Ora devo salire in alto
La sorella di uno dei nostri discepoli più anziani aveva un Guru americano. Era la sua più cara discepola. Poi tutto è andato storto e lei ha lasciato la sua strada. Ha fatto due o tre dipinti di me. Sono ottimi, bravissima!Una volta sono andato a Woodstock con questo discepolo e sua sorella. Sammy ed Eric erano con noi. Eravamo in un piccolo ristorante. Accanto alla porta c'era una piccola piscina. Ci siamo seduti e in qualche modo sono venuti a sapere che il Guru della sorella era lì. Si alzarono tutti e dissero: "Vieni, vieni." Sammy mi ha detto: "Te lo presenteremo."
Ho detto: "No, no, no. Non sono un Guru:" A quel tempo non sapevo che quest'uomo fosse il Guru della sorella del mio discepolo.
Sammy mi ha presentato e ci siamo stretti la mano. Ahi, ahi, ahi! Così tante forze mi hanno attaccato molto bene! Sammy, Eric e qualcun altro gli hanno stretto la mano e non è successo niente a loro, niente! Ero così inutilmente ricettivo. Mi sono detto: "Come è potuto succedere?"
Non avevamo alcun documento con noi. Ho preso il tovagliolo e abbiamo preso in prestito una matita: ero famoso per aver lavorato con le matite all'Ashram! Lì ho scritto due poesie sublimi. Entrambe sono intitolate "Il Supremo".32 Dico qualcosa, il mio Supremo dice: "No", e poi alla fine è d'accordo. Quel Guru mi ha abbattuto, così mi sono detto: "Ora devo salire dall'Altissimo." Sono andato dall'Altissimo, e in queste poesie parlo al Supremo. Stiamo avendo colloqui faccia a faccia. Quelle non sono mie poesie immaginarie. Sono le mie conversazioni dirette, faccia a faccia con il mio Signore Supremo.
DBM 26,5. Sri Chinmoy, My Flute. New York: Sri Chinmoy Lighthouse, 1972, pp.13 e 14.↩