Gratitudine

Prendiamo Dio come negoziante. Vende tante cose: amore, gioia, bellezza, purezza, grazia e tante, tante altre cose. Ma nel suo negozio c'è una cosa che costa di più, ed è la gratitudine. Quando andiamo da Dio il negoziante, possiamo comprare tutto perché è abbastanza economico. Ma quando proviamo a comprare la gratitudine rimaniamo scioccati quando sentiamo il prezzo. Non abbiamo molti soldi. Come mai? Perché per comprare la gratitudine dobbiamo diventare l'aspirazione stessa, la dedizione stessa, la devozione stessa, la resa stessa. La nostra vita di aspirazione, dedizione, devozione e resa sarà la nostra moneta per acquistare la gratitudine dal negozio di Dio.

Abbiamo l'impressione che la gratitudine sia qualcosa che abbiamo e che non diamo a Dio; ma ci sbagliamo. Non possiamo avere nulla da dare a Dio a meno che e fino a quando non l'abbiamo ricevuta da Lui. La gratitudine deve venire direttamente da Dio. Se Dio non ci dà il senso, il sentimento, il fiore della gratitudine dentro di noi, allora non potremo mai offrirGli gratitudine.

Dobbiamo piangere a Dio per il potere della gratitudine. Nella vita spirituale, un momento di sincera gratitudine al Supremo equivale a un'ora di intensa aspirazione, concentrazione, meditazione e contemplazione. La gratitudine ha il potere più potente di conquistare Dio, ma dobbiamo ottenerlo prima di poterlo dare.

Tutti usiamo la parola 'gratitudine'. Cerchiamo di far sentire agli altri cosa significhi gratitudine, ma noi stessi non lo sappiamo, noi stessi non l'abbiamo mai sentita nel senso stretto del termine. Tutto il resto è nato nella coscienza terrestre, ma la gratitudine deve ancora nascere. Quando la gratitudine divina nascerà nella nostra vita umana, la manifestazione di Dio non resterà lontana. Quando la gratitudine nascerà nella vita umana, la Realtà di Dio potrà manifestarsi sulla terra.