Il corretto significato dei miei scritti

Desidero aggiungere qualcosa al mio antico discorso su Dio Colui che Agisce che un discepolo ha appena letto.

Quando diciamo: "Non sono io che agisco; Dio è Colui che agisce," questa affermazione deve venirci dalle nostre esperienze interiori e superiori. Quando qualcuno dice che non è lui l'agente, ma Dio stesso è l'Agente, questo è appropriato solo se quell'individuo è un cercatore molto sincero, se è in una certa misura spiritualmente sviluppato. Una persona non divina può uccidere qualcuno e dire: "Non sono io l'agente; Dio è l'Agente." Naturalmente, la prigione inviterà quella persona.

Quando diciamo che non siamo noi ad agire, questa dichiarazione deve provenire dal profondo del nostro cuore di devozione. Faremo qualcosa di significativo, molto significativo nelle nostre vite per Dio. Allora dovremo usare la nostra umiltà e devozione e dire, con la massima sincerità: "Non sono stato io; Dio l'ha fatto in me e attraverso di me. Allora Dio sarà molto orgoglioso di noi e Dio aumenterà le nostre capacità interiori per soddisfarLo e compiacerLo in modi più significativi.

Ahimè, molto spesso siamo inclini a fare cose sbagliate, cose non divine, cose assurde, e poi dire: "Non l'ho fatto io; Dio l'ha fatto in me e attraverso di me." Questo è il massimo della nostra stupidità.

Un discepolo che è con noi da almeno quindici anni mi ha scritto che, negli ultimi due anni, forze negative hanno turbato la sua mente e il suo cuore. A volte si arrendeva a quelle forze ostili. Ora quel discepolo è in grave confusione. La giustificazione venne in primo piano nella sua mente: "Guru ha scritto nei suoi libri che non siamo noi ad agire; Dio è l'Agente."

Poi di nuovo, quando quel particolare discepolo è nel cuore, è torturato dalla sua coscienza. Ora vuole sapere da me cosa è corretto: la giustificazione della mente che Dio è l'Agente e il discepolo non è l'agente, o la coscienza del cuore. Il discepolo ottiene un po' di conforto grazie alla mia ripetuta assicurazione che Dio è l'Agente. D'altra parte, in rare occasioni il discepolo si assume la responsabilità sulle proprie spalle, e sente di essere lui stesso da biasimare.

Se fai la cosa sbagliata, non devi incolpare il povero Dio. E quando fai la cosa giusta, non devi dire: "Sono io che l'ho fatto," "L'ho fatto io," "È tutto 'io e me, io e me'." Se state sul nostro sentiero, si deve sviluppare almeno così tanta coscienza e divinità interiore.

Non prendiamoci in giro. Diciamo: "Se non posso fare la cosa giusta, almeno non fa che non faccia la cosa sbagliata." Sì, è molto, molto difficile fare la cosa giusta. Ma ancora una volta, c'è una via di mezzo. Se non puoi fare la cosa giusta, non fare la cosa sbagliata. Rimani almeno inattivo.

Dico sempre che se vieni attaccato da forze negative, conta quante forze negative ti stanno torturando oggi. Scrivi il numero! Domani contale di nuovo. E nel frattempo prega Dio: "Per favore, portami via tutte queste forze negative." Se preghi il Supremo, che è il nostro Dio, e se è coinvolta la tua sincerità, vedrai che il numero delle forze negative è diminuito. Domani ancora, prega il Supremo con la massima sincerità. Sei destinato a vedere che dopodomani, e ogni giorno dopo ancora, le forze negative che ti hanno attaccato diminuiranno considerevolmente. Ma diminuiranno considerevolmente solo se c'è un pianto interiore, se ci sono lacrime sincere nel tuo cuore.

Se vogliamo salvarci, se vogliamo compiacere Dio, c'è un modo. Dio non si aspetta da noi la perfezione dall'oggi al domani; mai, mai! Dio non se l'aspetta mai. Si aspetta solo progresso, un piccolo progresso. Quando facciamo un piccolo progresso, ciò dà a Dio un'immensa Soddisfazione. Se possiamo fare nella nostra vita spirituale anche il progresso più piccolo del più piccolo, Dio diventa estremamente, estremamente, estremamente orgoglioso di noi. Ma se godiamo della nostra stupidità, se continuiamo a fare la cosa sbagliata, se siamo indulgenti con le forze progresso e cerchiamo di convincerci che Dio è Colui che agisce, questo autoinganno è piuttosto deplorevole.

Carissimi, cercate di fare sempre la cosa giusta. Se state facendo o avete fatto alcune cose non divine, contatele. Potete contarle facilmente. Non state facendo centinaia di cose sbagliate in un giorno. Potete fare tre o quattro cose sbagliate al giorno, o anche cinque, diciamo. Quindi pregate Dio con la massima, massima sincerità di allontanare quelle forze negative che vi disturbano. Vi assicuro che Dio è tutto Compassione, tutto Affetto, tutto Dolcezza e Amore per noi. Se preghiamo Dio con le lacrime nel cuore, sicuramente, sicuramente, sicuramente domani vedremo che alcune forze negative ci hanno già lasciato, o non sono più autorizzate ad attaccarci.

In un solo giorno non possiamo diventare perfetti. Ma in un solo giorno possiamo sbarazzarci di molte forze sgradevoli, non divine e non spirituali dal nostro sistema, dalla nostra vita spirituale. Molte, molte forze negative le possiamo mettere da parte.

Per favore, fate attenzione quando citate i miei scritti. Quando dico qualcosa, cercate di immergervi in profondità e ottenere il significato corretto dei miei scritti. Se usate la vostra mente intelligente e quella mente intelligente vi dà la giustificazione per azioni sbagliate, quella giustificazione sarà un'esperienza dolorosa.

3 giugno 2005 Ramada Inn San Francisco, California