Resa10
Resa, resa, resa!Devo arrendermi ai dolci sussurri del mio cuore. Non devo mai, mai arrendermi al forte tuono della mia mente.
Devo arrendermi al giorno sempre più luminoso del mio cuore. Non devo mai, mai arrendermi alla notte sempre oscura della mia mente.
Resa, resa!
Devo arrendermi al mondo interiore liberante ed in espansione. Non devo mai arrendermi al mondo esteriore vincolante e limitante — mai!
Devo arrendermi al sorriso dinamico del mondo interiore. Non devo mai, mai arrendermi al titanico cipiglio del mondo esteriore.
Resa, resa!
Non mi arrendo per costrizione. Mi arrendo per mia necessità interiore. Dalla mia vita di aspirazione ottengo interiormente il messaggio supremo di consegnare ciò che ho e ciò che sono al mio Amato Signore Supremo. Questa non è la resa dello schiavo al suo padrone, ma la resa dell'amante di Dio al suo Amato Supremo. Questa è la resa del finito all'Infinito, sapendo perfettamente che l'Infinito è la sua Fonte.
Consapevolmente, devotamente e incondizionatamente l'umano in me si arrende al divino in me per diventare inseparabilmente una sola cosa con l'infinita Pace, Luce e Beatitudine del mio Amato Signore Supremo.
Quando cedo l'umano in me al Divino in me, la mia vita non diventa una gara di demolizione; diventa un palazzo di glorificazione.
Quando cedo la mia vita legata alla terra alla mia esistenza libera del Cielo, divento la Pace dell'Infinito e la Luce dell'Eternità.
Quando cedo la mia vita esteriore al mio Signore Supremo, per la Sua Grazia infinita Egli concede alla mia vita esteriore un progresso incessante. Quando cedo la mia vita interiore al mio Signore Supremo, per la Sua Grazia infinita Egli concede alla mia vita interiore una perfetta perfezione.
Solo il mio progresso esteriore e la mia perfezione interiore possono portare la pace nel mondo in misura abbondante e infinita.
HPO 10. Kurhalle Oberlaa, Vienna, Austria, 1 aprile 1989.↩