Nessuna alternativa, il Re dovette ridere

Il re Krishna Chandra aveva un ministro preferito che divertiva sempre tutti. Faceva ridere e ridere e ridere tutti. Quando il re aveva lavorato molto duramente e aveva bisogno di un po' di relax mentale, era solito invitare questo particolare ministro, Gopal, per divertirlo.

Un giorno il re disse a se stesso: "Non permetterò a Gopal di farmi ridere oggi. Rimarrò in silenzio, serio e grave. Vediamo se riesce a farmi ridere."

Gopal era sempre riuscito a far ridere il re, ma quel giorno il re voleva rimanere serio. Disse a Gopal: "Se non riesci farmi ridere oggi, allora la sera sarai messo a morte."

Gopal tentò in tutti i modi di far ridere il Re, ma non ci riuscì. Provò tutto quello che poteva pensare, ma fallì ripetutamente.

La sera si stava avvicinando rapidamente, e ancora Gopal non aveva provocato nemmeno un sorriso dal re. Alla fine disse: "Mascalzone! Morirò da un momento all'altro e tu non riesci nemmeno sorridere. Pensi che tutta la mia vita non valga uno dei tuoi stupidi sorrisi. Ti basta un secondo per regalarmi un sorriso. Ho dei figli, ho una famiglia, ho molti obblighi qui sulla terra. Tutti verranno a piangere per me quando dovrò lasciare questa bellissima terra, e tu non puoi donarmi un sorriso! Cos'è più importante, il tuo sorriso o la mia preziosa vita, quando ho così tante persone che dipendono da me? Sei un mascalzone!"

Tutti erano scioccati e sbalorditi dalla sua audacia. Pensavano: "Ora morirà davvero_! È questo il momento di insultare il re?" Ma il re non poté trattenere le sue risate sentendosi chiamare mascalzone dal suo ministro. Il Re dovette ridere, così perse la gara. _Commenti spirituali

In tutti i nostri Centri vedo che alcuni di voi sono tristi, amareggiati e depressi per lunghi periodi. Nella maggior parte dei Centri non mi vedete spesso sul piano fisico, ma dai piani interiori cerco di scacciare la vostra depressione. In tanti modi cerco e cerco con la mia forza di darvi Luce e Gioia. A New York, vedo i discepoli la maggior parte del tempo con i miei occhi umani e dico loro: "Non siate depressi! Non siate depressi!" Verso e verso e verso Compassione. Mostro loro Premura e Amore sconfinati. Ma niente funziona, niente funziona; Non riesco a farli sorridere.

Poi arriva il momento per me di minacciare. Dico a qualcuno: "Tra ventiquattr'ore ti caccerò fuori dal Centro. Se domani ti vedo depresso ti caccio fuori dal Centro." E questa è una seria minaccia; non è un semplice scherzo. Anche se qualcuno è rimasto con me per quattro o cinque anni, non mi interessa. Quando dico che domani lo butterò fuori dal Centro, lo dico sul serio, e lui sente che sono serio. Il giorno dopo arriva, sorride, si mescola alla gente, fa tutto molto allegramente. Quando viene meno il mio Amore, quando viene meno la mia Compassione, quando viene meno tutto il resto, allora riesce la mia divina Autorità. Quando uso il mio potere di rimprovero, è la mia Autorità divina che opera. La luce viene attraverso la mia divina Autorità e comincia ad operare all'interno del discepolo che è triste e depresso e che cova forze negative.

È giusto che rimproveri le persone? No! Ma è necessario, e la necessità non conosce legge. Quando era in gioco la vita del ministro, egli sgridò e insultò il re per farlo ridere. Anche nel mio caso vedo che funziona. Nel suo caso era la sua stessa vita che stava per finire. Ma nel mio caso non è la mia vita; è la vita spirituale del discepolo depresso che è in pericolo, perché quando un discepolo è continuamente depresso, il suo progresso spirituale finisce.

Quindi è per il vostro bene che faccio il passo molto serio di minacciarvi di cacciarvi dal Centro. È per il vostro progresso e miglioramento che faccio questo passo coraggioso. Rimarrete scioccati quando vi minaccerò in questo modo perché apprezzate Dio e la vita spirituale. La mia unica preoccupazione è rendervi felici, perché quando sirte felici fate rapido progresso. Se riesco a far progredire più velocemente i miei discepoli, lo farò con ogni mezzo. Per questo di tanto in tanto rimprovero i miei discepoli.