Parte IV — Il Maestro ed il discepolo

1. Il Maestro ed il discepolo

Un vero Maestro spirituale è colui che ha un'inseparabile unità con Il Più Alto. In forza di questa unità, può facilmente entrare nel cercatore, vedere il suo sviluppo e la sua aspirazione, e sapere tutto della sua vita interiore ed esteriore. Quando il Maestro medita davanti ai suoi discepoli, fa discendere dall'Alto Pace, Luce e Beatitudine, e queste entrano in loro. In seguito, automaticamente essi imparano dal di dentro come meditare. Tutti i veri Maestri spirituali insegnano la meditazione in silenzio. Un autentico Maestro non deve spiegare esteriormente come meditare, o dare una forma specifica di meditazione. Può semplicemente meditare su di te e il suo sguardo silenzioso ti insegnerà come meditare. La tua anima entrerà nella sua anima e porterà da essa il messaggio, la conoscenza, di come meditare.

Ci sono alcuni che mal comprendono il Maestro quando questo prega di fronte a loro. Pensano che, come fanno loro, anche il Maestro stia pregando per la Grazia. Pensano: "Perché disturbare il Maestro? Facciamolo sa soli" ma non capiscono che c'è una grossa differenza tra la loro preghiera o invocazione e quella del Maestro. Quando il Maestro prega per la Luce, diventa la Luce. Quando fa discendere la Grazia, diventa la fonte della Grazia del Supremo. In quel momento, quelli che hanno fede nel Maestro ricevono da Lui la Grazia che tutto nutre e tutto appaga.

I discepoli che sono in difficoltà o che soffrono per malattie, spesso chiedono al Maestro di aiutarli. Poi, quando il Maestro ha usato il suo potere spirituale per curarli, iniziano ad elogiare i loro dottori o la meravigliosa medicina che stavano prendendo. Il Maestro non ha bisogno del loro apprezzamento. Se vogliono dire che non se lo merita, lui è subito pronto ad essere d'accordo, ma la loro gratitudine dovrebbe andare al Supremo e non ai dottori o a qualche medicina. Inoltre, a volte, le persone sentono la Grazia che è stata fatta discendere, ma pensano di essere stati loro a farla discendere grazie alla loro aspirazione, o di esserselo meritato in un modo o nell'altro. In quel momento il Maestro non dice niente, aspettando il momento in cui il cercatore Realizzi lui stesso la verità. Interiormente dirige il messaggio all'anima del cercatore, e più tardi l'anima porterà il messaggio alla coscienza esteriore, e la verità sarà conosciuta.

Il Maestro è come un oceano. Quando il discepolo si tuffa nell'oceano della coscienza del Maestro, viene ripulito da tutte le impurità e sente immediatamente un sollievo temporaneo. Si potrebbe chiedere, 'dove vanno tutte le impurità e le imperfezioni dopo che sono entrate nel Maestro?' Il Maestro le getta nella Coscienza Universale. Dopo alcuni minuti o un'ora o un dato periodo, saranno tutte uscite da lui. A volte il Maestro non le prende affatto, semplicemente le offre direttamente al Supremo: il Maestro benedice il discepolo per conto del Supremo, come suo diretto rappresentante, cosicché non ne è influenzato.

Quando il Maestro toglie le impurità del discepolo, non significa che questo ne sia curato. Domani il discepolo tornerà ancora con gli stessi pensieri impuri e idee non-divine, perché non sta conquistando queste qualità non illuminate dentro di lui. Oggi manda le sue limitazioni nel Maestro, ma domani le accumulerà ancora. Perciò, quando il cercatore offre le sue imperfezioni al Maestro, dovrebbe cercare di ricevere dal Maestro più Luce possibile. Se riesce a tenere nel suo calice interiore la Pace, Luce e Beatitudine che il Maestro offre, potrà combattere contro le future imperfezioni nella sua vita. A meno che e finché il discepolo non diventi capace di conservare la ricchezza che riceve dalle benedizioni del Maestro, non sarà capace di acquisire purezza e fare un vero progresso interiore, né tanto meno di Realizzare la più elevata Verità trascendentale.

Una persona che ha Realizzato Dio può essere sempre felice nella sua coscienza interiore, dove c'è un flusso costante di Luce e Delizia. L'infelicità del Maestro nel mondo esteriore proviene dai suoi discepoli, poiché si identifica con tutte le forze negative per le quali essi soffrono. Il Guru ha il potere di annullare la legge del karma per i suoi discepoli, ma mentre lo fa entra nei loro problemi. Se devo tirare qualcuno fuori dall'acqua, devo stare nell'acqua per aiutarlo; allo stesso tempo ho bisogno di un aiuto cosciente da colui che sta annegando. È quando il Maestro non ottiene cooperazione dai discepoli, quando i discepoli danno valore alle loro qualità non-divine e non le lasciano andare, che egli soffre maggiormente.

Nessun discepolo potrà mai rendere felice il suo Maestro se egli stesso non è felice interiormente. Anche un normale padre umano non è felice se suo figlio o sua figlia sono infelici. Dato che il Maestro è un padre spirituale, non può essere felice se i suoi figli sono tristi o depressi. Se ti disperi perché tuo marito o tua moglie si comporta male nei tuoi confronti, la compassione e la simpatia del Maestro saranno con te; ma se non getti via le sofferenze, la compassione del Maestro non ti sarà di alcuna utilità. Se scegli di mantenere la tua depressione e alla tua sofferenza, l'aiuto del Maestro è inutile. Si identificherà con la tua sofferenza e con il dolore del tuo cuore, soffrendo il tuo stesso dolore, e forse più di quanto stia facendo tu stesso; ma se non cerchi coscientemente di sbarazzarti della sofferenza e di entrare nella coscienza illuminata del Maestro, la sofferenza e la compassione del Maestro saranno vane e potresti anche non riconoscerle. Non sentirai l'infinita compassione del Maestro, perché ti preoccupi più della tua sofferenza che del suo amore divino.

Quando doni i tuoi problemi al tuo Maestro, non devi sentire che lo sovraccarichi con un peso eccessivo. Il Maestro è pronto ad accettare la tua ignoranza. È giunto qui con l'oceano di Luce: se gli offri il mare d'ignoranza, questo non lo danneggerà; ma purtroppo senti che la tua ignoranza è così preziosa, che la dai con una mano e la riprendi con l'altra. Ora percepisci che l'ignoranza è inutile e sei felice di darla al Maestro, credi di essere molto furbo perché gli hai dato qualcosa di non importante e hai ricevuto in cambio da lui qualcosa di importante, ma il momento dopo l'ignoranza ti fa sentire che ciò che hai dato era molto più prezioso di quello che hai ricevuto, senti che il piacere vitale è molto più importante della Luce. Quando sei nella meditazione più profonda, senti che la Luce è più importante dell'oscurità, ma quando sei nella vita ordinaria, nella vita del desiderio, senti che la Luce è una cosa vaga e falsa, tutta un'illusione mentale.

Ci sono discepoli che vengono sgridati dal loro Maestro quasi ogni giorno. Ci sono invece dei discepoli che non vengono sgridati nella vita esteriore nemmeno una volta in sei mesi; ma nel mondo interiore il Maestro li sgrida spesso e li ammonisce, perché si è assunto la completa responsabilità nei loro confronti. Spesso l'insegnante vede che l'anima del cercatore è più che entusiasta di seguire la sua guida, ma il vitale esita e la mente resiste. Allora, se il Supremo vuole che il cercatore appaghi le sue più grandi potenzialità e si immerga profondamente nel mare dell'aspirazione, comanda al Maestro di mostrare la sua autorità divina. Vero, quando vivi nel vitale puoi pensare che il Maestro ti stia sgridando; ma quando vivi nel cuore vedi che è la sua premura divina per te, che è all'opera. E sei tu ad avergli dato l'autorità, non se l'è presa lui. Sei tu, il tuo cuore, ad avergli dato l'autorità di perfezionarti e plasmarti nell'Altissimo, l'Assoluto.

Ci sono due modi principali in cui un discepolo può alla fine Realizzare Dio con un Maestro. Un modo è quello di identificare se stesso completamente e coscientemente con il Maestro. Ti identifichi coscientemente con lui e cerchi di diventare uno con lui; oppure ti abbandoni alla sua volontà, che in un vero Maestro non è altro che la Volontà del Supremo.

Quando tocchi l'acqua, che rappresenta la coscienza, immediatamente la purezza e la sensazione calmante dell'acqua entrano in te. Quando tocchi un fiore, immediatamente ricevi il profumo e la purezza del fiore. Semplicemente toccando, ti identifichi, e identificandoti ottieni l'essenza di quella cosa. In modo simile, quando guardi una foto del tuo Maestro in meditazione, tocchi la sua coscienza; poi ti identifichi con lui e diventi parte integrante della Coscienza infinita che lui ha Realizzato.

Inoltre, per mezzo del tuo cosciente abbandono al Supremo nel tuo Maestro, diventi tutto ciò che egli ha ed è. La minuscola goccia entra nell'oceano sconfinato e diventa l'oceano stesso. Questo abbandono è l'abbandono della tua parte non illuminata alla tua parte più elevata, che è rappresentata dal Supremo nel tuo Maestro spirituale. In questo caso, il tuo Maestro rappresenta il tuo stesso Sé più elevato.

Un giorno Sri Ramakrishna e due discepoli molto vicini a lui stavano tornando al loro ashram in barca. I due discepoli e Sri Ramakrishna erano molto affamati. Mentre erano sulla barca, Sri Ramakrishna chiese a uno di loro di prendergli del cibo e del succo di frutta. Quando il discepolo li portò, Ramakrishna non offrì loro neppure un boccone: mangiò e bevve tutto da solo! Ma per la loro identificazione con il Maestro, per la loro unità con lui, questi due discepoli sentirono veramente che la loro fame e la loro sete erano placate. Smisero completamente di sentirsi affamati e assetati.

Se un discepolo ha stabilito questo tipo di unità con il suo Maestro, non si aspetterà nulla. Il figlio non si aspetta delle cose da sua madre: sa che lei gli ha dato e continuerà a dargli tutto, poiché è assoluto dovere della madre prendersi cura del figlio. In modo simile, è assoluto dovere del tuo Maestro spirituale esserti di costante servizio. Tu lo servi con la tua aspirazione e dedizione, lui ti serve con la sua premura e la sua compassione. Tu fai la tua parte con l'aspirazione: questo è il tuo servizio. Lui compie il suo ruolo con la sua premura e la sua compassione che innalzano la tua coscienza: questo è il suo servizio.

Come puoi compiere la tua parte con aspirazione? Al mattino presto, quando ti alzi dal letto, puoi dire al Supremo: "O Supremo, fammi incondizionatamente devoto a Te, in modo che io possa servirti nel Modo Tuo proprio." Poi, prima di fare colazione, puoi ripeterlo di nuovo. Appena finita la colazione dillo un'altra volta. Quando vai a scuola o al lavoro puoi ripeterlo di nuovo. Prima di compiere un'azione qualsiasi, prega coscientemente di essere in grado di servire il Supremo in modo assolutamente devoto e incondizionato. Ogni volta, la vibrazione della tua preghiera durerà per due, sei o dieci minuti, a seconda del sentimento interiore con cui viene detta; ma ogni volta che offri questa preghiera, ne rinnovi la vibrazione. In breve tempo diverrà come un campanello. Dopo aver iniziato a suonarlo diventerà automatico e lo sentirai suonare dentro di te costantemente. Inizia ad offrire la tua preghiera al mattino presto, e procedi con essa durante la giornata. Ogni volta che inizi a fare qualcosa, cerca di portare alla luce la tua devozione. Allora, con ogni differente attività, la tua devozione crescerà.

Un discepolo insincero sente che il Maestro può essere vinto dall'adulazione esteriore, ma il Maestro può essere vinto solo grazie alla devozione del discepolo al Supremo in lui, ed alla sua cosciente unità interiore con lui. Dicendo al Maestro che è eccellente o offrendogli benessere materiale, non si può ottenere la Realizzazione di Dio. È meraviglioso se puoi dedicare la tua vita, ma la vera dedizione dev'essere basata sull'unità interiore. Se il cercatore vuole la Realizzazione ultima della Verità più elevata, il Divino nel Maestro dev'essere compiaciuto nel modo in cui il Divino vuole essere compiaciuto.