Domanda: Quando proviamo sentimenti dell''io' e del 'mio', come possiamo far sentire quell''io' piccolo come una formica?

Sri Chinmoy: Non dovresti sentirti una formica. Se ti senti una formica, rimarrai sempre una formica. Quando hai un piccolo 'io', devi cercare di espanderlo. Devi renderlo il più grande possibile, renderlo l'"Io" universale. Devi sentire: "Sono la figlia del Supremo." Se pensi di essere la figlia del Supremo, diventi immediatamente vasta come l'universo. Allora tutte le tue qualità non divine andranno via. Non ti stai prendendo in giro, ma garzie alla tua devota unità con il Supremo, quando il tuo piccolo 'io' si fa avanti, fa in modo di sentire: "Sono la figlia di Dio, quindi è al di sotto della mia dignità essere gelosa di questa persona , o dubitare di qualcuno, o essere insicura o frustrata." In questo modo puoi allargare il tuo piccolo 'io' nel Vasto, nell'Infinito. Ma se lo trattieni e cerchi di renderlo sempre più piccolo, allora è difficile perché in quel momento arriveranno senso di superiorità e inferiorità. Sei la più piccola, sei inutile; sentirai questo genere di cose.

Quindi è meglio prendere sempre il lato positivo. Ma deve essere fatto grazie alla tua aspirazione; altrimenti sarà solo il tuo ego vitale a venire alla ribalta. Cesare, Napoleone e altri pensavano di essere molto grandi. Dal piccolo 'io' il loro ego è diventato molto grande. Quel tipo di ego impuro e non divino tu non lo vuoi. Vuoi essere in grado di sentire: "Io e mio Padre siamo uno." Duemila anni fa il Cristo disse che lui e suo Padre erano uno. Se lui può dirlo, cosa c'è di sbagliato nel dirlo? Se lui ha realizzato Dio, allora domani posso anche io realizzare Dio." Questo è ciò che devi sentire. Il Cristo disse: "Io e mio Padre mio siamo uno." I veggenti vedici dissero: "Brahmosmi — io sono il Brahman, l'Uno senza un secondo." Se possono dirlo loro, puoi dirlo anche tu. Ma nel loro caso pregavano e meditavano: per questo sono tutt'uno con l'Altissimo. Anche nel tuo caso devi pregare e meditare e diventare tutt'uno con l'Altissimo. È l'unico modo. Altrimenti, se dici: "Sono inutile, sono senza speranza," rimarrai sempre inutile e senza speranza.