Il viaggio interiore

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Parte I — Il viaggio interiore

Domanda: Perché è più facile avvicinarsi a Dio attraverso un Guru?

Sri Chinmoy: In questo momento, il Supremo che sta operando in e attraverso di te, per te è solo una vaga idea. Quando pensi a Dio, magari immagini che si trovi su bellissimi alberi o in cima a delle montagne, o forse dirai che Dio è in una grotta, o nell'oceano… Se pensi a Dio in questo modo, da un momento all'altro potrebbe scomparire e ti chiederai dove sia finito! Quando pensi a me, questa domanda non si pone. Sai che sono in questa casa o in negozio o in qualche luogo che conosci… Ma quando pensi a Dio, provi a immaginare se è in Paradiso o all'inferno e allo stesso tempo non hai idea di come sia fatto. Ma tu sai che aspetto ho io: sono qualcosa di tangibile. Puoi facilmente vedermi perché io sono sul piano fisico. Immediatamente puoi visualizzarmi.

Ecco perché dicono che se riesci a passare attraverso il Maestro, sarai sicuro di raggiungere il luogo giusto. È molto più facile e sicuro permettere al Guru di andare da Dio e portarlo a te, che andare dal Guru attraverso Dio. Se provi ad andare da Dio, la mente dubiterà. Se stabilisci un contatto diretto, fraintenderai, ma se puoi andarci attraverso un Guru che può rassicurarti e convincerti, ci crederai. Altrimenti sarai pieno di dubbi.

Domanda: In questa incarnazione ti ho accettato come mio Guru. Avrò te come mio Guru nella mia prossima incarnazione?

Sri Chinmoy: Questa è una domanda assolutamente personale, quindi desidero dirti che nel tuo caso la tua anima ha stabilito un legame davvero molto molto stretto con la mia anima. Posso assicurarti con tutto l'amore, le benedizioni e la premura della mia anima che sarò il tuo Guru. Ma non è così per tutti. Gli studenti hanno tutto il diritto di cambiare insegnante. Ho già degli ex discepoli qua e là che appartengono a diversi gruppi e seguono altri insegnanti. Non ho rancore verso i loro nuovi insegnanti, non sono geloso di loro. Finché portano i miei ex figli spirituali a Dio, va benissimo.

Ho anche discepoli che sono appartenuti ad altri Guru in questa incarnazione. Sono venuti da me per la Realizzazione spirituale. A volte i loro Guru vengono da loro durante la meditazione o durante il sonno, per dirgli che dovrebbero venire da me. Così questi cercatori diventano miei discepoli. Se i discepoli che ho ora vogliono passare a un altro Guru nella loro prossima incarnazione, non avrò obiezioni. Dipende dal discepolo. Se il discepolo dice sinceramente: "Voglio rimanere con te per tutta l'eternità" gli darò la mia assicurazione che rimarrò il suo Maestro. Dico: "Mi prenderò cura di te, del tuo cuore e della tua anima, per sempre." Questa dev'essere un'accettazione reciproca e una promessa reciproca. Quando il discepolo fa la promessa: "Voglio che questo Guru sia sempre il mio Guru" in quel momento il Guru può dire: "Sì, ti terrò sempre come mio stretto e caro discepolo".

Ho già discepoli in Paradiso. Pensi che, poiché sono qui sulla Terra, non li aiuti? Lo faccio ogni giorno. Ho discepoli, ho parenti, ho amici, ho i miei genitori, lì. Un'anima Realizzata può entrare in qualsiasi mondo e aiutare chiunque in quel mondo. Per chi vuole questo aiuto, per chi ha bisogno di questo aiuto, il Maestro c'è. Aiuterà coloro che vogliono ed hanno bisogno di tale aiuto, perché lui vive solo per servire gli altri.

Molte persone hanno iniziato con un Guru e poi il loro Guru ha lasciato il corpo fisico. Quando un vero Maestro spirituale lascia il corpo, non è come un uomo comune che è "lontano dalla vista, lontano dalla mente". Per lui è come se ci fosse un muro tra lui e i suoi discepoli. Vive da un lato del muro e dall'altro vivono i discepoli che sono nel corpo fisico. Il Guru vede i suoi discepoli perché ha fatto un buco molto grande nel muro, con la sua coscienza. Una persona ordinaria non vede quel buco; vede solo un solido muro.

Nel tuo caso, poiché la tua promessa a me viene dalla tua anima, mi troverai in tutte le tue incarnazioni finché non Realizzerai Dio. Quando Realizzerai Dio, in quel momento non avrai più bisogno di me, perché anche tu sarai nella Coscienza infinita. Ma fino ad allora, anche se non tornerò in questo mondo nel corpo umano, sarò in grado di guidarti dall'altro mondo, così come ora sto aiutando persone negli altri mondi, dalla Terra.

Domanda: Sei d'accordo con altri Maestri spirituali sullo scopo della vita?

Sri Chinmoy: Non si tratta di essere in disaccordo o d'accordo. Non voglio entrare in alcuna controversia con altri Maestri spirituali. Vorrei solo dirti quello che sento. La vita è Creazione. È creata da Dio. Se non ci fosse uno scopo, allora Dio non avrebbe creato la vita in quanto tale.

Domanda: I tuoi insegnamenti possono essere ricevuti da qualsiasi persona, o ci sono delle qualifiche che si devono possedere?

Sri Chinmoy: Per diventare un mio discepolo bisogna prima di tutto essere molto sincero e serio. Si deve sentire che la vita spirituale non è la vita del piacere e del godimento: è la vita della sincerità, semplicità e perfezione. Qualsiasi cercatore sincero è destinato alla vita spirituale. Ma una persona può essere estremamente sincera, e allo stesso tempo potrebbe non essere destinata al nostro sentiero.

Il nostro sentiero è il sentiero dell'amore, della devozione e della resa. Non diciamo che, se qualcuno non segue il nostro sentiero, non è idoneo alla vita spirituale. Milioni di persone sulla Terra sono davvero adatte alla vita spirituale, ma non sono destinate al nostro sentiero, proprio perché non si preoccupano così tanto dell'amore, della devozione e della resa che noi vogliamo praticare nella nostra vita. Ma saranno adatti a molti altri Maestri spirituali e ad altri sentieri spirituali.

Scegliere un sentiero è come scegliere un corso di studi. Due corsi possono essere di pari livello, ma uno sarà più adatto a uno studente particolare, rispetto a un altro. Eppure entrambi offrono servizio all'umanità con la conoscenza. Allo stesso modo, il nostro è solo un sentiero, non l'unico. È un sentiero che conduce alla Meta. Se segui un altro sentiero, sicuramente raggiungerai pure la tua destinazione. La destinazione è sempre la stessa.

Domanda: Riesci a dire quando qualcuno è pronto a ricevere le istruzioni più elevate da te?

Sri Chinmoy: Posso facilmente dire se una persona è pronta per me, se una persona è destinata a me. Anche se la persona non è destinata a me, posso dire se la persona è sincera o meno. Quando qualcuno è sincero ma non destinato a essere mio discepolo, dico alla persona di andare da qualcun altro, perché so che un altro Maestro gli sarà di aiuto infinitamente più di me.

Domanda: Saresti disposto a dare istruzioni a coloro che sono interessati al tuo sentiero?

Sri Chinmoy: Se ci sono persone interessate a seguire il mio sentiero, le vedrò, e se sento che mi stanno accettando sinceramente e che posso anch'io accettarle sinceramente, allora naturalmente le accetterò. Dev'essere un'accettazione reciproca. Ci sono persone che considero positive e sincere, ma a cui non interessa il mio sentiero. E ancora, ci sono persone che sono disposte a seguire la mia strada ma che purtroppo non potrò accettare. Anche per questi, però, posso essere d'aiuto. Sono venuto per ispirare le persone, e se ci sono persone che vedono qualcosa in me, trarranno beneficio dalla mia presenza e dalle mie istruzioni.

Domanda: Le forze negative lasciano immediatamente i cercatori quando accettano il tuo sentiero?

Sri Chinmoy: A volte sì e a volte no. Le persone vengono da noi e dicono di essere vittime di forze occulte, ma loro stesse praticavano l'occultismo o la magia nera. Non hanno il potere di controllare queste potenti forze; quando le forze che stanno invocando le attaccano, mi supplicano di salvarli. Abbiamo una discepola che ha detto che suo marito aveva assunto una strega per attaccarla con una forza malvagia. Ma in realtà anche lei stessa praticava la stregoneria.

Domanda: Una persona che è spiritualmente sviluppata potrebbe essere una strega?

Sri Chinmoy: È un caso molto triste ma è vero che un'anima sviluppata può essere una strega. Qualcuno può essere sviluppato nella purezza, nell'umiltà o in qualche altra buona qualità, ma se non sviluppa la saggezza, allora il pericolo è lì. Se una persona negativa invita qualcuno che ha purezza e aspirazione, ma non saggezza, a venire a trovarlo, l'altra persona può andare e forse anch'ella diverrà negativa. Quindi se manca la saggezza, non importa quanto qualcuno sia puro, può fare ogni sorta di cose nondivine. Se una persona è pura, quell'anima pura diventerà una strega migliore.

Domanda: Da quando sono entrata nel tuo sentiero, senza chiedere nulla, mi sono giunte cose di ogni genere. È normale?

Sri Chinmoy: Le cose di cui abbiamo bisogno ci saranno sicuramente date dal Supremo. Noi dobbiamo soltanto sapere che ci sono cose di cui abbiamo veramente bisogno, e cose che solo chiediamo, o vogliamo. Le cose di cui abbiamo realmente bisogno, di cui l'anima ha bisogno, o il cuore ha bisogno, saranno sempre concesse. Questi bisogni reali non vengono da noi, vengono dalla Sorgente in noi in forma di ispirazione. Poi, quando questa ispirazione cerca di manifestarsi, diventa la nostra creazione, la nostra realizzazione, il nostro raggiungimento. Ma il vero bisogno arriva a noi dalla Sorgente, sotto forma di ispirazione. I tuoi bisogni interiori saranno sicuramente soddisfatti. Ma le cose che vuoi, se venissero tutte appagate, ti causerebbero grandi difficoltà. Soddisfacendo le nostre esigenze o desideri vitali, non facciamo che aumentare le nostre difficoltà.

La tua esperienza è incoraggiante e stimolante. Qui veniamo a sapere che Dio pensa a noi di più, infinitamente di più, di quanto noi pensiamo a noi stessi. A volte crediamo di pensare a Dio più di quanto Lui pensi a noi, ma questo è assurdo. A volte crediamo di pensare a noi stessi più di quanto Dio pensi a noi. Anche questo è assurdo. Diciamo: "Dio ha creato l'intera Creazione. Deve pensare a infiniti esseri, e io sono solo una minuscola particella. Come può pensare a me, perché dovrebbe?" Ma non è così. Dio ha la capacità di creare infiniti esseri, ed ha anche la capacità di pensare a ciascuno di essi nel Suo Modo inimitabile. Dobbiamo renderci conto che Lui pensa a noi infinitamente più di quanto noi pensiamo a noi stessi. Dopotutto, noi siamo i Suoi strumenti, non è Dio il nostro strumento. Siamo noi i suoi strumenti, quindi naturalmente Lui deve pensare a noi e prendersi cura di noi se vuole perfezionarci.

Domanda: Non capisco il tuo rapporto con Dio e con i tuoi discepoli.

Sri Chinmoy: Il mio rapporto con i discepoli è quello tra insegnante e studente. Io sono l'insegnante e quelli che sono venuti qui l'hanno fatto per imparare qualcosa da me. Ma quando si tratta di chi è il vero Maestro o Guru, dico sempre che è il Supremo. Non sono io il Guru. Il Supremo è l'unico Guru. Ma qui sono io la guida, il rappresentante, per i miei discepoli, per coloro che seguono il mio cammino. Io sono il barcaiolo, il capitano. Questi sono gli studenti che vogliono imparare da me. Qualunque cosa io riceva dal Supremo, la offro loro.

Domanda: Guru, quando potrò ricevere il nome spirituale?

Sri Chinmoy: Ecco una domanda molto difficile! Quando potrai avere il tuo nome? Quando sarai pronta. Quando sarai pronta? Ti darò il nome solo quando sarai pronta a sentire che il nome che ricevi è l'unico nome che ti darà gioia. L'altro giorno mi è stata raccontato un episodio sulla figlia di cinque anni di uno dei miei discepoli. Sua madre e suo padre continuavano a chiamarla con il suo vecchio nome… alla fine lei disse ai suoi genitori: "Se mi chiamate ancora una volta con quel vecchio nome, me ne andrò di casa e ci resterò!" Quanta gioia questa bambina riceveva dal nome della sua anima!

Ti darò il tuo nome con gioia e orgoglio, ma purtroppo non è giunto il momento. Se domani arriverà il momento, allora ti darò il nome. Quando arriva il tuo momento posso anche darti il nome al telefono; l'ho fatto per tuo fratello; ora che mi hai chiesto il tuo nome, non dovrai più farlo; potrebbero volerci due mesi, potrebbe volerci un anno o potrebbero volerci tre giorni. Quando Dio mi dirà di darti il nome, lo farò sicuramente. Aspetterai quel giorno e sarai felice quando lo riceverai.

Parte II — Devozione al Maestro

Domanda: Come posso servire il Supremo in te in modo più consapevole?

Sri Chinmoy: Per servire il Supremo in me in modo più consapevole, devi sempre ricordare una parola: quella parola è 'aspettativa'. Se ti aspetti qualcosa da me a modo tuo, se pensi: "Se oggi prego Guru più sinceramente, domani potrebbe sorridermi, o dire cose belle su di me alle mie sorelle e fratelli…" allora non starai servendo il Supremo in me. Non aspettarti mai niente da me a modo tuo. Questo sarà l'inizio del tuo servizio più spirituale.

La maggior parte di voi, se non tutti, commette questo errore deplorevole. Ognuno si aspetta qualcosa da me a modo suo. Puoi aspettarti qualcosa da me, perché dopo tutto mi stai dando qualcosa nella tua aspirazione. Ti darò sicuramente qualcosa in cambio, ma lo farò a modo mio. Una persona Realizzata in Dio non può essere avara, non può essere meschina, non può essere indifferente. Ma se pensi che solo perché hai meditato per due ore, parlerò molto bene di te a qualcuno, allora ti aspetti qualcosa da me a modo tuo: devi sapere che questo è un errore.

Dio vuole vedere con quanta sincerità vuoi tuffarti nel mio sentiero spirituale. Sei venuta qui per far sapere che hai meditato al mattino presto, o che hai affisso tanti manifesti [sulla meditazione] ed altre cose? Se vuoi il riconoscimento, il servizio scompare. Il vero servizio muore nel momento in cui chiedi del riconoscimento. Nell'atto stesso del vero servizio, c'è il riconoscimento interiore. Nel momento in cui fai qualcosa con tutta l'anima per il Supremo, immediatamente le lacrime di gratitudine della mia anima scorrono verso di te. Anche prima di agire effettivamente, se sei determinata a fare qualcosa per il Supremo, arriva la mia gratitudine. Ti ci possono volere sei mesi o sei anni per farla, ma il fatto stesso che tu sia determinata a fare qualcosa per Dio, mi rende più che felice, perché ci sono miliardi di persone sulla Terra che non vogliono fare nulla consapevolmente per Dio.

D'ora in poi, ogni volta che fai qualcosa, non aspettarti nulla da me a modo tuo. Se non ti aspetti niente è meglio, ma di solito è impossibile che gli esseri umani non si aspettino qualcosa. Dirai: "Perché non dovrebbe dare a noi, se noi diamo a lui?" Ma se una persona ha stabilito una connessione interiore, un'unità interiore, non ha bisogno di aspettarsi nulla. È dovere di un Maestro spirituale essere al servizio costante dei suoi discepoli. Tu svolgi il tuo ruolo con la tua aspirazione, questo è il tuo servizio. Il Maestro svolge il suo ruolo con la sua premura, compassione e sentimento di unità, che innalzeranno la tua coscienza. Il servizio consapevole, se è pieno d'anima, devoto e incondizionato, non ha bisogno di alcun riconoscimento. Il fatto stesso che tu sia in grado di servire consapevolmente il tuo Maestro costituisce la tua gioia e il tuo orgoglio più profondi. Ma se è difficile per te non aspettarti nulla, allora desidero dire che la tua aspettativa dovrebbe essere questa: "Qualunque cosa lui senta sia meglio per me, me la darà a modo suo, secondo la sua visione interiore. Io ho svolto la mia parte dandogli ciò che ho: la mia aspirazione. Lui farà la sua parte dandomi la sua Realizzazione, nel Modo di Dio all'Ora di Dio."

Fai centinaia di cose nel corso di ogni giorno. Quando ti alzi presto la mattina, prima di alzarti dal letto, puoi prenderti solo un secondo per dire: "O Supremo, rendimi incondizionatamente devota a Te in modo che io possa servirti nel Tuo modo preferito". Poi, prima di lavarti i denti, prima di fare la doccia, prima di meditare, prima di mangiare, puoi ripeterlo di nuovo. E non appena hai finito con ogni azione puoi fare lo stesso. Prima e dopo ogni azione, se preghi consapevolmente di servire il Supremo con devozione e incondizionatamente, vedrai che riuscirai a dirlo almeno cento volte ogni giorno. Dopo che avrai iniziato ad offrire questa preghiera, capirai prima di quali attività potrai ripeterla. Puoi anche farlo dopo ogni diverso pensiero che ti viene in mente. Se ti è venuta l'idea di dover andare al Centro [di meditazione], dovresti dire: "Devo andarci per dedicarmi completamente al mio Maestro". Se quell'idea ti viene in mente prima di entrare nel Centro, prima di entrare nella sala di meditazione, allora vedrai il tuo progresso. Ogni volta che vai al Centro, se pensi di incontrare il tuo Guru o di incontrare i tuoi amici, quel pensiero sarà inutile. Andare al Centro è necessario, ma è necessario qualcosa di più del semplice andare al Centro. Immediatamente devi chiedere: "Perché ci vado?" E la tua risposta dev'essere: "Per Realizzare Dio, per servire Dio, per servire il mio Maestro".

Ogni volta che stai per fare qualcosa, cerca di portare in primo piano il motivo per cui lo stai facendo. Se stai studiando, non dovresti pensare che forse ti chiederò di insegnare da qualche parte. Quello che dovresti sentire è che quando verrà il momento ti dirò cosa fare. Dovresti sentire che il tuo scopo nello studio è servire il Supremo in altri esseri umani. Se ti viene in mente quell'idea, che stai studiando per servirmi, allora stai facendo la cosa giusta. Se studi solo per ottenere voti alti in modo da poter insegnare in qualche scuola, non va bene. I voti alti che ottieni nei tuoi esami, dovrebbero essere tali perché tu possa servire il Supremo in me.

Prima che ogni azione abbia luogo, cerca di mantenere l'ideale di fronte all'occhio della tua mente. E qual è questo ideale? Il tuo ideale è Realizzare Dio. Qual è il tuo prossimo ideale? Il tuo prossimo ideale è servire Dio qui sulla Terra. Fin dal mattino, ogni volta che fai qualcosa, devi porre davanti a te l'ideale più alto. L'ideale più alto è Realizzare il Supremo, e dopo la Realizzazione, Manifestarlo. Ogni individuo ogni giorno pensa a Dio, a se stesso, ai suoi amici o ai suoi nemici. Queste sono le quattro cose a cui pensiamo. Per 'nemici' non intendo necessariamente una persona, i tuoi nemici sono paura, dubbio, ansia, gelosia e così via. Questi sono tutti membri della nostra famiglia. O meditiamo su Dio o meditiamo su noi stessi, le nostre gioie e sofferenze, oppure meditiamo sui nostri amici, vedendo che sono felici; oppure pensiamo alle qualità nondivine, distruttive e oscure degli altri. Ma prima di fare qualsiasi cosa, prima di meditare sui tuoi nemici, sui tuoi amici, o anche sul tuo Guru, pensa solo a Dio. Allora vedrai che i pensieri e le idee nondivini non possono giungere. Quando ti viene in mente un'idea negativa, pensa immediatamente: "Sta entrando un ladro!" Allora pensa a Dio, pensa al soldato divino dentro di te che è Dio, e lascia che Lui ti protegga.

Come puoi servire il Supremo in me in modo più consapevole? Ogni secondo senti che io ti sto osservando. Questa è la mia ultima risposta. In ogni momento ti osservo, non fisicamente, ma spiritualmente. Le cose che faresti davanti a me per farmi piacere, come mostrarmi la tua aspirazione, il tuo anelito interiore e il tuo amore per Dio, le farai. Le cose che non faresti di fronte a me, come dire bugie, essere gelosa di qualcuno o nutrire dubbi, non le farai. Queste cose nondivine non le faresti di fronte a me quando ti guardo, perché sentiresti: "Guru sta vedendo il mio dubbio, Guru sta vedendo la mia gelosia, Guru sta vedendo la mia paura!" Sii sempre cosciente e consapevole della mia guida interiore, e allora sarai in grado di servire il Supremo in me più consapevolmente.

Domanda: Come posso accontentarti al meglio, Guru?

Sri Chinmoy: Puoi accontentarmi al meglio non facendo le cose che ostacolerebbero il fatto di compiacermi. Se sei arrabbiato con tua sorella, senti che naturalmente questa rabbia entrerà nel cuore del tuo Guru. Pensa che questa rabbia avrà immediatamente un effetto doloroso sul mio cuore. Allora immediatamente vincerai la tua rabbia. Fai sempre la cosa che non mi ferirà o non mi danneggerà. Mi compiacerai di più non facendo la cosa sbagliata.

Domanda: Guru, se un tuo discepolo ha amore e devozione per te ma è in una cattiva coscienza, se lo vedi, vedi attraverso la sua cattiva coscienza il suo amore e la sua devozione? Cioè, se sente amore e devozione, e un'ora dopo lo vedi, ma è in una bassa coscienza, vedi anche le sue buone qualità?

Sri Chinmoy: La tua cattiva coscienza è nella tua mente e nel tuo vitale, e il tuo amore e la tua devozione sono nel tuo cuore e nella tua anima. Diciamo che hai un appartamento di cinque stanze. Nelle stanze del cuore e dell'anima hai tutte le buone qualità. Ora, se c'è un incendio in una delle altre stanze, nel corpo, nel vitale o nella mente, allora dovresti prendere l'acqua dalle stanze del cuore e dell'anima per spegnere il fuoco.

Quando ti vedo, vedo tutte e cinque le stanze. Vedo le buone qualità nel tuo cuore e nella tua anima e vedo anche le stanze non illuminate.

Domanda: Come possiamo diventare più abbandonati a te, Guru? [N.d.t. 'Surrender' dall'inglese, può tradursi come 'resa' o 'abbandono' o 'sottomissione'.]

Sri Chinmoy: Qui devi sapere che non stai cercando di arrenderti a me. Cerca di arrenderti al Supremo che è in me. È offrendo gratitudine ogni giorno al Supremo, che puoi aumentare la tua resa al Supremo. Questo è il modo più veloce ed efficace. Ogni cercatore deve dare al Supremo ciò che c'è di meglio in lui. La gratitudine è di gran lunga la migliore qualità che tu e gli altri avete come cercatori. Quindi, se dai al Supremo la tua migliore qualità, la migliore cosa che possiedi, naturalmente Lui ti darà qualcosa che accelererà il tuo viaggio, aumenterà la tua velocità verso la Realizzazione di Dio, verso la tua scoperta di te stesso. Se dai ciò che è meglio in te, Lui ti offrirà qualcosa che ti aiuterà immediatamente a correre più velocemente per raggiungere la tua meta finale, e tale cosa è la resa. Il Supremo aumenterà la tua resa a condizione che tu Gli dia la tua migliore qualità, che è la gratitudine.

Domanda: Come possiamo amarti, senza pretendere da te?

Sri Chinmoy:_ Quando un bambino sta di fronte a suo padre e il padre inizia a contare i suoi soldi, il padre dice al bambino: "Questo denaro è tutto tuo, però se lo prendi ora non potrai usarlo in modo appropriato". Ma il bambino si accontenta di un centesimo, o di un nichelino, che riceve dal padre. La pretesa arriva solo quando sentiamo che non otterremo ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno, che quella cosa andrà a qualcun altro. Un bambino sa che suo padre infine, quando sarà il momento, gli darà tutti i suoi averi. Quando il padre mantiene il possesso dei suoi soldi, il bambino non avanza richieste. Quando viene a sapere che sono tutti soldi suoi, è soddisfatto del nichelino che ha.

Io sono il tuo padre spirituale e ti sto dando Pace, Luce e Beatitudine illimitate. Fai richieste perché senti che tutto sta andando a qualcun altro, che qualcun altro si impossesserà della mia ricchezza spirituale. Ma un Maestro spirituale, se è veramente tale, ha Pace, Luce e Beatitudine in misura illimitata. Queste cose non possono diminuire, non importa quanto lui dia a qualcun altro. Devi sentire che le qualità molto spirituali che desideri, le otterrai sicuramente quando verrà il momento.

Se provi a tirare e spingere, stai commettendo un grave errore. Tirando e spingendo non puoi accelerare l'Ora di Dio. Farai del tuo meglio; aspirerai il più sinceramente possibile, ma l'ora del tuo compimento sarà fissata da Dio e non da te o da me. Non possiamo fissare l'ora. Se Dio vuole darti la Realizzazione domani, la riceverai domani. Ma se vuole che tu abbia la Realizzazione quattro anni dopo, allora devi aspettarla. Solo perché qualcun altro ha raggiunto la Realizzazione di Dio, non significa che tu possa ottenerla immediatamente. Alla fine otterrai sicuramente tutto, ma se pretendi da Dio, questo ritarderà solo il tuo progresso. Puoi avere perfetta fiducia nel Supremo, sul fatto che quando verrà il momento otterrai tutto. Se vuoi accelerare l'ora con le tue richieste vitali personali, mi dispiace dirlo, sarà un totale fallimento. In quel momento tu diventerai responsabile della tua vita. Quando non fai richieste, Dio è responsabile della tua vita.

Domanda: Come posso sapere se sto facendo la mia o la tua volontà?

Sri Chinmoy: Le persone hanno l'impressione che se esercitano la propria volontà va tutto bene, ma se non lo fanno sono persone inutili. Ma la resa spirituale non è così. Un Maestro spirituale non è come un capo; lui è la parte più alta di te stessa. La tua testa e i tuoi piedi sono entrambi parte di te, ma sai che la tua mente è più sviluppata dei tuoi piedi, quindi segui le istruzioni della tua mente, non dei tuoi piedi. Ma nella vita spirituale vai ben oltre il dominio della mente. La tua esistenza viene dalla più alta tripla Coscienza. Questa esistenza finita viene da 'sat-chit-ananda', Verità infinita, Coscienza infinita e Delizia infinita. Tu ne sei parte integrante. Devi sentire che io sono la tua parte più alta e non un individuo separato. Sono un essere umano, d'accordo, ma se vuoi essere totalmente fusa nella mia coscienza divina, allora devi fare in modo di sentirti più vuota possibile. Se riesci a lasciare il tuo vaso vuoto, solo allora la mia volontà può entrare e riempirti fino all'orlo. Se sei già piena delle tue preferenze individuali, propensioni, ecc., allora non posso far nulla.

Quindi ogni giorno fai in modo di non avere una tua volontà. Cerca consapevolmente di sentire che la mia volontà è la tua volontà. Quando il Cristo disse: "Sia fatta la Tua Volontà", fu la più alta Realizzazione espressa da una lingua umana. Puoi anche sentire la necessità che la tua volontà sia totalmente e indivisibilmente tutt'uno con la mia volontà. Al mattino presto, la prima cosa che devi fare è pregare il Supremo in questo modo: "Offro la mia volontà al mio Guru. Che la sua Luce fluisca in e attraverso di me". La 'mia' volontà rappresenta la Volontà del Supremo.

Desidero dirti che è infinitamente più facile andare all'Altissimo attraverso di me che entrare direttamente nel Supremo. Potresti sentire che non c'è bisogno di un Maestro spirituale, ma come intendi raggiungere la Meta? Ci sono molti gradini sulla scala spirituale, e se non li sali, come farai ad arrivare in cima? Così al mattino presto, ogni giorno, cerca di arrenderti alla tua volontà, e allo stesso tempo cerca di sentire che la mia volontà è la tua volontà in una forma divinizzata. Allora vedrai che non ci possono essere problemi nella tua vita di aspirazione e di realizzazione.

Domanda: Quali esercizi consigli per ricordare la tua presenza [interiore] durante la tua assenza fisica?

Sri Chinmoy: Quando sei alla mia presenza fisica, cerca di sentire una cosa: che il divino, non l'umano in me, è tutto amore per te. Senti che non c'è niente che il divino in me non farà per te. Devi sentire di avere libero accesso alla mia anima. Se devi andare dal tuo soggiorno alla tua camera da letto, potrebbe esserci qualche ostacolo tra le due stanze. Ma se vuoi andare dalla tua esistenza ed entrare nella mia divina esistenza, non ci sarà resistenza. Se vuoi entrare nel mio cuore spirituale, il cuore che ha servito il Supremo in te e in tutti, allora non troverai difficoltà ad entrarvi. Non ci sarà alcun ostacolo tra la tua aspirazione e la mia illuminazione. Se riesci a ricordare questo, sarai in grado di ricordare la mia presenza.

Se provi a correre da una stanza all'altra della casa, potresti urtare qualcosa e romperti una gamba. Ma nel caso del divino in me, più velocemente corri verso di esso, prima lo otterrai. E prima lo ottieni, meglio è per te, per me e per tutti.

Domanda: Sembra che il Supremo ti ami più di quanto Lui ami Se stesso.

Sri Chinmoy: Se consideri Dio sul piano fisico, vitale, mentale o psichico, su qualsiasi piano eccetto il Suo piano più alto, allora Egli avrà più amore per me che per Se Stesso. Laddove c'è un senso di separazione tra Dio e me, e io sono un pollice più basso di Lui, allora Lui avrà più amore per me, perché sono Suo figlio. Una madre ama più suo figlio che se stessa. Il figlio è la sua creazione; perciò la madre ama più il figlio che se stessa. Il creatore ha più amore per la creazione che per se stesso.

Ma se il Creatore sente che non c'è differenza tra la sua creazione e Se stesso, che sono tutt'uno e inseparabili, in quel momento chi ama di più chi? Il Supremo mi ama più di Sé stesso, quando io prego [rivolgendomi al] la mia Coscienza più alta. Ma quando entro nella mia più alta Coscienza, in quel momento non c'è differenza tra il Supremo e me. Siamo totalmente Uno.

Domanda: Come posso realizzare la tua altezza spirituale?

Sri Chinmoy: Prima di tutto, cerca di rimanere vicino all'albero, poi cerca di rimanere sempre ai piedi dell'albero e non a distanza. Una volta che sei ai piedi dell'albero, cerca di guardare in alto e vedere quanto lontano può arrivare la tua vista. Se vedo che stai davvero cercando di aumentare la tua visione, allora la Grazia discenderà dal Supremo, che è il tuo Guru, il mio Guru, il Guru di tutti. Questa Grazia è come una calamita; ma funzionerà solo quando vedrà che sei ansioso di essere attratto da esso. Quindi, se vai ai piedi dell'albero e poi guardi in alto verso la cima dell'albero, la calamita della Grazia verrà e ti tirerà su. Solo così un discepolo può raggiungere l'altezza del Maestro. La Grazia scenderà solo dopo che avrai dato il tuo contributo venendo a toccare i piedi dell'albero dell'aspirazione.

Parte III — La meditazione e la presenza del Maestro

Domanda: Perché chiedi ai tuoi discepoli di meditare sulla tua immagine?

Sri Chinmoy: Non lo richiedo. I miei discepoli possono meditare sul cielo o sul mare. Il nostro sentiero è il sentiero dell'amore. Dico ai miei discepoli di meditare su qualcosa che amano, purché sia qualcosa di vasto. Quindi, poiché amano la mia vasta coscienza, dico loro di meditare su di me. La vita spirituale non è altro che l'espansione dell'amore. Non dico che i discepoli debbano guardarmi, voglio solo che le persone Realizzino Dio, sia che meditino sulla mia immagine o su qualcos'altro. Ma vedo chiaramente che i miei discepoli vedono e sentono qualcosa in me. Naturalmente se vedono qualcosa in me e sentono qualcosa in me, è meglio che meditino su di me. Il potere della loro meditazione entra nel Supremo in me. Non li sto ingannando.

Il vero oggetto dell'amore, che è Dio, è dentro il mio ed il tuo cuore allo stesso modo. L'unica cosa è che non avete abbastanza fiducia in voi stessi. Altrimenti avrei detto a ciascuno di meditare su se stesso. Ma se dico ai miei discepoli di meditare su se stessi, solo il loro ego sarà nutrito. I loro ego si faranno avanti e diranno: "Io sono Brahma, io sono Dio!" Dopodiché, quando la loro mente si facesse avanti con un piccolo dubbio, sarebbero semplicemente sommersi da un mare di dubbi e frustrazione.

Per questo non consiglio ai miei discepoli di meditare su se stessi. Dico loro: "Siate umili. Concentratevi su un fiore o una fiamma e ricevete ispirazione". In India ho visto molte persone dire: "Io sono Shiva, io sono Brahma, io sono Krishna" e alla fine si sono completamente esaltati.

Domanda: Dovremmo guardarti con le mani giunte [come in preghiera] mentre meditiamo?

Sri Chinmoy: Non devi necessariamente guardarmi. Se ti bruciano gli occhi per la tensione, tienili chiusi per un minuto o due, ma non indefinitamente. Se tieni gli occhi aperti per metà o per un quarto, te ne sarò molto grato. Altrimenti, nella maggior parte dei casi, il discepolo entra semplicemente in una coscienza rilassata. Entra nel mondo del sonno e non ne è consapevole. Pensa di aver meditato ma ha solo dormito. 'Inconscio' è la parola giusta.

Quando tieni gli occhi aperti, si chiama meditazione del leone. Da un lato sei consapevole di ciò che sta accadendo intorno a te, e allo stesso tempo sei in contatto con i mondi interiori. Stai mantenendo la piena padronanza sia del mondo interiore che del mondo esteriore. Ma non affaticare gli occhi. Se la necessità lo richiede, chiudi gli occhi per un momento.

Se mi guardi con le mani giunte, riceverai molto di più che altrimenti. Quando congiungi le mani, il Supremo in me riceve devozione da te. In quel momento tutto il tuo corpo diventa una fiamma ardente di aspirazione e preghiera. L'intera coscienza del corpo aspira. Se congiungi le mani e sei in uno stato d'animo gioioso, la tua preghiera sarà infinitamente più piena d'anima che altrimenti. In quel momento, anche il fisico grossolano cerca di offrirsi a Dio, e riceve ciò che Dio vuole dare nel modo più profondo.

Quindi, se quando unisci le mani riesci a guardarmi con uno stato d'animo molto gioioso e pieno d'anima, sarai in grado di aumentare la tua umiltà, devozione e altre qualità divine. Il significato di congiungere le mani è inchinarsi al Pilota Interiore, che guida me e che guida te. Con le mani giunte mostri devozione al Supremo in te e al Supremo in me.

Domanda: A volte quando ci guardi durante la meditazione, quando inizi ad avvicinarti a me, mi spavento, non so perché.

Sri Chinmoy: Hai paura di me perché senti che verrai esposta. Inconsciamente potresti pensare: "Questo mattino ero gelosa, dubitavo della mia vita spirituale o ho fatto qualcos'altro di sbagliato". Immediatamente la mente pensa a qualcosa e tu ti spaventi. Ma se in quel momento senti: "No, non sono la mente, sono il cuore" allora non avrai paura. Quando un bambino vede sua madre o suo padre avvicinarsi a lui, se sa di aver fatto qualcosa di sbagliato, avrà paura. Se non ha fatto nulla di male, non avrà paura. Ma se ha un padre molto gentile e amorevole, anche se il bambino ha fatto qualcosa di sbagliato, non avrà paura, perché sa che suo padre non gli darà uno schiaffo né lo rimprovererà; vede solo la premura di suo padre, di volerlo perfezionare.

Nel momento in cui hai fiducia nel tuo Maestro, senti: "È mia premura essere eccellente, ed è sua premura rendermi eccellente". Allora non avrai paura. Nel momento in cui pensi di aver fatto qualcosa di sbagliato, nella tua mente o nelle tue azioni, senti che la mia premura di renderti perfetta, è infinitamente più grande della tua. Allora non ci sarà paura. La paura arriva perché senti che sarai esposta dalla mia luce; invece, se puoi sentire che non è con il tuo sforzo ma con il mio potere, con la mia compassione che sarai in grado di cambiare, allora non avrai paura. Per prima cosa devi sentire che il novantanove per cento sarà fatto dalla mia premura e compassione, e l'un per cento dal tuo potere. Più tardi, sentirai che quell'un per cento è stato pure un mio sforzo. In questo modo, non può esserci paura, non importa quanto sia vicina o penetrante la luce.

Senti di essere il cuore. Se senti che il tuo cuore ha la capacità di identificarsi con la mia compassione, perdono, premura, amore e benedizione; se riesci a identificarti con le mie qualità positive, allora le tue qualità negative: paura, dubbio, ansia e preoccupazioni, spariranno automaticamente.

Domanda: Quando sono diventato un discepolo per la prima volta è stata una gioia meditare e seguire il sentiero. Più recentemente sento di non avere quella gioia, quindi non medito regolarmente...

Sri Chinmoy: Mediti ogni giorno?

Discepolo: Circa quindici minuti.

Sri Chinmoy: Molto strano. Mediti solo per quindici minuti al giorno e trovi difficile meditare regolarmente… Per favore prega il Supremo di darti più capacità, perché non sono in grado di dirti che stai perdendo la tua gioia perché stai tirando oltre le tue capacità! Un cercatore deve meditare almeno un'ora al giorno, mezz'ora al mattino e alla sera, qualunque sia il suo livello. Coloro che hanno accettato il nostro sentiero devono impegnarsi a meditare per almeno un'ora, anche se mediti sinceramente solo per cinque minuti e poi la tua mente inizia a vagare. Sento che questo è qualcosa di assolutamente necessario. Un'ora di meditazione è prevista per tutti coloro che seguono il nostro sentiero.

Potresti dire che non riesci a meditare ogni giorno, o che non mediti bene, ma per favore prova. Ogni giorno non mangi il cibo più delizioso, ma mangi qualcosa, perché senti la necessità del cibo per far andare il corpo. Anche nella vita spirituale senti la necessità del nutrimento dell'anima, del nutrimento dell'essere interiore. Se non hai una meditazione profonda ogni giorno, ciò non significa che non mediterai più. Nella vita interiore, per favore, cerca di sentire la necessità interiore della tua anima; medita ogni giorno anche se in certi giorni senti un deserto dentro il tuo cuore. Tutti i cercatori sul nostro sentiero dovrebbero meditare almeno un'ora al giorno. Può essere suddivisa in quindici minuti quattro volte al giorno o mezz'ora al mattino e alla sera. Altrimenti non è possibile fare molto progresso.

Domanda: Guru, dovremmo meditare mentre guidiamo?

Sri Chinmoy:_ Quando correvo i cento metri, nel giro di dieci o undici secondi, Dio solo sa quante volte ho meditato su di Lui! Sono stato il primo nella gara di corsa, ma mentre ero primo la mia mente era su Dio. Potresti dire: "Come potevi pensare a Dio in modo così devoto? Se la tua mente è su Dio, cambierai corsia in pista e sarai squalificato". Ma no, io l'ho fatto. Quindi, se hai sviluppato il potere della meditazione e sei un esperto in meditazione, allora sei in grado di meditare mentre guidi. Tutto dipende dallo sviluppo. Se sei in grado di meditare mentre guidi, non stai facendo nulla di sbagliato. Ma se un principiante della vita spirituale cerca di meditare mentre guida, avrà un incidente.

Parte IV — Su Sri Chinmoy

Domanda: Qual è la tua personale definizione di Dio?

Sri Chinmoy: Prima di dare la mia personale definizione di Dio, desidero dire che la definizione di Dio di ognuno, è sempre corretta. Non è solo un Maestro spirituale, che potrà dare una definizione di Dio. No, anche un bambino può dare una definizione adeguata di Dio. La darà secondo la sua comprensione, la sua capacità, il suo risveglio interiore. Ogni individuo, indipendentemente dall'età, indipendentemente dal suo livello, può dare una risposta a questa domanda secondo il suo risveglio interiore e la sua illuminazione interiore. Alcuni Maestri spirituali dicono che Dio è Luce. Altri dicono che Dio è Coscienza. Altri ancora dicono che Dio è Potere. Un quarto gruppo dirà che Dio è un Essere personificato. La definizione di Dio di ognuno, è giusta in quel modo specifico, perché in quel modo particolare Dio è giunto a loro: come Amore, come Coscienza, come Potere, come Delizia, come un Essere con attributi umani, e così via. Quando critichiamo gli altri dicendo: "No, la tua definizione è sbagliata; la mia è giusta" questo è assurdo: ha ragione, perché parla con la forza della sua realizzazione interiore. Quello che stai dicendo è giusto, in forza della tua realizzazione. Io ho ragione in forza della mia realizzazione.

Secondo la mia Realizzazione, la mia personale definizione di Dio è Amore. Dio è tutto Amore. Lui mi è carissimo perché in Lui vedo Amore infinito. Vedo che Lui è sia l'eterno Amante che l'eterno Amato. Nel cercatore individuale, prima che Realizzi l'Altissimo, Dio è l'amante. Per il cercatore che aspira all'Altissimo, Dio è l'Amato Stesso. Alla fine l'amante e l'Amato diventano totalmente uno. L'uomo e Dio sono eternamente uno. L'uomo è Dio ancora da Realizzare pienamente, consapevolmente e integralmente. E Dio è l'uomo che deve ancora manifestarsi totalmente sulla Terra.

Domanda: C'è una forma specifica del Supremo che preferisci?

Sri Chinmoy: Ho visto il Supremo in molte forme, ma la forma che apprezzo o ammiro di più, e la forma che Egli stesso ama di più per me, è molto brillante, tutta dorata, splendente e molto, molto alta. In un solo secondo, come premendo un bottone, lo vedo in questa forma, così alta da non potersi concepire, infinitamente immensa e splendente. Questa è la forma che preferisco.

Domanda: Anche tu assumi forme diverse?

Sri Chinmoy: Ogni giorno indossiamo abiti diversi e assumiamo compiti diversi nella nostra vita, ma siamo sempre la stessa persona. Per noi ci sono molte cose diverse da fare; per Dio c'è tutta Delizia. Dio gioca costantemente a nascondino con noi. È il Suo Gioco divino e Cosmico. A volte assume la forma di un bisnonno e gioca con i suoi pronipoti. Se prende la forma di un bambino, cos'altro puoi aspettarti? Gioca eternamente. Dio sa che vinceremo il Gioco, quindi può sempre divertirsi. Se sai che perderai una partita, diventi pigro, non parteciperai con tutto il cuore. Ma nel caso del Supremo, Egli ottiene una gioia enorme nel Gioco stesso, non nel risultato. Non si sente diverso quando vince o perde la gara.

Io ho preso molte migliaia di forme, ma i miei discepoli non mi hanno mai visto in tal modo. A volte, se voglio mostrare le mie capacità interiori, le mostro in sogno o nella meditazione. Uno yoghi può assumere qualsiasi forma nei piani sottili. Quando mostro le mie capacità in un sogno, senti gioia… ma la mattina seguente, la tua mente si fa avanti e ne dubita. Se ti do delle istruzioni in un sogno, sarai pieno di gioia, felicissimo… poi, dopo qualche ora, dici: "Mi ha dato un pessimo consiglio!" Prima ottieni gioia dal mio consiglio, poi la mente si fa avanti e la gioia è perduta, divento un estraneo per te. Se uno sconosciuto ti dà delle istruzioni, certamente sarai contrariato. Ma se io posso entrare nel tuo cuore e farti sentire che è la tua stessa scoperta, la tua stessa realizzazione, la mattina dopo dirai di aver scoperto qualcosa di divino! Quando questa scoperta rimane dentro di te, la custodirai per giorni, per mesi.

Ecco, i veri Maestri spirituali cercano di far tutto come dei ladri! Fanno sentire al discepolo che lui stesso ha scoperto qualcosa di molto speciale. Allo stesso modo, Dio gioca sempre con noi al Gioco Cosmico del nascondino, diventando tutto ciò che è necessario per poterci offrire Pace, Luce, Beatitudine e Potere.

Domanda: Guru, perché durante le interviste sei formale e quando parli con noi sei informale?

Sri Chinmoy: Da una persona spirituale, gli altri devono ottenere tutto ciò che quella ha da offrire. Ai discepoli desidero offrire qualcosa… durante i miei discorsi [al pubblico] offro qualcosa di diverso. Vorrei avere l'opportunità di offrire ciò che voglio offrire. Qui sono socievole, ma altre volte, quando dovrei rimanere nella mia parte più alta, se io scendessi al livello di una persona ordinaria, sarebbe un errore. Voglio portare loro al mio livello.

Quando medito al Centro, mentre sali le scale devi essere in uno stato d'animo meditativo. Solo allora potrai ricevere. Se stai al piano di sotto e parli o mangi, pensando che solo perché sei 'in chiesa' va bene così, è un errore. Devi andare di sopra, innalzare la tua coscienza e meditare. Quando mi incontro con voi al vostro stesso livello, non è che scendo… quando qualcuno sta annegando, offro la mia mano per salvarlo. Ma deve anche lui offrire la sua mano e tenerla stretta alla mia. Se rimango sempre sulla riva lontana, come lo solleverò? In quel momento devo avvicinarmi a lui, e lui deve tendere la mano perché io possa salvarlo.

Domanda: Quanto tempo hai impiegato per salire la scala spirituale?

Sri Chinmoy: In questa incarnazione mi ci sono voluti vent'anni per salire la scala spirituale, anche dopo essere arrivato in cima nelle precedenti incarnazioni. Conosco le mie passate incarnazioni. Anche in mie precedenti incarnazioni ho raggiunto la Realizzazione di Dio… gli altri possono crederci o no. In questa incarnazione, dopo aver raggiunto l'altezza del nirvikalpa samadhi ho dovuto praticare la meditazione con la massima intensità per vent'anni, dall'età di dodici a trentadue anni. Questa materia è la più difficile, e bisogna esercitarsi ogni giorno per otto, dieci, dodici ore o più se si vuole veramente raggiungere l'Altissimo. Anche queste otto ore devono essere svolte con la massima sincerità e devozione. È un compito molto arduo.

Domanda: Quanto la tua vita esteriore riflette la tua vita interiore?

Sri Chinmoy: Per i Maestri spirituali, la loro vita interiore è come un oceano; la loro vita esteriore è solo una piccola goccia. Ma è di quella minuscola goccia che i discepoli e i cercatori devono accontentarsi, perché quella goccia è più che sufficiente per loro; a volte è troppo, è al di là delle loro capacità.

Puoi vedere che ogni sera sono qui o in giro, ma so quante cose accadono dentro di me… forse sto gioendo della performance* di qualcuno; potrebbe darmi una vera gioia. Ma allo stesso tempo ho a che fare con molte altre cose. Sorrido, rido, esprimo gioia, ma dentro di me frecce di sofferenza vengono dai discepoli, dai Centri e anche da persone che non conosco affatto. Non conosco i loro nomi, ma hanno visto che c'è un 'luogo' dove il cuore è più grande, quindi mandano la loro sofferenza. Se tu mi chiedessi chi sono non saprei dirtelo, ma vengono da me interiormente.

[* Durante le funzioni spirituali, spesso i discepoli eseguono canti, scene di commedie, ed altre esibizioni spirituali, per l'ispirazione reciproca.]

Domanda: Quando intoni 'Aum', contatti l'Infinito?

Sri Chinmoy: Aum è il nome di Dio, Dio nei suoi tre aspetti principali. "A" rappresenta Dio il Creatore, "U" rappresenta Dio il Conservatore e "M" rappresenta Dio il Trasformatore. Quando intono Aum, entro nella mia coscienza più alta. Quando sono in vera meditazione, in quel momento se intono Aum una volta, entro nella mia più alta Coscienza trascendentale, dove Infinito, Eternità e Immortalità giocano insieme. Ma se sto tenendo un discorso, e durante il discorso dico la parola Aum, ciò non significa che sto entrando nella mia coscienza più alta o contattando l'Infinito. In quel momento il mio scopo è diverso: è solo quello di diffondere luce sulle anime aspiranti. Se vogliono andare più a fondo nella mia coscienza o nella loro coscienza più alta, allora devono meditare. Poi se cantiamo Aum insieme alla fine della meditazione, possiamo entrare nei mondi più elevati.

Domanda: Nel tuo libro sull'astrologia parli di combattere con esseri vitali. In un punto parli di sette esseri che ti attaccano, combattendo con te. Come combatti davvero con questi esseri?

Sri Chinmoy: Questi esseri vengono combattuti con il potere occulto. Non hanno forza fisica, ma possono manifestarsi fisicamente. Ad esempio, possono danneggiare le gambe delle sedie. Ho combattuto con il potere vitale e occulto, il potere vitale sottile, non sul piano fisico: ho combattuto interamente con l'energia. Tuttavia, le persone hanno sentito il suono per diversi isolati. Nessun essere umano potrebbe produrre quel suono, solo esseri vitali. Sono esseri senza forma fisica, ma sottilmente possono assumere qualsiasi forma vogliano. Non hanno sembianze umane, ma sottili.

Domanda: Scriverai mai la tua autobiografia?

Sri Chinmoy: Quando una persona diventa famosa, vengono inventate milioni di storie su di lui. Mi sono concentrato su molti cosiddetti grandi uomini, e su alcuni che sono davvero grandi uomini. Dal momento che sono 'grandi', ci sono migliaia di storie collegate a loro, ma la maggior parte di esse in realtà non ha nulla a che fare con quella persona. Milioni di cose attribuite a loro, non sono accadute nelle loro vite. Le persone creano solo delle voci… e poi in seguito, quando quegli episodi si ritrovano nelle biografie, diventano realtà; ma non sono vere: è solo che qualcuno voleva dire qualcosa su una certa persona importante. Molte volte le persone sono ispirate e si lasciano trasportare emotivamente, anche allora quindi quello che dicono potrebbe non avere alcun valore. Quindi è sempre meglio se qualcuno ha avuto la fortuna di poter scrivere ciò che vuole dire di se stesso.

In questo momento non voglio prendermi il tempo per scrivere storie sul mio passato, sulla mia infanzia; non vi aiuteranno affatto nella Realizzazione di Dio. Scoraggio sempre i miei discepoli dal guardare al mio passato, perché io sono quello che sono ora. È vero, a volte quando sono ispirato vi racconto della mia infanzia e adolescenza, ma so che queste storie interessanti non vi aiuteranno nemmeno uno iota nella vostra Realizzazione di Dio. Vent'anni fa, tutto era dentro di me: Maestro spirituale, yoghi, tutto… ma non ero uno yoghi per il mondo. Nella Bibbia, quando Maria chiese a Gesù di trasformare l'acqua in vino alle nozze, lui disse che non era ancora tempo per lui per fare questo genere di cose. Nel mio caso, quando ero giovane, non era il momento giusto per avere discepoli. Adesso è il momento. Quando l'ora suonerà, in quel momento i cercatori dovranno trarne ogni beneficio.

Quello che ho fatto da quando sono venuto in America è di reale importanza. Le altre cose non sono importanti. Nella vita del Cristo sono importanti solo tre anni. Quello che ha fatto prima dei trent'anni, solo Dio lo sa. Cosa vediamo o otteniamo dalla sua vita prima dei trent'anni? Niente! Ma negli anni da trenta a trentatré fece cose che sono immortali. La coscienza terrestre sta ancora facendo tesoro delle cose che ha fatto; sta ancora facendo tesoro del suo amore e della sua compassione.

Se voi sentite: "Oh, se solo potessi sapere qualcosa del Cristo prima dei suoi trent'anni, allora sarei salvo!" Io dirò: "No, meno conosci l'aspetto personale, l'aspetto insignificante, meglio è. Presta tutta l'attenzione solo alla meta". Sull'albero di mango ci sono molti rami e migliaia e migliaia di foglie. Ma ciò che ti serve è il mango. Se sai dov'è il mango, hai tutto. Perché vuoi sapere quante foglie ci sono sull'albero? Se hai fame e sete, solo il mango ti sazierà, non le foglie. Quindi dovresti mangiare il tuo mango ed esserne soddisfatto.

Quando qualcuno diventa un vero Maestro ed è in grado di offrire Luce, la Luce è il mango. Se vuoi ottenere il mango troppo presto, prima che sia maturo, vedrai solo le foglie. Quindi ora io sono il mango, la Luce. Questo è il momento di guardare al mango, il mio presente, e non alle foglie, che rappresentano il mio passato.

Parte V — Il Vascello d'Oro

La Barca d'Oro

Cari figlioli, il Vascello d'Oro non è mio. Questo Vascello appartiene al Supremo. Siamo tutti passeggeri su questo Vascello. Potete dire che io sono un passeggero esperto perché sono su di esso da più tempo di voi. Ma voglio dire che questo Vascello appartiene al Supremo. In questo momento ci sono solo poche centinaia di passeggeri su di esso, ma sorgerà un giorno in cui ci saranno settemila passeggeri o anche più. E in un futuro prossimo o lontano, il Vascello del Supremo, in cui siamo tutti ora seduti, trasporterà non solo settecento o settemila individui, ma l'intera umanità, alle Sponde d'Oro dell'Aldilà. Il Supremo Trascendentale nel Suo Vascello d'Oro, ci porterà tutti sulle Sponde d'Oro dell'Aldilà sempre-trascendente.

Se l'umano in me è stato benedetto dal Supremo con la capacità di scrivere 208 poesie in un giorno, allora prego il Supremo in me di concedermi la capacità di offrire a voi, miei dolci figlioli, la più profonda gratitudine piena di benedizioni del mio cuore, venti milioni volte. Siete la mia ispirazione e in voi c'è la mia Meta. Manifestando il Supremo in ciascuno di voi, adempio al compito stabilito per me, da Dio. Con voi ho iniziato il mio viaggio, e con voi continuerò eternamente nel Vascello del Pilota Supremo. Il nostro viaggio non finirà mai. Non ci sarà fine al viaggio, per il nostro Pilota Supremo, l'eterno Guru, l'unico Guru qui sulla Terra e lì in Cielo.

L'umano in me scriverà molte altre poesie. Potrà succedere che l'umano in me superi il numero che abbiamo già offerto al mondo in un giorno. Ma desidero dirvi ancora, come vi dico sempre, che non è una questione di quantità rispetto alla qualità. Il Supremo in me mi comanda di scrivere poesie, e vi assicuro che mi dà anche la capacità di raggiungere la qualità. Il Supremo in me e il poeta in me vanno insieme. Il Supremo è allo stesso tempo la mia visione interiore e il mio giudizio esteriore.

Molti uomini possono scrivere centinaia o migliaia di poesie. Anch'io ne scriverò migliaia se così è la Volontà del Supremo. Ma il divino in me invoca il Supremo perché mi conceda un solo dono, ed è la gratitudine a voi, figlioli miei, per quello che avete fatto per me e per quello che farete per me per tutta l'Eternità. Desidero porre questo sentimento di gratitudine, attorno al collo di ogni cercatore della Verità trascendentale, perché ogni cercatore lo merita.

Ancora una volta, desidero dire che questo non è il mio Vascello; è il Vascello del Supremo. Io ne sono un membro esperto o avanzato. Come vi dico sempre, io sono uno di voi; sono un vostro fratello. Nostro Padre è qualcun altro. Io sono nato in questa famiglia spirituale alcuni anni prima di voi, quindi naturalmente ci si aspetta che io abbia fatto un po' di progresso più di voi. Ora sono in grado di parlarvi del Supremo, che è il nostro eterno Padre, eterna Madre, eterno Amico, eterno Amato. Cerco di insegnarvi come crescere nella Sua stessa Immagine. Vi mostro dov'è nostro Padre; e poi il mio ruolo è finito.

Il Supremo è sempre in procinto di trascendere la propria Coscienza in evoluzione. Ad ogni secondo sta trascendendo i limiti della propria Trascendenza. Ecco perché diciamo che Egli è nel processo di Realtà, Divinità e Immortalità sempre-trascendenti. Oggi prego il Pilota Supremo di concedermi l'opportunità e la capacità di offrire innumerevoli volte la mia gratitudine piena di benedizioni a ciascuno di voi, perché ogni discepolo, ogni cercatore, mi ha dato l'opportunità di essere al servizio del Supremo in lui. Non siete voi che dovreste essere orgogliosi della vostra cosiddetta guida sulla Terra; sono io che dovrei in ogni momento essere orgoglioso di voi e offrirvi la mia più profonda gratitudine. Siete voi che me ne avete dato l'opportunità e siete voi che mi avete scelto per essere di servizio dedicato e devoto a tutti voi.

Nota per la traduzione: Nella lingua inglese spesso non è specificato né il genere dell'interlocutore, né il singolare o il plurale. Ad esempio: "You went there…" potrebbe essere tradotto sia "Sei andato lì…" che "Siete andate lì…" In italiano invece, componendo la frase, è necessario scegliere il singolare/plurale e maschile/femminile. Per cui abbiamo usato il plurale o il singolare, e il maschile o il femminile, a nostra deliberata scelta, dove non fosse possibile dedurre dal testo la traduzione esatta.

Revisione della traduzione: settembre 2023

Traduzione di questa pagina: Czech , Bulgarian , Serbian
Questo libro può essere citato usando la chiave di citazione ij