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Lui era un musicista. Sentiva che la sua musica gli avrebbe dato la realizzazione. Il Maestro gli disse: "Se suoni musica piena d'anima, naturalmente ti aiuterà nella tua autorealizzazione; ma la musica in quanto tale non sarà in grado di darti l'autorealizzazione. E la tua attuale musica vitale non ti darà mai la realizzazione."

Era profondamente ferito. Disse al Maestro: "Se io e la mia musica non possiamo andare insieme a Dio, allora non voglio la realizzazione di Dio."

Il Maestro disse: "Certo, tu e la tua musica potete andare insieme, ma devi sapere di che tipo di musica stai parlando: musica vitale o musica piena d'anima?"

Lui disse: “Non esiste musica vitale o piena d'anima. Qualsiasi musica che ci dia gioia la dobbiamo suonare."

Il Maestro disse: "Hai usato la parola sbagliata. La parola giusta è piacere."

Lui disse: "Stai solo manipolando le parole. La gioia è piacere, il piacere è gioia. Questi sono sinonimi."

Il Maestro disse: "Purtroppo il mio dizionario ha due significati diversi per queste due parole."

Lui disse: "Maestro, non discutiamo."

Il Maestro disse: "Lungi da ciò! Non facciamolo. Cerchiamo di seguire ciascuno il proprio sentiero."

Così il discepolo lasciò il Maestro.