realizzato

Non qui, ma molto lontano
si trova il mondo della pace-silenzio.
Qui, e da nessun'altra parte
un'anima che ha Realizzato Dio
porterà quel mondo di pace-silenzio.

La Realizzazione di Dio è la scoperta del Sé nel più alto senso del termine, la cosciente Realizzazione della tua unità con Dio. Finché rimarrai nell'ignoranza, sentirai che Dio è un altro essere con infinito Potere, mentre tu sei la più debole persona sulla Terra; ma nel momento in cui Realizzi Dio, vieni a sapere che tu e Dio siete assolutamente uno, sia nella vita interiore che esteriore. La Realizzazione di Dio significa la tua identificazione con il tuo Sé assolutamente più elevato. Quando puoi identificarti con il tuo Sé più elevato e rimanere in quella coscienza per sempre, quando puoi rivelarlo e manifestarlo a tua volontà, in quel momento saprai di avere Realizzato Dio.

Hai studiato libri su Dio e qualcuno ti ha detto che Dio è in tutti, ma non hai Realizzato Dio nella tua vita cosciente: per te tutto questo è speculazione mentale; ma quando avrai Realizzato Dio, saprai coscientemente cosa è Dio, come appare, cosa vuole. Quando ottieni la Realizzazione del Sé, rimani nella Coscienza di Dio e parli con Dio faccia a faccia. Vedi Dio sia nel finito che nell'infinito; vedi Dio sia in forma personale che impersonale. Questa non è un'illusione o immaginazione: è diretta realtà. Questa realtà è più autentica del mio vederti proprio qui di fronte a me. Quando si parla ad un essere umano c'è sempre un velo d'ignoranza-oscurità, imperfezione, incomprensione; ma tra Dio e l'essere interiore di una persona che Lo ha Realizzato non può esserci ignoranza né velo. Perciò puoi parlare a Dio più chiaramente, più intimamente, più apertamente che ad un essere umano.

È dentro l'umano che il divino esiste. Non dobbiamo vivere in una caverna dell'Himalaya per provare la nostra divinità, possiamo portare in luce questa divinità nella nostra normale vita quotidiana. Purtroppo siamo giunti a considerare la spiritualità come qualcosa di anormale, perché vediamo così poche persone spirituali in questo mondo di ignoranza; ma la vera spiritualità significa l'accettazione della vita. Prima dobbiamo accettare la vita così com'è, poi dobbiamo cercare di divinizzare e trasformare il volto del mondo con la nostra aspirazione e la nostra Realizzazione.

La gente a volte pensa che una persona Realizzata sia completamente differente da una persona comune e si comporti in modo molto insolito; ma vi dico che una persona Realizzata non ha bisogno di comportarsi in modo anormale. Cos'ha Realizzato? Ha Realizzato la Verità ultima in Dio. E chi è Dio? Dio è Qualcuno o Qualcosa di assolutamente normale. Quando qualcuno Realizza l'Altissimo, significa che possiede Pace, Luce e Beatitudine interiori in quantità infinita: non che la sua apparenza esteriore o le sue caratteristiche esteriori siano differenti. Non significa che diventi in qualche modo anormale. No, rimane normale! Un Maestro, anche dopo aver Realizzato l'Altissimo, continua a mangiare, parlare e respirare proprio come fanno gli altri.

Le persone non spirituali pensano di frequente che un Maestro, se è veramente Realizzato, deve fare miracoli ad ogni istante; ma i miracoli e la Realizzazione di Dio non vanno necessariamente assieme. Quando guardi un Maestro spirituale, quello che vedi è Pace, Luce, Beatitudine e Potere divino. Entra in lui, e inevitabilmente sentirai queste cose; ma se ti aspetti qualcos'altro da un'anima Realizzata, se vai da un Maestro spirituale pensando che appagherà i tuoi numerosi desideri e ti farà multimilionario, sarai condannato alla delusione. Se è Volontà del Supremo, il Maestro può facilmente far discendere abbondante prosperità materiale e rendere qualcuno milionario da un giorno all'altro; ma di solito questa non è la Volontà del Supremo. La Volontà del Supremo è per la prosperità interiore, non per quella esteriore.

Un Maestro Realizzato è come qualcuno che sa molto bene come salire e scendere da un albero. Quando il Maestro scende non perde niente, perché sa che subito potrà risalire. Supponi che un bimbo ai piedi dell'albero dica: "Per favore dammi un mango tra i più squisiti!" Immediatamente il Maestro ne porterà giù uno e salirà di nuovo. E se nessun altro chiede un mango, siederà sul ramo e aspetterà.

Se stai dormendo profondamente e qualcuno ti pizzica e grida: "In piedi! In piedi!" non ti sta facendo un favore, ne sarai infastidito; ma il Maestro spirituale non ti disturberà, non ti chiederà di alzarti: starà accanto al tuo letto e aspetterà fino a quando ti alzerai, e in quel momento ti chiederà di guardare il Sole.

Qui sulla Terra, se un essere umano ha qualcosa da offrire e l'altra persona non l'accetta, la prima si arrabbia e grida: "Sei uno stupido! È per il tuo bene che te la sto dando!" Si arrabbia ed è molto dispiaciuta se la sua offerta non viene accettata. Nel caso di un Maestro spirituale è diverso: egli giunge con la sua ricchezza, e se l'umanità non l'accetta, non la condanna. Anche se l'umanità lo insulta e parla male di lui, non se ne lamenta con Dio. Con la sua pazienza sconfinata dice: "Va bene, oggi dormite. Forse domani vi alzerete e vedrete quello che ho da offrirvi. Io vi aspetterò."

Un vero Maestro spirituale non perde niente se la Terra rifiuta quello che lui ha, perché è ben saldo nella sua vita interiore e nella sua coscienza interiore. Allo stesso modo, anche nel caso in cui l'umanità accetti quello che egli offre, non perderà nulla. Più dà, più ottiene dalla Sorgente. Questo non è vero per un comune aspirante o per un falso Maestro. Se questi danno qualcosa, non possono rimpiazzarla; ma il Maestro che è in contatto con la capacità illimitata nel mondo interiore, ha per sorgente un oceano infinito. Non si può svuotare l'infinito oceano interiore.

Il vero Maestro vuole dare tutto ai suoi discepoli devoti, ma il loro potere di ricettività è limitato. Perciò, cerca di ampliare i loro calici interiori, in modo che siano in grado di ricevere la Pace, la Luce e la Beatitudine che egli porta. Il Maestro però non può forzare un aspirante a ricevere più di quello che può contenere, altrimenti il calice interiore si romperà. Un Maestro può solo versare e versare e versare la sua Luce infinita nei discepoli, ma una volta raggiunto il limite delle loro capacità, tutto quello che dà in più sarà sprecato.

Alcuni Maestri sono molto selettivi e vogliono solo delle anime che siano completamente dedicate, che aspirino intensamente e che siano assolutamente destinate alla vita spirituale. Sri Ramakrishna, per esempio, voleva solo un limitato numero di discepoli ed era molto selettivo nei confronti di chi avrebbe accettato; ma alcuni Maestri dicono: "Chiunque voglia imparare qualcosa sulla vita spirituale è benvenuto nella mia comunità. Che ognuno faccia progresso secondo il proprio standard." In questo modo accettano migliaia di discepoli.

Ma non importa quanti discepoli accettino, se sono veri Maestri spirituali, accetteranno solo discepoli destinati a loro. Se so che qualcuno farà un progresso più veloce tramite un altro Maestro, nel giro di pochi mesi farò percepire occultamente e spiritualmente a quella persona che non è destinata a stare con me. Quello che importa non è il numero di discepoli che un Maestro ha, ma se li porta alla Meta. Se sono Realizzato e qualcun altro è Realizzato, siamo come due fratelli con un Padre comune. La nostra meta è quella di portare i nostri fratelli e sorelle più giovani a nostro Padre. Il gioco sarà completo solo quando tutta l'umanità sarà condotta a Dio. Se due Maestri sono veri fratelli, come può uno di loro essere infelice o dispiaciuto se qualcuno va dal loro Padre tramite l'altro? Nella vita spirituale ciò che importa non è chi ha fatto qualcosa, ma se quella cosa è stata fatta. Chi l'ha fatta è solo una questione di nome e di forma, che sarà cancellata dalla storia. Quello che importa è che l'evoluzione abbia avuto luogo sulla Terra.

Si deve inoltre sapere che a un vero Maestro importa moltissimo se i discepoli a lui destinati giungano veramente a lui. Sri Ramakrishna era solito salire al piano superiore della sua casa e anelare per i discepoli spirituali, chiedendo alla Madre Kali perché i discepoli a lui destinati non fossero giunti. Ci si può chiedere perché non potesse aspettare l'Ora di Dio, in realtà l'Ora di Dio era arrivata per Sri Ramakrishna, ma l'ignoranza del mondo la stava bloccando. Dio gli disse di fare qualcosa e gli diede la capacità, ma l'ignoranza stava davanti a lui e ritardava, ritardava, ritardava la sua manifestazione. L'anelito di Sri Ramakrishna non era per dei discepoli che venissero e gli toccassero i piedi. Il suo anelito era per discepoli che fossero le sue vere mani e braccia, che volassero con lui nella Coscienza Universale, che lavorassero per lui e, in quel modo, per Dio.

Certo, nessuno è indispensabile, ma allo stesso tempo ogni persona è indispensabile, finché è assolutamente sincera nella sua aspirazione e nel suo servizio alla Missione del Supremo. Nessuno deve sentire per orgoglio o vanità di essere necessario; ma tutti sono necessari se sono strumenti scelti, sinceri, dedicati, di Dio. Il Maestro ha bisogno di discepoli perché essi sono l'espressione della sua propria coscienza. Quando riceve il Comando dall'Altissimo di fare qualcosa sulla Terra, deve cercare e trovare quelli che diventino parte essenziale della sua coscienza per aiutarlo ad appagare quel Comando.

Tradizionalmente, i Maestri spirituali erano soliti dire: "Se possiedi qualcosa, gli altri sicuramente verranno. Il pozzo non va all'assetato, è l'assetato che va al pozzo." Ciò è assolutamente vero se l'assetato è una persona matura, ma se senti che l'assetato è solo un neonato, la cosa è completamente differente. Il neonato piange nella sua stanza, e la madre deve correre lì per nutrirlo. La madre non dice: "Sei tu che devi venire qui, perché sei tu che vuoi qualcosa da me!" No, la madre mette tutto da parte e corre dal figlio. Anche nel mondo spirituale alcuni Maestri sentono il bisogno di uscire nel mondo, perché sentono che il mondo esteriore nella sua coscienza è come un neonato. Questi Maestri sentono che ci sono molti figli che anelano alla vita spirituale, alla saggezza spirituale, alla perfezione spirituale, ma che non sanno dove o come trovarla. Perciò alcuni Maestri vanno di luogo in luogo ed offrono la loro luce con l'idea di servire il Divino nell'umanità.

Quando il mondo anela al cibo interiore, se ne abbiamo la capacità, dobbiamo nutrirlo. Se ho la capacità di darti qualcosa come pure di venire da te, perché devo chiamarti a me? Se ho la capacità di venire da te e darti il nutrimento spirituale che vuoi, allora devo fare così.

2.

Un'anima che ha veramente Realizzato Dio
deve gioiosamente discendere
negli affari umani terreni.

3.

Egli non medita
    Per la sua Realizzazione.
Quella è già ottenuta!
    Egli medita
per la tua illuminazione.

4.

Un vero Guru è il mendicante altruista, dedicato, ed eterno, che implora l'onnipotenza e l'onnipresenza da Dio per nutrire i suoi discepoli inconsciamente affamati e consapevolmente aspiranti, in perfetta conformità con i bisogni della loro anima.

5.

Il Guru è il magnete spirituale che attira costantemente il discepolo verso la Luce infinita del Supremo.

6.

Leader divino è solo colui che ha la capacità di seminare ispirazione nel cuore dell'anima umana.

7.

Un vero Maestro spirituale deve caricarsi
delle innumerevoli responsabilità
    della sua famiglia spirituale.
Nonostante questo
rimane in una coscienza-di-bambino
per colmare i suoi cercatori-bambini
con la gioia e la delizia
    di Dio-l'eterno Bambino.

Parte IV — Il Maestro ed il discepolo

1. Il Maestro ed il discepolo

Un vero Maestro spirituale è colui che ha un'inseparabile unità con Il Più Alto. In forza di questa unità, può facilmente entrare nel cercatore, vedere il suo sviluppo e la sua aspirazione, e sapere tutto della sua vita interiore ed esteriore. Quando il Maestro medita davanti ai suoi discepoli, fa discendere dall'Alto Pace, Luce e Beatitudine, e queste entrano in loro. In seguito, automaticamente essi imparano dal di dentro come meditare. Tutti i veri Maestri spirituali insegnano la meditazione in silenzio. Un autentico Maestro non deve spiegare esteriormente come meditare, o dare una forma specifica di meditazione. Può semplicemente meditare su di te e il suo sguardo silenzioso ti insegnerà come meditare. La tua anima entrerà nella sua anima e porterà da essa il messaggio, la conoscenza, di come meditare.

Ci sono alcuni che mal comprendono il Maestro quando questo prega di fronte a loro. Pensano che, come fanno loro, anche il Maestro stia pregando per la Grazia. Pensano: "Perché disturbare il Maestro? Facciamolo sa soli" ma non capiscono che c'è una grossa differenza tra la loro preghiera o invocazione e quella del Maestro. Quando il Maestro prega per la Luce, diventa la Luce. Quando fa discendere la Grazia, diventa la fonte della Grazia del Supremo. In quel momento, quelli che hanno fede nel Maestro ricevono da Lui la Grazia che tutto nutre e tutto appaga.

I discepoli che sono in difficoltà o che soffrono per malattie, spesso chiedono al Maestro di aiutarli. Poi, quando il Maestro ha usato il suo potere spirituale per curarli, iniziano ad elogiare i loro dottori o la meravigliosa medicina che stavano prendendo. Il Maestro non ha bisogno del loro apprezzamento. Se vogliono dire che non se lo merita, lui è subito pronto ad essere d'accordo, ma la loro gratitudine dovrebbe andare al Supremo e non ai dottori o a qualche medicina. Inoltre, a volte, le persone sentono la Grazia che è stata fatta discendere, ma pensano di essere stati loro a farla discendere grazie alla loro aspirazione, o di esserselo meritato in un modo o nell'altro. In quel momento il Maestro non dice niente, aspettando il momento in cui il cercatore Realizzi lui stesso la verità. Interiormente dirige il messaggio all'anima del cercatore, e più tardi l'anima porterà il messaggio alla coscienza esteriore, e la verità sarà conosciuta.

Il Maestro è come un oceano. Quando il discepolo si tuffa nell'oceano della coscienza del Maestro, viene ripulito da tutte le impurità e sente immediatamente un sollievo temporaneo. Si potrebbe chiedere, 'dove vanno tutte le impurità e le imperfezioni dopo che sono entrate nel Maestro?' Il Maestro le getta nella Coscienza Universale. Dopo alcuni minuti o un'ora o un dato periodo, saranno tutte uscite da lui. A volte il Maestro non le prende affatto, semplicemente le offre direttamente al Supremo: il Maestro benedice il discepolo per conto del Supremo, come suo diretto rappresentante, cosicché non ne è influenzato.

Quando il Maestro toglie le impurità del discepolo, non significa che questo ne sia curato. Domani il discepolo tornerà ancora con gli stessi pensieri impuri e idee non-divine, perché non sta conquistando queste qualità non illuminate dentro di lui. Oggi manda le sue limitazioni nel Maestro, ma domani le accumulerà ancora. Perciò, quando il cercatore offre le sue imperfezioni al Maestro, dovrebbe cercare di ricevere dal Maestro più Luce possibile. Se riesce a tenere nel suo calice interiore la Pace, Luce e Beatitudine che il Maestro offre, potrà combattere contro le future imperfezioni nella sua vita. A meno che e finché il discepolo non diventi capace di conservare la ricchezza che riceve dalle benedizioni del Maestro, non sarà capace di acquisire purezza e fare un vero progresso interiore, né tanto meno di Realizzare la più elevata Verità trascendentale.

Una persona che ha Realizzato Dio può essere sempre felice nella sua coscienza interiore, dove c'è un flusso costante di Luce e Delizia. L'infelicità del Maestro nel mondo esteriore proviene dai suoi discepoli, poiché si identifica con tutte le forze negative per le quali essi soffrono. Il Guru ha il potere di annullare la legge del karma per i suoi discepoli, ma mentre lo fa entra nei loro problemi. Se devo tirare qualcuno fuori dall'acqua, devo stare nell'acqua per aiutarlo; allo stesso tempo ho bisogno di un aiuto cosciente da colui che sta annegando. È quando il Maestro non ottiene cooperazione dai discepoli, quando i discepoli danno valore alle loro qualità non-divine e non le lasciano andare, che egli soffre maggiormente.

Nessun discepolo potrà mai rendere felice il suo Maestro se egli stesso non è felice interiormente. Anche un normale padre umano non è felice se suo figlio o sua figlia sono infelici. Dato che il Maestro è un padre spirituale, non può essere felice se i suoi figli sono tristi o depressi. Se ti disperi perché tuo marito o tua moglie si comporta male nei tuoi confronti, la compassione e la simpatia del Maestro saranno con te; ma se non getti via le sofferenze, la compassione del Maestro non ti sarà di alcuna utilità. Se scegli di mantenere la tua depressione e alla tua sofferenza, l'aiuto del Maestro è inutile. Si identificherà con la tua sofferenza e con il dolore del tuo cuore, soffrendo il tuo stesso dolore, e forse più di quanto stia facendo tu stesso; ma se non cerchi coscientemente di sbarazzarti della sofferenza e di entrare nella coscienza illuminata del Maestro, la sofferenza e la compassione del Maestro saranno vane e potresti anche non riconoscerle. Non sentirai l'infinita compassione del Maestro, perché ti preoccupi più della tua sofferenza che del suo amore divino.

Quando doni i tuoi problemi al tuo Maestro, non devi sentire che lo sovraccarichi con un peso eccessivo. Il Maestro è pronto ad accettare la tua ignoranza. È giunto qui con l'oceano di Luce: se gli offri il mare d'ignoranza, questo non lo danneggerà; ma purtroppo senti che la tua ignoranza è così preziosa, che la dai con una mano e la riprendi con l'altra. Ora percepisci che l'ignoranza è inutile e sei felice di darla al Maestro, credi di essere molto furbo perché gli hai dato qualcosa di non importante e hai ricevuto in cambio da lui qualcosa di importante, ma il momento dopo l'ignoranza ti fa sentire che ciò che hai dato era molto più prezioso di quello che hai ricevuto, senti che il piacere vitale è molto più importante della Luce. Quando sei nella meditazione più profonda, senti che la Luce è più importante dell'oscurità, ma quando sei nella vita ordinaria, nella vita del desiderio, senti che la Luce è una cosa vaga e falsa, tutta un'illusione mentale.

Ci sono discepoli che vengono sgridati dal loro Maestro quasi ogni giorno. Ci sono invece dei discepoli che non vengono sgridati nella vita esteriore nemmeno una volta in sei mesi; ma nel mondo interiore il Maestro li sgrida spesso e li ammonisce, perché si è assunto la completa responsabilità nei loro confronti. Spesso l'insegnante vede che l'anima del cercatore è più che entusiasta di seguire la sua guida, ma il vitale esita e la mente resiste. Allora, se il Supremo vuole che il cercatore appaghi le sue più grandi potenzialità e si immerga profondamente nel mare dell'aspirazione, comanda al Maestro di mostrare la sua autorità divina. Vero, quando vivi nel vitale puoi pensare che il Maestro ti stia sgridando; ma quando vivi nel cuore vedi che è la sua premura divina per te, che è all'opera. E sei tu ad avergli dato l'autorità, non se l'è presa lui. Sei tu, il tuo cuore, ad avergli dato l'autorità di perfezionarti e plasmarti nell'Altissimo, l'Assoluto.

Ci sono due modi principali in cui un discepolo può alla fine Realizzare Dio con un Maestro. Un modo è quello di identificare se stesso completamente e coscientemente con il Maestro. Ti identifichi coscientemente con lui e cerchi di diventare uno con lui; oppure ti abbandoni alla sua volontà, che in un vero Maestro non è altro che la Volontà del Supremo.

Quando tocchi l'acqua, che rappresenta la coscienza, immediatamente la purezza e la sensazione calmante dell'acqua entrano in te. Quando tocchi un fiore, immediatamente ricevi il profumo e la purezza del fiore. Semplicemente toccando, ti identifichi, e identificandoti ottieni l'essenza di quella cosa. In modo simile, quando guardi una foto del tuo Maestro in meditazione, tocchi la sua coscienza; poi ti identifichi con lui e diventi parte integrante della Coscienza infinita che lui ha Realizzato.

Inoltre, per mezzo del tuo cosciente abbandono al Supremo nel tuo Maestro, diventi tutto ciò che egli ha ed è. La minuscola goccia entra nell'oceano sconfinato e diventa l'oceano stesso. Questo abbandono è l'abbandono della tua parte non illuminata alla tua parte più elevata, che è rappresentata dal Supremo nel tuo Maestro spirituale. In questo caso, il tuo Maestro rappresenta il tuo stesso Sé più elevato.

Un giorno Sri Ramakrishna e due discepoli molto vicini a lui stavano tornando al loro ashram in barca. I due discepoli e Sri Ramakrishna erano molto affamati. Mentre erano sulla barca, Sri Ramakrishna chiese a uno di loro di prendergli del cibo e del succo di frutta. Quando il discepolo li portò, Ramakrishna non offrì loro neppure un boccone: mangiò e bevve tutto da solo! Ma per la loro identificazione con il Maestro, per la loro unità con lui, questi due discepoli sentirono veramente che la loro fame e la loro sete erano placate. Smisero completamente di sentirsi affamati e assetati.

Se un discepolo ha stabilito questo tipo di unità con il suo Maestro, non si aspetterà nulla. Il figlio non si aspetta delle cose da sua madre: sa che lei gli ha dato e continuerà a dargli tutto, poiché è assoluto dovere della madre prendersi cura del figlio. In modo simile, è assoluto dovere del tuo Maestro spirituale esserti di costante servizio. Tu lo servi con la tua aspirazione e dedizione, lui ti serve con la sua premura e la sua compassione. Tu fai la tua parte con l'aspirazione: questo è il tuo servizio. Lui compie il suo ruolo con la sua premura e la sua compassione che innalzano la tua coscienza: questo è il suo servizio.

Come puoi compiere la tua parte con aspirazione? Al mattino presto, quando ti alzi dal letto, puoi dire al Supremo: "O Supremo, fammi incondizionatamente devoto a Te, in modo che io possa servirti nel Modo Tuo proprio." Poi, prima di fare colazione, puoi ripeterlo di nuovo. Appena finita la colazione dillo un'altra volta. Quando vai a scuola o al lavoro puoi ripeterlo di nuovo. Prima di compiere un'azione qualsiasi, prega coscientemente di essere in grado di servire il Supremo in modo assolutamente devoto e incondizionato. Ogni volta, la vibrazione della tua preghiera durerà per due, sei o dieci minuti, a seconda del sentimento interiore con cui viene detta; ma ogni volta che offri questa preghiera, ne rinnovi la vibrazione. In breve tempo diverrà come un campanello. Dopo aver iniziato a suonarlo diventerà automatico e lo sentirai suonare dentro di te costantemente. Inizia ad offrire la tua preghiera al mattino presto, e procedi con essa durante la giornata. Ogni volta che inizi a fare qualcosa, cerca di portare alla luce la tua devozione. Allora, con ogni differente attività, la tua devozione crescerà.

Un discepolo insincero sente che il Maestro può essere vinto dall'adulazione esteriore, ma il Maestro può essere vinto solo grazie alla devozione del discepolo al Supremo in lui, ed alla sua cosciente unità interiore con lui. Dicendo al Maestro che è eccellente o offrendogli benessere materiale, non si può ottenere la Realizzazione di Dio. È meraviglioso se puoi dedicare la tua vita, ma la vera dedizione dev'essere basata sull'unità interiore. Se il cercatore vuole la Realizzazione ultima della Verità più elevata, il Divino nel Maestro dev'essere compiaciuto nel modo in cui il Divino vuole essere compiaciuto.

2.

Il Maestro umano dice allo studente:
"Lavora con me e ti darò tutto."
Il Maestro divino dice al discepolo:
"Ho fatto aspettare Dio per te.
Non tardare, vieni con me a vederlo."

3.

È un eccellente Maestro spirituale
colui i cui occhi sono fermezza
ed il cui cuore è perdono.

4.

Non potrà mai essere un vero Maestro
se ti accetta come discepolo
    alle tue condizioni.

5.

Poiché è il rappresentante di Dio
    qui sulla Terra,
è premuroso con il cuore di ognuno
    come se fosse il suo.

6.

Ama il tuo Maestro.
È la strada breve
per il progresso spirituale.
Abbi fede nel tuo Maestro.

È la strada ancora più breve
per il progresso spirituale.

Obbedisci al tuo Maestro.
È la strada più breve
per il progresso spirituale.

7.

Non c'è modo migliore per un discepolo di servire il proprio Guru, che quello di ascoltare il suo consiglio.

Parte V — Unità con il Maestro

1. Unità con il Maestro

La sua vita è piena di frastuono,
La sua vita è piena di fretta,
La sua vita è piena di urgenza.
È un ritratto di insincerità,
È un ritratto di ingratitudine,
È un ritratto del fallimento.
Non riesce a mettere a tacere la tempesta della sua carne,
Non riesce a uscire dall'abisso del suo dubbio,
Non riesce a seppellire la bara della sua paura.
Tuttavia
Sarà salvato,
Sarà liberato,
Sarà appagato.
Per
Ha ascoltato i passi del suo Maestro.

La porta del cuore del Maestro è aperta ventiquattr'ore al giorno per un discepolo, che egli sia esteriormente vicino al Maestro o no. Se il discepolo bussa alla porta del suo Maestro, il Maestro aprirà. Ma quando bussa, deve farlo con sincera aspirazione e non con il vitale esigente. Se giunge con il suo vitale esigente, la porta del Maestro non si aprirà mai; ma se arriva con aspirazione, compiacerà il Maestro molto al di là della sua immaginazione, e con un solo leggerissimo colpo la porta sarà per lui spalancata.

Un discepolo può compiacere il Maestro a modo suo o nel modo proprio del Maestro. Quando il Maestro vuol essere soddisfatto a modo suo, non significa che vuol essere un autocrate. Significa piuttosto che il Maestro sa come il Supremo vuole essere soddisfatto. Nel caso di un Maestro autentico, la volontà del Maestro e la Volontà del Supremo sono sempre una cosa sola.

Un discepolo può compiacere al meglio il suo Maestro se non si aspetta niente da lui. Darà e darà solamente, offrirà se stesso totalmente e incondizionatamente. Purtroppo, quando il discepolo dà, spesso si aspetta qualcosa di specifico in cambio, perché vive nel mondo del baratto, ma la vita spirituale non è un mercato. Il Maestro sa cosa è meglio per il discepolo, e quando è il momento migliore per dargliela. Se il Maestro dà qualcosa nel momento sbagliato, invece di illuminare la coscienza oscura del discepolo, potrebbe rompere il suo calice interiore.

Il potere del Maestro illuminerà inevitabilmente il discepolo, se quest'ultimo ha ricettività. Se non ha ricettività, il potere del Maestro non sarà di alcuna utilità, al contrario, sarà dannoso. Ma se il discepolo permette al Maestro di operare a modo suo, che è il modo che il Divino comanda, allora il Supremo nel Maestro sarà capace di plasmare il discepolo secondo la Volontà divina.

Ci sono quattro modi principali in cui i discepoli cercano di compiacere il Supremo nel loro Maestro. Nel primo modo alcuni vogliono compiacere il Supremo nel Maestro, nel modo in cui il Supremo vuol essere compiaciuto. Come possono farlo? Grazie alla loro aspirazione e alla loro meditazione, entrano nel Maestro e ricevono il messaggio che lui vuole offrire, e poi cercano di agire di conseguenza; oppure permettono al Maestro di entrare in loro e cercano di ricevere i suoi messaggi. Ogni giorno il Maestro comunica con le anime dei suoi discepoli, nutrendole con Luce, Pace e Beatitudine. Ogni giorno il Maestro dice alle anime come possono compiacere il Supremo, e le anime portano il messaggio alla mente cosciente dei discepoli. I discepoli poi accettano o rifiutano il messaggio.

Dato che purtroppo la maggior parte dei discepoli non ha la capacità di entrare sempre nel Maestro, o non ha la ricettività per ricevere il messaggio del Maestro, cercano con tutta la sincerità, devozione e amore, di compiacere il Maestro nel modo che sentono essere il migliore. Possono sentire che se fanno la tal cosa per il Maestro, il Maestro sarà molto compiaciuto. È una buona attitudine, senza dubbio, perché cercano con la massima sincerità di compiacere il Supremo nel Maestro secondo la loro capacità o secondo l'intensità della loro aspirazione. Non cercano di ingannare il Maestro o di creargli dei problemi. Cercano solo di servire il Supremo in lui nel modo che sentono essere il migliore. Il primo modo è di gran lunga superiore, infinitamente superiore; ma anche questo secondo approccio è valido.

C'è poi un terzo modo. I discepoli sentono che se il Maestro dice di fare qualcosa, loro la faranno; se il Maestro dice di non fare qualcosa, non la faranno. Poi se qualcosa va storto, il povero Maestro deve prendersi tutta la colpa; ma se le cose vanno bene, immediatamente il loro ego si fa avanti e dice: "È la nostra aspirazione responsabile di questo successo!"

Il Maestro spirituale dice a questi discepoli: "Se dico 'Fai questo' è bene che lo facciate, perché questa è la cosa che la vostra anima vuole che voi facciate; ma se lo fate grazie a ciò che sentite interiormente, otterrete infinitamente più gioia, perché sentirete di aver scoperto da soli la verità." La verità è già stata scoperta dal Maestro per conto dei suoi discepoli, ma ora tocca ai discepoli scoprire nei più profondi recessi dei loro cuori, che ciò che vogliono e ciò che il loro Maestro vuole, sono la stessa cosa.

Il Maestro può dire ai discepoli: "Fai questo! Fai quello!" Ma può dirlo solo a quei suoi figli spirituali che gli hanno offerto totalmente il proprio corpo, vitale, mente, cuore ed anima, non a quelli che sono venuti solamente per vedere se è una persona spirituale e se può risolvere i loro problemi. Il Maestro farà tutto per quelli che lo hanno veramente accettato; ma i discepoli devono sapere che il Maestro è pronto a servirli concordemente a quanto in profondità essi sono entrati in lui, e a quanto realmente amano il Supremo in lui.

Un discepolo sincero di un qualsiasi Maestro spirituale otterrà sempre la gioia più grande ascoltando i dettami del Maestro, e non la propria mente fisica. Chi è altruista, devoto, concentrato, cammina sulla via del Maestro ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Se un cercatore ha questo tipo di sentimento devoto per il suo Maestro spirituale, può fare il progresso più veloce nella sua vita interiore.

Infine, c'è una quarta attitudine. Spesso dei cosiddetti aspiranti accettano un Maestro per un giorno o due in modo che risolva i loro problemi; poi, quando i problemi sono risolti, vanno via. Oppure dicono di essere giunti al Maestro per la liberazione e la Realizzazione, ma quando vedono che è un lungo, arduo processo, lo lasciano. Dicono di essere venuti per la Realizzazione più alta, ma quando vedono che la via del Maestro non è il modo in cui vogliono Realizzare Dio, sentono che il Maestro non è adatto a loro, e scompaiono.

Alcuni chiedono a un Maestro spirituale cosa devono fare, e quando lui lo dice, fanno esattamente l'opposto. Se sai che non sarai capace di prestare ascolto al tuo Maestro, è meglio non chiedergli cosa fare: quando la sincerità entrerà nel tuo cuore e l'aspirazione salirà in te come una fiamma crescente, ti sentirai molto infelice per non averlo ascoltato. Se non avessi chiesto il suo consiglio, non ti saresti sentito infelice, perché avresti avuto una perfetta libertà dall'inizio alla fine di prendere la tua decisione ed eseguirla tu stesso. Quando il Maestro dà un consiglio, esprime la Volontà del Supremo. Sta al discepolo accettarla o rifiutarla. Se la rifiuta, il Maestro non sarà mai dispiaciuto. Un vero Maestro è di gran lunga al di sopra dell'accettazione o del rifiuto del discepolo; ma se il Maestro lo vuole, può dire al discepolo: "Stai ritardando il tuo stesso progresso, ma Dio è dentro di te e continuerà a marciare. Lentamente e costantemente un giorno ti porterà alla Meta." Più di questo il Maestro non ha bisogno di dire.

Quando il Maestro dice qualcosa a un discepolo, lo dice per il suo bene. Ma purtroppo, molto spesso, quando il Maestro parla, il discepolo pensa che abbia un motivo nascosto. Anche quando il discepolo non pensa ciò, accetta il punto di vista del Maestro con la più grande riluttanza interiore. Che cosa può fare il povero Maestro? Se rimane in silenzio, il discepolo sente che il Maestro è indifferente nei suoi confronti, e dice: "Il mio Maestro non si cura di me, si cura solo degli altri, non mi dice mai niente!" Ma anche se l'aspirante ha anelato interiormente per mesi o anni per avere il consiglio del Maestro, quando Lui gli dice di fare questa o quell'altra cosa, immediatamente il discepolo obbietta, e dice al mondo intero: "Il Maestro mi ha chiesto di fare così, ecco perché lo faccio. Se fosse per me non lo farei o non avrei bisogno di farlo: lo faccio solo per far piacere al Maestro." Nel mondo interiore i discepoli anelano a qualcosa, e nel mondo esteriore criticano il Maestro per averglielo dato.

Un Maestro spirituale cerca di compiacere i suoi discepoli su tutti i piani; a volte ha successo, a volte no. A volte ottiene il cento per cento da loro, a volte ottiene lo zero per cento. Cerca di compiacerli con la massima devozione nel mondo fisico, vitale, mentale, nel mondo intuitivo ed in quello dell'anima. La maggior parte dei suoi discepoli possono non essere consapevoli di questi mondi interiori, ma sono consapevoli del mondo esteriore in cui vivono.

Non è sempre possibile per il Maestro compiacere i suoi discepoli. A volte il discepolo sente che il Maestro non è gentile o non si cura di lui se il Maestro non gli dà quello che vuole, ma se il Maestro gli dà quello che vuole, l'anima del discepolo sarà molto triste e condannerà il Maestro, e il Supremo lo riterrà responsabile. Dirà che il Maestro sta coscientemente ritardando il progresso di quel particolare discepolo. Se un bambino vuole mangiare del veleno, la madre non glielo darà solo per fargli piacere!

Ogni Maestro spirituale ha tre tipi di discepoli: discepoli veri, discepoli falsi e discepoli fanatici. I discepoli fanatici non credono veramente in ciò che il Maestro dice; non hanno una fede innata per il loro Maestro, ma vogliono far sentire al mondo che ce l'hanno. Vogliono a tutti i costi far credere al mondo intero che qualsiasi cosa il loro Maestro dica, sia il più alto Vangelo; ma non hanno neanche un briciolo di vera fede nel loro Maestro. I discepoli fanatici vogliono solo mostrare al mondo quanta fede hanno e quanto sono vicini al loro Maestro.

I falsi discepoli sentono che ogniqualvolta fanno qualcosa per il Maestro, gli fanno un grande favore. Sentono che il Maestro stava annegando e che loro l'hanno tratto al sicuro sulla sponda. Anche se questi possono avere vera sincerità e aspirazione a modo loro, non sono veri discepoli.

Anche quelli che trovano difficile accettare i giudizi del Maestro, sono falsi discepoli. Sentono che la verità debba essere giustificata e capita mentalmente. Se il Maestro dice loro qualcosa, immediatamente chiedono 'Perché? Perché? Perché?' Chiedono sempre una giustificazione. A meno che e finché le loro menti non sono convinte che ciò che il Maestro ha detto è vero o proviene dal Supremo, non faranno nulla di ciò che il Maestro richiede. Se il Maestro deve offrire questo tipo di messaggio ripetutamente per convincere le menti di alcuni discepoli, se deve andare avanti tutta la vita giustificando la propria condotta, non potrà mai fare nulla per loro. Essi sprecano il loro tempo prezioso e il Maestro spreca il suo. La mente può essere convinta solo per un fuggevole secondo; al Maestro possono occorrere ore per convincere la mente, e dopo un po' la stessa mente ricomincerà a dubitare del Maestro.

Molto spesso questi discepoli non vogliono una vera giustificazione, vogliono solo dimostrare la loro enorme saggezza, oppure sentono che le domande che fanno non sono mai state poste, e che quelle domande rimarranno immortali. Desidero però dire che in questo mondo tutte le domande sono già state fatte, e tutte le domande hanno già avuto una risposta. Quando il discepolo fa una domanda, cambia solo alcune parole di una domanda già fatta in precedenza. E quando il Maestro risponde alla domanda, anche lui cambia solo alcune parole. Qui sulla Terra non c'è niente di nuovo. Tutte le domande sono state chieste milioni di volte da milioni di cercatori, ed anche tutte le risposte sono state date da veri Maestri spirituali. Non c'è niente di nuovo, usiamo solo frasi differenti, parole differenti, idiomi differenti.

Se il Maestro dice qualcosa che mentalmente non capisci, allora meditaci sopra. Giungerai a capire il significato interiore delle parole del Maestro; ma trovandovi errori o esigendo adeguate risposte mentali, soddisferai solo la tua curiosità mentale. Allo stesso tempo inquinerai letteralmente i cuori puri di coloro che hanno stabilito la loro unità con il Maestro, o di coloro che vogliono stabilire la loro unità con lui. Dal più elevato punto di vista spirituale, se il Maestro dice che qualcosa è nero, i suoi discepoli sentiranno che è nero, anche se è bianco. Ora, puoi dire che il nero è nero e il bianco è bianco; ma dal punto di vista spirituale più elevato, se un Maestro Realizzato vede qualcosa come nera e se puoi entrare nella sua coscienza e vederla come nera, stabilirai in quel momento la tua unità con lui. E questo è l'inizio della Realizzazione di Dio.

Dico ai miei discepoli: "Se sentite che il vostro modo di vedere la verità è più potente o più reale, posso concordare con voi per evitare complicazioni," se dico: "Fai questo" e voi dite: "No, no, è sbagliato" concorderò con voi immediatamente: so di non avere torto ma non voglio discutere; aspetterò solo che la vostra anima si faccia avanti e vi faccia sentire che avevo ragione. A volte i discepoli pensano: "Cosa ne sa Guru di questa cosa?" oppure: "Cosa ne sa della vita esteriore?" Allora sto zitto; ma un giorno le loro anime si faranno avanti e diranno loro che avevo detto la cosa giusta, assolutamente la cosa giusta.

Nella vita spirituale, ad ogni istante puntiamo alla meta. Mentre mira alla porta, a volte il giocatore di calcio vuole calciare la palla di destro: ma se sente che c'è un avversario molto forte sul lato destro, sposta immediatamente la palla sul sinistro e segna un gol. Ora, solo perché sembrava che stesse per calciare la palla di destro, qualcuno può subito pensare: "Vedi, non ha potuto segnare di destro, non è bravo di destro, ecco perché ha usato il piede sinistro!" Ma ciò che importa alla fine è segnare il gol. Che si usi il destro o il sinistro non è importante.

Quello che importa è raggiungere la Meta e far raggiungere la Meta anche a te. Il vero Maestro ti porterà infallibilmente alla Meta. Ma se il Maestro incontra una forte opposizione con un certo approccio, allora lo cambierà. Potrai avere l'impressione che stia facendo un errore o che forse non vede la verità. Vede la verità, ma devi sapere che sta trattando con delle possibilità, e a volte per lui è necessario cambiare approccio.

I veri discepoli sono quelli che in ogni istante vedono la verità attraverso gli occhi del Maestro, e sentono la verità con il cuore del Maestro. Non c'è senso di separazione tra un vero discepolo ed un vero Maestro. I veri discepoli hanno già stabilito la loro unità con il Maestro su tutti i piani di coscienza, dal più elevato al più basso; oppure anelano e cercano di stabilire la loro inseparabile unità con il Maestro. Non usano la mente per giudicare se il Maestro ha ragione o torto: usano il cuore per diventare uno con la saggezza del Maestro. Se qualcuno sente l'autenticità e la realtà delle parole del Maestro, ineluttabilmente otterrà la coscienza del Maestro. Ai veri discepoli non dev'essere detta la ragione per cui il Maestro dice o fa questa o quell'altra cosa: sentono sempre che il loro Maestro fa la cosa giusta, e sanno che la sta facendo solo per loro. Inoltre, ad ogni istante un vero discepolo è pronto a combattere con il Maestro contro l'ignoranza, e sentirà che il Maestro combatte l'ignoranza non per la propria salvezza, ma per la salvezza del discepolo.

Realizzare Dio non è come mangiare una banana o bere una tazza di tè. È una cosa veramente difficile! Ma il giorno in cui Realizzerai Dio, il Supremo, vedrai che il prezzo che hai pagato è troppo basso. Il prezzo della Realizzazione di Dio non è mai giusto. Adesso il prezzo è assolutamente troppo alto: non c'è un solo discepolo che dirà che il prezzo non è alto; ma quando Realizzerai Dio, vedrai che il tuo Guru ti ha aiutato in maniera così grande che il prezzo è stato molto, molto basso.

Ogni aspirante deve offrire la sua volontà alla Volontà del Supremo coscientemente, con tutta l'anima, devotamente, e incondizionatamente. Quando il desiderio gli chiede di fare una cosa e l'aspirazione gli chiede di fare qualcos'altro, deve sottomettere il vitale esigente e la mente dubbiosa alla volontà del cuore che aspira e dell'anima che illumina. A volte l'intero essere vuole abbandonarsi immediatamente e tuffarsi nel mare della Realtà divina, ma la mente dubbiosa dice: "Stai attento! Invece di una perla potresti trovare un pescecane." In quel momento egli deve ignorare la mente. Quando il discepolo esita, è veramente perduto.

In molti casi conosciamo la Volontà divina, ma non abbandoniamo ad essa la nostra volontà, per letargia o per mancanza di intensa aspirazione. Sentiamo che se non ci abbandoniamo quest'anno, non c'è problema, avremo molte altre opportunità prima della fine della nostra vita. Ma se nutriamo questo genere d'idea, non ci abbandoneremo mai. Quando si tratta di invidia, insicurezza, o dubbio, alcuni discepoli sentono che se oggi nutrono queste forze, domani saranno capaci di conquistarle a loro volontà, ma quel domani non giungerà mai nella loro vita. Se non inizi immediatamente non inizierai mai, e la trasformazione della tua natura non avrà mai luogo.

Potresti dire: "Prima avevo più invidia o più insicurezza di adesso, perciò sto facendo gradualmente progresso," ma non ti devi paragonare al passato oscuro, bensì al tuo futuro d'oro. Senti di essere un guerriero divino e che devi combattere fino alla fine. Puoi dire di aver conquistato il novanta per cento della tua gelosia e che ne rimane solo il dieci per cento; ma voglio dirti che finché non hai conquistato tutto, non c'è certezza della vittoria. Oggi puoi sentire di aver conquistato alcune di queste forze negative; dieci giorni dopo vedrai che, come un'onda, tutte le forze negative sono entrate nuovamente nella tua coscienza, e sei tornato al punto di partenza. Ogni qualvolta sei consapevole di un qualsiasi movimento negativo in te, inizia immediatamente a combatterlo, come un eroe divino.

Alcuni aspiranti hanno inoltre il sentimento compiacente di aver camminato per una lunga distanza e di potersi prendere ora un po' di riposo, ma questo è molto pericoloso. Anche se ti manca un solo passo per raggiungere la Meta finale, non devi riposarti. Molti cercatori spirituali sono caduti sulla soglia della Realizzazione. Sono stati spazzati via dalla tentazione o dal dubbio, e solo dopo moltissimi anni sono stati capaci di riprendere la loro vita spirituale. Perciò devi sempre stare all'erta, devi continuamente muoverti in avanti.

Nessuna depressione, nessuna invidia, nessun dubbio, nessuna paura possono rimanere in te. Se trattieni delle qualità non-divine, ti stai scavando la fossa. Non puoi immaginare cosa può fare la depressione, cosa può fare il dubbio, cosa può fare l'invidia! Ti possono riportare indietro alla vita animale, anche se sei in un corpo umano. Lo stanno già facendo, e continueranno a farlo se non le getti coscientemente fuori dalla tua vita. Se ami veramente il Supremo, liberati dal dubbio, dall'invidia e da tutte le altre qualità non-divine, completamente e permanentemente.

Ogni aspirante deve fare la promessa interiore di obbedire alla Volontà del Supremo, almeno per il corso di questa singola vita. Deve dire a se stesso: "Dopotutto, questa è solo una vita. Adesso ho venti o trenta o quarant'anni, potrei restare sulla Terra fino a ottant'anni. Sono una persona così inutile da non poter mantenere una promessa o seguire una direzione per pochi fuggevoli anni?"

Nella prossima incarnazione, se non vuoi rimanere sul sentiero spirituale, se vuoi condurre un altro genere di vita, potrai farlo; ma se vuoi dare alla vita spirituale un'opportunità di compiacerti ed appagarti, devi viverla nel modo appropriato. Dimenticati dell'Eternità e dell'Infinità, preoccupati solo di una breve vita, tra le centinaia che hai vissuto e che vivrai sulla Terra. Se puoi veramente abbandonare la tua volontà alla Volontà del Supremo nel corso di una sola vita, la soddisfazione assoluta sorgerà nella tua vita. Ora come ora stai lottando e lottando per abbandonare la tua volontà al Supremo; ma vorrei dire che ogni volta che pratichi questo abbandono, guadagni forza. Poi, alla fine, raggiungerai il punto in cui, anche se vorrai avere una volontà separata dalla Volontà divina, non ne sarai capace, perché ti sarai fuso con l'unica Volontà. A quel punto, tua sarà la Vittoria Suprema.

2.

Un cuore puro
    è imperituro.
Un'anima sicura
    è sovrana.
Un vero Maestro
    è il Sorriso dell'Infinito
    e l'Anelito dell'Eternità.

3.

La Realizzazione si può ottenere dalla Grazia di Dio, dalla grazia del Guru e dall'aspirazione del cercatore.
La Grazia di Dio è la pioggia, la grazia del Guru è il seme, l'aspirazione del cercatore è l'atto del coltivare.
Guarda! La messe abbondante è la Realizzazione!

4.

Il tuo Maestro è il ponte sacro
che ti aiuta ad attraversare il turbolento fiume della vita
    e a raggiungere la tua meta destinata.

5.

Se navighi sulla nave del tuo Maestro
verso il Supremo,
tu e il tuo Maestro canterete assieme
il Canto di Unità dell'Eternità.

6.

Un Maestro spirituale è una dinamo vivente
    che ad ogni istante
interiormente ed esteriormente offre
ispirazione e aspirazione
    in abbondante misura.
Il mondo deve solo accettarle.

7.

Hai una moltitudine di domande,
ma c'è una sola risposta:
la strada è proprio di fronte a te,
e la guida ti sta aspettando.

Parte V — Racconti e commedie

Questa pianta è l'uomo, questa pianta è Dio

C'era una volta un cercatore. Per molti anni aveva cercato un Maestro, un Guru, purtroppo senza trovarlo. Era stato in molti gruppi spirituali, ma gli insegnanti che aveva incontrato non erano stati di suo gradimento. Perciò era ancora alla ricerca, alla ricerca di un Maestro spirituale. Un giorno, mentre stava camminando lungo la strada, vide un Maestro spirituale con alcuni suoi discepoli. Erano seduti su di un prato, un bel prato, ed alcuni discepoli stavano innaffiando l'erba.

Questo cercatore si avvicinò al Maestro e disse: "Maestro, tutti i tuoi discepoli ti ascoltano, qualsiasi cosa tu dica. Credono in te, e sono nel giusto quando ti prestano ascolto. Ma vorrei dirti una cosa, anche se non sarai d'accordo con me…"

Il Maestro disse: "La verità non è certamente mio monopolio. Se hai scoperto una verità, l'accetterò naturalmente di tutto cuore. Ora dimmi: che verità hai scoperto?"

Così il cercatore disse: "La mia scoperta è questa: una persona mondana non può Realizzare Dio tanto facilmente. Io sono un essere umano mondano, e so che anche trovare un Maestro è semplicemente impossibile. Non ho trovato un insegnante spirituale, perché nessuno di essi mi ha soddisfatto: perciò, come sarà possibile per me Realizzare Dio, che è infinitamente più difficile? Il trovare semplicemente un Maestro è così difficile per me; ottenere la Realizzazione in questa vita è semplicemente impossibile. Sei d'accordo con me?"

Il Maestro replicò: "Purtroppo non sono d'accordo con te. Altri possono pensare che quello che dici è corretto, ma a questo punto vorrei dire che non è così difficile trovare un Maestro, né ottenere la Realizzazione di Dio."

Il cercatore fu sorpreso, ed anche i discepoli si stupirono un po' dell'affermazione del Maestro, perché molti di loro sapevano come era stato arduo trovare un Maestro spirituale, e la Realizzazione di Dio era ancora molto distante.

Il Maestro disse: "Vedi, proprio ora alcuni dei miei studenti stanno innaffiando l'erba, ci sono delle pianticelle qui intorno," e il Maestro indicò due piante, due pianticelle molto piccole. Poi il Maestro prese un attrezzo da giardinaggio, con il quale estrasse una delle piante dal terreno. Prendendola per le radici e le foglie si diresse verso l'altra pianta. Anche qui estrasse la pianta dal terreno e trapiantò al suo posto la prima pianticella. Poi prese la seconda pianta e la trapiantò al posto della prima.

Poi il Maestro disse: "Guarda: questa pianta è l'uomo e quella pianta è Dio. Ora, io sono il Maestro. Son venuto qui ed ho toccato questa pianta. Si è trattato di alcuni minuti, solo un paio di minuti. Non appena l'ho toccata, la pianta mi ha dato immediatamente il responso divino, ed io l'ho presa e trapiantata dove c'era la pianta chiamata 'Dio'. Poi ho preso la pianta-Dio e ho ricevuto tutta la Sua Compassione, Amore, Gioia e Delizia, e l'ho trapiantata dove si trovava la pianta chiamata uomo. È stata una questione di pochi minuti. Ho portato l'uomo a Dio e Dio all'uomo."

Il nuovo cercatore disse: "Maestro, vorrei essere tuo discepolo. Per favore iniziami."

"Ti inizierò fra breve, figlio mio" disse il Maestro. Poi continuò: "Se senti che Realizzare Dio è quasi impossibile, ciò significa che la tua idea di Dio è sbagliata, che la tua idea della spiritualità è sbagliata. Sei attaccato al mondo, ma se tu avessi lo stesso attaccamento per Dio vedresti che potresti facilmente raggiungerlo. Ora, quando vado da Dio, busso alla porta. Immediatamente Lui l'apre e viene da me. Gli dico: "Vieni con me, per favore." Lui viene con il Suo Amore, la Sua Gioia, la Sua Benedizione e la Sua Compassione infinite. Poi vengo e busso alla tua porta, ma quando lo faccio tu non apri. La tieni chiusa, ben serrata! Naturalmente io e Dio torniamo indietro. Poi, quando voglio portarti al Palazzo di Dio, ti dico: "Vieni con me." Quando busso ancora alla porta di Dio, Lui mi dice che come non apristi la porta quando Lo portai da te, Lui non ti aprirà la Sua. Se tu avessi aperto la porta quando ti conducevo Dio come Ospite e se Gli avessi permesso di entrare, naturalmente anche Lui ti avrebbe consentito di entrare nel Suo Palazzo. Perciò, se tieni aperta la porta del tuo cuore, facilmente Dio potrà entrare.

Ma quando mi avvicino a te, immediatamente ne sei disturbato. Pensi di avere paura, dubbi, problemi emotivi e vitali, gelosia e così via. Non vuoi esporti, vuoi nasconderti, ma questa pianta che ho spostato, la pianta-uomo, non ha mostrato paura, né dubbio, né vergogna quando l'ho toccata, non ha mostrato assolutamente nulla. Non era per nulla impaurita della sua ignoranza. Era emozionata dal fatto che qualcuno la stesse portando in un altro luogo, che era Dio.

Così, quando ti 'tocco', quando un Maestro spirituale ti benedice o medita su di te, se in quel momento offri la tua ignoranza e le tue imperfezioni assieme alle tue qualità devote, sarà molto facile per il Maestro portarti completamente a Dio. Altrimenti, per lui è praticamente impossibile fare qualsiasi cosa per trasformare la coscienza dei discepoli o anche per purificarla. È solo uno scambio di due piante. Questo è ciò che fa il Maestro quando ha a che fare con i suoi figli spirituali.
Una pianta è Dio, un'altra è l'uomo."

Poi lentamente il Maestro si allontanò.

Il consiglio del Maestro sulla scelta della Via

C'era una volta un Maestro spirituale che voleva dare ad ogni suo figlio spirituale speciale attenzione, considerazione, benedizioni, e guida, nonostante avesse centinaia e centinaia di discepoli. Conduceva molti incontri alla settimana, a volte due al giorno, in modo da poter mantenere ciascun incontro piccolo e intimo, anche se tanti nuovi cercatori erano stati accolti nella sua famiglia spirituale.

Una o due volte alla settimana il Maestro permetteva al pubblico di partecipare agli incontri, e alcuni decidevano in seguito di seguire la sua via.

Un giorno quattro visitatori, tre giovani e una ragazza, si avvicinarono al Maestro dopo un incontro. Uno dei ragazzi si inchinò al Maestro e disse: "Maestro, vuoi accettarmi come discepolo? Vengo qui tutte le settimane da un mese a questa parte, ed ho infine deciso che questa è la mia via."

Il Maestro chiese al cercatore il suo nome e poche altre cose sulla sua vita esteriore, e poi in silenzio si concentrò sulla sua anima. Finalmente disse: "Ti accetto certamente come mio discepolo. Ti accetto di tutto cuore. Vieni ai nostri incontri regolarmente e devotamente. Vedo chiaramente che questa è la tua via."

Il nuovo discepolo fu estremamente felice e grato per essere stato accettato dal Maestro.

Il secondo dei tre ragazzi disse: "Maestro, anch'io vengo qui dal mese scorso, ma ho appena saputo che possiamo venire solo quattro o cinque volte prima di decidere di diventare discepoli. Sento che questa può essere la mia via, ma non voglio diventare discepolo adesso, perché non voglio avere nessun conflitto interiore o essere poco sincero nel mio impegno. Voglio essere assolutamente sicuro."

Il Maestro replicò: "Ammiro profondamente la tua sincerità. Purtroppo qui all'ashram abbiamo questa regola; ma sei il benvenuto agli incontri che organizziamo il mercoledì sera fuori dall'ashram. Molte persone sono venute a questi incontri per otto o nove mesi o anche un anno, ma non si sono ancora presi nessun impegno, e da parte nostra non abbiamo richiesto loro nessun impegno. Naturalmente io sono la stessa persona, lo stesso Maestro spirituale, sia dentro che fuori dall'ashram, perciò avrai la stessa opportunità di decidere se sono il tuo Maestro."

"Maestro, sono contento di sentire che potrò seguire gli incontri del mercoledì, e certamente continuerò a meditare con voi; ma perché hai queste regole rigide per chi vuole iniziare? Perdona la mia domanda, ma perché nella propria vita interiore devono esserci queste limitazioni esteriori?"

Il Maestro spiegò: "Figlio mio, se abbiamo regole come questa, ci possiamo armonizzare più efficacemente come gruppo. Ogni organizzazione ha bisogno di regole e norme per funzionare senza problemi; inoltre è più facile disciplinare la vita dei discepoli di una comunità spirituale, se ci sono delle regole.

C'è anche una ragione spirituale, figlio mio. Ho visto chiaramente che se vuoi scegliere una via spirituale, quattro visite ad un Maestro sono più che sufficienti per decidere se la sua via è adatta a te oppure no: dopo avermi visto quattro volte, se sono il tuo Maestro inevitabilmente sentirai qualcosa in me. Non voglio dire che solo perché sono un Maestro spirituale devi sentire qualcosa in me; ma se sono destinato ad essere il tuo Maestro sentirai sicuramente qualcosa in me, che ti incoraggerà e ti ispirerà a diventare mio discepolo. Se dici, comunque, che nel tuo caso ci vuole più tempo perché vuoi essere molto attento e cauto per non sbagliare, vorrei invitarti di nuovo a venire indefinitamente all'altro incontro. Prendi il tempo che ti ci vuole. Dopo circa sei mesi, se senti che questa non è la tua via, puoi provarne altre.

Diciamo che io sono il tuo fratello spirituale maggiore. Poiché sono un poco più avanzato di te nella vita spirituale, il mio ruolo è quello di portarti al nostro Padre comune, ma io personalmente non sono la Meta. Se c'è qualcun altro, spiritualmente un po' più avanzato di te, naturalmente anche lui sarà in grado di portarti al Padre. Noi Maestri spirituali siamo come messaggeri: portiamo semplicemente i cercatori al Padre. Avrai la stessa possibilità di Realizzare Dio sia che tu accetti questa via oppure un'altra. Se vuoi prendere tempo, per favore fallo, ma non sentirti triste o dispiaciuto per questo. In quest'incontro e in tutti i miei incontri - in verità in ogni luogo - la porta del mio cuore è spalancata."

Il secondo cercatore s'inchinò al Maestro. "Maestro, sono profondamente commosso dalla magnanimità del tuo cuore e della tua profonda saggezza. Continuerò certamente a venire ai tuoi incontri. Grazie!"

Ora il terzo ragazzo si rivolse al Maestro. "Maestro, trovo che la mia vita sia in uno stato di confusione. Come posso giudicare la mia sincerità? Maestro, per favore dammi qualche consiglio."

Il Maestro disse: "Mi sembra che tu abbia due domande, non una. Una riguarda la tua confusione, l'altra la tua sincerità. Perché sei confuso? Che cosa ti fa sentire confuso? L'accettare la nostra via è una cosa, ma la confusione nella tua vita, dentro la tua stessa mente, è una cosa completamente differente. Chiedi a te stesso se sarai felice se non accetti la nostra via. Se senti che sarai felice e se dici di non essere confuso circa il rifiutare o l'accettare la nostra via, la tua confusione è allora totalmente separata dal tuo bisogno oppure no di accettare una vita spirituale. Sta a te accettarci o rifiutarci. Questa via è un modo di vedere la verità. La tua sincerità ti dirà se è per te."

"Ma, Maestro" lo interruppe il discepolo "come posso giudicare la mia sincerità?"

Il Maestro replicò: "Puoi giudicare facilmente la tua sincerità. La tua sincerità dipende interamente dalla vastità o magnanimità del tuo cuore. Non devi diventare una persona spirituale per essere sincero. Pensa a te stesso come a due persone. Pensa al tuo vitale, mente e fisico, come a qualcuno che sta affogando nel mare dell'ignoranza; e pensa al tuo cuore ed anima come ad un'altra persona che sta nuotando attraverso il mare dell'ignoranza. Separa la tua mente, vitale e fisico, dal tuo cuore ed anima. Senti che mentre la tua mente, vitale e fisico stanno affogando, il tuo cuore ed anima hanno la capacità di salvarli. Cosa devi fare ora? Se separi te stesso dalla persona che sta affogando e rimani con il cuore ed anima, immediatamente la vastità del cuore e la visione del futuro dell'anima verranno a salvare la persona che sta affogando in te; ma devi decidere se vuoi seguire o no la via del cuore e dell'anima per salvare il fisico, vitale e mente. Se senti che è il fisico che ti sta dando il giusto messaggio, che è il vitale che ti sta dando il giusto messaggio, che è la mente che ti sta dando il giusto messaggio, allora non sentirai un bisogno reale per la vita spirituale. Ma se senti che la tua mente, per esempio, sta affogando, allora dovresti rivolgerti al cuore, perché il cuore è nella posizione di offrire illuminazione alla mente. Quando entri nella vita spirituale, la tua mente intellettuale sarà soltanto un ostacolo sfortunato. La mente in quanto tale non è cattiva, ma dev'essere illuminata dalla luce del cuore, e la luce del cuore proviene dall'anima stessa."

Il terzo cercatore disse: "Maestro, seguirò il tuo consiglio, e sono sicuro che i problemi della mia confusione e della mia sincerità saranno presto risolti. Cercherò di identificare me stesso con il mio cuore ed anima."

Ora l'ultimo visitatore, la ragazza, disse al Maestro: "Sebbene io mediti e conduca una vita interiore da molti anni, questa è la prima volta che cerco di trovare un Maestro. Sento una forte affinità con te, ma non è forse troppo presto per prendere delle decisioni?"

Il Maestro disse: "Figlia mia, entra nel tuo cuore ed anima, e se senti che questa è la tua via, dovresti certamente venire. Se senti che questa non è la tua via, vai in qualche altro posto, ma questa è la mia sola richiesta a te e a chiunque non abbia accettato un Maestro spirituale: trovate il vostro Maestro il più presto possibile. Proprio perché siete sinceri, vi chiedo di non ritardare. Potreste dire che dovete aspettare l'Ora di Dio, ma io vi dico che essa è già scoccata: questa è la ragione per cui siete venuti qui e state pensando di andare anche in qualche altro posto. Parecchie persone sono molto capricciose: anche se trovano qualcosa che piace loro nel primo negozio in cui vanno, pensano che forse potrebbero trovare qualcosa di meglio in un altro negozio. Vanno in altri venti negozi, sperando di trovare qualcosa di particolare, e dopo aver cercato e cercato spesso finiscono col tornare al primo negozio.

Ma se una persona è saggia, se è veramente affamata e trova il frutto che soddisferà la sua fame nel primo negozio, semplicemente lo mangia lì e non si affanna ad andare di negozio in negozio. Naturalmente, se non le piace il cibo offerto dal primo negozio, ha tutti i diritti di andare in qualche altro posto; ma alcune persone usano ciò che chiamano 'umana saggezza', che non ha validità dal punto di vista spirituale. La loro stessa natura è dire: "Vado a cercare qualcos'altro," ma il problema è che il tempo è molto prezioso. Se devo curiosare in molti negozi e vedere ogni cosa, può avvenire che mentre perdo il mio tempo, qualcuno possa comprare il frutto che volevo all'inizio. Inoltre, il negoziante non tiene aperta la sua porta ventiquattr'ore al giorno. Se curioso a lungo nel negozio senza comprare la cosa di cui ho bisogno, egli potrebbe decidere che è giunto il momento di chiudere e mi chiederebbe di andare a cercare da qualche altra parte. In quel momento sarei io a rimanere insoddisfatto e inappagato.

Perciò, dopo essere andata in profondità dentro di te, se il tuo cuore e la tua anima ti dicono che questa non è la tua via, sii coraggiosa e cerca un altro Maestro; ma se senti che questa è la tua via, non permettere alla mente di farsi avanti e portare dubbi.

Puoi pensare che la mente sia sincera ad essere cauta nell'interrogare il cuore, ma essa mostra solo la sua insicurezza. La mente è irrimediabilmente insicura, ed è per questo che crea sempre confusione. Abbi fede solo nel tuo cuore ed anima. Se l'anima ti fa arrivare il messaggio tramite il cuore che questa è la tua via, accetta questa via ed attieniti ad essa.

Ciò che voglio dire è che è meglio stare sempre attenti e non perdere tempo. Noi dobbiamo studiare tre materie. La prima materia è la Realizzazione di Dio, la seconda è la Rivelazione di Dio, e la terza è la Manifestazione di Dio. Abbiamo a malapena iniziato a studiare la prima materia, ma dobbiamo completare tutti e tre i corsi. Ogni corso richiede un tempo così lungo! Dio sa quanti secoli, quante incarnazioni ci vorranno per ognuno di essi. Quindi, prima iniziamo, meglio è per noi."

Il quarto cercatore si inchinò e disse: "Maestro, non perderò un secondo. Andrò nel profondo di me e troverò la via per me. Maestro, tu sei il nostro vero fratello spirituale la cui unica premurosa attenzione è il nostro progresso. Siamo profondamente commossi dalla tua guida incondizionata. Faremo ciò che ci hai detto." I quattro cercatori si inchinarono al Maestro pieni di gratitudine e tornarono a casa.

Voglio un solo studente: il cuore

C'era una volta un Maestro spirituale che aveva centinaia di seguaci e di discepoli. Spesso teneva dei discorsi in diversi luoghi, chiese, sinagoghe, templi, scuole ed università. Ovunque fosse invitato e ogni volta che i suoi discepoli organizzavano incontri, faceva dei discorsi. Parlava a bambini e adulti, teneva conferenze per studenti e per casalinghe, qualche volta faceva dei discorsi di fronte a studiosi e a cercatori molto avanzati. Continuò così per circa vent'anni.

Venne infine il momento in cui Maestro decise di non continuare più le sue conferenze. Disse ai suoi discepoli: "Ora basta. Ho fatto questo per molti anni, ora non farò più discorsi, solo silenzio. Rimarrò in silenzio."

Per circa dieci anni il Maestro non offrì più conferenze. Nel suo ashram manteneva il silenzio, manteneva il silenzio ovunque. Aveva risposto a migliaia di domande, ma ora, di fronte al pubblico, non meditava neanche più.

Dopo dieci anni i discepoli lo pregarono di riprendere la sua vecchia pratica di fare discorsi, di rispondere a domande e di tenere meditazioni pubbliche. Tutti quanti lo supplicarono e finalmente acconsentì. Immediatamente i discepoli organizzarono incontri in molti luoghi e misero annunci nei giornali e manifesti ovunque per annunciare che il loro Maestro avrebbe cominciato di nuovo a tenere conferenze e meditazioni elevate per il pubblico. Il Maestro andò in questi posti con alcuni dei suoi discepoli favoriti, devoti e pieni di dedizione, e centinaia di persone si trovarono insieme riunite per ascoltarlo ed avere una risposta alle loro domande. Ma con grande sorpresa per tutti, il Maestro non parlò affatto. Dall'inizio alla fine dell'incontro, per due ore, mantenne il silenzio.

Alcuni dei cercatori presenti agli incontri ne furono infastiditi. Dissero che nel giornale e nei manifesti c'era scritto che il Maestro avrebbe tenuto un breve discorso, che avrebbe risposto a domande, e che avrebbe anche tenuto una meditazione. "Come mai non parla?" chiesero, e molti: "È un bugiardo!" E contrariati lasciarono presto il luogo dell'incontro. Altri rimasero tutte le due ore, con la speranza che alla fine il Maestro avrebbe parlato, ma questo chiuse la meditazione senza dire nulla. Alcune persone del pubblico sentirono gioia interiore; altri rimasero solo per paura che, andando via presto, gli altri potessero pensare che non fossero spirituali e che non meditassero affatto. Così alcuni se ne andarono, altri rimasero con grande riluttanza, altri ancora rimasero per dare una prova di sé agli altri, e solo pochi restarono con la massima sincerità, devozione e anelito interiore.

Questa situazione proseguì per tre o quattro anni. Ci furono alcuni che criticarono senza mezzi termini il Maestro, imbarazzando i discepoli, dicendo: "Il vostro Maestro è un bugiardo. Come giustificate l'annuncio in cui si afferma che farà un discorso, che risponderà a delle domande, e che terrà una meditazione? Medita soltanto e noi non impariamo nulla da questo. Chi può meditare per due o tre ore? Sta prendendo in giro noi e se stesso!"

Alcuni dei discepoli più vicini furono molto turbati; si sentirono infelici del fatto che il loro Maestro veniva insultato e criticato. Ancora una volta supplicarono il Maestro di fare solo un breve discorso e di rispondere ad alcune domande alla fine della meditazione. Finalmente il Maestro acconsentì.

All'incontro seguente il Maestro non se ne dimenticò, ma cambiò idea. Cominciò a meditare, e questa volta, invece di due ore, portò avanti la meditazione per quattro ore. Anche i suoi discepoli più intimi se ne rattristarono. Non potevano arrabbiarsi con il loro Maestro, perché è un serio errore karmico arrabbiarsi con il Maestro; ma temevano che qualcuno del pubblico si alzasse in piedi e lo insultasse. Si prepararono mentalmente a proteggere il Maestro nel caso in cui si verificasse qualche incidente.

Quando passarono quattro ore e non c'era segno che il Maestro parlasse o terminasse l'incontro, uno dei discepoli più intimi si avvicinò a lui e disse: "Maestro, ti prego, non dimenticare la tua promessa."

Il Maestro disse immediatamente: "La mia promessa, sì, vi ho fatto una promessa, così ora è mio dovere ed obbligo fare un discorso. Oggi il mio discorso sarà molto breve. Voglio dirvi che ho fatto centinaia e centinaia di discorsi; ma chi li ha ascoltati? Migliaia di orecchie e migliaia di occhi. I miei studenti sono state le orecchie e gli occhi del pubblico - migliaia e migliaia di orecchie e di occhi; ma ho fallito nell'insegnare loro qualcosa. Ora voglio avere un diverso tipo di studente. I miei nuovi studenti saranno i cuori.

Ho offerto messaggi in migliaia di luoghi. Tali messaggi sono entrati da un orecchio e sono usciti dall'altro, nel più breve tempo possibile. E le persone mi hanno visto fare discorsi e rispondere alle domande, solo per un fuggevole secondo i loro occhi hanno intravisto qualcosa in me e poi andava tutto perduto. Mentre parlavo di Verità, Pace, Luce e Beatitudine sublimi, le orecchie non potevano riceverle, perché erano già colme di rumore, dubbi, invidia, insicurezza e impurità accumulati in molti anni. Le orecchie erano totalmente inquinate e non ricevevano il mio messaggio; e gli occhi non ricevevano la mia Verità, Pace, Luce e Beatitudine, perché vedevano ogni cosa a modo loro. Quando gli occhi umani vedono qualcosa di bello, subito cominciano a fare paragoni. Dicono: "Come mai lui è così bello, il suo parlare è bello, le sue risposte alle domande sono belle? Come mai non riesco ad essere anch'io così?" E subito l'invidia entra in loro. Sia l'occhio che l'orecchio umani rispondono tramite l'invidia. Se l'orecchio ode qualcosa di buono su qualcun altro, immediatamente l'invidia si fa avanti. Se l'occhio vede che qualcun altro è bello, immediatamente la persona diventa invidiosa.

Le orecchie e gli occhi hanno giocato la loro parte. Hanno dato prova di essere degli studenti non-divini, e che io non posso insegnare loro. Il loro progresso è stato totalmente insoddisfacente. Ora voglio nuovi studenti, ed ho nuovi studenti. Tali studenti sono i cuori, dove crescerà l'unità: unità con la Verità, unità con la Luce, unità con la Bellezza interiore, unità con ciò che Dio ha e ciò che Dio è. È lo studente-cuore che ha la capacità di identificarsi con la Saggezza, la Luce e la Beatitudine del Maestro; e quando si identifica con il proprio Maestro, scopre la propria realtà: Verità, Pace, Luce e Beatitudine infinite. Il cuore è il vero ascoltatore, il cuore è il vero osservatore, il cuore è il vero studente che diventa uno con il Maestro, con la Realizzazione del Maestro, con la visione del Maestro, con la Luce eterna del Maestro. D'ora in poi, il mio unico studente sarà il cuore."

Aspettative umane e appagamento divino

Un giorno un discepolo intimo di un grande Maestro spirituale andò dal Maestro e disse: "Maestro, mi hai sempre detto di non aspettarmi nulla dalla mia vita, ma di aspettarmi ogni cosa solo da Dio. Io ho fede in Dio, ma a meno che e finché non Lo vedo faccia a faccia, come posso aspettarmi qualcosa da Lui? Se vedo una persona posso aspettarmi qualcosa, ma se non la vedo come posso farlo? Vedo le mie mani e quindi mi aspetto qualcosa da loro. Vedo le mie membra e solo per il fatto che le vedo, sento di poter chiedere loro un favore; ma nel caso di Dio, poiché non lo vedo, come posso aspettarmi qualcosa da Lui?"

Il Maestro disse: "Figlio mio, è vero che non hai visto Dio, ma desidero dirti che ci sono molte cose che tu ottieni, che in realtà non provengono dall'azione delle tue mani, dagli occhi, o da qualche altra parte del corpo. Ci sono molte cose che non ti aspetti né da te, né da nessun altro, ma che tuttavia accadono anche se non ne vedi le cause esteriori o lo sforzo esteriore di una persona da te conosciuta. Esse avvengono nel Modo proprio di Dio, che è molto oltre la tua immaginazione."

"Maestro, questo è vero, ma devo dire che molto spesso quando mi aspetto qualcosa da Dio, le mie aspettative non vengono appagate."

Il Maestro disse: "Quando ti aspetti qualcosa da te stesso, le tue aspettative vengono appagate ogni volta?"

"No, Maestro."

"Se non sei in grado di soddisfare tutto ciò che ti aspetti da te stesso, perché ti aspetti che Dio soddisfi tutto ciò che ti aspetti da Lui? Ci si aspetta qualcosa perché si è fissata una propria meta: ci si aspetta che la meta ci raggiunga, o si vuole raggiungere la meta. Dato che si ha una destinazione in mente, si attira la destinazione verso di sé, oppure ci si spinge verso la destinazione; ma i propri sforzi non sono sempre sufficienti per ottenere il successo. No! C'è una forza più alta, che è chiamata Grazia, la Compassione di Dio. Quando tale Compassione discende dall'Alto, non c'è nulla che tu non possa aspettarti dalla tua vita. Quando la divina Compassione discende, se hai un'aspettativa divina, certamente verrà appagata.

All'inizio del suo viaggio, un cercatore può mirare ad una meta più bassa perché non è ancora cosciente delle sue capacità più elevate, o perché non è libero dai suoi desideri. Se l'individuo non ha un'aspirazione reale e sincera, se non è un genuino cercatore, Dio gli darà semplicemente ciò che lui consciamente vuole e si aspetta; ma se prega e medita con tutta l'anima, poiché Dio vede la sua sincerità e la sua potenzialità, Dio non vorrà che il cercatore raggiunga la meta inferiore. Dio ha pronta per lui una meta infinitamente più elevata.

All'inizio la tua aspettativa può essere uno iota di luce, ma Dio ti sta preparando in modo da poterti dare un'infinita distesa di Luce. All'inizio puoi tentare di ricevere solo una goccia di Nettare: puoi sentire che è abbastanza; ma Dio vuol nutrirti con una grandissima quantità di Nettare. Perciò, quando sei del tutto sincero nella tua vita spirituale, se ti poni una meta minore, Dio te la potrà negare, perché ha in serbo per te la Meta più elevata; ma poiché tu non la vedi, credi che Dio non sia gentile con te e che non si curi di te."

"Cos'è una meta inferiore o minore?" Chiese il discepolo.

"Ti farò un esempio," replicò il Maestro. "In passato volevo diventare un bigliettaio del treno. Quando ero bambino e veniva il bigliettaio e chiedeva i biglietti, ero così affascinato dai movimenti e dai suoi gesti che desideravo diventare come lui. Ora guarda! Sono diventato un Maestro spirituale. Essere un Maestro spirituale è un conseguimento infinitamente più grande che essere un bigliettaio del treno. Così, Dio non mi permise di raggiungere questa meta minore.

Una volta desideravo diventare un grande atleta, un corridore molto veloce, ma Dio voleva qualcos'altro. Voleva che diventassi un corridore molto veloce, non nella vita esteriore, ma in quella interiore. Il nome, la fama e i successi dell'atleta che è un corridore e campione nella vita esteriore, durano pochi anni. Egli ispira i giovani, è vero, ma l'ispirazione che offre non è nulla in confronto all'ispirazione che il campione interiore, il Maestro spirituale, offre. Quando un Maestro ispira qualcuno, la coscienza di quella persona è elevata, e la persona fa un passo avanti verso la Meta più elevata. Con l'aiuto dell'ispirazione e dell'aspirazione di un Maestro, la Meta suprema può alla fine essere raggiunta."

Il discepolo disse: "Ma Maestro, anche quando mi aspetto la Meta più elevata da Dio: Pace, Luce e Beatitudine in misura infinita, anche allora le mie aspettative non sono appagate."

"Figlio mio, quando ti aspetti Pace, Luce e Beatitudine da Dio, significa che ti sei fissato una meta molto elevata. Se ti aspetti qualcosa dai tuoi amici, dai tuoi parenti, dai tuoi vicini o dai tuoi conoscenti, se essi non vogliono dartela, semplicemente non lo faranno. E dato che non la ottieni sei infelice, perché senti che sebbene tu la meritassi non l'hai ricevuta, oppure senti che gli altri non te l'hanno data per invidia e per paura di non essere più capaci di mostrare la loro superiorità.

Nel caso di Dio, invece, se Lui non ti da qualcosa, non è perché è invidioso di te oppure perché pensa che se ti dà il Suo Infinito Lui non potrà mantenere la Sua Supremazia, no. Puoi sentire che ciò che hai ricevuto è soltanto una gocciolina, mentre ciò che ti stai ancora aspettando è un oceano infinito, Ma quando Dio ti dà solo una goccia è perché sente che anche questa piccola goccia potrebbe essere troppo per te; ma gradualmente Dio aumenta la tua capacità, e verrà un giorno in cui sarai in grado di ricevere una grande goccia; e alla fine sarai in grado di ricevere l'oceano stesso.

Se ti aspetti qualcosa da Dio, ma non la ottieni, sii certo che Dio ha una validissima e legittima ragione per non dartela. È perché ti darà qualcosa di assai migliore in futuro; inoltre ti dirà anche perché te la nega in questo momento. Se non appaga la tua aspettativa, ti offre Luce. Tramite questa Luce ti fa capire perché non ti sta dando quello che ti aspetti; inoltre, se ti dà immediatamente ciò che vuoi, ti spiegherà il motivo per cui la ottieni subito. Perciò, figlio mio, se veramente vuoi aspettarti qualcosa, non aspettartela da te stesso né da qualcun altro, ma solo da Dio.

L'appagamento dell'aspettativa è contemporaneamente una necessità umana ed una soddisfazione divina. Quando diciamo di essere soddisfatti, quello è l'appagamento della nostra aspettativa; ma quest'appagamento dell'aspettativa avviene in un modo divino solo quando abbandoniamo la nostra volontà alla Volontà di Dio.

Altrimenti pregheremo Dio, mediteremo su Dio, adoreremo Dio e cercheremo di compiacere Dio, con il tipo sbagliato di aspettativa: poiché abbiamo pregato per otto ore, ci aspettiamo che Dio ci sorrida, ma come possiamo sapere che grazie a quel sorriso da Dio, la nostra vita sarà resa immortale, o che ottenendo qualcos'altro che abbiamo voluto, la nostra vita sarà appagata?

Se ci aspettiamo qualcosa da Dio in modo divino, la Realtà emergerà vasta in noi, e con questa Realtà saremo in grado di andare verso la nostra Immortalità, la nostra Meta trascendentale più elevata."

Chi è più importante: il Guru o Dio?

Un giorno un Maestro spirituale vide un triste litigio, una disputa tra due suoi discepoli. Stavano quasi per azzuffarsi, perciò il Maestro si avvicinò loro e disse: "Cosa succede? Perché litigate?"

Entrambi gridarono: "Maestro, Maestro, aiutaci! Ci occorre la tua guida! Ci occorre la tua Luce!"

Il Maestro disse: "Se parlate tutti e due allo stesso tempo non posso giudicare. Perciò uno di voi mi dica cosa vi sta tanto a cuore."

Uno di loro disse: "Maestro, l'oggetto della discordia sei tu e nessun altro."

"Cosa?!" esclamò il Maestro.

Il discepolo continuò: "Lui afferma che il Maestro, il Guru, è più importante di Dio. Io dico che è impossibile, Dio è più importante. Lui dice che il Guru è più importante perché il Guru mostra qual è la via, prepara la strada, e porta il discepolo a Dio, e dice anche che sebbene Dio si curi di ognuno, anche di chi dorme e non aspira, se uno vuole da Dio la Sua immediata sollecitudine e benedizioni, è mediante il Guru che può averle. Ecco perché il Guru è più importante; ma io dico di no: è Dio che ha dato questo tipo di amore e di compassione al Guru, è Dio che ha fatto del Guru uno strumento per aiutare l'umanità, perciò per me Dio è più importante. Lui dice che c'è una Meta, ma se non c'è qualcuno che ci conduce lì, e questo qualcuno è il Guru, allora Dio rimarrà sempre lontanissimo. Lui dice: 'Ok, la Meta è lì, ma chi mi porta ad essa? Non posso andare da solo, non conosco la strada. Perciò il mio Guru è più importante, perché la Metà non verrà da me.'

Io dico di no: la Meta può non venire a me, ma la Meta è Dio. Ora, se il tuo Guru ti porta alla Meta, Dio, e Dio non si cura di te, dov'è l'importanza del messaggero? Il Guru può portare qualcuno vicino alla Meta, ma se la Meta non si cura di quella persona, naturalmente il suo viaggio è inutile. Un essere umano può portare qualcuno da un Maestro, ma se questo non è contento della persona che gli hanno portato, il caso è senza speranza. La cosa più importante non è chi ha condotto il discepolo, ma chi è contento del discepolo. Se Dio è contento di qualcuno, questo è più che sufficiente.

Lui dice che se il Guru accetta qualcuno come suo discepolo intimo, prende sulle sue spalle la legge del karma. Quando il padre sa che suo figlio ha fatto qualcosa di sbagliato e vuole salvarlo, prende la punizione su se stesso. Questo è il Guru; ma Dio è il Padre Universale, Lui si occupa della Sua Legge Cosmica. Se sbagliamo, Dio ce ne farà subire le conseguenze, saremo puniti. Lui sente che il Guru è più importante perché prende sulle sue spalle la punizione che il discepolo merita, mentre Dio seguirà sempre la Sua Legge Cosmica. Ma io dico di no, Dio non ci punisce, ci dà solo un'esperienza. Chi punisce? e chi viene punito? Dio sta avendo una Sua esperienza in e tramite noi. Così, noi non riceviamo alcuna punizione, ma piuttosto è Dio che gioisce o soffre attraverso di noi, in noi.

Inoltre, Dio è esistito prima che il Guru venisse nel campo della manifestazione, e Dio continuerà ad essere Dio ancora molto dopo che il Guru avrà lasciato il campo della manifestazione. Il Guru proviene da Dio e ritornerà a Dio, la sua Sorgente. Ma Dio è infinito ed eterno, mai cesserà di esistere. Dio è il Tutto, il Guru è un'incarnazione temporanea.

Guru, ho la massima devozione per te. Sebbene lui dica che tu sei più importante di Dio ed io dica che Dio è più importante, ho la più grande fede in te. Vorresti per favore illuminarci su questo argomento?"

Il Guru disse: "Se pensi che il Guru sia il corpo, allora egli non ha alcuna importanza. Se pensi che il Guru sia l'anima, allora lui e Dio sono ugualmente importanti, sono una sola e la stessa cosa; ma se senti che il Guru è il Sé Infinito, il Sé Trascendentale, allora devi sentire che non è né il corpo del Guru né l'anima del Guru, ma il Supremo in lui ad essere il Sé Trascendentale.

Il Supremo è il Guru, il Guru di tutti. Se vuoi separare il fisico, l'anima, ed il Sé Trascendentale, se vuoi separarli in tre parti differenti, allora non Realizzerai mai Dio, non sarai mai in grado di Realizzare la Verità più elevata. Per poter Realizzare la Verità più elevata dovresti servire l'aspetto fisico del Maestro, amare l'anima del Maestro, e adorare il Sé Trascendentale del Maestro. La cosa più importante è vedere nel fisico la Luce illimitata del Maestro, nell'anima la Coscienza di inseparabile unità, e nel Sé la Liberazione eterna. Solo allora il Maestro e Dio possono diventare uno.

"Dio ed il Guru sono ugualmente importanti nel Gioco Eterno, la Commedia Divina."

Si deve seguire la propria natura

(Un sant'uomo sta nuotando nel fiume, un uomo seduto pigramente sulla riva lo guarda. Il sant'uomo vede uno scorpione proprio davanti a sé. Provando pena per la povera creatura, lo afferra e molto lentamente e con dolcezza lo pone a terra. Mentre lo fa, lo scorpione lo punge gravemente. L'uomo inizia a gemere dal dolore.)

SANT'UOMO: Desideravo salvarti e l'ho fatto. È questa la ricompensa? Ad ogni modo, ho fatto il mio dovere.

(Pochi minuti dopo lo scorpione cade nuovamente nel fiume. Lo spettatore continua ad osservare.)

SANT'UOMO: Ah, povera creatura, soffri di nuovo, sento il tuo dolore.

(Solleva nuovamente lo scorpione e lo mette sulla riva; ancora una volta lo scorpione lo punge, questa volta ancor più gravemente. L'uomo grida per il dolore atroce.)

SPETTATORE: Sei uno sciocco! Perché l'hai fatto? Hai già sbagliato una volta e hai ripetuto lo sbaglio una seconda volta!

SANT'UOMO: Amico mio, cosa posso farci? La mia natura è amare, la mia natura è salvare. La natura dello scorpione è odiare, la natura dello scorpione è pungere. Devo seguire la mia natura e lo scorpione deve seguire la sua. Se cadrà di nuovo nell'acqua io lo tirerò fuori ancora, non importa quante volte cadrà. Io sarò punto, griderò e gemerò, ma non rinnegherò la mia natura che è amare, salvare, e proteggere gli altri.

(Immediatamente lo spettatore corre nel fiume per toccare i piedi del sant'uomo).

SPETTATORE: Tu sei il mio insegnante, tu sei il mio Guru. Ho cercato, anelato per un Guru. Oggi ho trovato in te il mio vero Guru. Poiché sono tuo discepolo, d'ora in poi se lo scorpione cadrà nel fiume, sarò io a riportarlo a terra.

(Il discepolo canta.)

Amar bhabana
Amar kamana
Amar eshana
Amar sadhana
Tomar charane
Peyechhe ajike thai
Moher bandhan hiyar jatan
Timir jiban shaman shasan
Halo abasan nai nai ar nai

[I miei pensieri,
i miei desideri,
la mia aspirazione,
le discipline della mia vita,
ai tuoi piedi
hanno trovato oggi il loro rifugio.
Il legame degli attaccamenti tentatori
e delle sofferenze del mio cuore,
la vita di oscurità e la tortura della morte,
non vedo più, non sento più.]

(L'uomo aiuta il suo Guru ad uscire dal fiume. Il Guru ora siede sulla riva ed osserva la scena. In pochi minuti lo scorpione cade nuovamente nel fiume. Il discepolo lo afferra e lo mette sulla terraferma, ma lo scorpione non lo punge.)

DISCEPOLO: Maestro, com'è possibile che io non sia stato punto? Pensavo che anch'io lo sarei stato. Tu sei stato punto due volte senza pietà: non capisco.

MAESTRO: Figlio mio, proprio non capisci? Devo dirtelo? Mi crederai?

DISCEPOLO: Per favore, parla! Ti crederò, Maestro!

MAESTRO: Anche lo scorpione ha un'anima, e la sua anima ha detto allo scorpione che se ti avesse punto, anziché metterlo sulla riva lo avresti ucciso istantaneamente. Lo scorpione sapeva che tu non avresti accettato la sua puntura e non avresti tollerato la sua ingratitudine. Da te lo scorpione non aveva alcuna sicurezza della sua salvezza. Lo scorpione non ti ha punto perché sentiva questo. Nel mio caso, l'anima dello scorpione sapeva che non lo avrei mai ucciso, non importa quante volte mi avesse punto; lo avrei semplicemente preso e messo sulla terraferma per la sua salvezza. Anche nel mondo di ogni giorno le persone combattono, litigano, e minacciano gli altri solo quando vedono che i loro rivali sono deboli o che non vogliono combattere. Se incontrano qualcuno più forte di loro, rimangono silenziosi.

DISCEPOLO: Maestro, hai dei discepoli?

MAESTRO: Ho moltissimi discepoli.

DISCEPOLO: Cosa fai con loro?

MAESTRO: Io do e prendo, e prendo e do. Prendo il loro veleno ogni giorno e do loro il nettare. Prendo la loro aspirazione e do loro la Realizzazione. Prendo da loro ciò che hanno, ignoranza, e do loro ciò che ho, saggezza. Loro mi danno la sicurezza della mia Manifestazione e io do loro la sicurezza della loro Realizzazione.

Abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Tu hai bisogno di me cosicché puoi svuotare in me la tua impurità, imperfezione, oscurità ed ignoranza; ed io ho bisogno di te in modo che possa colmarti con il mio tutto, con ogni cosa che è dentro di me. Questo è il modo in cui ci appaghiamo l'un l'altro. La tua natura è darmi ciò che hai: impurità, oscurità, imperfezione, limitatezza, legame e morte. La mia natura è darti ciò che ho: Purezza, Amore, Gioia, Luce, Beatitudine, e Perfezione. Quando la tua natura entra nella mia natura e la mia natura entra nella tua, entrambi siamo totalmente manifestati e totalmente appagati. Questo è il modo in cui il cercatore e l'insegnante appagano l'Eterno Pilota, il Supremo.

Due discepoli

(Due discepoli in una camera dell'ashram del loro Maestro.)

PRIMO DISCEPOLO: Te l'ho detto, te l'ho detto, te l'ho detto!

SECONDO DISCEPOLO: Cosa mi hai detto?

PRIMO DISCEPOLO: Te l'ho detto che il nostro Maestro non ha niente! Niente! Non ha potere spirituale, non ha potere occulto. Sa solo parlare. Parla di Realtà Trascendentale, di Coscienza Universale, e di tutto ciò che è in grado di fare con il suo potere occulto; ma sono tutte bugie. Sa parlare e noi sappiamo ascoltare, ma non ha nulla, nulla. Guarda come soffre di reumatismi da tre mesi a questa parte! Se solo avesse uno iota di potere occulto avrebbe potuto curarsi!

SECONDO DISCEPOLO: Il mio cuore mi dice che lui ha la capacità di curarsi, ma che Dio gli sta chiedendo di avere quest'esperienza.

PRIMO DISCEPOLO: Dice che prende su di se il nostro karma, ma noi non abbiamo fatto nulla. Io non ho fatto nulla di sbagliato. Tu e gli altri discepoli non avete fatto nulla di sbagliato! La realtà è che ci incolpa quando lui fa qualcosa di sbagliato. Chissà cos'ha fatto di sbagliato nel mondo interiore! Ecco perché riceve una punizione, ed esteriormente incolpa noi.

SECONDO DISCEPOLO: Non ci ha mai incolpati. Ed io gli credo quando dice che prende il nostro karma.

PRIMO DISCEPOLO: Gli credi? Allora credigli! Rimani con lui e soffri! Muori con lui!

SECONDO DISCEPOLO: Morirò con lui. Non solo morirò con lui, ma morirò per lui.

PRIMO DISCEPOLO: Dio ha creato due tipi di persone sulla Terra, uno per ingannare e l'altro per essere ingannato, un tipo per esser mascalzone ed un altro per essere sfruttato.

(Entra il Maestro. Il primo discepolo inizia ad allontanarsi. Il secondo tocca i piedi del Maestro.)

MAESTRO: (al primo discepolo) Così tu sai che io non ho alcuna capacità, che io mi vanto solamente? Io non sono il Maestro giusto per te. Farai la cosa migliore andando da un altro Maestro, o aspettando che il giusto Maestro venga a te. Lasciami, torna a casa e vivi in pace.

(Al secondo discepolo) Tu credi in me. È mio dovere guidarti ed aiutarti. Ora dimmi, senti veramente che io prendo la tua ignoranza e imperfezione nel mio corpo? O dici questo perché hai studiato la mia filosofia e i libri scritti da altri?

Hai letto di Ramakrishna, il quale portò via l'impurità, l'imperfezione, e l'ignoranza dei suoi discepoli, e soffrì così tanto! Moltissimi Maestri spirituali hanno detto di aver fatto la stessa cosa. Pensi che io parli così solamente perché così tanti di loro lo hanno detto? Pensi che io parli soltanto, o pensi veramente che io prenda queste cose da te?

SECONDO DISCEPOLO: Maestro, so cosa prendi da me. Ogni giorno prendi da me insincerità, oscurità, impurità, invidia, dubbio, insicurezza, e molte altre imperfezioni. Dove vanno? Io le do a te. Esse vengono a te. Non m'importa anche se nessun altro sulla Terra ci crede; anche se tu mi dicessi che non lo fai, che è il tuo karma, non ci crederei. Io so che Dio ti sta dando quest'esperienza per il mio bene. Se io avessi attraversato questa particolare esperienza, forse sarei morto.

MAESTRO: Figlio mio, ci sono due ragioni per cui soffro. Una ragione è che prendo realmente su di me i fardelli, le imperfezioni, le qualità non-divine dei miei discepoli intimi. Questo è ciò che il Supremo desidera da me.

Ci sono due modi per prendere questo karma. Un modo è prenderlo su se stesso e soffrire, e l'altro modo è gettare le imperfezioni del discepolo nella Coscienza Cosmica; ma la via più facile, infinitamente più facile, è prendere il karma su di me. È una via diretta. Tu soffri e io ti 'tocco' direttamente e porto via la tua sofferenza.

L'altro modo è come portarti in un altro luogo, nella Coscienza Universale. La Coscienza Cosmica può essere vista come un contenitore di rifiuti. Prendo le vostre impurità e imperfezioni e ne faccio un mucchio, poi devo portare lì questo mucchio e gettarlo via. Ma nell'altro modo ti tocco semplicemente e, proprio come una calamita, porto via le tue sofferenze, i tuoi dolori, le tue qualità non-divine. Questo modo è più semplice ed è per questo che faccio così. Dio vuole che io faccia così.

Dico a Dio: "Dio, i miei figli mi amano così tanto, mentre io non li amo, io non li compiaccio." Allora Dio mi dice: "Guarda come soffri per loro. Guarda il tuo amore, figlio mio, come li ami sinceramente e devotamente. Tu senti che nella perfezione dei tuoi figli si trova la tua perfezione, il che è assolutamente vero. Loro ti amano semplicemente perché sentono che se riescono a possedere te, possiederanno tutto. Ti amano per averti. Tu li ami in modo da poterli condurre a Me. Li ami perché senti che se li porti a Me hai compiuto la tua parte. Amandoti per loro stessi, essi sentono di aver compiuto la loro parte. E quando tu li ami, quando li conduci a Me, al tuo Altissimo, senti di aver compiuto la tua parte."

Inoltre, Dio mi ha dato un'altra ragione per soffrire. Molte persone vengono a me solo con desideri, desideri, desideri; vengono da me solo per appagare i propri desideri, ma quando vedono che sono paralizzato dal dolore, che anch'io sono soggetto alla sofferenza e alla malattia, che sono debole come loro, dicono: "È un invalido indifeso. Come può aiutarci? Come può essere migliore di noi?" Sentono che la cosa migliore è andare da qualcun altro che possa aiutarli, e molti vanno via. La verità, in questo caso, è che Dio vuole che queste persone mi lascino. Quando queste persone mi lasciano, la mia nave diventa più leggera e può allora correre verso la Meta molto più velocemente. Dio vuole che le persone che non aspirano lascino il loro Maestro e rendano la nave del Maestro più leggera.

Così, questi sono i motivi per i quali soffro. Quando un discepolo sincero vede che sto soffrendo per lui, dice: "Se amo veramente il mio Maestro, dovrei dargli solo gioia!" Perciò il discepolo fa una promessa, una promessa interiore: "Io voglio che lui sia costantemente fiero di me. Nulla mi darà più gioia che vedere che il mio Maestro è sempre orgoglioso di me!" In questo modo il discepolo non compie più nessuno sbaglio e il Maestro diventa felice e orgoglioso di lui.

(Il primo discepolo tocca i piedi del Maestro.)

PRIMO DISCEPOLO: Maestro, per così tanto tempo sono stato una creatura infedele ed inumana; da oggi in poi sarò il tuo discepolo devoto e fedele!

SECONDO DISCEPOLO: Maestro, sono stato un devoto e fedele discepolo per molto tempo; oggi mi hai raccontato il segreto della tua sofferenza. Da oggi mi sento una parte consapevole ed importante di te; mi considero un tuo braccio; Maestro, la tua compassione è l'unica salvezza della mia vita.

PRIMO DISCEPOLO: Maestro, il tuo perdono è l'unica salvezza della mia vita.

MAESTRO: (al primo discepolo) Riconoscendo la tua stupidità, la tua ignoranza, hai portato alla luce la tua divinità.

(Al secondo discepolo) Riconoscendo me, la mia Verità spirituale, hai manifestato la Divinità di Dio sulla Terra, hai manifestato la Volontà di Dio sulla Terra.

Parte VI — Il nostro sentiero

Il nostro sentiero1

La nostra è fondamentalmente la via del cuore e non della mente. Questo non significa che critichiamo la via della mente. Lungi da ciò. Sentiamo soltanto che il sentiero del cuore ci conduce verso la nostra meta più velocemente. Supponiamo che io voglia andare in un posto distante cinquecento chilometri da qui. Ho la possibilità di raggiungere la mia destinazione sia camminando che prendendo l'aereo. Indubbiamente raggiungerò la mia destinazione molto più velocemente se prendo l'aereo. In modo simile, se usiamo il cuore che aspira e non la mente che dubita, raggiungeremo la nostra meta molto più velocemente.

Il cuore è tutto amore, la mente molto spesso è piena di confusione. Quando diciamo 'cuore' ci riferiamo al cuore spirituale, che è inondato dall'amore divino. Il cuore è straordinariamente significativo, perché in esso si trova la presenza vivente dell'anima. Vero, la coscienza dell'anima permea il corpo intero, ma la sua vera sede si trova nel cuore. L'anima possiede ogni cosa: Pace, Luce e Beatitudine in misura infinita. Noi otteniamo queste qualità divine dentro il cuore direttamente dall'anima. E dal cuore possiamo portarle alla mente, al vitale, e al fisico vero e proprio.

Dio è estremamente semplice. Siamo noi che pensiamo a Lui come a qualcuno di molto complicato. Dio parla il più semplice dei linguaggi, solo che non Lo comprendiamo. Siamo tutti sordi. Siamo stati sordi per millenni. Povero Dio, ci parla costantemente, instancabilmente, ma noi non abbiamo il tempo di ascoltarlo.

La nostra via è quella della semplicità. Un bambino è semplice. Ama sua madre. Non ha bisogno di amare nessun altro, la madre è il suo intero mondo. Dedica se stesso alla madre. Se ella gli chiede di fare qualcosa, lui l'ascolta. Un bimbo è così semplice che cerca di fare tutto il possibile per accontentare la madre, e nel fare questo compie la cosa giusta e raggiunge la sua meta più elevata.

Nella vita ordinaria se qualcuno ama un altro individuo, passa con quello la maggior parte del tempo, dedica il suo tempo prezioso a quella persona. Se si tratta del vero amore umano, non dell'amore divino, ma umano, a volte ci si asserve ai desideri dell'altro, anche se sono assurdi. Ci si asserve perché si è creato un legame interiore ed esteriore basato sull'amore. Così, se si ama un'altra persona, si è pronti a sacrificare per essa anche il proprio prezioso buon senso.

Nella vita spirituale la cosa è completamente differente. L'amore divino non ci lega mai. Al contrario, esso ci espande e ci libera. Quando vediamo e sentiamo che stiamo venendo liberati, interiormente sentiamo un 'obbligo divino' a fare qualcosa per il nostro Pilota Interiore. Come possiamo rimanere indifferenti a Colui che ci ha donato ogni cosa, che ci ha portato il messaggio dell'Amore divino e della Compassione? Sarebbe possibile per noi non offrirgli qualcosa in cambio? Se rimaniamo nella vita esteriore, cerchiamo solo di afferrare e di possedere ogni cosa, anche quello che appartiene agli altri; ma se viviamo nell'anima, cerchiamo di dare costantemente tutto quel che abbiamo e tutto quel che siamo, al nostro Pilota Interiore.

Amore divino significa donare se stessi; ma il semplice dare, il semplice offrire qualcosa non è sufficiente: dev'essere fatto con entusiasmo e con intensa necessità interiore. Noi diamo al Pilota Interiore che è in noi e negli altri. Mentre diamo qualcosa, dobbiamo sentire che stiamo dando al divino nell'altra persona, al Supremo dentro di lui, che in questo momento ha bisogno del nostro aiuto.

Quando offriamo amore divino a qualcuno, dobbiamo farlo con gioia e con tutta l'anima; ma mentre diamo, non dobbiamo sentire di fare un favore all'altra persona, che dato che siamo in una posizione di aiutarla, le siamo superiori. No! dobbiamo sentire che Dio ci ha dato una grande opportunità di essergli di servizio, e dobbiamo essere grati a quella persona, che ci ha offerto l'opportunità di aiutare o servire il Supremo in lei. Dobbiamo sentirci grati per esser diventati i Suoi strumenti eletti, quando Lui avrebbe anche potuto scegliere qualcun altro. Dobbiamo mostrare costante gratitudine per il fatto stesso di essere stati usati dal Supremo. Questo genere di devozione è il nostro servizio di dedizione.

Segue poi l'abbandono. Quest'abbandono non è la sottomissione di uno schiavo al suo padrone. Un padrone comune trova difetti nello schiavo, mentre sente di essere sempre perfetto. Ma nel caso del Supremo, non è così. Quando si occupa di noi, sente che le nostre imperfezioni sono le Sue imperfezioni. Quando trova dei difetti nella nostra natura, sente che sono tutti Suoi difetti. A meno che e finché non saremo perfetti, Dio stesso non si sentirà perfetto. Dio è onnisciente, onnipotente ed onnipresente, è vero; ma quando si tratta della perfezione che dev'essere manifestata sulla Terra, Dio sente di essere ancora imperfetto in me, in te, in tutti. Il messaggio della perfetta perfezione non è ancora sorto sulla Terra. Noi ci abbandoniamo a Dio con tutto il cuore, sapendo perfettamente che ciò che abbiamo è quasi niente e ciò che siamo è quasi niente. Se diamo a Lui la nostra nullità, diveniamo uno strumento eletto del Supremo e consentiamo alla Sua Perfezione di crescere in noi.

Amore, appagamento e Dio stanno sempre assieme. Dio non sarà mai soddisfatto con qualcosa d'incompleto, non realizzato, non appagato e non manifestato. Egli vuole da noi la Realizzazione, la Rivelazione, la Manifestazione e la Perfezione. Se queste cose non avvengono in questa vita, allora dovremo prendere molte più incarnazioni; ma Dio non permetterà mai a nessuno di rimanere non Realizzato ed incompiuto. Oggi è il tuo momento di Realizzare Dio; domani sarà il momento del tuo amico di Realizzare Dio; dopodomani sarà il momento per qualcun altro di Realizzare Dio. Per ogni uomo c'è un momento, che chiamiamo 'l'Ora prescelta di Dio'. All'Ora prescelta di Dio, la persona è destinata a Realizzare Dio.

Sentiamo che la nostra via è più facile e più efficace nel senso che non abbiamo la necessità di leggere migliaia di libri per sapere qual è la Verità. Non dobbiamo esercitare la mente ogni giorno per sapere a cosa assomigli la Verità. No! La Verità è dentro di noi ed anela a venire alla luce, ma purtroppo abbiamo tenuto la porta chiusa e non consentiamo alla Verità di manifestarsi. Come possiamo allora far uscire la Verità dalla sua prigione? Devo dire ancora una volta: tramite l'Amore. Amore per chi? Amore per Dio. E chi è Dio? Dio è la parte illuminata, più elevata, in noi. Dio non è nessun altro e nient'altro che questo.

Io ho una testa e due piedi. Diciamo che la mia testa rappresenta la parte più alta in me e i miei piedi la parte più bassa, la mia ignoranza. Io so che la parte più alta e la più bassa mi appartengono entrambe. La parte più bassa deve entrare nella più alta per essere trasformata, liberata ed appagata. La parte più alta deve entrare nella più bassa per essere rivelata e manifestata.

Nella nostra via il senso di identificazione è assolutamente necessario. La parte più alta deve sentire la sua totale unità con la parte più bassa. La parte più bassa deve sentire la sua totale unità con la più elevata. È inutile dire che la parte più alta sente sempre la sua unità con la più bassa. È la parte più bassa che trova estremamente difficile essere una sola cosa con la più elevata, a causa della sua paura, dei suoi dubbi, della sua gelosia, e così via.

Che tipo di impegno è necessario per seguire la nostra via? Non è lo stesso tipo di impegno che si deve avere in altre organizzazioni spirituali o culturali. In queste organizzazioni si può dover pagare una quota regolare; ma quando vi chiedo di impegnarvi, si tratta di qualcosa di diverso.

Dico che se vedete qualcosa in me, se vedete o sentite la Luce dentro di me, allora se volete seguire la nostra via potete farlo. Non ci saranno richieste di denaro. Non dovete darmi cinque o dieci dollari e nessun'altra cosa del genere. No! Qui si tratta della vostra aspirazione, di quanto sinceri e costanti potete essere nella vostra vita spirituale. Se non siete sinceri, non sarete in grado di correre velocemente, ma se siete sinceri e dedicati, correrete molto velocemente. L'impegno che chiedo sulla nostra via è la regolarità nella meditazione e nell'aspirazione, un sincero anelito interiore. Non chiedo nient'altro a nessun discepolo.

La nostra via, la via del cuore, è anche la via dell'accettazione. Dobbiamo accettare il mondo. Se entriamo in una caverna dell'Himalaya o siamo seduti sulla cima di una montagna, ed aneliamo per il nostro raggiungimento e la nostra soddisfazione personali, non stiamo facendo nulla per il mondo. Sarebbe come se io mangiassi a mio piacimento e lasciassi senza cibo e a digiunare i miei fratelli. Questo non è bene. Se sono un vero essere umano, devo vedere i miei fratelli che mangiano assieme a me. Solo se mangiamo insieme avremo vera soddisfazione.

Allo stesso modo, nella vita spirituale, i veri Maestri spirituali sentono che è loro sacro dovere nutrirsi di fronte all'umanità condividendo con essa il cibo spirituale. Ora, se l'umanità nel suo insieme non vuole mangiare come dovrebbe, se molti sono ancora addormentati e non sentono ancora la fame spirituale, cosa può fare il Maestro spirituale? Ma se ci sono alcuni cercatori sinceramente affamati, il Maestro dice loro: "Il cibo è pronto, mangiamo tutti insieme!"

Nella nostra via di accettazione dobbiamo sapere che la Terra è molto lontana dalla perfezione, ma finché non accettiamo la coscienza della Terra, come possiamo perfezionarla? Se qualcuno ha un dolore, devo massaggiarlo: solo allora il dolore scomparirà. Allo stesso modo, se la Terra è imperfetta in un certo luogo, devo toccarla con la mia aspirazione e attenzione premurosa. Solo allora potrò trasformarla. Fintantoché la coscienza della Terra non è pienamente Realizzata, io cercherò di rimanere sulla Terra per essere di servizio all'umanità con la mia coscienza interiore.


Questo è un discorso che Sri Chinmoy tenne per descrivere il nostro sentiero.

Traduzione di questa pagina: Portuguese , Slovak , Czech , Japanese
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