Parte V — Il Vascello d'Oro

La Barca d'Oro

Cari figlioli, il Vascello d'Oro non è mio. Questo Vascello appartiene al Supremo. Siamo tutti passeggeri su questo Vascello. Potete dire che io sono un passeggero esperto perché sono su di esso da più tempo di voi. Ma voglio dire che questo Vascello appartiene al Supremo. In questo momento ci sono solo poche centinaia di passeggeri su di esso, ma sorgerà un giorno in cui ci saranno settemila passeggeri o anche più. E in un futuro prossimo o lontano, il Vascello del Supremo, in cui siamo tutti ora seduti, trasporterà non solo settecento o settemila individui, ma l'intera umanità, alle Sponde d'Oro dell'Aldilà. Il Supremo Trascendentale nel Suo Vascello d'Oro, ci porterà tutti sulle Sponde d'Oro dell'Aldilà sempre-trascendente.

Se l'umano in me è stato benedetto dal Supremo con la capacità di scrivere 208 poesie in un giorno, allora prego il Supremo in me di concedermi la capacità di offrire a voi, miei dolci figlioli, la più profonda gratitudine piena di benedizioni del mio cuore, venti milioni volte. Siete la mia ispirazione e in voi c'è la mia Meta. Manifestando il Supremo in ciascuno di voi, adempio al compito stabilito per me, da Dio. Con voi ho iniziato il mio viaggio, e con voi continuerò eternamente nel Vascello del Pilota Supremo. Il nostro viaggio non finirà mai. Non ci sarà fine al viaggio, per il nostro Pilota Supremo, l'eterno Guru, l'unico Guru qui sulla Terra e lì in Cielo.

L'umano in me scriverà molte altre poesie. Potrà succedere che l'umano in me superi il numero che abbiamo già offerto al mondo in un giorno. Ma desidero dirvi ancora, come vi dico sempre, che non è una questione di quantità rispetto alla qualità. Il Supremo in me mi comanda di scrivere poesie, e vi assicuro che mi dà anche la capacità di raggiungere la qualità. Il Supremo in me e il poeta in me vanno insieme. Il Supremo è allo stesso tempo la mia visione interiore e il mio giudizio esteriore.

Molti uomini possono scrivere centinaia o migliaia di poesie. Anch'io ne scriverò migliaia se così è la Volontà del Supremo. Ma il divino in me invoca il Supremo perché mi conceda un solo dono, ed è la gratitudine a voi, figlioli miei, per quello che avete fatto per me e per quello che farete per me per tutta l'Eternità. Desidero porre questo sentimento di gratitudine, attorno al collo di ogni cercatore della Verità trascendentale, perché ogni cercatore lo merita.

Ancora una volta, desidero dire che questo non è il mio Vascello; è il Vascello del Supremo. Io ne sono un membro esperto o avanzato. Come vi dico sempre, io sono uno di voi; sono un vostro fratello. Nostro Padre è qualcun altro. Io sono nato in questa famiglia spirituale alcuni anni prima di voi, quindi naturalmente ci si aspetta che io abbia fatto un po' di progresso più di voi. Ora sono in grado di parlarvi del Supremo, che è il nostro eterno Padre, eterna Madre, eterno Amico, eterno Amato. Cerco di insegnarvi come crescere nella Sua stessa Immagine. Vi mostro dov'è nostro Padre; e poi il mio ruolo è finito.

Il Supremo è sempre in procinto di trascendere la propria Coscienza in evoluzione. Ad ogni secondo sta trascendendo i limiti della propria Trascendenza. Ecco perché diciamo che Egli è nel processo di Realtà, Divinità e Immortalità sempre-trascendenti. Oggi prego il Pilota Supremo di concedermi l'opportunità e la capacità di offrire innumerevoli volte la mia gratitudine piena di benedizioni a ciascuno di voi, perché ogni discepolo, ogni cercatore, mi ha dato l'opportunità di essere al servizio del Supremo in lui. Non siete voi che dovreste essere orgogliosi della vostra cosiddetta guida sulla Terra; sono io che dovrei in ogni momento essere orgoglioso di voi e offrirvi la mia più profonda gratitudine. Siete voi che me ne avete dato l'opportunità e siete voi che mi avete scelto per essere di servizio dedicato e devoto a tutti voi.

Nota per la traduzione: Nella lingua inglese spesso non è specificato né il genere dell'interlocutore, né il singolare o il plurale. Ad esempio: "You went there…" potrebbe essere tradotto sia "Sei andato lì…" che "Siete andate lì…" In italiano invece, componendo la frase, è necessario scegliere il singolare/plurale e maschile/femminile. Per cui abbiamo usato il plurale o il singolare, e il maschile o il femminile, a nostra deliberata scelta, dove non fosse possibile dedurre dal testo la traduzione esatta.

Revisione della traduzione: settembre 2023