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Anche quando il nome e la fama mondiale lo toccarono, sembra che il suo amico Distrazione non lo lasciò. Poco dopo che Einstein si trasferì a Princeton, l’ufficio del preside ricevette una telefonata, e il chiamante chiese dove abitasse il dottor Einstein. Quando l’ufficio disse che loro non fornivano queste informazioni, per proteggere lo scienziato da visitatori curiosi, il chiamante disse a bassa voce: “Per favore, non dirlo a nessuno, ma io sono il dottor Einstein. Sto tornando a casa e ho dimenticato dov’è!”

Cosa impariamo da questo? La mente è così profondamente assorbita in una realtà altamente illuminante e appagante, che trova estremamente difficile, quasi impossibile, scendere alla coscienza della vita umana, orientata sulla materia.