Poesie sul muro

Sto facendo una confessione. Di solito non credo nella confessione; credo nel perdono e nell'illuminazione. Sette o otto, o forse anche dieci poesie le ho 'copiate'. Copiate da dove? Copiate dal muro!

A Pondicherry erano circa le undici o le dodici di sera. Mio fratello Chitta ed io stavamo nella stessa stanza. Avevamo spento la luce. Lui era nel suo letto e io nel mio. Lui era profondamente addormentato. Ad un tratto vidi che la stanza era illuminata. C'era un lungo muro alla mia destra. Proprio vicino ai miei piedi c'era l'ingresso. Cosa ho visto? Una poesia completa, in parole bengalesi! La poesia era scritta sul muro, ma non c'era nome. Era così bella! Poi ho meditato e meditato. Sapevo che quelle parole provenivano da un altro mondo. Alcuni poeti, ho sentito, hanno avuto la stessa esperienza.

Ho copiato diverse poesie e le ho rivendicate come mie. Quelle poesie provenivano dal mondo della poesia. Da quel mondo, poesie o parole possono entrare nel tuo cuore o nel tuo orecchio. Una delle poesie la ricordo ancora vividamente: Srashta amar jagater jyoti. Quella poesia veniva dal mondo della poesia.

Sono sicuro che molti, molti poeti hanno avuto lo stesso tipo di esperienza. Molte, molte poesie, riga per riga, possono entrare nel tuo cuore, nella tua mente, e poi le copi. Nel mio caso, le poesie sono state scritte sul muro di notte.

18 maggio 2005 Aspiration-Ground Giamaica, New York